Sound of My Voice

film del 2011 diretto da Zal Batmanglij

Sound of My Voice è un film statunitense del 2011 diretto da Zal Batmanglij e interpretato da Christopher Denham, Nicole Vicius e Brit Marling, di genere thriller fantascientifico.

Sound of My Voice
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno2011
Durata87 min
Generethriller, fantascienza
RegiaZal Batmanglij
SceneggiaturaBrit Marling, Zal Batmanglij
Casa di produzioneSkyscraper Films
FotografiaRachel Morrison
MontaggioTamara Meem
MusicheRostam Batmanglij
Interpreti e personaggi

Trama modifica

A Los Angeles, il giornalista freelance Peter e l'aspirante scrittrice Lorna sono una giovane coppia di documentaristi. Nei pressi della San Fernando Valley si imbattono nel mondo sotterraneo di una strana setta. A capo del culto vi è una giovane ed enigmatica donna di nome Maggie, che non lascia mai la sua camera nel seminterrato. Gli adepti si limitano invece a seguire tutte le indicazioni di Maggie, che ordina loro come preparare il cibo, come eseguire le pulizie e anche di donarle il loro sangue in caso di bisogno di trasfusioni.

Maggie sostiene di essere un viaggiatore nel tempo e di provenire dall'anno 2054. Descrive un futuro tormentato da guerre, carestia e lotte. È tornata per scegliere un gruppo di persone elette e per prepararle a ciò che sarà. Guida il gruppo in una serie di esercizi psichici intensi e racconta di se stessa e del futuro. Il carisma di Maggie è potente, e Lorna e Peter hanno momenti in cui oscillano tra lo scetticismo e la fede. Decisi a rivelare che Maggie è solo una ciarlatana, Peter e Lorna piazzano delle telecamere segrete nella sua stanza ma, ben presto, anche loro diventano succubi delle sue volontà.

Produzione modifica

Il film è stato scritto Zal Batmanglij e Brit Marling.

Distribuzione modifica

Il film è stato proiettato in anteprima nel 2011 al Sundance Film Festival. Nello stesso anno stato anche selezionato per chiudere il South by Southwest.

Accoglienza modifica

Pubblico modifica

Critica modifica

Il critico Manohla Dargis, nella sua recensione su The New York Times, del film ha scritto: "[...] un film intelligente e inquietante sul bisogno di credere e sulle dure e crudeli arti della persuasione".[1] Il critico cinematografico Brent Simon di Shockya ha definito Sound of my voice "una cosa delicata e magnetica che balla in modo oscuro ai confini della psicologia, della religione e della fantascienza, sollevando questioni di fede, identità, miglioramento di sé e connessione romantica.[2] Il critico cinematografico di Variety, Peter Debruge, ha ammesso di aver visto quattro volte Sound of My Voice e lo ha definito "un ingegnoso enigma a basso budget".[3]

Riconoscimenti (parziale) modifica

  • Festival Europeo di Fantascienza di Strasburgo
    • 2012 - Octopus d'Or per il miglior lungometraggio internazionale[4]

Note modifica

  1. ^ (EN) Manohla Dargis, The Guru in the Basement Promises a Journey to... Something, in The New York Times, The New York Times Company, 27 aprile 2012. URL consultato il 26 aprile 2012.
  2. ^ (EN) Brent Simon, Sound of My Voice Movie Review [collegamento interrotto], su Shockya, 25 aprile 2012. URL consultato il 25 aprile 2012.
  3. ^ (EN) Peter Debruge, This is not a top-10 list, in Variety, Penske Media Corporation. URL consultato il 15 marzo 2016.
  4. ^ (FR) Palmarès du 5è FEFFS, su Networked Blog, 22 settembre 2012. URL consultato il 23 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 29 gennaio 2013).

Collegamenti esterni modifica