Chronos (mitologia)
Chronos (in greco antico: Χρόνος?, "«tempo»") è una divinità della mitologia greca, originariamente propria delle teogonie orfiche, che simboleggia il passare del tempo e la durata della vita.
A differenza di altre personificazioni del tempo come aion e kairos, chronos ha il compito di temporalizzare gli eventi,[1] ed in alcune fonti è stato adattato come Krono, venendo assimilato cioè al titano Crono, corrispondente al latino Saturno.[2]
Fonti e mitologia
modificaNella teogonia di stampo orfico attribuita a Ieronimo e a Ellanico di Lesbo[3] di datazione incerta[4], in seguito riportata nel modo più esauriente da Damascio[5] nel VI secolo d.C., così viene presentata la genesi dell'universo:
- all'inizio vi è l'acqua (ὕδωρ, hýdōr) e la materia (ὕλη, hýlē); da questi si condensa la terra (γῆ, ghḕ);
- prima di questi non c'è nulla, osserva Damascio, forse perché il "prima" è di natura "indicibile" quindi tramandato segretamente;
- dall'acqua e dalla terra prese origine un serpente (δράκων, drákōn) avente la testa di un toro e quella di un leone e in mezzo tra queste il volto di un dio, aveva anche le ali poste dietro le spalle, il suo nome era Tempo (Χρόνος, Chrónos[6]) privo di vecchiaia (ἀγήραος, aghḕraos), ma ebbe anche il nome di Eracle (Ἡρακλῆς, Hēraklḕs);
- a questo serpente era congiunta Ananke (Ἀνάγκη, Anánkē, Necessità) incorporea, per natura identica ad Adrastea (Ἀδράστεια, Adrásteia), con le braccia aperte a contenere ("ne raggiunge i limiti", περάτων perátōn) tutto il mondo (κόσμοι, kósmoi);
- Tempo, il serpente, è padre di Etere umido, di Chaos senza limiti e di Erebo nebbioso; in questa triade Tempo genera l'Uovo;
- dall'Uovo nasce un essere dall'aspetto sia femminile che maschile, con le ali d'oro, le teste del toro sui fianchi, un enorme serpente sul capo somigliante a tutte le creature selvatiche, questo essere conteneva in sé tutti i semi delle creature future, il nome di questo essere nato dall'Uovo era Phanes, detto Protogono (Πρωτογόνος, Prōtogónos).
Il cristiano Atenagora di Atene riassume in questo modo, nel II secolo d.C., questa teogonia:
E la Terra signora generò come figli i Celesti
a cui danno anche il nome Titani,
in quanto punirono il Cielo stellato»
Un'ulteriore teogonia orfica emerge dai Discorsi sacri (ἱεροί λόγοι hieròi lógoi, in ventiquattro rapsodie detta anche Teogonia rapsodica)[9], di cui diversi autori neoplatonici riportano alcuni passi attribuiti a Orfeo ma probabilmente frutto di una rielaborazione di materiale arcaico avvenuta tra il I e il II secolo d.C.[10].
- Tempo (Χρόνος, Chronos) genera Etere e quindi un chasma (baratro) grande che si estende qua e là[11];
- poi il Tempo per mezzo di Etere forma un "Uovo d'argento";
- dall'"Uovo d'argento" emerge Phanes (Φάνης, Phánēs)[12], ermafrodito, dotato di quattro occhi, con ali d'oro e munito di diverse teste di animali;
- Phanes regna con Notte, sua paredra, madre e figlia, dal potere mantico;
- Notte genera Gaia e Urano, trasmettendo il potere regale a quest'ultimo;
- Gaia e Urano generano Kronos che castra il padre strappandogli il potere regale;
- il seguito è simile alla Teogonia esiodea fino a Zeus che inghiotte Phanes divenendo il Tutto;
- Zeus riavvia una nuova teogonia, in questo nuovo processo il re degli dèi sposa Demetra che ha una figlia, Persefone, da Persefone, Zeus ha un nuovo figlio Dioniso che sarà protagonista nella nascita del genere umano:
Divinità analoghe
modificaGià Cicerone, in De natura deorum, proponeva la sua identificazione con Crono/Kronoʂ (e quindi con Saturno):
Oltre che con Crono, un'altra divinità del Tempo con cui è talvolta confuso è Aion, sebbene quest'ultimo rappresenta il tempo eterno (e lo Zodiaco), mentre Chronos rappresenta lo scorrere del tempo e la temporizzazione degli eventi[1]. La sua funzione ordinatoria nelle teogonie ha delle similitudini col dio Poro descritto da Alcmane. I suoi attributi nelle rappresentazioni orfiche e mitriache lo rendono difficilmente distinguibile da Phanes. Paul Masson-Oursel lo considera equiparabile al più antico dio persiano Zurvān[14], di cui riprende i principali attribuiti (le ali, la testa di leone e le spire di serpente).
"Il Tempo" nell'arte moderna
modifica-
Simon Vouet, Amore, Speranza e Bellezza hanno la meglio su Padre Tempo, 1627, Madrid, Museo del Prado
-
Bartolomeo Altomonte, Le quattro Stagioni salutano Chronos, 1737, Salisburgo, Residenzgalerie
-
Johann Peter Wagner La fontana di Chronos, 1770–1772, sulla Hofstraße di Würzburg
Note
modifica- ^ a b Carlo Sini, Le arti dinamiche: filosofia e pedagogia, libro sesto di Figure dell'enciclopedia filosofica, Milano, Jaca Book, 2005, pp. 80-1.
- ^ Eric M. Moormann e Wilfried Uitterhoeve, Miti e personaggi del mondo classico. Dizionario di storia, letteratura, arte, musica, Mondadori Bruno, 2004, pp. 254-255, ISBN 978-88-424-9972-5. URL consultato il 12 marzo 2025.
- ^ Regius Professor of Greek G S Kirk, F.B.A., G. S. Kirk, J. E. Raven, M. Schofield, The Presocratic Philosophers: A Critical History with a Selcetion of Texts, Cambridge University Press, 29 dicembre 1983, p. 24, ISBN 978-0-521-27455-5.
- ^ «Tale teogonia [...] è di cronologia assai incerta: contro l'opinione precedente (cf. per es. Zeller I I, 128-129) che la riteneva più tarda della teogonia rapsodica, si è poi affermata la tesi che vada datata tra la teogonia secondo Eudemo (Kern, Ziegler). E se realmente anche questo frammento si può accettare come sua testimonianza, si potrebbe collocarne la data fra il terzo secolo a.C. e il primo secolo d.C.»
- ^ De principis 123 bis
- ^ Da non confondersi con il titano esiodeo Κρόνος, Krónos.
- ^ Franz Valery Marie Cumont, Mysteries of Mithra, Cosimo, Inc., 1º dicembre 2008, pp. 108 e 110, ISBN 978-1-60520-620-2.
- ^ Franz Valery Marie Cumont, Mysteries of Mithra, Cosimo, Inc., 1º dicembre 2008, p. 106, ISBN 978-1-60520-620-2.
- ^ Riportati in Discorsi sacri in ventiquattro rapsodie; Orfici. Testimonianze e frammenti nell'edizione di Otto Kern; traduzione di Elena Verzura. Milano, Bompiani, pp. 313-529.
- ^ Le religioni dei misteri (a cura di Paolo Scarpi). p. 629
- ^ Cfr. 66 Orfici. Testimonianze e frammenti nell'edizione di Otto Kern, p.329 e sgg..
- ^ Detto anche Prōtogónos (Πρωτογόνος) in quanto uscito per primo dall'Uovo d'argento, anche Ἠρικεπαῖος Ērikepàios in quanto androgino e quindi "datore di vita"; "femmina e genitore" cfr. 81 Orfici. Testimonianze e frammenti nell'edizione di Otto Kern, p.341; anche Metis.
- ^ Si tratta del titano Kronos (Κρόνος).
- ^ Marie-Louise von Franz, Psiche e materia, Torino, Bollati, 2014, p. 52, ISBN 978-88-339-0712-3.
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