Gli tsukemono (漬物? letteralmente: cibi in salamoia) sono sottaceti tipici della cucina giapponese.

Tsukemono
Origini
Luogo d'origineBandiera del Giappone Giappone
Dettagli
Categoriacontorno
Ingredienti principalisottaceti, riso

Utilizzo modifica

Sono considerati soprattutto un contorno che accompagna il riso (おかず o お数 o お菜 o 御菜?, okazu) e la zuppa di miso durante i pasti. Apprezzati per l'inconfondibile sapore, hanno funzione anche di stuzzichini, digestivi, pulizia del palato, guarnitura e condimento.[1]

Si conservano senza alterarsi per lunghi periodi, ed è questa la proprietà per cui sono presenti nella cucina giapponese da prima che fosse introdotta la refrigerazione, quando la salamoia era uno dei pochi metodi per conservare i cibi. Possono essere preparati conservandoli sotto il sale, sottaceto, con apposite muffe o con la fermentazione.[1]

Preparazione modifica

Per fare gli tsukemono, vengono impiegati diversi tipi di verdure ed anche alcuni frutti. Tra i più impiegati vi sono il ravanello giapponese (daikon), il cetriolo, la melanzana, la carota, il cavolo, lo zenzero, la cipolla ecc. Il tradizionale tsukemono alla prugna è chiamato umeboshi. Talvolta vengono usate alghe e frutti di mare per insaporire ulteriormente gli tsukemono. Alcuni dei metodi con cui vengono preparati sono usati anche per conservare frutti di mare o pietanze a base di carne.[1]

Alcuni tipi modifica

Note modifica

  1. ^ a b c d e f g (EN) Japanese Pickles (Tsukemono), japan-guide.com

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