Arcidiocesi di Anazarbo

L'arcidiocesi di Anazarbo (in latino Archidioecesis Anazarbensis) è una sede soppressa del patriarcato di Antiochia e una sede titolare della Chiesa cattolica.

Anazarbo
Sede arcivescovile titolare
Archidioecesis Anazarbensis
Patriarcato di Antiochia
Sede titolare di Anazarbo
Mappa della diocesi civile dell'Oriente (V secolo)
Arcivescovo titolaresede vacante
IstituitaXIV secolo
StatoTurchia
Arcidiocesi soppressa di Anazarbo
Diocesi suffraganeeEpifania, Alessandretta, Irenopoli, Flavia, Castabala, Egea
ErettaII secolo
Soppressa?
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche
Rovine di Anazarbo.

Storia modifica

Anazarbo fu una sede metropolitana e capoluogo della provincia romana della Cilicia Seconda nella diocesi civile di Oriente e nel patriarcato di Antiochia.

I martirologi cristiani ricordano diversi martiri di Anazarbo. Il martirologio geronimiano menziona l'11 ottobre i martiri Tarachio, Probo e Andronico; il martirologio romano celebra invece i martiri Giuliano (il 16 marzo) e Marino (l'8 agosto).

Originariamente suffraganea dell'arcidiocesi di Tarso, fu eretta a sede metropolitana nel secondo concilio di Costantinopoli del 553. Secondo una Notitia Episcopatuum del VI secolo[1], Anazarbo aveva sei diocesi suffraganee: Epifania, Alessandretta (detta anche Cambisopoli), Irenopoli, Flavia, Castabala e Egea. All'inizio erano appartenute alla provincia ecclesiastica di Anazarbo anche la diocesi di Roso, che dopo il VI secolo divenne sede esente dalla giurisdizione del metropolita di Anazarbo, dunque immediatamente soggetta al patriarca; e la diocesi di Mopsuestia, che fu elevata al rango di sede metropolitana autocefala, senza suffraganee.

Ad Anazarbo furono celebrati diversi sinodi provinciali, di cui si conoscono quelli del 431 e del 433 che ebbero come argomenti la questione del monofisismo.

Anazarbo divenne un'importante sede della Chiesa ortodossa siriaca, i cui vescovi sono attestati dall'VIII al XII secolo nella Cronaca di Michele il Siro e in altre fonti storiche dell'epoca.[2]

Dal XII secolo Anazarbo fu una sede vescovile della Chiesa apostolica armena; un suo vescovo, di cui non si conosce il nome, assistette al concilio nazionale indetto dal catholicos Gregorio nel 1179.

Dal XIV secolo Anazarbo è annoverata tra le sedi arcivescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dal 31 luglio 1964.

Cronotassi modifica

Arcivescovi modifica

  • Maris † (II secolo)
  • Massimiano † (prima del 431 - dopo il 433)
  • Valerio † (menzionato nel 445)
  • Stefano I † (menzionato nel 449)
  • Ciro † (menzionato nel 451)
  • Oreste † (menzionato nel 458)
  • Giovanni I † (menzionato nel 550)
  • Eterio † (menzionato nel 553)
  • Giovanni II † (VI secolo)[3]
  • Stefano II † (menzionato nel 680)
  • Isidoro † (menzionato nel 692)
  • Giovanni III † (metà circa del X secolo)

Arcivescovi titolari modifica

Note modifica

  1. ^ (FR) Echos d'Orient 1907, p. 95.
  2. ^ (FR) Chronique de Michel le Syrien, ed. Jean-Baptiste Chabot, vol. III, 1905, p. 495. (FR) Revue de l'Orient Chrétien, 1901, p. 190.
  3. ^ (FR) Robert Devreesse, Le Patriarcat d'Antioche depuis la paix de l'église jusqu’à la conquête arabe, Paris, 1945, p. 156.
  4. ^ Nominato arcivescovo titolare latini ritus. Cfr. ASS 41 (1908), p. 24.
  5. ^ Eubel, vol. 8, p. 256.
  6. ^ Nominato arcivescovo titolare Anazarbensem Armenorum. Cfr. AAS 20 (1928), p. 415.
  7. ^ Eubel, vol. 8, p. 99.

Bibliografia modifica

Collegamenti esterni modifica

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