The Legend of Zelda: Spirit Tracks

videogioco del 2009

The Legend of Zelda: Spirit Tracks (ゼルダの伝説 大地の汽笛?, Zeruda no Densetsu: Daichi no Kiteki, lett. "La leggenda di Zelda: il Fischietto delle terre") è un gioco per Nintendo DS e Nintendo DSi uscito il 7 dicembre 2009 nel Nord America, il 10 dicembre 2009 in Australia, l'11 dicembre 2009 in Europa e il 23 dicembre 2009 in Giappone. Annunciato alla Game Developers Conference 2009 dal presidente di Nintendo Satoru Iwata, questo secondo capitolo della saga per l'handheld di Nintendo presenta delle meccaniche di gioco simili a Phantom Hourglass, ma con la possibilità di muoversi nel mondo di Hyrule per mezzo di un treno, che sostituisce la barca presente nel predecessore.

The Legend of Zelda: Spirit Tracks
videogioco
Titolo originaleゼルダの伝説 大地の汽笛
PiattaformaNintendo DS
Data di pubblicazioneGiappone 23 dicembre 2009
7 dicembre 2009
11 dicembre 2009
10 dicembre 2009
GenereAvventura
OrigineGiappone
SviluppoNintendo
PubblicazioneNintendo
DirezioneDaiki Iwamoto
ProduzioneEiji Aonuma
DesignKoji Takahashi
ProgrammazioneEiji Aonuma
Direzione artisticaNaoya Hasegawa, Yuri Adachi
MusicheToru Minegishi, Manaka Tominaga, Asuka Ota, Koji Kondo
Modalità di giocoSingolo giocatore
SerieThe Legend of Zelda
Preceduto daThe Legend of Zelda: Phantom Hourglass
Seguito daThe Legend of Zelda: Skyward Sword

Trama modifica

Dopo gli eventi di Phantom Hourglass, Link e Dazel hanno scoperto un nuovo continente, in cui fondano Nuova Hyrule. Cento anni dopo, la storia inizia il giorno in cui il nuovo Link, apprendista macchinista dell'ex maestro di spada Vittorino, deve ricevere il certificato dalla principessa Zelda V (pro-pronipote di Dazel) che lo autorizzerà a poter usare il suo treno sulle ferrovie di Hyrule.
La cerimonia si svolge senza troppi intoppi, ma dopo l'investitura a macchinista ufficiale, Link viene convocato dalla principessa nei suoi appartamenti. Zelda ha avuto un terribile presagio riguardante la Torre degli Dei, gigantesco edificio nell'esatto centro di Hyrule, su cui si basa l'equilibrio del regno e delle "Vie Spirituali" (il nome che viene dato alle numerosissime rotaie di Hyrule). Link e Zelda, aiutati da Vittorino, si dirigono in treno verso la Torre, ma durante il viaggio, improvvisamente, le rotaie scompaiono, e i tre vengono attaccati dal primo ministro di Hyrule, Mirona, e dal suo tirapiedi, Tristalpin. Mirona vuole infatti risvegliare Mallard, antico e potentissimo demone, per ottenere il controllo del regno. A nulla vale l'abilità di Vittorino con la spada nei confronti di Tristalpin, che impiega poco a metterlo KO. Mirona, con un incantesimo, espelle l'anima di Zelda dal suo corpo, e vi fa risiedere dentro a quest'ultimo lo spirito di Mallard. Poi se ne vanno.
Link si risveglia al castello di Hyrule, vicino a Vittorino, che fortunatamente è ancora vivo. Vagando per il castello, però, Link scopre che lo spirito di Zelda è ancora "vivo", e che lui è l'unico a poterla vedere. I due decidono di tornare alla Torre, passando per una scorciatoia. Giunti nell'edificio, fanno la conoscenza di Doruotea, saggia e anziana donna che da tempo custodisce la Torre e il Treno degli Dei. Doruotea spiega a Link che per restaurare le Vie Spirituali, ormai del tutto scomparse, sono necessarie alcune magiche tavolette, custodite una in ogni piano della Torre. Per riattivare del tutto le rotaie, però, è necessario anche l'aiuto di altri saggi che come lei proteggono ognuno una zona di Hyrule.
Ha inizio così l'avventura di Zelda e di Link, che li porterà a visitare ogni angolo di Hyrule alla ricerca di un modo per evitare che Mallard riacquisti il suo antico potere e possa così distruggere Hyrule.

Modalità di gioco modifica

Il gioco è rappresentato in una grafica simile a quella di Phantom Hourglass; il giocatore dovrà utilizzare lo stilo per guidare Link, e comandare il suo assortimento di armi e oggetti, con qualche ritocco nel gameplay tipico della serie. In alcuni momenti Zelda sarà in possesso di uno dei guardiani spettri, che potrà essere controllato con lo stilo. Questa è la prima volta in assoluto nella serie (senza contare i giochi per Philips CD-i[1]) in cui Zelda può essere controllata; la Principessa può raggiungere luoghi che per il solo Link sarebbero inaccessibili. Pilotando il treno, è possibile utilizzare un cannone per sconfiggere i nemici fuori dalle rotaie. Novità del gioco è la possibilità di utilizzare una sorta di flauto di Pan, chiamato Flauto delle Terre, per suonare melodie (similmente all'ocarina presente nei precedenti titoli) utilizzando il touch screen e il microfono. Il gioco appare come la diretta continuazione di The Wind Waker e Phantom Hourglass: Zelda, infatti, dice a Link che una sua antenata pirata arrivò a Hyrule cento anni fa. Nella sala del trono di Hyrule appare infatti una vetrata raffigurante Dazel, ovvero Zelda in versione pirata, apparsa in The Wind Waker e Phantom Hourglass; è presente anche un discendente di Linebeck, uno di Terry e una di Jolene la piratessa. Sono presenti armi e oggetti completamente nuovi come la Ventelica, la Frusta e la Bacchetta delle Sabbie.

Accoglienza modifica

Valutazioni professionali
Testata Giudizio
GameRankings (media al 06-03-2012) 86.92%[2]
Metacritic (media al 06-03-2012) 87/100[3]
Edge 8/10[4]
Game Informer 8,0/10[5]
GameSpot 8,5/10[6]
GameTrailers 9,0/10[7]
IGN 9,3/10[8]
NGamer 92%[9]
Nintendo la Rivista Ufficiale 10/10[10]
Official Nintendo Magazine 91%[11]

Spirit Tracks ha ricevuto il premio "Miglior Gioco 2009 per DS" al GamesCom.[senza fonte] Official Nintendo Magazine ha dato un voto di 91%, dichiarando: "Il gioco offre un'incredibile avventura e una miriade di caverne nascoste", dichiarando anche: "Pur non essendo un grande gioco della serie, Zelda è pur sempre un gioco che farà parlare di sé...".[11] NGamer, con un giudizio di 92%, ha dichiarato: "Rende la nostra noiosa vita una grande avventura".[9] Edge con un voto di 8 su 10 ha dichiarato che il gioco, come il precedente, susciterà una grande emozione tra caverne e luoghi magici.[4] Game Trailers, con 9,0, ha dichiarato che il gioco è molto più bello del precedente.[7] Game Informer, con un voto di 8,0, critica il gioco dichiarando che l'idea di pilotare un treno durante il gioco fa perdere al titolo la magia che suscitava il precedente.[5] GameSpot ha dato un voto di 8.5, mentre al predecessore, Phantom Hourglass, diede un voto di 9.0. Nonostante questo giudizio, però, GameSpot dichiara che comunque Spirit Tracks è molto più bello del precedente.[6]

Note modifica

  1. ^ La Serie su CD-i è composta da Link: The Faces of Evil, Zelda: The Wand of Gamelon e Zelda's Adventure.
  2. ^ (EN) The Legend of Zelda: Spirit Tracks, su GameRankings. URL consultato il 6 marzo 2012 (archiviato il 18 luglio 2011).
  3. ^ (EN) The Legend of Zelda: Spirit Tracks, su Metacritic. URL consultato il 6 marzo 2012 (archiviato il 15 marzo 2012).
  4. ^ a b (EN) Valay, EDGE review scores, su nintendoeverything.com, 20 novembre 2009. URL consultato il 6 marzo 2012 (archiviato il 23 novembre 2009).
  5. ^ a b (EN) Andrew Reiner, The Legend of Zelda: Spirit Tracks, su GameInformer, GameStop Corporation, 7 dicembre 2009. URL consultato il 6 marzo 2012 (archiviato il 31 maggio 2012).
  6. ^ a b (EN) The Legend of Zelda: Spirit Tracks Review, su GameSpot, 9 dicembre 2009. URL consultato il 6 marzo 2012 (archiviato il 22 febbraio 2012).
  7. ^ a b (EN) Zelda: Spirit Tracks: Review, su GameTrailers, 3 dicembre 2009. URL consultato il 6 marzo 2012 (archiviato il 17 gennaio 2012).
  8. ^ (EN) Matt Wales, The Legend of Zelda: Spirit Tracks UK Review, su IGN, IGN Entertainment, Inc, 11 dicembre 2009. URL consultato il 6 marzo 2012 (archiviato il 15 marzo 2012).
  9. ^ a b (EN) Matthew Castle, The Legend Of Zelda: Spirit Tracks review [collegamento interrotto], su NGamer, 2 febbraio 2012. URL consultato il 6 marzo 2012.
  10. ^ Ugo Laviano, The Legend of Zelda: Spirit Tracks, in Nintendo la Rivista Ufficiale n.99, Natale 2009, pp. 6-9.
  11. ^ a b (EN) Fred Dutton, Review: Legend Of Zelda: Spirit Tracks, su Official Nintendo Magazine, 9 dicembre 2009. URL consultato il 6 marzo 2012 (archiviato dall'url originale l'11 dicembre 2011).

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