Maria Venturi

scrittrice, giornalista e autrice televisiva italiana (1933-2024)

Maria Venturi (Firenze, 1º agosto 1933Brescia, 20 febbraio 2024) è stata una scrittrice, giornalista e autrice televisiva italiana.

Biografia

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Dall'età di 7 anni visse a Brescia, dove tra l'altro si sposò e mise al mondo le sue due figlie gemelle. Dopo la maturità classica si iscrisse al corso di Lettere antiche alla Statale di Milano, dove studiò con Mario Fubini.

Pubblicò i primi racconti sul settimanale Novella, che all'epoca era un giornale di narrativa diretto da Giorgio Scerbanenco. A 25 anni iniziò la stesura di un romanzo. Ne inviò la trama e le prime otto cartelle a Italo Calvino, presso la Einaudi. Tre mesi dopo arrivò la risposta: una lettera autografa con l'invito a portare a termine il libro. Ma questo romanzo resterà incompiuto perché nel frattempo Maria Venturi era stata assunta da Novella con un contratto di sei mesi. Iniziò così il suo pendolarismo da Brescia a Milano, che durerà oltre vent'anni. Il contratto le venne rinnovato, ma Enzo Biagi trasformò la rivista in un rotocalco di attualità, Novella 2000, e fu a lui che Maria Venturi dovette il praticantato e l'assunzione definitiva. Diventò giornalista professionista nel 1970 e trascorse due anni in giro per l'Italia come inviata con Sandro Mayer. L'alternarsi di tre direttori (Antonio Terzi, Benedetto Mosca e Paolo Occhipinti) rappresentò un'ottima scuola.

Nel 1979, dopo esserne stata caporedattrice e vicedirettrice, Maria Venturi assunse la direzione di Novella 2000[1]. Nel 1981 Paolo Occhipinti la chiamò a dirigere lo storico settimanale Annabella, che pochi mesi dopo diventò Anna. Il “filo diretto” con le lettrici iniziò con una rubrica di posta, che andò avanti anche nel periodo difficile della crisi della casa editrice Rizzoli, del passaggio di proprietà e dell'amministrazione controllata. Nell'ottobre del 1986 Maria Venturi lasciò Anna mantenendo un contratto di collaborazione con altre testate del gruppo: proseguì la posta con le lettrici, scrisse articoli e interviste, iniziò una rubrica di critica televisiva sul settimanale Oggi e collaborò con il quotidiano romano Il Messaggero.

Fu Oreste Del Buono, capo della divisione libri della Rizzoli, a riportarla alla scrittura di un romanzo: le diede un consiglio, che fosse “spudoratamente avvincente, romantico e popolare”, e le inviò un pacco di libri-guida di famose autrici di oltreoceano: Judith Krantz, Barbara Taylor Bradford e Danielle Steel. Nacque così Storia d'amore. Il regista Duccio Tessari ne acquistò i diritti e nel 1987 diventò una miniserie televisiva interpretata da Margherita Buy. Questo romanzo aprì a Maria Venturi le porte della narrativa. Altri tre romanzi divennero serie di successo: La storia spezzata (1992), La moglie nella cornice (1992), Il cielo non cade mai (1993).

Nel 1998 Maria Venturi creò il soggetto di Incantesimo, fiction che curò insieme con gli sceneggiatori Gianfranco Clerici e Daniele Stroppa per sette stagioni e dal quale venne tratto l'omonimo romanzo. Orgoglio (2004) fu un'altra fiction a cui Venturi lavorò come autrice, e venne prodotta per la Rai dalla Titanus di Goffredo Lombardo. Butta la luna (2006) e Paura di amare (2010) furono le sue ultime fiction (nella prima lavorò come autrice esclusivamente nella prima stagione).

Nel 2011 Umberto Brindani, direttore di Oggi, le affidò la rubrica “Lezioni d'amore”. Nell'ottobre 2014 pubblicò Niente è per caso, storia di un amore irripetibile che riuscirà a sopravvivere a dieci anni di errori, ostacoli e distacchi. Nel 2015 riprese un romanzo scritto quasi vent'anni prima, rivisitandolo e ampliandolo: I giorni dell'altra, che uscì per Rizzoli.

Maria Venturi è morta il 20 febbraio 2024 nella sua casa di Brescia all'età di 90 anni. Due giorni dopo si è tenuto il funerale, nella chiesa di Sant'Agata.[2]

Premi e riconoscimenti

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  1. ^ Ora mi vedi - Maria Venturi - Rizzoli [collegamento interrotto], in Rizzoli Libri. URL consultato il 13 dicembre 2017.
  2. ^ Morta Maria Venturi, addio alla "signora dei sentimenti", su ansa.it, 21 febbraio 2024.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN79065272 · ISNI (EN0000 0000 7247 1953 · SBN CFIV016786 · LCCN (ENn94037311 · GND (DE172432618 · BNF (FRcb12135557s (data) · J9U (ENHE987007300636705171