Witte (moneta)
Wismar | |
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Testa taurina di fronte | Croce fiorita, stella a sei punte al centro |
AR ca. 1379 |
Amburgo | |
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Mura e porta cittadine, MONЄTA hAMBVRGЄnS | BЄnЄDICTVS ‡ DЄVS Croce patente, foglie di ortica nei quarti |
AR ca. 1379 - 1387 |
Witte (o anche Witten, Wittenpfennig, Veerling) era il nome di una moneta, coniata su entrambi i lati, dal valore di quattro Pfennig.[1][2]
Etimologia
modificaQuesto nome, colloquiale, deriva dalla parola "witte" (bianco in nederlandese), stessa radice dell'inglese white e dell'alto tedesco wîz.[2]
Il nome corrisponde alle monete denominate blanc o albus che appaiono verso la fine del Medioevo in diversi paesi europei.[2][1] Si tratta in ogni caso di monete di biglione, che contenevano comunque un buon quantitativo di argento e che avevano subito un processo di sbiancamento.
Nei documenti il Witte era chiamato "penningh van veer penninghen" (Pfenning da quattro Pfenning).[2]
Storia
modificaWitte furono coniati dopo il 1330, dapprima a Lubecca e poi nelle città tedesche settentrionali di Amburgo e Wismar. Seguirono le città di Lüneburg, Rostock e Stralsund, che comunque facevano parte dell'unione monetaria Wendischer Münzverein. Furono battuti con aspetto, peso e titolo secondo quanto previsto dagli accordi dell'unione monetaria. Al di fuori dell'unione monetaria, i Witte furono emessi anche da altre città in Pomerania, Holstein, Meclemburgo, Frisia orientale e anche in Danimarca e Norvegia.[2]
In Norvegia era anche chiamato "hvid" (bianco in norvegese). Furono battuti sotto Hans (1483-1513) nella zecca di Bergen ed anche in altre zecche. Un doppio hvid fu coniato ad Oslo nel periodo dell'interregno (1523-24) ed un hvid a Bergen da Federico I di Norvegia (1524-33); Federico II li coniò, sempre a Bergen dal 1574 al 1578.[3] Monete con la stessa denominazione appaiono nelle monetazione arcivescovile, presente in Norvegia nel periodo 1474-1537: furono coniate nella zecca di Nidaros dagli arcivescovi Gaute Ivarsson (1747-1510) ed Erik Valkendorf (1510-1522) mentre l'arcivescovo Olav Engelbrektsson (1523-1537) che pure ha coniato, non è emesso monete di questa denominazione.[3]
Nel corso del XV secolo il Witte fu gradualmente sostituito da altri nominali, come Dreiling, Sechsling, Schilling e Doppelschilling.
Furono emessi nuovamente, all'inizio del XVI secolo all'interno del Wendischer Münzverein. Questi Witte furono imitati nella contea di Hoya, a Diepholz e Rietberg, nel vescovato di Verden e a Stade. Gli ultimi furono coniati verso il 1763 a Stralsund [2]
Anche i pezzi da tre Pfenning di Wismar (1854) e di Rostock (fino al 1865) erano popolarmente chiamati Witte.[2]
Note
modificaBibliografia
modifica- Jean Belaubre, Dictionaire de Numismatique médiévale occidentale, Parigi, Léopard d'Or, 1996, ISBN 2-86377-121-3.
- (DE) Konrad Klütz, Münznamen und ihre Herkunft, Vienna, moneytrend Verlag, 2004, ISBN 3-9501620-3-8.
Altri progetti
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