Campionato europeo delle nazioni 1999-2000 (rugby a 15)

32º campionato europeo di rugby a 15 e 36º torneo internazionale FIRA-AER di rugby a 15
Campionato europeo delle nazioni 1999-2000
Championnat d'Europe des nations 1999-2000
Competizione Campionato europeo delle nazioni
Sport Rugby a 15
Edizione 32ª
Organizzatore Rugby Europe[1]
Date dal 6 febbraio 2000
al 2 aprile 2000
Luogo Europa
Partecipanti 5
Formula girone unico
Risultati
Vincitore Bandiera della Romania Romania
(6º titolo)
Secondo Bandiera della Spagna Spagna
Terzo Bandiera della Georgia Georgia
Prom. 1ª Bandiera della Russia Russia
Prom. 2ª Bandiera della Polonia Polonia
  Bandiera della Rep. Ceca Rep. Ceca
Statistiche
Incontri disputati 10
Cronologia della competizione
Coppa FIRA 1995-97 Campionato europeo 2000-01

Il Campionato europeo delle nazioni 1999-2000 (in francese Championnat d'Europe des nations 1999-2000) fu la 1ª edizione del campionato europeo delle nazioni, la 36ª edizione del torneo internazionale organizzato dalla FIRA ‒ Associazione Europea di Rugby e, relativamente alla sua prima divisione, il 32º campionato europeo di rugby a 15. Si tenne dal 6 febbraio 2000 al 2 aprile 2000 tra 5 squadre che si affrontarono con la formula del girone unico con gare di sola andata.

Esso faceva seguito alla ristrutturazione della ex F.I.R.A., fino al 1999 formalmente una federazione internazionale alternativa all'International Rugby Football Board e, da tale data, a pieno titolo confederazione continentale in ambito solamente europeo con il nome di FIRA ‒ Associazione Europea di Rugby o FIRA-AER[2].

Rispetto all'ultima edizione valida per il titolo disputata, quella del 1995-97 che aveva visto l'Italia prevalere in finale sulla Francia, il torneo ristrutturato vide la definitiva uscita di tali due squadre, ormai dedite a tempo pieno al Sei Nazioni (al quale l'Italia era stata ammessa due anni prima[3][4]).

La FIRA-AER disaffiliò le squadre extraeuropee, indirizzandole presso le proprie confederazioni continentali di appartenenza, anche se per l'edizione di torneo in oggetto mantenne Marocco e Tunisia come ospiti senza classifica[5]. Per via del fatto che la prima divisione della nuova competizione coinvolgeva le migliori squadre europee immediatamente alle spalle di quelle del Sei Nazioni (le citate Francia e Italia più Galles, Inghilterra, Irlanda e Scozia), essa fu giornalisticamente ribattezzata «Cinque Nazioni B»[6] e, successivamente, «Sei Nazioni B»[7]; il parallelismo è favorito anche dal fatto che il torneo si tiene dal 2000 con la stessa modalità e negli stessi fine settimana del Sei Nazioni, anche se non esiste alcuna correlazione tra le organizzazioni delle due competizioni (il Sei Nazioni è un torneo privato di proprietà di un consorzio detenuto paritariamente dalle sei federazioni che vi prendono parte).

La composizione delle divisioni fu determinata dal torneo preliminare che si tenne un anno prima tra le squadre di terza e quarta divisione europea. A vincere il campionato fu la Romania, per la prima volta nella nuova versione e per la sesta volta assoluta, di fronte alla Spagna. Non vi furono retrocessioni, ma solo avanzamenti, per portare la prima divisione a 6 squadre nella stagione successiva: fu la Russia a raggiungere le altre cinque squadre d'élite, mentre Polonia e Rep. Ceca avanzarono in seconda divisione.

Squadre partecipanti modifica

1ª divisione 2ª divisione 3ª divisione 4ª divisione
Girone A Girone B Girone C
  Georgia   Croazia   Belgio   Andorra   Bulgaria   Lituania
  Paesi Bassi   Danimarca   Lettonia   Austria   Israele   Lussemburgo
  Portogallo   Germania   Polonia   Monaco   Jugoslavia   Norvegia
  Romania   Russia   Rep. Ceca   Slovenia   Moldavia   Svezia
  Spagna   Ucraina   Svizzera   Ungheria

1ª divisione modifica

1ª giornata modifica

Palma di Maiorca
6 febbraio 2000, ore 12:30 UTC+1
Spagna  33 – 8
referto
  Paesi BassiStadio Principi di Spagna (4000 spett.)
Arbitro:   Rossano Faccioli

Lisbona
8 febbraio 2000, ore 15 UTC+0
Portogallo  30 – 32
referto
  GeorgiaStadio Universitario
Arbitro:   Jean-Pierre Pellaprat

2ª giornata modifica

Amsterdam
20 febbraio 2000, ore 14 UTC+1
Paesi Bassi  10 – 39
referto
  RomaniaNationaal Rugby Centrum
Arbitro:   Bernd Gabbei

Lisbona
20 febbraio 2000, ore 15 UTC+0
Portogallo  21 – 19
referto
  SpagnaStadio Universitario
Arbitro:   Daniel Gillet

3ª giornata modifica

Madrid
4 marzo 2000, ore 13 UTC+1
Spagna  36 – 32
referto
  GeorgiaStadio Complutense
Arbitro:   Claudio Giacomel

Bucarest
5 marzo 2000, ore 14:30 UTC+2
Romania  33 – 3
referto
  PortogalloStadio Steaua (500 spett.)

4ª giornata modifica

Tbilisi
19 marzo 2000, ore 15 UTC+4
Georgia  41 – 6
referto
  Paesi BassiStadio Nazionale (20000 spett.)
Arbitro:   Salvatore de Falco

Bucarest
19 marzo 2000
Romania  25 – 6
referto
  SpagnaStadio Steaua (500 spett.)
Arbitro:   Giovanni Morandin

5ª giornata modifica

Tbilisi
2 aprile 2000, ore 15 UTC+5
Georgia  20 – 23
referto
  RomaniaStadio Nazionale (35000 spett.)
Arbitro:   Daniel Pruvot

Amsterdam
2 aprile 2000, ore 15 UTC+2
Paesi Bassi  13 – 11
referto
  PortogalloNationaal Rugby Centrum

Classifica modifica

Pos Squadra G V N P PF PS DP Pt
1   Romania 4 4 0 0 120 39 +81 12
2   Spagna 4 2 0 2 94 86 +8 8
3   Georgia 4 2 0 2 125 95 +30 8
4   Paesi Bassi 4 1 0 3 37 124 −87 6
5   Portogallo 4 1 0 3 65 97 −32 6

2ª divisione modifica

Data Incontro Risultato Sede
18-9-1999 RussiaUcraina 71-5 Krasnojarsk
24-10-1999 DanimarcaUcraina 19-23 Aalborg
13-11-1999 CroaziaDanimarca 42-13 Macarsca
2-4-2000 UcrainaGermania 17-20 Odessa
16-4-2000 RussiaGermania 89-6 Krasnodar
30-4-2000 GermaniaCroazia 11-40 Rottweil
7-5-2000 GermaniaDanimarca 19-39 Varel
13-5-2000 DanimarcaRussia 7-104 Copenaghen
14-5-2000 CroaziaUcraina 25-9 Spalato
14-5-2000 RussiaCroazia 3-0 per forfait
Classifica G V N P PF PS PT
    Russia 4 4 0 0 267 18 +249 12
  Croazia 4 3 0 1 105 36 +69 9
  Ucraina 4 1 0 3 54 135 -81 6
  Danimarca 4 1 0 3 78 188 -110 6
  Germania 4 1 0 3 56 183 -127 6

3ª divisione modifica

Data Incontro Risultato Sede
2-10-1999 PoloniaLettonia 41-8 Danzica
16-10-1999 SvizzeraRep. Ceca 18-22 Nyon
16-10-1999 BelgioPolonia 14-43 Bruxelles
13-11-1999 SvizzeraLettonia 10-5 Ginevra
4-3-2000 BelgioSvizzera 18-11 Bruxelles
1-4-2000 PoloniaSvizzera 15-8 Varsavia
15-4-2000 Rep. CecaBelgio 28-23 Praga
7-5-2000 LettoniaRep. Ceca 19-30 Riga
13-5-2000 LettoniaBelgio 40-10 Riga
20-5-2000 Rep. CecaPolonia 39-13 Praga
Classifica G V N P PF PS PT
    Rep. Ceca 4 4 0 0 119 73 +46 12
    Polonia 4 3 0 1 112 69 +43 10
  Svizzera 4 1 0 3 47 60 -13 6
  Lettonia 4 1 0 3 72 91 -19 6
  Belgio 4 1 0 3 65 122 -57 6

4ª divisione modifica

Girone A modifica

Data Incontro Risultato Sede
16-10-1999 UngheriaSlovenia 3-27 Budapest
30-10-1999 SloveniaAndorra 16-3 Andorra
6-11-1999 MonacoUngheria 22-7 Mentone
5-2-2000 MonacoAndorra 10-14 Monaco
26-2-2000 AndorraUngheria 32-10 Andorra
25-3-2000 AustriaMonaco 9-5 Vienna
1-4-2000 AustriaSlovenia 12-24 Vienna
15-4-2000 SloveniaMonaco 26-3 Lubiana
29-4-2000 UngheriaAustria 48-18 Budapest
13-5-2000 AndorraAustria 21-12 Andorra
Classifica G V N P PF PS PT
  Slovenia 4 4 0 0 93 21 +72 12
  Andorra 4 3 0 1 70 48 +22 10
  Monaco 4 1 0 3 40 56 -16 6
  Ungheria 4 1 0 3 68 99 -31 6
  Austria 4 1 0 3 51 98 -47 6

Girone B modifica

Data Incontro Risultato Sede
2-4-2000 JugoslaviaMoldavia 17-3 Belgrado
30-4-2000 MoldaviaIsraele 20-14 Chișinău
30-4-2000 BulgariaJugoslavia 6-33 Sofia
7-5-2000 MoldaviaBulgaria 39-12 Chișinău
14-5-2000 IsraeleJugoslavia 3-17 Herzliya
21-5-2000 IsraeleBulgaria 37-16 Herzliya
Classifica G V N P PF PS PT
  Jugoslavia 3 3 0 0 67 12 +55 9
  Moldavia 3 2 0 1 62 43 +19 7
  Israele 3 1 0 2 54 53 +1 5
  Bulgaria 3 0 0 3 34 109 -75 3

Girone C modifica

Data Incontro Risultato Sede
23-10-1999 SveziaLussemburgo 34-8 Lund
15-4-2000 LussemburgoNorvegia 78-12 Cessange
29-4-2000 SveziaNorvegia 91-0 Vänersborg
13-5-2000 LussemburgoLituania 40-6 Lussemburgo
27-5-2000 NorvegiaLituania 8-49 Oslo
LituaniaSvezia 0-3 per forfait
Classifica G V N P PF PS PT
  Svezia 3 3 0 0 131 8 +123 9
  Lussemburgo 3 2 0 1 126 52 74 7
  Lituania 2 1 0 1 55 54 1 4
  Norvegia 3 0 0 3 20 218 -198 3

Incontri fuori classifica modifica

All'epoca della trasformazione da federazione alternativa all'IRFB a sua filiazione europea, la FIRA-AER stava progressivamente disaffiliando le sue associate extracontinentali; in particolare Marocco e Tunisia, associate della prima ora della confederazione africana, erano in attesa dell'istituzione da parte di quest'ultima del proprio campionato continentale. In attesa della partenza di tale torneo, le due squadre furono ammesse a disputare incontri amichevoli (il Marocco con squadre di prima divisione e la Tunisia con squadre di terza divisione) in coincidenza dei turni di riposo di queste ultime[5].

1ª divisione modifica

Data Incontro Risultato Sede
6-2-2020 MaroccoRomania 18-10 Casablanca
20-2-2000 GeorgiaMarocco 20-10 Saint-Gaudens
4-3-2000 MaroccoPaesi Bassi 44-15 Amsterdam
19-3-2000 PortogalloMarocco 9-3 Lisbona
2-4-2000 SpagnaMarocco 15-19 Albacete

2ª divisione modifica

Data Incontro Risultato Sede
18-3-2000 BelgioTunisia 12-9 Mons
25-3-2000 TunisiaLettonia 31-20 Tunisi
1-4-2000 TunisiaRep. Ceca 33-3 Tunisi
15-4-2000 TunisiaSvizzera 40-6 Tunisi
6-5-2000 TunisiaPolonia 42-0 Tunisi

Note modifica

  1. ^ All’epoca sotto il nome di FIRA–AER
  2. ^ (FR) Statuts de la FIRA-A.E.R., su fira-aer-rugby.com, FIRA-AER. URL consultato il 26 dicembre 2021 (archiviato dall'url originale il 29 aprile 2001).
  3. ^ Michele Ruggiero, L'Italia è nel gotha del rugby (PDF), in l'Unità, 25 gennaio 1998, p. 7. URL consultato il 19 settembre 2021.
  4. ^ Michele Ruggiero, Il tempio del rugby apre le porte all’Italia: Azzurri accettati tra i grandi dell’ovale (PDF), in l'Unità, 17 gennaio 1998, p. 16. URL consultato il 19 settembre 2021.
  5. ^ a b (FR) Compétitions Seniors 1999-2000 organisées par la FIRA-A.E.R., su fira-aer-rugby.com, Rugby Europe. URL consultato il 28 dicembre 2021 (archiviato dall'url originale il 23 luglio 2001).
  6. ^ (ES) Cinco Naciones B, in el Mundo Deportivo, 7 febbraio 2000, p. 55. URL consultato il 28 dicembre 2021.
  7. ^ (EN) Michael Aylwin, Georgia on the mind but unable to break into Six Nations elite, in The Guardian, 3 febbraio 2016. URL consultato il 12 marzo 2017.

Collegamenti esterni modifica


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