Arcidiocesi di Samosata

L'arcidiocesi di Samosata (in latino Archidioecesis Samosatensis) è una sede soppressa del patriarcato di Antiochia e una sede titolare della Chiesa cattolica.

Samosata
Sede arcivescovile titolare
Archidioecesis Samosatensis
Patriarcato di Antiochia
Sede titolare di Samosata
Mappa della diocesi civile d'Oriente (V secolo)
Arcivescovo titolaresede vacante
IstituitaXVIII secolo
StatoTurchia
Arcidiocesi soppressa di Samosata
Eretta?
Soppressa?
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

Storia modifica

Samosata, le cui rovine si trovano nei pressi della città turca di Samsat, è un'antica sede vescovile della provincia romana della Siria Eufratense nella diocesi civile d'Oriente e nel patriarcato di Antiochia.

Inizialmente essa era suffraganea dell'arcidiocesi di Gerapoli. Attorno all'VIII o IX secolo la sede è elevata al rango di sede metropolitana autocefala senza suffraganee. Almeno dall'879 è però unita con la sede di Amida.[1]

Dopo l'occupazione araba della regione, la città divenne sede di una diocesi della Chiesa ortodossa siriaca; sono noti poco meno di una trentina di vescovi giacobiti dall'VIII al XIII secolo.[2]

Dal XVIII secolo Samosata è annoverata tra le sedi arcivescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dal 26 giugno 1967.

Cronotassi modifica

Vescovi greci modifica

  • Peperio † (menzionato nel 325)
  • Sant'Eusebio † (prima del 361 - 374 esiliato)
  • Sant'Eusebio † (375 - circa 379 deceduto) (per la seconda volta)
  • Antioco † (menzionato nel 381)
  • Andrea † (prima del 431 - dopo il 434)
  • Rufino † (prima del 449 - dopo il 451)
  • Eusebio † (circa 480/490)
  • Abramo I † (menzionato nell'879)[3]
  • Abramo II † (menzionato nel 943/944)[4]
  • Giovanni † (prima metà dell'XI secolo)[5]

Arcivescovi titolari modifica

Note modifica

  1. ^ (FR) Echos d'Orient X, 1907, p. 142.
  2. ^ Revue de l'Orient chrétien, 6 (1901), p. 203.
  3. ^ (DE) Abramios, in Prosopographie der mittelbyzantinischen Zeit, Berlin-Boston, 2013.
  4. ^ (DE) Abramios, in Prosopographie der mittelbyzantinischen Zeit, Berlin-Boston, 2013.
  5. ^ (DE) Ioannes, in Prosopographie der mittelbyzantinischen Zeit, Berlin-Boston, 2013.
  6. ^ Fu nominato quando era già morto almeno da due mesi.

Bibliografia modifica

Collegamenti esterni modifica

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