Martino Ignazio Caracciolo

arcivescovo cattolico italiano

Martino Ignazio Caracciolo, anche detto Innico, (Martina Franca, 8 luglio 1713Madrid, 6 agosto 1754) è stato un arcivescovo cattolico, diplomatico e politico italiano al servizio della Santa Sede.

Martino Ignazio Caracciolo
arcivescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricoperti
 
Nato8 luglio 1713 a Martina Franca
Ordinato diacono20 ottobre 1743
Ordinato presbitero27 ottobre 1743
Nominato arcivescovo2 dicembre 1743 da papa Benedetto XIV
Consacrato arcivescovo21 dicembre 1743 da papa Benedetto XIV
Deceduto6 agosto 1754 (41 anni) a Madrid
 

Biografia modifica

Era figlio del duca di Martina Francesco Maria Caracciolo e Eleonora Caetani di Sermoneta.[1] Nel 1720 si recò a Roma dove ottenne la laurea in utroque iure il 21 febbraio 1737. Inizia la sua carriera ecclesiastico-giuridica come referendario del tribunale delle segnature.[1] Nel 1740 divenne prelato nella Congregazione dell'immunità ecclesiastica e dal 1741, ponente della Sacra Consulta[1] e prelato della Fabbrica di San Pietro.

Per suo volere, papa Benedetto XIV lo nominò arcivescovo titolare di Calcedonia e lo consacrò il 21 dicembre 1743 alla presenza dell'arcivescovo titolare di Anazarbo Giuseppe Saporiti e di Michele Maria Vincentini, arcivescovo titolare di Teodosia.[1] Fu nominato Assistente al Soglio Pontificio il 22 dicembre e nominato nunzio apostolico a Venezia il 30 dicembre. Gli fu assegnata una rendita di 6000 ducati annui, proventi dell'abbazia di San Giovanni in Fiore di Cosenza, di cui divenne abate commendatario.[1]

Durante la sua permanenza a Venezia dovette affrontare la questione della suddivisione del patriarcato di Aquileia, fra Repubblica veneta e Sacro Romano Impero che portò alla rottura dei rapporti diplomatici con la Serenissima il 25 luglio 1750, che richiamò il suo ambasciatore dallo Stato Pontificio, Pietro Andrea Cappello. Caracciolo ritornò il 6 febbraio 1751, dopo un breve soggiorno nella Legazione di Ferrara.

Il 20 dicembre 1753 fu destinato alla nunziatura apostolica in Spagna, ma si ammalò gravemente e morì a Madrid il 6 agosto 1754, a causa del clima.[1]

Genealogia episcopale modifica

La genealogia episcopale è:

Note modifica

  1. ^ a b c d e f DBI.

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Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN88875022 · ISNI (EN0000 0000 6233 9473 · SBN UM1V021294 · BAV 495/158762 · WorldCat Identities (ENviaf-88875022