The Peoples of Middle-earth

dodicesimo volume di The History of Middle-earth di J.R.R. Tolkien

The Peoples of Middle-earth ("I popoli della Terra di Mezzo") è il dodicesimo volume, inedito in Italia e pubblicato in lingua inglese nel 1996, della raccolta The History of Middle-earth, nella quale Christopher Tolkien discute gli scritti non pubblicati del padre J. R. R. Tolkien.

The Peoples of Middle-earth
AutoreJ. R. R. Tolkien e Christopher Tolkien
1ª ed. originale1996
Genereraccolta di testi
Sottogenerefantasy
Lingua originaleinglese
AmbientazioneArda
SerieThe History of Middle-earth
Preceduto daThe War of the Jewels
La storia della Terra di Mezzo

Questo volume contiene:

  1. Lo sviluppo delle Appendici del Signore degli Anelli.
  2. Un approfondimento dell'Akallabêth.
  3. Alcuni saggi a proposito delle razze presenti nella Terra di Mezzo.
  4. The New Shadow ("La nuova Ombra"); un seguito incompleto (circa trenta pagine) del Signore degli Anelli, ambientato durante il regno di Eldarion, figlio di Aragorn. Fu subito abbandonato da Tolkien poiché lo considerò nettamente inferiore all'opera principale.
  5. Tal-Elmar; un racconto incompleto riguardo alla colonizzazione númenóreana della Terra di Mezzo, raccontata dal punto di vista degli Uomini Selvaggi.

Alcuni personaggi (compresa Anairë, la moglie di Fingolfin) appaiono solamente qui.

Riguardo a The New Shadow, Tolkien scrisse in una sua lettera datata 13 marzo 1964:

«Ho iniziato una storia che si svolge circa cento anni dopo la Caduta [di Mordor], ma si è rivelata sinistra e deprimente. Dato che abbiamo a che fare con uomini è inevitabile che si debba prendere in considerazione una delle caratteristiche più deprecabili della loro natura: il fatto che presto si stancano del bene. [...] in epoche così antiche ci fu un fiorire di trame rivoluzionarie, incentrate su una religione satanica segreta; mentre i ragazzi di Gondor giocavano a travestirsi da orchi e andavano in giro a fare danni. Avrei potuto ricavarne un thriller con il complotto e la sua scoperta e la sua sconfitta – ma non ci sarebbe stato altro. Non ne valeva la pena.[1]»

Note modifica

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