Linurgus olivaceus

specie di uccello

Il fringuello oriolo o fringuello olivaceo (Linurgus olivaceus (Fraser, 1843)) è un uccello passeriforme della famiglia dei Fringillidi[2]: esso rappresenta l'unica specie ascritta al genere Linurgus Reichenbach, 1850[2].

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Fringuello oriolo
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
ClasseAves
SottoclasseNeornithes
SuperordineNeognathae
OrdinePasseriformes
SottordineOscines
InfraordinePasserida
SuperfamigliaPasseroidea
FamigliaFringillidae
SottofamigliaCarduelinae
TribùCarduelini
GenereLinurgus
Reichenbach, 1850
SpecieL. olivaceus
Nomenclatura binomiale
Linurgus olivaceus
(Fraser, 1843)

Etimologia

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Il nome scientifico del genere, Linurgus, deriva dall'unione delle parole greche λινον (linon, "lino") e ουργος (ourgos, "lavoratore"), mentre il nome della specie, olivaceus, si riferisce alla livrea: il significato del nome scientifico del fringuello oriolo, dunque, sarebbe grossomodo "lavoratore del lino di colore olivaceo".

Descrizione

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Femmina adulta.

Dimensioni

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Miura 12–13 cm di lunghezza, per un peso di 18-29,5 g[3].

Aspetto

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Si tratta di uccelli dall'aspetto robusto, muniti di testa arrotondata e robusto becco conico, ali allungate e coda dalla punta squadrata.

Il piumaggio presenta netto dimorfismo sessuale: i maschi, infatti, presentano (come del resto intuibile dal nome comune) livrea simile come colorazione a quella degli orioli, gialla su nuca, lati del collo, petto, ventre e coda, giallo-verdastra su dorso e fianchi, nera su testa, parte superiore del petto e remiganti (sebbene con la barratura gialla tipica di molti carduelini). Le femmine, invece, mancano completamente del nero cefalico e presentano giallo presente solo sotto forma di sfumature, col piumaggio prevalentemente di colore bruno-verdastro. In ambedue i sessi gli occhi sono di colore bruno scuro, il becco è di colore carnicino-giallastro (talvolta cun punta e bordi nerastri) e le zampe sono anch'esse di color carnicino.

Biologia

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Questi uccelli sono prevalentemente diurni e simuovono perlopiù in coppie o in gruppetti familiari, passando la maggior parte della giornata fra i rami bassi o nei pressi del suolo alla ricerca di cibo.

Alimentazione

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La dieta del fringuello oriolo è essenzialmente granivora: esso si nutre infatti perlopiù di semi di albizia, piante erbacee, e anche di semi di tabacco coltivato[3]. La sua dieta comprende inoltre anche altro materiale di origine vegetale, come germogli, bacche e frutti (principalmente fichi), così come (sebbene sporadicamente ed in particolar modo durante la stagione riproduttiva) insetti ed altri piccoli invertebrati.

Riproduzione

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La stagione degli amori va da novembre e febbraio: si tratta di uccelli monogami, con le coppie che divengono piuttosto territoriali in fase di nidificazione, scacciando energicamente eventuali intrusi.

Il nido, a forma di coppa, viene costruito dalla sola femmina, che intreccia fibre vegetali, muschi e licheni alla biforcazione di un ramo: al suo interno, essa depone 4-6 uova, che cova da sola (col maschio che stazione di guardia nei pressi del nido e si occupa di reperire il cibo per sé e per la compagna) per circa due settimane, al termine delle quali schiudono pulli ciechi ed implumi. Essi vengono accuditi e imbeccati da entrambi i genitori per circa tre settimane, al termine delle quali sono pronti per l'involo e virtualmente indipendenti.

Distribuzione e habitat

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Il fringuello oriolo occupa con areale disgiunto l'area montuosa della Guinea orientale, il limite orientale del bacino del Congo e la porzione centro-meridionale della Rift Valley.

Il suo habitat è rappresentato dalla foresta sempreverde montana e submontana con presenza di denso sottobosco, radure ed aree dalla vegetazione arborea non eccessivamente fitta (come campi di taglio e zone di foresta secondaria).

Sistematica

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Inizialmente ascritto al genere Coccothraustes col nome di C. olivaceus[4], in seguito il fringuello oriolo è stato spostato in un proprio genere monotipico, Linurgus, di dubbia assegnazione tassonomica: dapprima ritenuto un taxon fratello rispetto al genere-contenitore Carduelis[5], in seguito a più recenti analisi del DNA mitocondriale esso sarebbe risultato invece maggiormente affine a Serinus o al suo sottogenere (poi elevato al rango di genere a sé stante) Crithagra, col quale formerebbe un clade[6][7].

Se ne riconoscono quattro sottospecie[2]:

  • Linurgus olivaceus olivaceus (Fraser, 1843) - la sottospecie nominale, diffusa in Biafra orientale, Camerun occidentale e sull'isola di Bioko;
  • Linurgus olivaceus prigoginei Schouteden, 1950 - diffusa nell'area di confine fra Congo, Ruanda, Burundi e nell'estremo sud dell'Uganda;
  • Linurgus olivaceus elgonensis Van Someren, 1918 - diffusa nel Sud Sudan sud-occidentale, in Uganda orientale ed in Kenya centro-occidentale;
  • Linurgus olivaceus kilimensis (Reichenow & Neumann, 1895) - diffusa dalle aree collinari del Kenya meridionale al Malawi del nord, attraverso la zona costiera ed il confine occidentale della Tanzania;

La sottospecie kilimensis differisce piuttosto marcatamente dalle altre a livello geneti e pertanto potrebbe essere elevata al rango di specie a sé stante[5], tuttavia mancano ulteriori dati a conferma di tale ipotesi.

  1. ^ (EN) BirdLife International 2012, Linurgus olivaceus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b c (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Fringillidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 12 aprile 2017.
  3. ^ a b (EN) Oriole Finch (Linurgus olivaceus), su Handbook of the Birds of the World. URL consultato il 12 aprile 2017.
  4. ^ Fraser, L., Coccothraustes olivaceus, in Proceedings of the Zoological Society of London, vol. 10, 1842, p. 144.
  5. ^ a b Nguembock B, Fjeldså J, Couloux A, Pasquet E, Molecular phylogeny of Carduelinae (Aves, Passeriformes, Fringillidae) proves polyphyletic origin of the genera Serinus and Carduelis and suggests redefined generic limits, in Molecular phylogenetics and evolution, vol. 51, n. 2, 2009, pp. 169-181, DOI:10.1016/j.ympev.2008.10.022.
  6. ^ Zuccon D, Prys-Jones R, Rasmussen PC and Ericson PGP, The phylogenetic relationships and generic limits of finches (Fringillidae) (PDF), in Mol. Phylogenet. Evol., vol. 62, 2012, pp. 581-596, DOI:10.1016/j.ympev.2011.10.002. URL consultato il 12 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 31 agosto 2021).
  7. ^ (EN) Fringillidae: Finches, Euphonias, su TiF Checklist. URL consultato il 12 aprile 2017.

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