Stefano Dambruoso
Stefano Dambruoso (Bari, 15 marzo 1962) è un magistrato e politico italiano.
Stefano Dambruoso | |
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Questore della Camera dei deputati | |
Durata mandato | 21 marzo 2013 – 22 marzo 2018 |
Presidente | Laura Boldrini |
Deputato della Repubblica Italiana | |
Durata mandato | 15 marzo 2013 – 22 marzo 2018 |
Legislatura | XVII |
Gruppo parlamentare | - Gruppo misto - componente: Civici e Innovatori per l'Italia (Dal 10/07/2017) In precedenza: - Civici e Innovatori (Fino al 10/07/2017) |
Coalizione | Con Monti per l'Italia |
Circoscrizione | Lombardia 1 |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Indipendente (Dal 2016) In precedenza: SC (2013-2016) |
Titolo di studio | Laurea in giurisprudenza |
Università | Università di Bari |
Professione | Magistrato |
Biografia
modificaÈ in magistratura dal 1990. Nel 1992 è stato nominato Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento. Dal 1994 al 1996, applicato alla procura distrettuale di Palermo. Ha indagato su associazioni mafiose e reati contro la Pubblica Amministrazione. È stato Pubblico ministero in vari maxiprocessi a Palermo.
Nel dicembre 1996 arriva alla Procura della Repubblica del Tribunale di Milano, dove si occupa di indagini sulle brigate anarco-insurrezionaliste[1] ed indaga anche sull'omicidio di Fausto e Iaio[2]. Successivamente svolge indagini sul terrorismo internazionale.
Dal 2001 è componente della Direzione distrettuale antimafia di Milano per la quale svolge indagini in materia di organizzazioni dedite allo spaccio di sostanze stupefacenti e di gruppi appartenenti ad organizzazioni criminali. Sei mesi prima degli attentati dell'11 settembre 2001, Dambruoso chiede e riesce ad ottenere l'arresto di un gruppo di cinque islamici, tra i quali Essid Sami Ben Khemais, che, con continui spostamenti in vari paesi europei e contatti con altre cellule, forse, preparava un attentato al Duomo di Strasburgo durante le festività natalizie del 2000-2001, per il quale era già tutto pronto se non fosse intervenuta la polizia locale grazie alle indagini collegate con Milano[3]. Prende inoltre contatti con la Law Enforcement americana e perfeziona nuovi strumenti investigativi e finalizzati a prevenire ed a combattere il crimine organizzato e il terrorismo islamico[non chiaro].
Nel 2003 il settimanale TIME inserisce Dambruoso nelle lista degli eroi moderni per il suo impegno nelle indagini sulla rete di al-qaida[4][5].
Da maggio al luglio 2003 è consulente dell'Istituto internazionale delle Nazioni Unite per la ricerca sul crimine e la giustizia, agenzia dell'ONU con sede a Torino, per la ricerca sulla lotta al crimine organizzato e terrorismo.
Il 20 aprile 2004 lascia Procura di Milano per assumere l'incarico di esperto giuridico presso la Rappresentanza permanente italiana dell'Onu a Vienna, continuando il suo impegno contro il terrorismo internazionale[6].
Nel 2007 è tornato alla Procura di Milano come Sostituto Procuratore[7].
Nel 2008 è stato nominato Capo dell'Ufficio per il Coordinamento dell'attività internazionale dal Ministro della Giustizia Angelino Alfano[8].
Il 5 novembre 2010 è stato nominato membro del Consiglio Direttivo dell'Agenzia per la sicurezza nucleare[9].
È membro dal 2014 della Fondazione Italia USA.
Attività politica
modificaElezione a deputato
modificaAlla fine del 2012 chiede l'aspettativa al CSM[10] per poi candidarsi alle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio 2013 nella lista di Scelta Civica con Monti per l'Italia nella circoscrizione Lombardia 1 della Camera come secondo e viene eletto deputato della XVII Legislatura.
Il 21 marzo 2013 viene eletto Questore della Camera dei Deputati per Scelta Civica per l'Italia con il maggior numero di preferenze pari a 343 voti.
A luglio 2016 è tra coloro i quali si schiera contro la fusione di Scelta Civica con Alleanza Liberalpopolare-Autonomie (ALA) di Denis Verdini, pertanto abbandona il partito assieme ad altri 14 deputati fedeli montiani, dando vita al gruppo parlamentare Civici e Innovatori.
Premi e riconoscimenti
modifica- Nel 2009 il consiglio comunale di Milano lo ha insignito dell'Ambrogino d'oro.
Onorificenze
modificaOnorificenze straniere
modificaOpere
modifica- Milano-Bagdad. Diario di un magistrato in prima linea nella lotta al terrorismo islamico in Italia (con Guido Olimpio), Arnoldo Mondadori Editore (collana Frecce), 2004
- Un istante prima (con Vincenzo Spagnolo), Arnoldo Mondadori Editore (collana Strade Blu), 2011[11].
- Coordinatore commento norme sul contrasto al terrorismo internazionale - Omnia-UTET Trattati giuridici - Commentario diritto penale 2022.
Note
modifica- ^ TERRORISMO: DAMBRUOSO LASCIA MILANO PER L'ONU A VIENNA (2) L'INIZIO DELLA SUA CARRIERA A BARI CONTRO LA MAFIA - ADNKRONOS, 19 aprile 2004
- ^ Fausto e Iaio due innocenti uccisi senza ragione - la Repubblica, 15 marzo 2013
- ^ TERRORISMO: DAMBRUOSO LASCIA MILANO PER L'ONU A VIENNA (3) GLI ESORDI ALLA CITTADELLA GIUDIZIARIA LOMBARDA - ADNKRONOS, 19 aprile 2004
- ^ Cracking Down on al-Qaeda - TIME, 20 aprile 2003, su time.com. URL consultato il 21 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 20 marzo 2013).
- ^ DUE EROI ITALIANI NELLA LISTA DI «TIME» - Corriere della sera, 24 aprile 2003
- ^ TERRORISMO: DAMBRUOSO LASCIA MILANO PER L'ONU A VIENNA /ADNKRONOS - ADNKRONOS, 19 aprile 2004
- ^ Dambruoso torna in procura a Milano - la Repubblica, 17 maggio 2007
- ^ Alfano chiama il pm Dambruoso - la Repubblica, 30 maggio 2008
- ^ Agenzia nucleare, Veronesi presidente - il Giornale, 5 novembre 2010
- ^ Elezioni 2013, anche il pm Stefano Dambruoso chiede l'aspettativa dalla magistratura. Probabile la candidatura con Italia Futura di Montezemolo - L'Huffington Post, 27 dicembre 2012
- ^ https://www.mondadori.it/libri/un-istante-prima-stefano-dambruoso-vincenzo-r-spagnolo/
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Stefano Dambruoso
Collegamenti esterni
modifica- Stefano Dambruoso, su storia.camera.it, Camera dei deputati.
- Stefano Dambruoso, su Openpolis, Associazione Openpolis.
- Registrazioni di Stefano Dambruoso, su RadioRadicale.it, Radio Radicale.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 187125325 · ISNI (EN) 0000 0003 5724 8296 · SBN RAVV387147 · LCCN (EN) no2011149954 |
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