Malaxis

genere di orchidee
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Malaxis Sol. ex Sw., 1788 è un genere di piante angiosperme monocotiledoni appartenenti alla famiglia delle Orchidacee[1], dall'aspetto di piccole erbacee perenni.

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Malaxis
Malaxis monophyllos
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Monocotiledoni
OrdineAsparagales
FamigliaOrchidaceae
SottofamigliaEpidendroideae
TribùMalaxideae
SottotribùMalaxidinae
GenereMalaxis
Sol. ex Sw., 1788
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseLiliopsida
SottoclasseLiliidae
OrdineOrchidales
FamigliaOrchidaceae
SottofamigliaEpidendroideae
TribùMalaxideae
SottotribùMalaxidinae
GenereMalaxis
Sinonimi

Achroanthes Raf.
Acroanthes Raf.
Cheiropterocephalus Barb. Rodr.
Crepidium Blume
Dienia Lindl.
Hammarbya Kuntze
Microstylis (Nutt.) Eaton
Pedilea Lindl.
Pseudoliparis Finet

Specie

Etimologia

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Il nome del genere deriva dal greco malakos = tenero, soffice, leggero, e potrebbe riferirsi alla consistenza delle foglie[2].

Descrizione

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Il portamento (Malaxis monophyllos)

I dati morfologici si riferiscono soprattutto alle specie europee e in particolare a quelle spontanee italiane.

L'altezza di queste piante può arrivare fino a 30 cm; non sono piante molto appariscenti e sono inoltre piuttosto gracili. La forma biologica è geofita rizomatosa (G rhiz), sono piante perenni erbacee che portano le gemme in posizione sotterranea. Durante la stagione avversa non presentano organi aerei e le gemme si trovano in organi sotterranei chiamati rizomi; dei fusti sotterranei dai quali, ogni anno, si dipartono radici e fusti aerei. Sono orchidee prevalentemente terrestri, raramente sono “epifite”, ossia vivono a spese di altri vegetali di maggiori proporzioni.

L'apparato radicale è secondario da rizoma. Le radici possono essere pelose. Larghezza media delle radici: 0,3-1 mm.

  • Parte ipogea: la parte sotterranea del fusto è costituito da un rizoma a volte strisciante e tubercolato con pseudo-bulbi. Gli pseudo-bulbi sono a forma ovoidale e sono avvolti da guaine membranose. Le funzioni di queste strutture sotterranee sono quelle di alimentare la pianta, ma anche di raccolta dei materiali nutritizi di riserva.
  • Parte epigea: la parte aerea è eretta e semplice e di colore verde.

Queste piante sono dotate di poche (massimo 5) foglie basali (alcune specie ne hanno una sola, altre ne possono essere prive). La forma va da lanceolata a ovata; possono avere una consistenza morbida. Sulla pagina fogliare sono presenti delle nervature parallele disposte longitudinalmente (foglie di tipo parallelinervie). Le foglie sono inoltre amplessicauli (avvolgono il fusto nella parte basale) e carenate. All'apice delle foglie possono essere presenti dei bulbilli fertili.

Infiorescenza

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Infiorescenza (Malaxis densiflora)

L'infiorescenza in certe specie si compone di un racemo allungato e lasso (pochi fiori); in altre le infiorescenze sono più numerose di fiori (fino a 160) e a forma globulare quasi corimbosa o sub-ombrellata; in altre possono essere ramificate. In questo genere di orchidee alcune specie non hanno i fiori resupinati; in altre i fiori sono resupinati (ossia ruotati di 180°); in altre ancora presentano una doppia torsione per un totale di 360°, quindi il labello si trova nella posizione nativa (in alto). I fiori sono posizionati all'ascella di piccole brattea floreali o setose.

I fiori sono ermafroditi ed irregolarmente zigomorfi, pentaciclici (perigonio a 2 verticilli di tepali, 2 verticilli di stami (di cui uno solo fertile – essendo l'altro atrofizzato), 1 verticillo dello stilo)[3].

  • Formula fiorale: per queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
X, P 3+3, [A 1, G (3)], infero, capsula[4]
  • Perigonio: il perigonio è composto da 2 verticilli con 3 tepali (o segmenti) ciascuno (3 interni e 3 esterni). Tutti i tepali sono a disposizione patente. Possono essere liberi come concresciuti. Quelli esterni in genere sono più grandi di quelli interni (ad esclusione del labello). Dimensioni medie dei tepali: 1-6 mm.
  • Labello: il labello è semplice (non diviso in due parti) ed è privo dello sperone. La forma in genere è ovata ed è più grande degli altri tepali. Può essere lievemente concavo e forma un cappuccio a protezione degli organi riproduttori. La parte terminale è intera o dentata (o tri-lobata) a seconda delle specie.
  • Ginostemio: lo stame con le rispettive antere (in realtà si tratta di una sola antera fertile biloculare) è concresciuto con lo stilo e forma una specie di organo colonnare chiamato ginostemio[5]. Il polline è conglutinato in pollinii (o masse polliniche) più o meno incoerenti. I pollinii sono forniti di un retinacolo (una ghiandola vischiosa che ne favorisce l'adesione al corpo degli insetti pronubi). L'ovario è infero e sessile, ed è formato da tre carpelli fusi insieme[3].
  • Fioritura: fine primavera, inizio estate.

Il frutto è una capsula obvoide pedicellata con diverse coste e deiscente per alcune di queste. Al suo interno sono contenuti numerosi minutissimi semi piatti. Questi semi sono privi di endosperma e gli embrioni contenuti in essi sono poco differenziati in quanto formati da poche cellule. Queste piante vivono in stretta simbiosi con micorrize endotrofiche, questo significa che i semi possono svilupparsi solamente dopo essere infettati dalle spore di funghi micorrizici (infestazione di ife fungine). Questo meccanismo è necessario in quanto i semi da soli hanno poche sostanze di riserva per una germinazione in proprio[6].

Biologia

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La riproduzione di queste piant può avvenire in modi diversi:

  • per via sessuata grazie all'impollinazione degli insetti pronubi; ma la germinazione dei semi è condizionata dalla presenza di funghi specifici (i semi sono privi di albume – vedi sopra).
  • per via vegetativa in quanto il rizoma possiede la funzione vegetativa per cui può emettere gemme avventizie capaci di generare nuovi individui.
  • in alcuni casi è possibile anche la riproduzione per via asessuata, con formazione di strutture, denominate bulbilli che, staccandosi dalle foglie della pianta madre, garantiscono la propagazione[7].

Distribuzione e habitat

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La distribuzione delle specie di questo genere è prevalentemente Eurasiatica e Nord Americana (zone tropicali e subtropicali ad eccezione delle specie europee). L'unica specie presente in Italia predilige le zone umide e vive sull'arco alpino. La tabella seguente mette in evidenza alcuni dati relativi all'habitat, al substrato e alla diffusione di questi fiori relativamente allo specifico areale alpino[8].

Specie Comunità
vegetali
Piani
vegetazionali
Substrato pH Livello trofico H2O Ambiente Zona alpina
M. monophyllos 14 montano
collinare
Ca Ca/Si basico basso umido B3 B6 F3 I2 SO TN BZ BL UD

Legenda e note alla tabella.
Per il “substrato” con “Ca/Si” si intendono rocce di carattere intermedio (calcari silicei e simili); vengono prese in considerazione solo le zone alpine del territorio italiano (sono indicate le sigle delle province).

Comunità vegetali:
7 = comunità delle paludi e delle sorgenti
14 = comunità forestali
Ambienti:
B3 = siepi e margini dei boschi
B6 = tagli rasi forestali, schiarite, strade forestali
E1 = paludi e torbiere basse
F3 = prati e pascoli mesofili e igrofili
I2 = boschi di latifoglie

Tassonomia

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Specie di Malaxis.

Il genere Malaxis comprende oltre 150 specie[1].

Alcuni autori suddividono il genere in più sezioni:[senza fonte]

  • Sect. Commelinodes (Schltr.) Seidenf. (1978)
  • Sect. Crepidium (Blume) Seidenf. (1978)
  • Sect. Gastroglottis (Blume) Seidenf. (1978)
  • Sect. Glossochilus (Schltr.) Seidenf. (1978)
  • Sect. Hololobus (Schltr.) K. D. Hill & Blaxell (1985)

Specie spontanee italiane

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L'unica specie presente in Italia è:

  • Malaxis monophyllos (L.) Sw. (1800) – Microstile: è alta fino a 30 cm; generalmente ha una sola foglia; il labello termina in modo acuminato.

Malaxis paludosa (L.) Sw. (1800) è attualmente considerata sinonimo di Hammarbya paludosa (L.) Kuntze[9].

  1. ^ a b (EN) Malaxis, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 9 febbraio 2021.
  2. ^ (EN) Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 26 gennaio 2010.
  3. ^ a b Pignatti, vol. 3, p. 700.
  4. ^ Tavole di botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 19 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2010).
  5. ^ Musmarra, p. 628.
  6. ^ Strasburger, vol. 2, p. 808.
  7. ^ (EN) Taylor R.L., The foliar embryos of Malaxias paludosa, in Canad. J. Bot., vol. 45, 1967, pp. 1553–1556.
  8. ^ Flora alpina, vol. 2, p. 1146.
  9. ^ (EN) Malaxis paludosa (L.) Sw., su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 9 febbraio 2021.

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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  • Crescent Bloom, su crescentbloom.com. URL consultato il 28 gennaio 2010.
  • Botanica sistematica, su homolaicus.com. URL consultato il 28 gennaio 2010.
  • Malaxis eFloras Database.
  • Malaxis Flora Europaea (Royal Botanic Garden Edinburgh) Database.
  • Malaxis G.I.R.O.S. - Gruppo Italiano per la Ricerca sulle Orchidee Spontanee - Database.
  • Malaxis IPNI Database.
  • Malaxis Royal Botanic Gardens KEW - Database.
  • Malaxis Tropicos Database.