Ottavio Lanza Branciforte

politico italiano (1863-1938)

Ottavio Lanza Branciforte, principe di Trabia (Palermo, 20 novembre 1863Roma, 8 giugno 1938), è stato un nobile, militare e politico italiano.

Ottavio Lanza Branciforte
Principe di Trabia
Principe di Butera, Principe di Pietraperzia, Principe di Leonforte, Principe di Santo Stefano di Mistretta, Principe di Scalea, Principe di Scordia, Principe di Catena, Principe di Campofiorito, Duca di Camastra, Duca di Santa Lucia, Duca di Branciforte, Marchese di Militello, Marchese di Barrafranca, Marchese della Ginestra, Marchese di Misuraca, Conte di Mazzarino, Conte di Mussomeli, Conte di Raccuja, Conte di Sommatino, Grande di Spagna
Stemma
Stemma
In carica1929 –
1938
PredecessorePietro Lanza Branciforte Galeotti
SuccessoreFrancesco Giuseppe Lanza Branciforte Fardella
Duca Lanza Branciforte
In carica1905 –
1938
Investitura9 marzo 1905
SuccessoreFrancesco Giuseppe Lanza Branciforte Fardella
Nome completoOttavio Bonaventura Ercole Michele Pietro Marco Giuseppe Teofilo Stefano Felice Paolo Lanza Branciforte[1]
TrattamentoDon
Altri titoliBarone di Dorilli, di Rigiulfo, di Fontana Murata, del Biviere di Lentini, di Imbrici, di Valguarnera Radali, Signore di Dammisa, di Santa Maria di Niscemi, di Occhiolà
NascitaPalermo, 20 novembre 1863
MorteRoma, 8 giugno 1938 (74 anni)
DinastiaLanza
PadreGiuseppe Lanza Branciforte Spinelli
MadreSofia Galeotti
ConsorteRose-Blanche Ney d'Elchingen
ReligioneCattolicesimo
Ottavio Lanza Branciforte

Senatore del Regno d'Italia
Durata mandato6 aprile 1934 –
8 giugno 1938
Sito istituzionale

Dati generali
Titolo di studioScuola militare
ProfessionePossidente
Aristocratico

Biografia modifica

Nacque a Palermo il 20 novembre 1863 da Giuseppe, X principe di Trabia (1833-1868), e dalla di lui consorte la nobildonna fiorentina Sofia Galeotti (1839-1936), Dama di Palazzo della Regina d'Italia, di cui era il secondo di tre figli.[2][3]

Fece studi liceali a Firenze e in seguito frequentò l'Accademia militare di Modena.[4] Fu creato Duca Lanza Branciforte dal re Vittorio Emanuele III d'Italia con Regio Decreto motu proprio del 9 marzo 1905, e Regie lettere patenti del 21 dicembre dello stesso anno.[5] Duca di Camastra, visse per lunghi anni a Parigi, dove nel 1905 sposò la nobildonna francese Rose-Blanche Ney d'Elchingen (1871-1939), figlia di Napoléon, duca d'Elchingen.[2][1] Mutò il cognome in Lanza Spinelli Branciforte, con regio decreto 12 luglio 1908.

Prese parte alla guerra italo-turca, dove fu vicedirettore della nave-ospedale Regina Elena (1911-12), e alla prima guerra mondiale con il grado di tenente di cavalleria di complemento.[4] Fu decorato con la Medaglia di bronzo al Valor Militare per il comportamento sul Piave nel 1917.[6]

Nella sua residenza nel quartiere parigino di Auteuil, vi fece trasferire il salone-teatro di Palazzo Butera.[7] Aderì al Fascismo, e nella capitale francese fondò una sede estera della Casa del Fascio, e si fece promotore di iniziative e di opere assistenziali a favore della comunità italiana colà residente.[4][2]

Nel 1929, morì il fratello maggiore Pietro, XI principe di Trabia, e poiché a questi erano premorti tutti e tre figli maschi, gli succedette nel possesso dei titoli nobiliari della famiglia. Assieme alla consorte si stabilì a Palazzo Butera.[6] Cinque anni più tardi, nel 1934, ebbe la nomina a Senatore del Regno.[6]

Morì a Roma l'8 giugno 1938, all'età di 74 anni, e non avendo lasciato alcuna discendenza, tutti i titoli passarono ai membri del ramo cadetto dei Principi Lanza di Scalea.[8] Dopo la sua morte, il teatro allestito nella sua residenza di Parigi venne donato all'Ambasciata italiana di Francia.[7]

Onorificenze modifica

Onorificenze italiane modifica

Onorificenze straniere modifica

Note modifica

  1. ^ a b (FR) Almanach de Gotha. Annuaire généalogique, diplomatique et statistique. 1939, Starke, 1939, p. 650.
  2. ^ a b c (FR) Almanach de Gotha, Perthes, 1911, p. 496.
  3. ^ V. Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, vol. 4, Forni, 1981, p. 54.
  4. ^ a b c E. Savino, La nazione operante. Albo d'oro del fascismo, profili e figure, 3000 illustrazioni, De Agostini, 1937, p. 312.
  5. ^ Provvedimenti nobiliari, in Bollettino ufficiale della Consulta Araldica, vol. 4, n. 29, Istituto Italiano di Genealogia e Araldica, ottobre 1906, pp. 381-383.
  6. ^ a b c Chi è? Dizionario degli italiani d'oggi, vol. 3, Formiggini, 1936, p. 496.
  7. ^ a b BREVE CRONISTORIA DEL TEATRINO DELL'AMBASCIATA ITALIANA A PARIGI, su fondazionesicilia.it. URL consultato il 30 dicembre 2021 (archiviato dall'url originale il 30 dicembre 2021).
  8. ^ M. Lanza, Ramo naturale Lanza di Trabia dal principe Giuseppe (1833-1868): lettere di famiglia, in Archivio Storico Siciliano, vol. 30, Società Siciliana di Storia patria, 2004, p. 190.

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica