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Giro della Lunigiana | |
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Sport | |
Tipo | Gara individuale |
Categoria | Uomo juniores |
Federazione | Unione Ciclistica Internazionale |
Paese | Italia |
Organizzatore | U.S.Casano |
Cadenza | Annuale |
Apertura | Settembre |
Formula | Corsa a tappe |
Sito Internet | Giro della Lunigiana |
Storia | |
Fondazione | 1975 |
Numero edizioni | 42 (al 2017) |
Ultima edizione | Giro della Lunigiana 2016 |
Il Giro della Lunigiana è una corsa a tappe internazionale di ciclismo su strada organizzata dall'U.S. Casano di Ortonovo, che si svolge lungo le strade del territorio della Lunigiana con cadenza annuale nel mese di settembre.
La gara prevede la partecipazione di ciclisti, in numero massimo di sei per squadra, scelti su selezione regionale per quanto riguarda le squadre italiane e nazionale per le squadre estere.
Istituito nel 1975 su idea di Araldo Michelini, il Lunigiana nasce come corsa regionale per dilettanti con il nome di “Giro della bassa Lunigiana”. Nel 1978 diventa una manifestazione internazionale, assumendo nella nuova dimensione la denominazione di “Giro della Lunigiana”. Diventato nel tempo la corsa ciclistica più famosa e importante al mondo per la categoria juniores, il Lunigiana è stato inserito nel "Challenge Mondiale" dell'Unione Ciclistica Internazionale.
I ciclisti che hanno calcato la scena di questa corsa sono stati tantissimi. Scorrendo l'Albo D'oro dei vincitori si trovano i nomi di Franco Chioccioli 1977, Alex Pedersen 1983, Gianluca Bortolami 1986, Stefano Zanini 1987, Giuseppe Guerini 1988, Gilberto Simoni 1989 (due volte vincitore Giro d'Italia), Marzio Bruseghin 1992, Danilo Di Luca 1994, Damiano Cunego 1998 (vincitore del Giro D'Italia 2004), Vincenzo Nibali 2002 (vincitore della Vuelta a España 2010, Giro d'Italia 2013 e 2016 e Tour de France 2014). Tra coloro che non sono arrivati primi nella classifica finale, spiccano Maurizio Fondriest, Moreno Argentin, Davide Cassani, Gianni Bugno (secondo al Lunigiana del 1981 e vinse una tappa nell'anno successivo), Paolo Bettini (terzo nel 1992 ), Ivan Basso (terzo nel 1995), Daniele Nardello (primo nella classifica a punti del 1990), Peter Sagan (vincitore della quarta tappa nel 2008).
Storia
modificaAnni Settanta
modificaGli albori del Giro
modificaLa nascita del Giro viene decretata nel 1975 su decisione del suo ideatore Araldo Michelini, affiancato da Giorgio Tonelli, destinato a diventare “the voice” del Giro, Franco Pellistri, Mauro Devoti, Roberto Ricci, Ennio Lorenzini e Piero Bottiglione. Il primo Giro della Lunigiana si svolge il 1 novembre 1975 ed è intitolato ai Martiri del XXIX novembre 1944, giovani eroi ortonovesi che si erano immolati combattendo.
Nella prima edizione il vincitore della corsa lunigianese fu Corrado Donadio, che trionfa anche in due tappe delle tre in programma, lasciando all’emiliano Paolo Cella la vittoria nella classifica a punti. Nella seconda edizione ci sono tutti i migliori juniores italiani guidati da Ivano Maffei e Alessandro Primavera, campioni del mondo inseguimento a squadre; il vincitore della prima edizione Donadio finisce al secondo posto, preceduto da Maffei.
Al suo terzo anno, il Lunigiana porta alla ribalta il toscano Franco Chioccioli, che vince la corsa dopo una dura lotta con Emanuele Bombini, battuto per soli due secondi.
Nel 1978 il Giro della Lunigiana ottiene il riconoscimento internazionale, portando a gareggiare sulle strade del comprensorio apuano della Lunigiana i migliori atleti italiani e stranieri. Il vincitore di questa quarta edizione è il toscano Raniero Gradi.
Nel quinto anno 1979 novità del giro sono le squadre della Polonia e Cecoslovacchia con Mieczlaw Korycki, vincitore della terza tappa e Jerry Chadzynski, migliore degli stranieri. La maglia verde va Silvio Rivieri, vincitore anche dell’ultima tappa.
Anni Ottanta
modificaIl periodo sovietico
modificaIl 1980, con l’adesione della nazionale sovietica, è l’anno della definitiva crescita del Lunigiana. Dominatrice indiscussa, la squadra sovietica vince tre tappe su quattro sotto il nome di Voronin e Demidenko, vincitore di due tappe e del giro, lasciando agli avversari solo la prima tappa, conquistata da Roberto Pagnin.
La settima edizione, quella del 1981 ricalca la precedente. A dominare il giro sono ancora i sovietici: va a scrivere il proprio nome nell’albo d’oro Oleg Petrovitch Chuzhda.
La stagione del 1982 ricorda la presenza della squadra azzurra con Gianni Bugno, il campione italiano Luigi Betteon, Gianbattista Bardelloni e Franco Ballerini. Nel lungo elenco degli iscritti figura anche la nazionale statunitense, oltre a quelle già conosciute dell’Urss, Polonia, Danimarca, Norvegia, Belgio, Olanda, Slovenia. Corre il periodo della "guerra fredda” e la forza del giro sta anche nel riuscire a sedere allo stesso tavolo le nazionali dell’allora Uninone Sovietica CCCP e gli Stai Uniti. Vince questa ottava edizione il russo Yuri Abramov.
L’edizione del 1983 porta il nome del danese Alex Pedersen, vincitore del giro, premiato anche come il più giovane corridore in gara.
La ribalta italiana
modificaIl decimo anno del giro vede trionfare il tricolore sotto il nome del lombardo Gianluca Tonetti. Replica nell’edizione del 1985 con il trentino Paolo Ricciuto. Nel lungo elenco dei partecipanti oltre alle nazionali di Olanda, Belgio, Norvegia e la novella Ungheria, ci sono i nomi di corridori italiani, quali il vincitore della passata edizione Tonetti, il campione italiano Gianluca Pierobon Andrea, Antonio Politano, il campione ligure Gianni Baroni, Marco Lanteri.
Despota della dodicesima edizione è il lombardo Gianluca Bortolami, vincitore di tre tappe e della maglia. Ancora trionfo italiano nel 1987 con la vittoria di Stefano Zanini, già tra i grandi protagonisti della passata stagione. Meritato riconoscimento va al ligure Luca Migrotti, all’olandese Patrik Strouken e al toscano Vincenzo Galati, vincitori di tappa.
Nel 1988 a dominare la classifica generale è il lombardo Giuseppe Guerrini. L’anno successivo il giro parla trentino con la vittoria di Gilberto Simoni: gara tutta italiana, sul podio della prima tappa si trova Davide Rebellin, seguito da Massimiliano Gentili, Davide Fornacciari, Filippo Simeoli e Gilberto Simoni.
Anni Novanta
modificaL’apoteosi del Giro
modificaL’edizione del 1990 propone un giro rinnovato: si tratta di sei giorni di corsa, sette tappe, si inizia a Sarzana per concludere come vuole la tradizione a Casano. Tra i partecipanti atleti che hanno un futuro ciclistico, quali Duma e Sziouba sovietici, Van Boon e Bogaert olandesi, lo jugoslavo Fink, lo spagnolo Gonzales, il ceco Pucelik, il campione italiano juniores Nardello, Secchiari, Traversoni, Paolucci. Vincitore del giro di questa sedicesima stagione è Pavel Tchekasov.
L’edizione del 1991 vede vincitore al suo ultimo anno da juniores il kazako Andrej Mizourov. L’anno successivo, nella sua diciottesima stagione, il Lunigiana veste della maglia verde l’italiano Marzio Bruseghin.
Nel 1993 sul tavolo degli organizzatori fioccano le richieste di partecipazione da ogni parte del globo. Nella diciannovesima edizione sono centotrenta i corridori aspiranti alla vittoria del giro, entrato ormai nel novero delle grandi classifiche di fine stagione. Il prologo della corsa porta il nome del russo Vitaly Kokorine.
Nel 1994 il giro festeggia i suoi vent’anni con la vittoria italiana di Danilo Di Luca, vincitore anche della seconda semitappa con una media di oltre quarantotto chilometri orari.
Nella sua ventunesima stagione il giro parla ancora italiano con nomi di atleti quali Brendolin, China, Astolfi, Basso; il solo Peter Klasa tra gli stranieri è in grado di contrastare i corridori tricolori. Nella tappa più impegnativa si impone il lombardo China, nulla può il belga Leif Hoste. La classifica non subisce variazioni, la squadra veneta protegge bene il proprio capitano Alessandro Brendolin che, con nove secondi di vantaggio sul ceco Klasa, va all’incasso della vittoria.
L’edizione del 1996 vede protagonisti delle prime tappe i russi David Tichy e Denis Bondarenko. L’ultima tappa porta sulla vetta della graduatoria il toscano Claudio Astolfi, che consolida il primato facendo sue anche la maglia rossa di miglior scalatore, la maglia azzurra della classifica a punti e gialla di leader dei traguardi volanti.
Il giro ’97 porta sulla vetta della vittoria l’olandese Roel Eggelmeers. Dal tulipano alla stella alpina, nel 1998 trionfa il veneto Damiano Cunego, vincitore anche della terza tappa. In questa edizione ci sono corridori greci e portoghesi, che non tardano a farsi notare nelle tappe di pianura. La classifica dopo il trionfante Cunego pone Beniamino Di Nunzio, Heikmann Torsten, Michael Mourecek, Theo Reltin, Livio Saccucci e il greco Geoge Mathioulakis.
Nell’edizione del 1999 alla partenza si trovano centocinquanta aspiranti campioni provenienti da Australia, Austria, Belgio, Germania, Repubblica Ceca, Olanda, Norvegia, Russia, Slovenia, con l’assoluta novità del Giappone. La vittoria va al russo Alexandr Kolobnev, con a ruota l’abruzzese Daniele Marzani, secondo classificato a quarantasette secondi, con a seguire Luca Lazzerini e Patrik Martini.
Il terzo millennio lunigianese
modificaNell’edizione del 2000 ai piedi del podio si trovano, primo e secondo classificato, i russi Alexandr Arekeev e Vladimir Gusev a seguire in terza posizione l'italiano Antonio Bucciero. L'anno successivo dominano le classifiche corridori stranieri, primo fra tutti il vincitore ucraino Oleksandr Kvachuk, seguito dal belga Jurgen Van den Broeck e dal russo Oleg Rodionov.
Nel 2002 indossa la maglia verde l'italiano Vincenzo Nibali, uno dei sei ciclisti (il secondo italiano dopo Felice Gimondi) ad aver conquistato almeno un'edizione di tutti e tre i Grandi Giri.
Dal riconoscimento internazionale il giro ha visto gareggiare sulle strade lunigianesi tutti i migliori atleti italiani e stranieri fino al 2003, anno in cui ha portato ai nastri di partenza anche la Nazionale Iraniana e la Nazionale Israeliana.
Questa è la stagione di Valerio Agnoli, che vince la corsa battendo il francese Rémy Di Grégorio e l'italiano Cristiano Salerno.
Nella sua trentesima edizione tra gli juniores, Rob Ruijgh vince la maglia con la squadra dei Paesi Bassi, secondo lo spagnolo Héctor González Baeza e terzo il belga Ben Hermans.
L'edizione 2005 vede vincitore il danese Thomas Vedel Kvist, alle sue spalle il polacco Jarosław Marycz e l'italiano Matteo Ciavatta.
Nel 2006 podio tutto italiano di Daniele Ratto, Diego Ulissi, vincitore anche della tappa regina di Fosdinovo e Adriano Malori.
La stagione 2007 vede il passaggio di maglia dalle mani di Ratto, che si classifica secondo, al connazionale Giorgio Cecchinel, grande protagonista e vincitore della tarza tappa.
Nella trentaquattresima edizione del 2008 troviamo protagonista e vincitore della quarta tappa il campione del mondo in carica Peter Sagan. Sul podio della classifica generale si trovano l'austriaco Stefan Mair, seguito dall'olandese Wilco Kelderman e al terzo posto il polacco Paweł Poljański.
Nel 2009 la vittoria va all'italiano Simone Antonini, si classificano in seconda e terza posizione il russo Gennadi Tatarinov e l'italianoMichele Scartezzini.
Vince la trentaseiesima edizione del giro 2010 il kazako Maxat Ayazbayev, vincitore anche nella prima tappa, con alle spalle il tedesco Jasha Sütterlin e terzo l'italiano Giacomo Berlato.
Triade italiana si pone sul podio della classifica del 2011 con primo Alberto Bettiol, vicitore anche due tappe su tre, secondo Simone Andreetta e terzo Valerio Conti.
Il trentottesimo anno vede trionfare lo sloveno Matej Mohorič, seguito dal tedesco Silvio Herklotz, grande protagonista e vincitore delle ultime tre tappe; in terza posizione si classifica l'italiano Umberto Orsini.
Nel 2013 primo e secondo posto vanno agli inglesi Tao Geoghegan Hart e Scott Davies, si porta in terza posizione l'australiano Robert Power.
Nel 2014 la corsa è stata sospesa a causa di problematiche interne all'organizzazione. Riprende regolarmente nel 2015 nella sua quarantesima stagione. In questa occasione si presenta un podio tutto italiano con, in ordine di classifica, i ciclisti Daniel Savini, Riccardo Lucca e Mattia Melloni.
Nel 2016, quarantunesima edizione, vincitore e dominatore è lo Sloveno Tadej Pogacar, che conferma il suo valore vincendo la medaglia di bronzo ai Campionati Europei svoltisi in Francia subito dopo il Lunigiana. Al secondo posto si classifica il russo Evgeny Kazanov; terzo e primo degli Italiani il veneto Samuele Battistella, che nell'arco della stagione ha collezionato nove vittorie fra le quali spiccano il Giro del Veneto, il Trofeo Buffoni e si è classificato quinto ai Campionati Europei.
Albo d'oro
modificaAggiornato all'edizione 2016.[1]
Note
modifica- ^ Classifiche annuali del Giro della Lunigiana, su sitodelciclismo.net. URL consultato il 3 luglio 2017.
Bibliografia
modifica- Fulvio Andreoni, Storia del Giro ciclistico della Lunigiana, La Spezia, Luna Editore, 2000.
Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su girodellalunigiana.it.
- Portale del ciclismo, su ilportaledelciclismo.it.
- Federazione Ciclistica Italiana, su federciclismo.it.