Governo Pelloux I

36º governo del Regno d'Italia

Il governo Pelloux I fu in carica dal 29 giugno 1898 al 14 maggio 1899 per un totale di 319 giorni, ovvero 10 mesi e 15 giorni.

Governo Pelloux I
StatoBandiera dell'Italia Italia
Presidente del ConsiglioLuigi Pelloux
(Militare)
CoalizioneDestra storica, Militari, Indipendenti
LegislaturaXX
Giuramento29 giugno 1898
Dimissioni3 maggio 1899
Governo successivoPelloux II
14 maggio 1899
Di Rudinì V Pelloux II

Compagine di governo modifica

Appartenenza politica modifica

Partito Presidente Ministri Sottosegretari Totale
Militare 1 1 2 4
Destra storica - 1 - 1
Sinistra storica[1] - 8 9 17
Indipendente - 1 - 1

Composizione modifica

Carica Titolare Sottosegretario
Presidenza del Consiglio dei ministri Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio
Presidente
del Consiglio dei ministri
  Luigi Pelloux (Militare) Carica non assegnata[2]
Ministero Ministri Sottosegretario
Affari Esteri   Felice Napoleone Canevaro
(Indipendente)[3]
Carica non assegnata
Agricoltura, Industria e Commercio   Alessandro Fortis
(Sinistra storica)
Gaspare Colosimo
Lavori Pubblici   Pietro Lacava
(Sinistra storica)
Felice Chiapusso
Interno   Luigi Pelloux (Militare) Ignazio Marsengo-Bastia
Pubblica Istruzione   Guido Baccelli
(Sinistra storica)
Settimio Costantini
Guerra   Alessandro Asinari di San Marzano
(Destra storica)
Cesare Tarditi
Marina   Giuseppe Palumbo
(Sinistra storica)
Carlo Alberto Quigini Puliga
Finanze   Paolo Carcano
(Sinistra storica)
Leone Wollemborg
Tesoro   Pietro Vacchelli
(Sinistra storica)
Grazia e Giustizia e Culti   Camillo Finocchiaro Aprile
(Sinistra storica)
Massimo Bonardi
Poste e Telegrafi   Nunzio Nasi
(Sinistra storica)
Luigi Capaldo

Cronologia modifica

  • 4 febbraio 1899: la Camera approva, con 310 sì e 93 no, un disegno di legge presentato dal governo che di fatto concede all'esecutivo uno strumento legale per attuare una politica reazionaria[4]. Votano a favore i conservatori e la sinistra liberale di Zanardelli e Giolitti[4], si oppone l'estrema sinistra[4].
  • 3 maggio 1899: l'ostilità dimostrata dal governo inglese e dalla stessa Camera riguardo alle velleità imperialistiche in Cina (affare di San-mun) paventate dal ministro degli Esteri Canevaro spingono Pelloux a presentare le dimissioni[5].

Note modifica

  1. ^ In cambio di posizioni esecutive, il partito decise di supportare saltuariamente il governo
  2. ^ Poiché all'epoca del Regno d'Italia la figura del Presidente del Consiglio era vista come una figura mediatrice e coordinatrice piuttosto che dirigenziale rispetto all’esecutivo, e dunque senza una costituzione autonoma, il detentore era più identificato con il ministero da egli detenuto piuttosto che dalle sue funzioni, e per questo non vi era mai stata la necessità di nominare un sottosegretario specifico, ma il Capo di governo si serviva dei propri sottosegretari ministeriali.
  3. ^ Affiliato alla sinistra storica
  4. ^ a b c Emilio Gentile, Le origini dell'Italia contemporanea - L'età giolittiana, pag. 6
  5. ^ op. cit. pag. 7

Bibliografia modifica

  • Parlamenti e Governi d’Italia (dal 1848 al 1970) - Vol. II - Francesco Bartolotta - Vito Bianco Editore - 1971

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