Obizzo I d'Este

nobile italiano

Obizzo I d'Este (1100 circa – Ferrara, 25 dicembre 1193) è stato un nobile italiano discendente dalla dinastia obertenga; succedette al padre Folco I come marchese d'Este.

Obizzo I d'Este
Marchese d'Este
Stemma
Stemma
In carica11361193
PredecessoreFolco I d'Este
EredeAzzo V d'Este
SuccessoreAzzo VI d'Este
Marchese di Milano
In carica11361193
PredecessoreFolco I d'Este
Successoredissoluzione della marca e suddivisione feudale del territorio
Altri titoliMarchese di Genova
Nascita~1100
MorteFerrara, 25 dicembre 1193
Casa realeEste
DinastiaObertenghi
PadreFolco I
MadreN.N.
ConsorteN.N.
FigliGarsenda
Froa
Adelaide
Azzo
Tommasina
Bonifazio
Religionecattolicesimo

Biografia modifica

Fu il figlio primogenito di Folco I d'Este. Fu tra i primi membri della casata ad essere citato ufficialmente col titolo di Marchese, titolo proveniente alla famiglia dalla stirpe degli Obertenghi, Marchesi di Toscana, e poi confermato dalle titolazioni onorifiche dell'imperatore Federico I.[1][2] Alla morte dei fratelli seppe riunire sotto il suo potere tutti i possedimenti italiani che erano stati di suo padre Folco e suo nonno, Alberto Azzo II. Raggiunse un prestigio raro per l'epoca e nel corso della vita ottenne riconoscimenti sia dall'imperatore che dal papa, sapendo diplomaticamente mantenere una posizione apprezzata in entrambi i campi.

 
Ritratto ottocentesco di Federico Barbarossa

Nell'ottobre 1163 aiutò l'imperatore Federico Barbarossa a combattere contro Verona, Padova e Vicenza, alleato con Pavia e Mantova, nella sua terza Italienzug e ricevette in seguito dall'imperatore l'esercizio del giudizio d'appello nella marca di Verona[3]. Entrò poi nel 1167 nella Lega Lombarda, formata dai Comuni per contrastare l'imperatore Barbarossa.

Quando nel 1177 si recò a Venezia per presenziare alla firma del trattato per la pace di Venezia e fu accompagnato da un seguito di 180 uomini, confermando così la sua crescente influenza politica. Nello stesso anno venne nominato podestà di Padova. nel 1183 è citato nell'articolo 22 della pace di Costanza (Opizoni marchionis)[4]. Successivamente, nel 1184, Federico Barbarossa gli conferì i titoli di marchese di Milano e di Genova[5].

A Ferrara intanto si trovò coinvolto nella lotta tra le due fazioni capeggiate dalle potenti famiglie dei Giocoli, degli Adelardi, dei Salinguerra e dei Torelli, guelfi i primi, ghibellini i secondi. Con il supporto politico ed economico dei guelfi Giocoli[6] capeggiati da Giocolo Giocoli, con il suo cospicuo patrimonio[7] e il suo appoggio contribuì al rafforzamento della posizione degli Este a Ferrara[8][9], favorendo la promessa di matrimonio della nipote Marchesella Adelardi, figlia di Adelardo Adelardi dei Marchesella, signore di Ferrara, e di Dalmiana I Giocoli, con Azzo VI d'Este, figlio di Azzo V e nipote di Obizzo I[10]. Sebbene il matrimonio non venisse mai celebrato a causa della prematura morte della promessa sposa nel 1186, gli Este grazie ai Giocoli ereditarono in questo modo i considerevoli possedimenti allodiali della famiglia Adelardi, che si era estinta nei Giocoli trasferendo nel loro casato il titolo di Principe di Ferrara e tutte le prerogative e dignità[11][12]. Questa scelta di campo si rivelò determinante per la fortuna degli Este e di Obizzo I, che da questo momento iniziarono ad assumere un sempre maggiore peso negli equilibri di potere locali[13]. Il Muratori afferma nelle Antichità Estensi: "che i Giocoli, a' quali deveniva l'eredità, permisero, ut eam Marchiones haberent, ut adjutores, et Capitanei suae partis essent Ferraria." I Giocoli benché eredi dei Marchesella Adelardi, pur mantenedone i titoli non vollero rivendicare la cospicua eredità, ma volentieri la concessero ai marchesi d'Este affinché fossero i capi del loro partito di Ferrara[14][15][16]. Obizzo I divenne di fatto il capo della fazione guelfa[17], grazie anche alle nozze del 1124 con Sofia Cattaneo di Lendinara esponente dei Giocoli in quel momento la più potente e ricca famiglia di parte guelfa, dalla quale ebbe un figlio, Azzo V d'Este, che morì prematuramente nel 1193.

Nel 1187 il papa Urbano III venne a Ferrara, arrivando da Verona e intenzionato a scomunicare l'imperatore, ma non ebbe il tempo di farlo perché morì poco dopo essere giunto in città. Tale circostanza si rivelò fortunata, per l'estense, che non ebbe per questo motivi di imbarazzo con il Barbarossa.

Morte modifica

Obizzo morì il giorno di Natale del 1193, ed alla guida della famiglia non gli succedette il figlio, Azzo V, morto prematuramente nello stesso anno, ma il nipote, Azzo VI d'Este[18].

Discendenza modifica

Obizzo ebbe sei figli:[19]

  • Garsenda (*? †?);
  • Froa (*? †?);
  • Adelaide (*? †?);
  • Azzo V (*11251193), deceduto prima del padre;
  • Tommasina (*? †?);
  • Bonifazio (*? †1228), uomo d'armi.

Ascendenza modifica

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Alberto Azzo I Oberto II  
 
 
Alberto Azzo II d'Este  
Adelaide Bosone I di Sabbioneta  
 
 
Folco I d'Este  
Eriberto I del Maine Ugo III del Maine  
 
 
Gersenda del Maine  
 
 
 
Obizzo I d'Este  
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Note modifica

  1. ^ Biblioteca italiana: o sia giornale di letteratura, scienze et arti, Volume 71, su books.google.it, p. 19. URL consultato il 10 ottobre 2015.
  2. ^ Luciano Chiappini, Gli Estensi, Dall'Oglio, 1967, p. 25.
  3. ^ Giorgio Varanini, Este, su treccani.it. URL consultato l'11 ottobre 2015.
  4. ^ MGH
  5. ^ C.M.Goldoni, p.41.
  6. ^ Andrea Castagnetti, La società ferrarese (secoli XI-XIII), Libreria universitaria editrice, Verona 1991 (testo on line Archiviato il 28 luglio 2014 in Internet Archive.), pp.18-19 e 25-27.
  7. ^ Lodovico Antonio Muratori, Delle antichità estensi ed italiane, Modena, Stamperie Ducali, Parte Prima, Capitolo XXXVI, p. 355
  8. ^ Riccobaldo da Ferrara, Chronica parva Ferrariensis, p. 156; Maresti, 1678, citato in bibliografia, volume 1, p. 8.
  9. ^ Frizzi. 1796 Vol. 3, citato in bibliografia p. 3
  10. ^ Castagnetti 1991, citato in bibliografia, pp.18-19
  11. ^ Castagnetti, 1991, citato in bibliografia, p. 19
  12. ^ G. Corbo, Storia di Ferrara: Il basso Medioevo XII-XIV Ferrara 1987, p. 165 (testo online)
  13. ^ voce: Este, in Enciclopedia Italiana di scienze, lettere ed arti, XIV ENO-FEO, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1949, p. 396.
  14. ^ come ricorda ancora Riccobaldo da Ferrara, Compilatio chronologica, p. 170 a cura di A.T. Hankey, Roma 2000, il quale sottolinea come i Giocoli, benché eredi di Marchesella, non vollero rivendicare la cospicua eredità perché "contenti" che i marchesi la detenessero e "capitanei suae partis essent Ferrariae".
  15. ^ Delle antichità Estensi ed Italiane trattato di Lodovico Muratori, Antonio Editore: Modena, nella Stamperia Ducale, 1717
  16. ^ voceMarcheselli(Adelardi),Guglielmo in Dizionario Biografico degli Italiani, Ed. Treccani, su treccani.it. URL consultato il 23 novembre 2022.
  17. ^ voce:Este, in Enciclopedia Italiana di scienze, lettere ed arti, XIV ENO-FEO, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1949, p. 396.
  18. ^ C.M.Goldoni, p.43.
  19. ^ Pompeo Litta, Famiglie celebri d'Italia. D'Este, Torino, 1835.

Bibliografia modifica

  • Carlo Antolini, Il dominio estense in Ferrara:L'acquisto, Ferrara, Premiata Tipografia Sociale, 1896, SBN IT\ICCU\FER\0014782.
  • Claudio Maria Goldoni, Atlante estense - Mille anni nella storia d'Europa - Gli Estensi a Ferrara, Modena, Reggio, Garfagnana e Massa Carrara, Modena, Edizioni Artestampa, 2011, ISBN 978-88-6462-005-3.
  • Pompeo Litta, Famiglie celebri d'Italia. D'Este, Torino, 1835.
  • Antonio Frizzi, Memorie per la storia di Ferrara, volume 1, Ferrara, F. Pomatelli, 1791; volume 2, Ferrara, F. Pomatelli, 1791; volume 3, Ferrara, F. Pomatelli, 1793, volume 4, Ferrara, F. Pomatelli, 1796; volume 5, Ferrara, Giuseppe Rinaldi (eredi),1809.

Collegamenti esterni modifica