Sella di Bivio

insediamento del comune sloveno di Aidussina
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Sella di Bivio[1][2], (in sloveno Selo; in italiano in passato Sella[3] o Sella del Bivio[4][5]) è un paese della Slovenia, insediamento (naselje) del comune di Aidùssina.

Sella di Bivio
insediamento
(SL) Selo
Sella di Bivio – Veduta
Sella di Bivio – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera della Slovenia Slovenia
Regione statisticaGoriziano
ComuneAidussina
Territorio
Coordinate45°53′22″N 13°47′17″E / 45.889444°N 13.788056°E45.889444; 13.788056 (Sella di Bivio)
Altitudine153,3 m s.l.m.
Superficie3,98 km²
Abitanti376 (2002)
Densità94,47 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale5262
Fuso orarioUTC+1
Cartografia
Mappa di localizzazione: Slovenia
Sella di Bivio
Sella di Bivio

La località, che si trova a 153,3 metri s.l.m. ed a 13,3 chilometri dal confine italiano, è situata al centro della Valle del Vipacco, dove la strada che va verso Montespino (Dornberk) e San Pietro di Gorizia (Šempeter pri Gorici) si distacca dalla strada statale AidussinaNova Gorica. È capoluogo di una delle 28 comunità locali in cui si suddivide il comune.[6]
L'insediamento include l'agglomerato di Britih.[7]

Attraverso il paese in passato passava la strada romana che collegava Aquileia a Sisak, come gli scavi effettuati dallo storico Simon Rutar nel 1865 ebbero modo di evidenziare.

Geografia fisica modifica

Alture principali modifica

Sovin, 181 m s.l.m.[7]

Corsi d'acqua modifica

fiume Vipacco (Vipava), torrente Vrtovinšček.[7]

Storia modifica

Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, e la parentesi del Regno ostrogoto, a seguito della Guerra gotica (553) promossa dall'imperatore Giustiniano I entrò a far parte dei domini bizantini. La calata, nel 568, attraverso la Valle del Vipacco nell'Italia settentrionale dei Longobardi, seguiti poi da popolazioni slave, fece sì che il confine tra l'Istria bizantina e il Regno longobardo fosse fissato su una linea che da Sistiana[8] passasse proprio per Sella.[9].

Annientati i Longobardi, Carlo Magno, re dei Franchi, nel 788 occupò anche l'Istria bizantina inglobandola nel Regnum Italiae; nell'803 venne istituita la Marchia Austriae et Italiae che comprendeva il Friuli, la Carinzia, la Carniola e l'Istria. Nell'828 l'imperatore Ludovico divise la Marca Orientale (o del Friuli) in quattro contee: Verona, Friuli, Carniola e Istria (comprendente il Carso e parte della Carniola interna); in seguito al Trattato di Verdun, nell'843, le contee di Istria e Friuli (conglobate nella “Marca d'Aquileia”) entrarono a far parte del Regnum Italicum[10] poi, nel 951, della Marca di Verona e Aquileia; dopo un'iniziale sottomissione al Ducato di Baviera dal 952, nel 976 passò al Ducato di Carinzia appena costituito dall'imperatore Ottone II.

Nel 1077 passò al Principato ecclesiastico di Aquileia e poi ai Conti di Gorizia, in quanto "advocati" del patriarca, che acquisirono gradualmente una larga parte di tali territori, frazionati in feudi minori fra i loro ministeriali, i veri e propri strumenti di governo comitale sul Carso[11] e la vicina Istria[12].

Nel 1500, morto Leonardo di Gorizia, Sella e il resto della Contea di Gorizia, passando alla Casa d’Asburgo, entrò nella Contea di Gorizia e Gradisca[13].

Con il trattato di Schönbrunn (1809) entrò a far parte delle Province Illiriche.

Col Congresso di Vienna nel 1815 rientrò in mano austriaca, divenendo un comune catastale autonomo della ricostituita Contea di Gorizia e Gradisca (a sua volta inclusa dapprima nel Regno d'Illiria e poi dal 1849 nel Litorale austriaco).[3] In quest'epoca la località era nota col toponimo italiano di Sella[3][14] e con quello sloveno di Selo. Nella seconda metà del XIX secolo il comune perse la propria autonomia venendo aggregato a quello di Cernizza (Črniče).[15][16][17]

Nel 1920, in seguito alla prima guerra mondiale e al Trattato di Rapallo, Sella venne annessa come il resto della regione al Regno d'Italia. Il nome del paese divenne inizialmente Selo,[18] per essere poi nuovamente modificato in Sella del Bivio nel 1923.[19] Dal punto di vista amministrativo Sella rimase nello stesso comune (rinominato a sua volta Cernizza Goriziana), inquadrato dapprima dal 1923 nella Provincia del Friuli[5] per poi passare, nel 1927, alla ricostituita Provincia di Gorizia.[20]

Durante la seconda guerra mondiale fu soggetta alla Zona d'operazioni del Litorale adriatico (OZAK) tra il settembre 1943 e il 1945, venendo poi occupata dalle truppe jugoslave. Nel 1947 in seguito ai Trattati di Parigi passò alla Jugoslavia anche formalmente, divenendo nel secondo dopoguerra parte del comune di Aidussina. Dal 1991 fa parte della Slovenia.

Note modifica

  1. ^ Atlante Zanichelli 2009, Zanichelli, Torino e Bologna, 2009, p. 25.
  2. ^ Cfr. il toponimo "Sella d. Bivio" a p. 66 sull'Atlante geografico Treccani, vol I, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2008.
  3. ^ a b c Gemeinde Sella, su vac.sjas.gov.si.
  4. ^ Sella del Bivio in: Carta geologica delle Tre Venezie – Gorizia, Foglio 40a della Carta d'Italia al 100.000 dell'Istituto Geografico Militare – Firenze 1951
  5. ^ a b Regio Decreto 29 marzo 1923, G.U. 27 aprile 1923, n.99
  6. ^ (SL) Krajevna skupnost Selo, su ajdovscina.si.
  7. ^ a b c Geoportale della Repubblica Slovena - archivio ZKN, su gis.gov.si.
  8. ^ Annali Storici: Dario Alberi, Istria, storia, arte, cultura, edizioni Lint Trieste
  9. ^ Selo na Vipavskem – www.slovenia.info
  10. ^ Il Friuli e l'Istria nell'impero carolingio con le tre principali suddivisioni dell'anno 843
  11. ^ S. Rutar, Završniška gospoščina na Krasu, in Izvestjia Muzejska društva za Kranisko, letnik V (1895), pp. 127 : si attesta la donazione da parte dell'imperatore Corrado II al patriarca di Aquileia Poppone di tutto il territorio carsico (totam Carsiam) per aver respinto nel 1028 gli ungheresi che erano penetrati nella Carniola
  12. ^ P. Štih., op. cit., pp. 23-24; 78; P. Štih. Il posto dei ministeriali nell'organizzazione e nell'amministrazione dei conti di Gorizia in La contea di Gorizia nel Medioevo, a cura di S. Tavano, Gorizia 2002, p. 95.
  13. ^ rielaborazione G.I.S. con i confini attuali e quelli del Josephinische Landesaufnahme (1763-1787), in Isonzo-Soča n.79/80 – Ottobre/Novembre 2008, pg. 18-22, “La Contea di Gorizia tra vecchi e nuovi confini”, Michele Di Bartolomeo
  14. ^ Relazione alla Dieta provinciale della principesca Contea di Gorizia e Gradisca sulla gestione della Giunta Provinciale dall'ultima sessione fino al 15 novembre 1886,, Gorizia, Giunta provinciale, 1886, p. 70.
  15. ^ Gemeindelexikon, der im Reichsrate Vertretenen Königreiche und Länder. Herausgegeben von der K.K. Statistischen Zentralkommission. VII. Österreichisch-Illyrisches Küstenland (Triest, Görz und Gradiska, Istrien). Wien 1910, su austriahungary.info. URL consultato il 17 dicembre 2023 (archiviato dall'url originale il 17 aprile 2014).
  16. ^ (DE) Allgemeines Verzeichnis der Ortsgemeinden und Ortschaften Österreichs nach den Ergebnissen der Volkszählung vom 31. Dezember 1910, Wien, 1915, p. 154.
  17. ^ (DE) Vollständiges Ortschaften-Verzeichnis der im Reichsrathe vertretenen Königreiche und Länder nach den Ergebnissen der Volkszählung vom 31. December 1880 (1880), Alfred Hölder k. k. Hof- und Universitäts-Buchhändler, 1882, p. 153.
  18. ^ Censimento della popolazione del Regno d' Italia (1 dicembre 1921) (PDF), 3 "Venezia Giulia", 1926, p. 42.
  19. ^ Regio decreto 29 marzo 1923, n. 800
  20. ^ Archivio di Stato di Gorizia, su archiviodistatogorizia.beniculturali.it. URL consultato il 20 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 30 gennaio 2010).

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