Tommaso Ceva

gesuita, matematico e poeta italiano

Tommaso Ceva (Milano, 20 dicembre 1648Milano, 3 febbraio 1737) è stato un gesuita, poeta e matematico italiano.

Tommaso Ceva

BiografiaModifica

Nato a Milano il 20 dicembre 1648 da Carlo Francesco e Paola de Colombi, famiglia benestante milanese, Tommaso Ceva entrò nella Compagnia di Gesù il 6 aprile 1663. Dopo la permanenza a Genova e al Collegio di Nizza per la formazione religiosa, pronunciò i voti solenni a Milano l'8 dicembre 1682.

Fratello del più celebre Giovanni Ceva, fu professore di retorica e al contempo lettore di matematica dal 1670 al 1688 presso il collegio di Brera, a Milano. Dall'anno scolastico 1688/89 si dedicò in toto alla matematica. Il suo allievo più famoso fu Giovanni Girolamo Saccheri.[1]

Nel 1690 Ceva pubblicò il poema latino Iesus puer, accolto subito con entusiasmo da Francesco Redi e lodato da Muratori nella Perfetta poesia italiana.

In ambito matematico si occupò di aritmetica, geometria e gravità, pubblicando gli Opuscola mathematica (1699), ed elaborò uno strumento per dividere l'angolo retto in un dato numero di parti uguali tra loro. Nel 1707 il metodo del Ceva per la polisezione dell'angolo venne pubblicato in Francia da Guillaume de l'Hôpital senza fare alcuna menzione dell'inventore italiano.[2]

Il suo libro De natura gravium (Milano, 1669) fu il primo ad introdurre la teoria gravitazionale newtoniana in Italia e contribuì alla sua diffusione.

Nel 1718 divenne membro dell'Accademia dell'Arcadia con il nome di Callimaco Neridio.

Ceva tenne una fitta corrispondenza con molti altri studiosi del suo tempo, come i matematici Vincenzo Viviani e Luigi Guido Grandi oltre che, naturalmente, suo fratello Giovanni.[2] La maggior parte delle sue lettere è indirizzata al Grandi con il quale discusse il problema delle curve di ordine superiore. Ceva ebbe stretti rapporti di amicizia col matematico Pietro Paolo Caravaggio[2] e con lo storico Ludovico Antonio Muratori. Un'altra figura importante nella sua vita fu Clelia Grillo Borromeo, fondatrice dell'Accademia di Scienze Naturali di Milano (Accademia dei Vigilanti), frequentata sia da Ceva che da Saccheri.

Una Vita del Padre Tomaso Ceva milanese della Compagnia di Gesù ricca di informazioni è stata scritta dal confratello Giulio Cesare Cordara (in Vite degli arcadi illustri, Roma, 1751, V, pp. 131-152).

La maggiore opera letteraria del gesuita è il poema epico-religioso Jeus puer (1690), composto sulla scia di illustri e analoghi modelli umanistici e rinascimentali (il De partu Virginis del Sannazaro, la Christias di Marco Gerolamo Vida).

La raccolta completa delle sue opere poetiche di contenuto spesso filosofico fu edita col titolo di Philosophia novo-antiqua, quae nunc primum prodit; Jesus puer, Poema, editio quarta; Sylvae, altera editio auctior, Mediolani, 1704, sumptibus Dominici Bellagattae, edizione cui fu connessa anche la sua fama internazionale.[3]

NoteModifica

  1. ^ The Search for Certainty: A Journey Through the History of Mathematics, 1800-2000, Frank J. Swetz, Courier Corporation, 2012, p. 31
  2. ^ a b c DBI.
  3. ^ L'opera di Ceva fu recensita in Actorum eruditorum quae Lipsiae publicantur. Supplementa, t. III, pp. 423-425. Alle pp. 368-376 dello stesso tomo si legge la recensione degli Opuscola mathematica. Non del tutto favorevole, ma comunque sintomatica di una raggiunta notorietà sulla ribalta culturale europea, è la recensione del francese Journal de Trévoux, dic. 1706, pp. 2065-2070.

Voci correlateModifica

Collegamenti esterniModifica

Controllo di autoritàVIAF (EN39521157 · ISNI (EN0000 0000 6629 8090 · SBN UFIV121560 · BAV 495/6937 · CERL cnp00973193 · LCCN (ENn84136259 · GND (DE130518603 · BNF (FRcb13321850h (data) · CONOR.SI (SL203287139 · WorldCat Identities (ENlccn-n84136259