Vittorio Bernardetto

vescovo cattolico italiano (1925-2001)

Vittorio Bernardetto (Castellamonte, 8 novembre 1925Susa, 7 marzo 2001) è stato un vescovo cattolico italiano.

Vittorio Bernardetto
vescovo della Chiesa cattolica
Non enim erubesco evangelium
 
Incarichi ricopertiVescovo di Susa (1978-2000)
 
Nato8 novembre 1925 a Castellamonte
Ordinato presbitero29 giugno 1949 dal vescovo Paolo Rostagno
Nominato vescovo31 maggio 1978 da papa Paolo VI
Consacrato vescovo7 luglio 1978 dall'arcivescovo Anastasio Alberto Ballestrero (poi cardinale)
Deceduto7 marzo 2001 (75 anni) a Susa
 

Biografia

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Nacque a Castellamonte, in provincia di Torino e diocesi di Ivrea, l'8 novembre 1925.

Il 29 giugno 1949 fu ordinato presbitero dal vescovo Paolo Rostagno.

Per vent'anni ricoprì l'incarico di viceparroco dell'antica pieve di Santa Maria in Doblazio, nel comune di Pont-Canavese. Nel 1969 fu nominato parroco della chiesa di San Lorenzo ad Ivrea.

Ministero episcopale

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Il 31 maggio 1978 papa Paolo VI lo nominò vescovo di Susa; succedette a Giuseppe Garneri, dimessosi per raggiunti limiti di età. Il 7 luglio seguente ricevette l'ordinazione episcopale, nella cattedrale di Ivrea, dall'arcivescovo Anastasio Alberto Ballestrero (poi cardinale), co-consacranti i vescovi Luigi Bettazzi e Giuseppe Garneri. Il 27 luglio dello stesso anno fu ricevuto in udienza dal presidente della Repubblica Italiana Sandro Pertini per prestare il giuramento previsto dal concordato allora in vigore.[1] Il 17 settembre prese possesso della diocesi.

Il 14 luglio 1991 ospitò a Susa papa Giovanni Paolo II per la beatificazione del vescovo Edoardo Giuseppe Rosaz.[2] Nel 1999 volle fortemente le celebrazioni del primo centenario della Madonna del Rocciamelone, collocata sulla cima del monte Rocciamelone nel 1899.[3]

Il 13 dicembre 2000 papa Giovanni Paolo II accolse la sua rinuncia, presentata per raggiunti limiti di età, al governo pastorale della diocesi di Susa;[4] gli succedette Alfonso Badini Confalonieri, fino ad allora delegato della sezione ordinaria dell'Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica.

 
Tomba di monsignor Vittorio Bernardetto nel cimitero di Castellamonte (TO).

Da vescovo emerito si ritirò presso la casa del clero di Susa, dove morì improvvisamente, all'età di 75 anni, il 7 marzo 2001.[5] Dopo le esequie, celebrate dall'arcivescovo Severino Poletto, fu sepolto nel cimitero di Castellamonte.

Genealogia episcopale

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La genealogia episcopale è:

  • Vittorio Bernardetto, Dalle lettere di don Emilio Berto. Cappellano degli alpini disperso a Nikolajewka, SusaLibri, 1990, ISBN 9788839653048.[6]
  1. ^ Il Presidente della Repubblica riceve in udienza, su archivio.quirinale.it, 27 luglio 1978. URL consultato il 12 settembre 2022.
  2. ^ 14 luglio 1991, Celebrazione Eucaristica con la Beatificazione di Monsignor Edoardo Giuseppe Rosaz, su vatican.va, 14 luglio 1991. URL consultato il 12 settembre 2022.
  3. ^ Messaggio a Monsignor Vittorio Bernardetto, Vescovo di Susa, in occasione dell'erezione della statua della Madre del Signore sul monte Rocciamelone, su vatican.va, 8 marzo 1999. URL consultato il 12 settembre 2022.
  4. ^ Rinunce e nomine. Rinuncia del Vescovo di Susa (Italia) e nomina del successore, su press.vatican.va, 13 dicembre 2000. URL consultato il 12 settembre 2022.
  5. ^ Arrigo Miglio, Conoscere e amare la Parola, in Il Risveglio, marzo 2001. URL consultato il 12 settembre 2022.
  6. ^ Dalle lettere di don Emilio Berto, su susalibri.it. URL consultato il 12 settembre 2022.

Bibliografia

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  • Silvio Bertolo e Piergiorgio Pieruz, Vescovi e Sacerdoti nella Storia della Diocesi di Susa, SusaLibri, 2004, ISBN 9788888916354.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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