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Cultura modifica

 
Arte buddhista (Phnom Sentuk, regione del Kompong Thom).

La cultura in Cambogia è stata influenzata dalla religione (Buddhismo Theravada e Hinayana, induismo) e dagli avvenimenti storici (era culturale di Angkor, colonizzazione francese, dominio degli khmer rossi, globalizzazione); essa comprende non solo le arti e la tradizione dell'etnia principale, gli khmer, ma anche delle altre tribù che abitano le montagne, chiamati comunemente khmer loeu, termine coniato da Norodom Sihanouk per indicare queste tribù. Il Ministero cambogiano della Cultura e delle Belle Arti è responsabile della promozione dello sviluppo della cultura nel paese.

La cultura khmer, sviluppatasi e prodotta durante l'Impero khmer, ha stili caratteristici di danza, architettura e scultura, che sono stati oggetto di scambi culturali con i vicini Laos e Thailandia attraverso i secoli. Il tempio di Angkor Wat è il migliore esempio di cultura khmer dell'era di Angkor e centinaia di altri templi sono stati scoperti nella regione.

Con il regime degli Khmer Rossi si ferma ogni tipo di arte, la lettura è bandita e punibile con la morte.

Nel 1980, all'indomani del genocidio degli Khmer Rossi, la ricostruzione di Phnom Penh iniziò dal suo Teatro Nazionale e il primo spettacolo fu uno spettacolo di danza.[1]

Letteratura modifica

Per molto tempo in Cambogia le storie siono state tramandate oralmente, senza aver bisogno di libri; queste storie venivano scolpite sulle pareti dei templi o dipinte su quelle delle pagode e potevano raccontavano gesta eroiche, avventure o le avventure del Buddha. Esempio di opera letteraria cambogiana dell'antichità è il Reamker, la versione cambogiana del poema indù Ramayana. I testi sacri erano sempre custoditi tra le mure dei templi.[2]

La Cambogia di oggi non ha una scuola di stile per il romanzo moderno; infatti il regime degli Khmer Rossi, che puniva la lettura con la morte, ha costretto la gente ad interessarsi di più alla disperata ricerca di cibo che alla letteratura. Al giorno d'oggi i libri sono una rarità in Cambogia e non ci sono biblioteche a parte la Biblioteca Nazionale a Phnom Penh, riaperta nel 1980 e che sopravvive solo grazie alle donazioni. Gli ultimi libri cambogiani sono quelli scritti dai sopravvissuti ai massacri degli Khmer Rossi, ma non esiste una letteratura del periodo successivo a Pol Pot.[2]

Arte modifica

 
Il tempio di Angkor Wat ad Angkor. Il tempio è un esempio dell'arte e dell'architettura durante l'Impero khmer.

Nella sua storia, l'arte in Cambogia è stata guidata e ispirata dalla storia e dai fondamenti religiosi del paese, quali i culti animistici indigeni, l'induismo e il buddhismo, quest'ultimi arrivati dall'India al Sud-Est asiatico nei primi secoli dopo Cristo portando con se la scrittura in sanscrito e altri elementi.[3] I traffici commerciali misero in contatto la nascente cultura cambogiana con altre culture facendole assorbire influenze culturali Thai, javanesi e cinesi.[3] Tra il nono e il quindicesimo secolo si forma l'Impero khmer che si ispira all'India per politica, religione e letteratura; il linguaggio della corte è il sanscrito, ma il popolo parla khmer.[3] La capitale del regno è ad Angkor e i templi di Angkor Wat e Angkor Thom sono i testimoni della sua grandezza; l'arte, l'architettura, la musica e la danza di questo periodo sarebbero poi stati i modelli per il successivo sviluppo della cultura cambogiana.[3] La città di Angkor e i suoi templi caddero in rovina inghiottiti dalla giungla dopo lo spostamento della capitale a Phnom Penh e del sempre meno controllo dei monarchi sul territorio a causa degli attacchi dei Thai; tuttavia uno stato cambogiano con capitale a Phnom Penh sopravvisse fino al diciannovesimo secolo.[3] Dal diciannovesimo secolo inizia la dominazione francese; i francesi riscoprono le rovine dei templi di Angkor e iniziano lavori per preservarle dagli inizi del ventesimo secolo.[3] La cultura tradizionale della Cambogia e le rovine dei templi di Angkor rischiarono di essere vittime della guerra civile cambogiana e del regime dei Khmer rossi, i quali si erano opposti ad ogni tipo di religione ed educazione e proibirono tutti i tipi di arte della Cambogia e il suo linguaggio scritto.[3] Dal 1991, quando le fazioni in guerra della Cambogia siglarono un accordo di pace, organizzazioni internazionali hanno aiutato il nuovo governo a restaurare i siti archeologici a far rivivere le arti tradizionali del paese.[3]

Le arti tradizionali della cambogia sono la tessitura, il lavoramento dell'argento, l'arte di intagliare e lavorare il legno, la scultura della pietra e la pittura.[3] Con il cotone si tessono i karna e i sampot, elementi di vestiario tradizionali della Cambogia, i capi più pregiati possono essere tessuti in seta e avere rifinimenti in oro e argento; i fabbri e gli argentieri riproducono gli oggetti antichi.[3]

Architettura modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Architettura della Cambogia.
 
Sala del trono del palazzo reale di Phnom Penh. Il palazzo reale è un tipico esempio di architettura classica khmer.

Conosciamo l'architettura della'antico impero khmer grazie ai maestosi templi arrivati fino ai nostri giorni. Questi templi avevano dei canoni di costruzione rigidi: innanzitutto i templi, sempre costruiti in pietra, si distinguevano in due tipi, il tempio collina, simboleggiante la montagna degli dei, e il tempio a galleria;[4] essi inoltre presentavano sempre la seguente struttura: un santuario centrale, un cortile, una cinta muraria ed un fossato.[3] Per quanto riguarda le decorazioni, i templi erano decorati con raffigurazioni di divinità indù e di Buddha; non a caso sono queste due religioni ad aver influenzato maggiormente l'antica cultura khmer.[3] Il tempio di Angkor Wat riunisce in sé tutte queste caratteristiche.[4] La dimensione dei templi rifettevano la concezione indù dell'universo: per esempio, le cinque torri al centro di Angkor Wat rappresentano il monte Meru, centro dell'universo, il muro esterno rappresenta la montagna che circonda il bordo del mondo e il fossato rappresenta l'oceano cosmico.[5]

Molti edifici pubblici attuali, come il palazzo reale di Phnom Penh, sono decorati con lo stile di architettura khmer; nel caso del palazzo reali, le decorazioni hanno per tema la figura divina indù Garuda.[3]

Le sculture mostrano che le costruzioni di tutti i giorni nell'era di Angkor erano in legno, come quelle della Cambogia odierna.[5]

Pittura e scultura modifica

Per molto tempo in Cambogia la narrazione era tramandata, oltre che oralmente, con la scultura e le pitture sulle pareti dei templi e delle pagode; le storie narrate su queste pareti raccontavano viaggi di uomini, gesta eroiche o divine, come quelle del Buddha.[2]


Tradizioni modifica

I capi di vestiario tradizionali tipici della Cambogia, tessuti in cotone, sono il krama, una specie di sciarpa rettangolare a motivi quadrati e a strisce colorata vivacemente, e il sampot, veste femminile, i cui modelli più pregiati sono tessuti in seta ed avere rifinimenti in oro e argento.[3]

 
Una danzatrice con addosso un sampot si esibisce in una danza tradizionale khmer

Le festività tradizionali principali in Cambogia sono il Songkran, la festa dell'indipendenza, il compleanno del re padre Norodom Sihanouk, il popolarissimo Water Festival, varie feste religiose, gli anniversari della costituzione e dell'accordo di Parigi più le feste internazionali.[3]

Sport tradizionali sono le arti marziali; tecniche tradzionali del popolo khmer sono il Bokator, da cui deriva la disciplina sportiva Pradal Serey, e il wrestling tradizionale khmer ("Bok Cham Bad" in lingua khmer). Gli alimenti principali sono composti da riso e pesce, essendo questi gli alimenti principali della popolazione.

Festività modifica

In Cambogia si festeggiano, oltre alle feste internazionali, anche molte festività tradizionali e tipiche del paese.

In Cambogia si festeggiano due feste di capodanno, una il primo Gennaio ed è il capodanno internazionale, l'altro è il Songkran, ovvero il capodanno solare, che si festeggia il 14 15 e 16 aprile, ed è una delle maggiori feste dell'anno durante la quale gli Khmer puliscono e decorano la propria casa, fanno offerte e giocano a giochi tradizionali.[3] La festa dell'indipendenza, ottenuta dalla Cambogia dalla Francia il 9 Novembre 1953, viene appunto festeggiata in quel giorno.[3] Il "Bonn Chroat Preah Nongkoal" è la festa che inaugura l'inizio della stagione di semina e implica un'aratura e seminatura simbolica; viene festeggiata il 19 maggio.[3] Il "Bonn Dak Ben" e il "Bonn Pchoum Ben" sono due parti della stessa festività che si festeggia in Settembre; la prima consiste nella commemorazione degli spiriti dei morti, l'altra, attuata 15 giorni dopo, consiste nel portare offerte ai templi.[3] Il "Bonn Kathen" è un'altra festività religiosa, festeggiata in Ottobre, lunga 29 giorni e consiste in un festival religioso e la popolazione marcia in processione verso i templi e i monaci cambiano da loro la loro vecchia roba con della nuova.[3] Il 18 giugno si festeggia il compleanno della regina madre, Norodom Monineath Sihanouk, madre di Norodom Sihanouk.[3] Il 24 settembre si festeggia il giorno della costituzione e il 23 ottobre l'accordo di pace di Parigi.[3] Il 30 e 31º ottobre e il primo novembre si festeggia il compleanno del re padre Norodom Sihanouk.[3]

 
Esempio di cucina cambogiana: in basso a sinistra un piatto di riso, in alto un piatto con combava e citronella e in basso a destra del pahok.

Il Water Festival cambogiano, in lingua khmer chiamato "Bon Om Touk" o con altre varianti, è un'annuale e tradizionale festa cambogiana che si svolge durante la luna piena del mese di Kadeuk del calendario buddhista, si festeggia il 7, l'8 e il 9 novembre, ovvero durante la luna piena del mese Kadeuk del calendario buddhista; in questa occasione si festeggia per tutto il paese con festival, esibizioni e gare navali, fuochi d'artificio e baldoria generale.[3][6]

Danza modifica

Secondo Bopha Devi, figlia prediletta di Norodom Sihanouk, "la danza è l'anima, la storia e la tradizione della Cambogia". La danza tipica della Cambogia è quella Khmer, ripresa dal poema del Ramayana e riprodotta sulle pareti dei templi. Le danzatrici in Cambogia erano costrette negli harem dei templi ed erano chiamata Apsara, ovvero vergini sacre custodi del tempio; fu Norodom Sihanouk nei suoi primi anni di regno a permettere alle danzatrici di usciri dagli harem per poter danzare anche per la gente comune. Sotto il regime degli Khmer Rossi la maggior parte delle danzatrici era stata uccisa o mutilata; alla fine del regime la danza ha dovuto ripartire da zero, con fretta e fatica; si è stato dovuto ricucire tutti i costumi, ritrovare le danzatrici, gli artigiani che sapessero tessere le stoffe dei costumi e soprattutto le insegnanti e le coreografe. Una danzatrice si sceglie soprattutto per l'aspetto fisico, per l'espressività del viso e per la lunghezza delle mani; negli spettacoli le ragazze cambiano espressione con lo sguardo o con movimenti del collo, i movimenti non sono plateali, ma minimi e aggraziati, i movimenti delle mani sono delicati e complicati; quando infine le danzatrici diventano troppo robuste gli vengono affidati ruoli maschili.[1]

Gastronomia modifica

Il riso è l'alimento principale per la dieta della popolazione cambogiana, mentre il pesce, pescato nelle acque del Tonle Sap e del Mekong, ne è un'altra parte importante. La cucina combogiana comprende frutti tropicali, zuppe e tagliatelle; ingredenti chiave sono la combava, la citronella, aglio, salsa di pesce, salsa di soia, curry, tamarindo, zenzero, salsa di ostrica, latte di cocco e pepe nero.

Prodotto della cucina cambogiana è il prahok, una salsa di pesce fatta con impasto di pesce tritato, salato e fermentato; è usato come condimento in molti piatti e per conservare più a lungo la carne di pesce; è considerato dai Cambogiani una prelibatezza.[7] Altro piatto diffuso in Cambogia sono delle tagliatelle di riso con salsa di noce di cocco.[8] Esempio dell'influenza francese nella cucina è il consumo di baguette, che vengono tostate, inzuppate nel curry rosso e mangiate. Il curry rosso viene mangiato anche con riso o vermicelli di riso.

Sport modifica

 
Boxer di Pradal Serey si allena al sacco.

I giochi e sport più popolari sono le arti marziali, il combattimento fra galli, il calcio e una sottospecie di footbag giocato con un tipo di pallone chiamato sey. Le corse di Dragonboat sono molto diffuse, soprattuto durante il Water Festival. Tra le arti marziali praticate in Cambogia vi è il Bokator, tecnica di combattimento a mani nude non praticata a livello agonistico dato che un incontro porterebbe probabilmente alla morte di uno dei partecipanti Dal Bokator è nata una disciplina moderna e praticata a livello di competizione sportiva, il Pradal Serey. Altro stile di combattimento tradizionale khmer è il wrestling tradizionale khmer.

Note modifica

  1. ^ a b Laura Putti, Una ballerina per dimenticare Pol Pot, in la Repubblica, 14 aprile 1997, p. 21.
  2. ^ a b c (IT) Susanne Mayer, Il paese senza libri, in Internazionale, 26 maggio 2006, pp. 36-39.
  3. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x (EN) Country - Art and Culture, su cambodia.gov.kh, Sito web del governo cambogiano. URL consultato il 12-7-2009.
  4. ^ a b Flaminia Giurato, Angkor. Meraviglia di pietra, su viaggi24.ilsole24ore.com, Viaggi24 (Il Sole 24 ore.com), 25-05-07. URL consultato il 13-7-2009.
  5. ^ a b (EN) The Angkorian Period, su country-studies.com, country-studies.com. URL consultato il 14-7-2009.
  6. ^ (EN) Michael Aquino, http://goseasia.about.com/od/eventsfestivals/a/waterfest.htm, su goseasia.about.com, About.com. URL consultato il 12-7-2009.
  7. ^ (EN) prahok.com, prahok.com, http://www.prahok.com/?page_id=11. URL consultato il 12-7-2009.
  8. ^ (FR) Introduction à la cuisine khmère, su cuisine-du-cambodge.com. URL consultato il 12-7-2009.