Discussione:Søren Kierkegaard

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Søren Kierkegaard
Argomento di scuola secondaria di II grado
Materiafilosofia
Dettagli
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Progetto Wikipedia e scuola italiana

Nella voce Kierkegaard viene definito il padre dell'esistenzialismo, ma nella omonima voce Kierkegaard appare solamente come uno dei vari filosofi elencati alla fine. Non c'è qualche cosa di sbagliato? Hellis 10:45, 9 apr 2006 (CEST)Rispondi

Assolutamente no, l'esistenzialismo è una corrente filosofica novecentesca mentre Kierkegaard è un filosofo del primo Ottocento. Non ha fondato l'esistenzialismo ma ne è sicuramente il pioniere cui il movimento si ispira e dalla cui filosofia ha preso forma. --Felyx, (miao) 14:30, 9 apr 2006 (CEST)Rispondi

Quote modifica

mi sembra che vada bene: comunque l'"originale" è "There is nothing with which every man is so afraid as getting to know how enormously much he is capable of doing and becoming.". Se qualcuno sa tradurlo meglio si accomodi.--Necromante 17:29, 11 apr 2006 (CEST)Rispondi

+1 sulla nuova citazione. Esprime appieno il pensiero di Kierkegaard circa la condizione dell'uomo. --Felyx, (miao) 18:30, 11 apr 2006 (CEST)Rispondi

Nato da ricco commercialista? modifica

Mi sembra corretto dire: "... nato da ricco commerciante tessile" come da dedica a suo padre che io hò trovato nel libro "Discorsi edificanti 1843" PIEMME Edizioni 1998

--William.xyz 14:10, 26 giu 2006 (CEST)Rispondi

Foto della sua tomba modifica

[1] perchè non la aggiungiamo? --Gloaming 15:28, 28 apr 2007 (CEST)Rispondi

Non c'è niente che impaurisca tanto l'uomo quanto lo scoprire la sua incredibile capacità di cambiare le cose. Exalor 05/2007

Seneca? modifica

alla voce "La Categoria Del Singolo" c'è scritto che Kierkegaard si pone in netta opposizione a Seneca... non sarà forse Hegel?

--Lady B 12:24, 13 giu 2007 (CEST)Rispondi

Evidentemente trattasi di Hegel, come è chiarito subito dopo. Ne ho approfittato per rendere più chiaro il discorso. --Antiedipo 12:58, 13 giu 2007 (CEST)Rispondi

Carenza di wikilink modifica

I wikilink di questa voce sono ridotti all'osso. Avemundi 23:46, 25 feb 2008 (CET)Rispondi

Pronuncia del nome modifica

Approssimando, il nome va pronunciato kirkegord, non kirkegard. La trascrizione fonetica è corretta? --Pequod76(talk) 18:17, 16 mag 2008 (CEST)Rispondi

Sì, la trascrizione fonetica (che ho inserito io tempo fa) è corretta. In Italia si tende a pronunciare il nome praticamente come è scritto, ma foneticamente, in danese, sarebbe più "Kirkegord" che "Kierkegard", o meglio un misto tra "a" ed "o" più tendente verso la "o". --Maitland (msg) 15:11, 6 lug 2008 (CEST)Rispondi
Scusate, ma /ˌsœːren ˈkiərkəgɑː.ɹd/ non è un'italianizzazione, è solo un errore. Rimuovo. Andrebbe comunque attestata, cosa impossibile perché a nessuna fonte seria verrebbe in mente un tale minestrone fonetico (né italiano, né inglese, né danese). Per la cronaca, so per certo che una volta insegnavano a dire chìrchegor (niente d). Oggi dicono tutti chìrchegard; proprio come hanno "imparato" a ipercorreggere bercli. Vale la pena di riferire solo come si pronuncia davvero. --l'Erinaceusfarnetica 18:47, 10 ott 2008 (CEST)Rispondi

Un piccolo appunto modifica

Senza alcuna offesa per Rerre84 ed il suo lavoro, ma gli schemi inseriti nel paragrafo "L'esistenza e il singolo", sono come dire... un po' troppo vistosi graficamente. Quell'arancio e giallo... è abbastanza fuori luogo nel contesto della voce. Sarebbe stato meglio usare il grigio ed il nero, che rispecchiano anche la grafica di Wikipedia. Se siete tutti d'accordo posso rifarli io. --Maitland (msg) 15:16, 6 lug 2008 (CEST)Rispondi

Sono decisamente fuori posto e fuori standard. Non so se esistano delle regole per queste cose, ma a mio avviso vanno assolutamente ridotti di dimensione e resi meno vistosi. Se vuoi metti mano pure, vediamo come vengono.--Antiedipo (msg) 18:21, 6 lug 2008 (CEST)Rispondi
D'accordo, oggi pomeriggio allora mi metto a lavoro e vedrò di rifarli daccapo graficamente. --Maitland (msg) 11:56, 7 lug 2008 (CEST)Rispondi
Ho inserito il nuovo schema, credo che vada molto meglio adesso. --Maitland (msg) 13:08, 7 lug 2008 (CEST)Rispondi

Decisamente meglio. --Antiedipo (msg) 13:09, 7 lug 2008 (CEST)Rispondi

Hegel Teofania modifica

Propongo che si cancelli la finestra sulla teofania di Hegel. Parlare infatti della filosofia di Hegel come di una teofania è semplicemente inesatto. Si tratta comunque di una interpretazione parziale del tutto inadatta ad una enciclopedia. Ho cercato di rimuovere la finestra, come mi pare sia mio dovere fare, ma mi si dice che vi sono utenti contrari. Chi decide?Questo commento senza la firma utente è stato inserito da Sebghisu (discussioni · contributi).

Il WP:Consenso, per il futuro firmato come indicato in aiuto:uso della firma. Ticket_2010081310004741 (msg) 00:53, 18 ago 2009 (CEST)Rispondi

Severino Abele Camposanto modifica

Oltre ad essere ridicola e ridondante questa traduzione è pure imprecisa, visto che in danese cimitero si dice Kirkegård e non Kierkegaard.

E poi tradurre un nome quale utilità può avere? Si faceva durante il ventennio, ma quello è un periodo passato da qualche decina di anni.

Scusatemi se ho cercato di insabbiare queste informazioni vitali eh..

Santi (msg) 13:27, 3 gen 2010 (CET)Rispondi

bah modifica

leggendo ho l'impressione che si voglia quasi denigrare il filosofo. per esempio definendolo triste e depresso, che è una stupidata: la malinconia non è tristezza e K. fu anche molto spiritoso, come diversi studi dimostrano. per ora lascio com'è ma mi piacerebbe che qualcuno commentasse questa mia nota per avviare una verifica più seria della voce, --Paopp (msg) 09:25, 24 mag 2010 (CEST)Rispondi

Sono completamente d'accordo, e' indubbio, K non fu soltanto brillante, tanto che i 'salotti' bene di Copenaghen e lo stesso re Cristiano ricercavano la sua compagnia, ma fu estremamente ironico, vedi come attacco' Schelling (lettera al fratello), Schopenhauer e tanti altri (Diario). Certo era anche serio, serissimo su temi che riguardavano la Rivelazione e Dio, su questi temi non ironizzava. Descrivere il giusto pathos provato ( e da molti sui critici non provato) e' stato da molti, a mio avviso, volutamente.......confuso..... con depressione. Come mai si e' perso molto tempo per tradurre le opere di K ? Le sue opere (e non tutte) sono state tradotte solo 'recentemente' rispetto a quelle di tutti gli altri filosofi. Molti non 'scoppiavano' dalla voglia di farlo, come ammise anche il traduttore di alcune delle sue opere in inglese Walter Lowrie. Io ho un giudizio tranciante sulla questione, ma essendo molto di parte...in dubiis abstine
--Fcarbonara (msg) 17:41, 4 feb 2011 (CET)Rispondi

OPERE su KIERKEGAARD modifica

Alla voce 'Kierkegaard', a mio avviso bisogna aggiungere, come per altri filosofi, esempio Baruch Spinoza, una sezione intitolata: Opere su Kierkegaard. Ci sono opere di notevole interesse di filosofi e studiosi come: Furio Jesi (Kierkegaard), Salvatore Spera (Introduzione a Kierkegaard), Cornelio Fabbro (Soren Kierkegaard-Il problema della fede), Virgilio Melchiorre (Saggi su Kierkegaard), Aurelio Rizzocasa (Kierkegaard Storia ed esistenza), Giuseppe Mario Pizzuti (Invito al pensiero di Kierkegaard) per citarne solo alcuni. La voce in tal caso sarebbe equiparata a quelle di altri filosofi. La sezione 'Studiosi Italiani' non e' la stessa cosa, non sono citate le opere di questi su Kierkegaard, inoltre questa singola voce non permetterebbe di citare, ad esempio, autori come Shelley O'Hara (Usa) che con Giovanni Stelli ha pubblicato in italiano (Kierkegaard alla portata di tutti).
Che ne pensate ?
Un suggerimento: Nelle OPERE, la senza dubbio, piu' importante Enten Eller segue Aut Aut. Aut Aut non e' Enten Eller o meglio non sono la stessa cosa. Enten Eller e' composta da cinque tomi (o libri). Aut Aut, anche se conosciuta, e' contenuta nel quinto tomo di Enten Eller. Cosi come Don Giovanni nel primo tomo, Diario del seduttore nel terzo e Il matrimonio nel quarto. Aut Aut dovrebbe quindi apparire solo come opera parziale e non come confusamente ora appare, dando l'idea che sia l'opera pincipale. Il sito danese di Wikipedia pone la voce in modo corretto. --Fcarbonara (msg) 16:36, 4 feb 2011 (CET)Rispondi

ISBN di 'Appunti delle lezioni berlinesi di Schelling' modifica

Mi sono permesso di correggere lo ISBN di 'Appunti' perche' penso sia errato. Quest'opera ha 978-88-452-8080-5 come ISBN. Cosi' lo leggo nell'ultima di copertina, e' la stessa edizione (Bompiani), stessa curatrice (Ingrid Basso). Il mio testo e' di 552 pagine. Non so se il collega che ha messo un ISBN diverso ha un'altra 'variante' dell'edizione, in questo caso potrebbero apparire entrambi. --Fcarbonara (msg) 21:14, 17 feb 2011 (CET)Rispondi

Schelling Hegeliano? modifica

Mi sembra che parlare delle lezioni del "filosofo hegeliano Schelling" sia a dir poco ottocentesco. Ci sono sempre stati profondi contrasti tra Hegel e Schelling, nonostante si muovessero entrambi dalla parte dell'idealismo, seppure in modo differente (si parla di "idealismo assoluto" per il primo, "idealismo estetico" per il secondo). Forse chi ha scritto intendeva scrivere idealista, anziché hegeliano?

Caro collega, potremmo mai asserire che Kierkegaard dopo tutto quello che scrisse contro Hegel potesse mai essere definito hegeliano? Eppure per un periodo lo fu. Hegel fu il filosofo dominante all'epoca. TUTTI pendevano dalla sua filosofia ( unica differenza essere definiti di destra o di sinistra, ma tutti nella categoria hegeliani ). Perfino Kierkegaard con l' "Io stupido hegeliano" lo conferma. Schelling annuncio' una filosofia nuova e rivoluzionaria ( tanto che Kierlegaard corse a Berlino per sentirla ), ma prima della annunciata rivoluzionaria sua filosofia quale strada percorreva Schelling ? Questo e' il senso di 'filosofo hegeliano Schelling'. Oggi non possiamo asserire che Kierkegaard e Schelling sono da considerarsi hegeliani, ma al tempo di Hegel, Kierkegaard come Schelling rientravano come genere nella sua filosofia almeno fino a quando non presero le distanze con quanto poi scrissero. Comunque siccome la tua precisazione e' anche giusta, se vuoi, puoi sostituire in pagina il termine hegeliano con idealista. Un caro saluto--Fcarbonara (msg) 22:11, 14 nov 2011 (CET)Rispondi
Comunque e' senza dubbio meglio idealista che hegeliano, hegeliano si presta a confusione e sotto certi aspetti anche sbagliato perche' potrebbe dare l'dea che Schelling fosse un discepolo di Hegel ( cosa palesamente non vera ). Urge correggere, fallo tu per favore. Un caro saluto--Fcarbonara (msg) 22:50, 14 nov 2011 (CET)Rispondi

Dopo aver atteso, correggo io, togliendo ogni specifica per Schelling. Comunque come fa notare giustamente il collega, l' hegeliano e' proprio sbagliato. Cospargo la mia testa di cenere e vesto il cilicio !--Fcarbonara (msg) 09:49, 15 nov 2011 (CET)Rispondi

Che vuol dire Ricoeur? modifica

Nella lunga citazione di Ricoeur, nella sezione dove si esamina il rapporto tra Kierkegaard e l'esitenzialismo, un maligno refuso crea una pesante ambiguità. Si cita "...che immagina astrattamente degli stadi dell'esistenza, più che costruiti che vissuti, e li elabora...". I due "che" assieme non ci possono stare, ma non è possibile decidere a senso quale dei due togliere. Entrambe le soluzioni infatti darebbero senso, ma due sensi diametralmente opposti, alla valutazione di Ricoeur. Io non ho facilità di verificare la fonte. Per favore, potrebbe chi ha inserito la citazione rimediare ? Grazie anticipatamente.

Occhio di lince! Grazie! Avevi ragione c'era un che in più. Ho provveduto a correggere in voce. L'intero periodo è citato a pagina 37 dell'opera di Ricoeur. Ancora grazie! :)--Fcarbonara (msg) 22:17, 16 gen 2014 (CET)Rispondi

Su Kierkegaard padre dell'esistenzialismo modifica

Al collega IP che ha posto il template C al paragrafo Kierkegaard padre dell'esistenzialismo? vorrei fare notare che il titolo del paragrafo non è una asserzione, ma una domanda (Kierkegaard padre dell'esistenzialismo?). Certo che sappiamo molto bene che a Kierkegaard è attribuita da altri studiosi la paternità della corrente filosofica, ma filosofi come Cornelio Fabro, Paul Ricoeur e Giovanni Stelli con la studiosa Shelley O’Hara esprimono forti dubbi e con ragioni, che non mi sembrano proprio di lana caprina, su questa etichetta (ed è di questo che si parla nel paragrafo). Attenzione che costoro non asseriscono che non ci siano punti di convergenza con la filosofia kierkegaardiana, tanto è vero che anche un filosofo come Luigi Pareyson fa differenze fra diversi tipi di esistenzialismo (vedi i tre punti del suo percosro filosofico qui)

Quindi a mio avviso, ammesso che ce ne fosse bisogno, non un paragrafo da controllare perchè tutte le dichiarazioni riportate sono fontate con giudizi di filosofi di indubbio spessore , ma da integrare con dichiarazioni e giudizi di altri filosofi che attribuiscono a Kierkegaard la paternità della corrente filosofica--Fcarbonara (msg) 20:00, 14 mar 2015 (CET)Rispondi

Su Kierkegaard: discorsi, opere inedite, recensioni letterarie. Ridefinire le "opere" originali modifica

Carissimo Paopp, mi sembra proprio che la conoscenza delle opere di Kierkegaard sia davvero "in divenire", non si smette mai di conoscere tutte le opere di K con sorprese che mi lasciano perplesso, naturalmente non parlo di quelle straconosciute, ma di quelle altre dove mi sembra che sia proprio la Morcelliana (e non solo, la Donzelli non è da meno) a sforzarsi di non fare chiarezza "ficcandoci" opere diverse come gli stessi discorsi di K in libri in italiano cui quei discorsi nulla c'entrano, o rinominando opere che precedentemente avevano un titolo diverso.
Oggi mi sono arrivati 4 volumi ordinati direttamente a Brescia: I due volumi del "nuovo" Diario: Diari (1834-1842) volume I e Diari (1842-1847) volume II (avevo richiesto per telefono il piano dell'opera: non sanno nulla, nè quando uscirà il prossimo volume, nè quanti saranno in totale, sembra che stanno navigando "a vista". Due anni fa mi avevano risposto che era in ristampa l'opera dei 12 volumi, proposito sembra, ora abbandonato). Ma insieme ai due Diari mi è arrivato anche: La nostra epoca di Soren Kierkegaard (a cura di Dario Borso), 2013, che senti è davvero bella, dubbioso su questa "nuova opera", ho controllato il titolo originale e sorpresa, leggo: En literair Anmeldelse ovvero Una recensione letteraria (di cui avevo sempre di Borso l'edizione di Guerini), tipico esempio da parte della Morcelliana di rinomina di un'opera che doveva essere titolata proprio Una recensione letteraria (a proposito sai se K fece più di una recensione ?) Interessante e sorprendente invece la Cronologia nel libro, otto pagine dove la Morcelliana (per la prima volta) è più precisa delle altre cronologie contenute in altre opere di K. Leggiamo:

  • Per i discorsi il 29 aprile 1945 esce : Tre discorsi in occasioni immaginarie [che tu hai messo opportunamente in voce, ma c'è anche]:
  • il 13 marzo 1847 esce: Discorsi edificanti di vario spirito (che invece dobbiamo aggiungere in voce)

Nella cronologia poi ci sono tutte le opere inedite ed "incompiute" di K, ora mancanti in voce e cioè (te li riporto con il commento fra parentesi tonde della stessa Morcelliana):

  1. 1839 La lotta tra il vecchio e nuovo negozio di sapone (commediola antihegheliana rimasta inedita)
  2. 1843 Johannes Climacus o De omnibus dubitandum est («un racconto» rimasto inedito)
  3. 1847 La dialettica della comunicazione etica ed etica-religiosa (rimasto inedito, e lavora a più versioni di una «satira» su Adolph Peter Adler, prete hegeliano che si riteneva un novello Messia)
  4. 1849 gennaio, La neutralità armata (rimasto inedito)
  5. 1849 maggio, Due brevi saggi etico - religiosi (a firma di «H.H.» stralcio del cosiddetto Libro su Adler, che rimarrà incompiuto)
  6. 1849 agosto, Il mio rapporto con lei («Un tentativo poetico» rimasto incompiuto, cui ne seguiranno altri)

Nella cronologia poi c'è davvero tanto altro, tanto che sono giunto alla seguente conclusione per le ragioni che ti sottopongo: Dobbiamo dividere in voce le opere originali di K, dai titoli di fantasia italiani che sono molte volte dei veri polpettoni che includono di tutto, faccio un esempio: Nella cronologia delle opere di K riportata dalla Morcelliana è scritto
14 maggio 1849: Esce Il giglio del campo e l'uccello del cielo («tre discorsi devoti di S. Kierkegaard»)
a seguire
24 maggio 1849: Esce Il sommo sacerdote - Il pubblicano - La peccatrice («Tre discorsi per la comunione del venerdì, di S. Kierkegaard»)
Cosa troviamo invece nella edizione italiana de Il giglio nel campo e l'uccello del cielo della Donzelli? Ehi! un vero polpettone di sue opere, tutte nello stesso libro con quel titolo fuorviante e che c'entrano solo in parte con l'opera originale del 14 maggio 1849, tieni il conto:

  • Pagina 27 : Il giglio nel campo e l'uccello nel cielo. Tre discorsi di devozione (l'unico che c'entra davvero con il titolo del libro)
  • Pagina 71 : «Il sommo sacerdote» - «Il pubblicano» - «La peccatrice» Tre discorsi per la comunione del venerdi (è un'altra opera di K ma è messa nel libro con lo stesso titolo)
  • Pagina 197 : Un discorso edificante (altra opera)
  • Pagina 123 : Due discorsi per la comunione del venerdi (altra opera)

Praticamente che significa? Che il sottoscritto che ha fatto la voce Il giglio nel campo e l'uccello nel cielo non ha realmente scritto solo l'opera cui fa riferimento il titolo del libro, bensì oltre quella riguardante il titolo anche tre opere che nulla c'entrano con l'opera che ha quel titolo, e questo solo perchè la Donzelli ha voluto accorpare opere che nulla c'entrano con l'originale Il giglio nel campo e l'uccello nel cielo. Tre discorsi di devozione. Libro che sarebbe stato di 43 pagine anzichè di 160 (sforzati :) di conoscerne il motivo di tutto questo) (Il quarto libro giuntomi oggi titola, nota come la Morcelliana aiuta a confondere le idee: Due discorsi edificanti 1943 - I. La prospettiva della fede, ovvero nel titolo mette il tema del primo dei due discorsi, ma tralascia il titolo del secondo, chiaro no?). Metto queste mie considerazioni anche nella pagina discussione della voce. Un caro saluto--Fcarbonara (msg) 04:29, 1 apr 2015 (CEST)Rispondi

se vuoi avere un indice delle opere riferisciti all'edizione critica qui online. Quello dei titoli diversi purtroppo è un'abitudine diffusa nell'editoria, non solo italiana. Nel caso di Kierkegaard, il problema è che – pur encomiabilissimo - Fabro lavorava sulla vecchia edizione degli scritti e ora tutto è stato sistemato nuovamente (mi riferisco principalmente al Diario, ma anche a estratti che sono diventate opere a sé, magari in raccolte pregevoli come gli Scritti dulla comunicazione ecc.) Lo stesso K. d'altra parte, tra pseudonimi, paradossi ed edizioni di poche copie rimaste invendute ha fatto un po' di benedetta confusione. Su Johannes Climacus avevo fatto la voce, tempo fa. Il problema dei vari e tanti discorsi (per di più a volte con lo stesso titolo) mi è parso abbastanza chiarito nella wiki in inglese. Non ho l'attenzione perfetta di un filologo, ma appena ho tempo riorganizzo la bibliografia, però non prima di un paio di settimane, purtroppo. A meno che non vuoi farlo tu che – ahimé con tutta la simpatia – a volte fai qualche pasticcio :-) Una soluzione potrebbe essere di fare la bibliografia in danese e aggiungere le traduzioni anche laddove parziali (indicandolo). Metto pure io copia del messaggio sulla voce. Ciao--PaopP eccomi 10:08, 1 apr 2015 (CEST)Rispondi
Caro Paopp, se riesci, anche fra qualche settimana, a mettere ordine nella bibliografia della voce, sono certo che tutti te ne saranno grati, sei il più qualificato per fare finalmente chiarezza e dribblare gli equivoci di alcune case editrici che non solo non aiutano a fare chiarezza, ma danno l'impressione (è il mio personalissimo giudizio) di sacrificare anche l'onestà sull'altare del profitto (vedi le riedizioni con nuovi titoli che traggono di fatto in inganno).

Per essere finalmete chiari, pensavo a qualcosa del genere che segue, valuta tu se è la soluzione migliore:

  • Elenco di tutte le opere del filosofo (toglierei la sezione "altri scritti tradotti in italiano" che includerei nella cronologia delle Opere vere e proprie), (un ordine cronologico più che un ordine per importanza delle opere che aiuti a conoscere l'evoluzione del pensiero filosofico kierkegaardiano).

Ordine cronologico, inoltre, con l'eccezione di Discorsi edificanti (che la voce ora raggruppa bene, anche se non ci sono tutti, come ti facevo notare nel precedente post)
Incomincerei tale elenco con titolo in italiano seguito dal titolo originale in danese, l'anno, l'eventuale genere dello scritto, e quindi le edizioni italiane di tutte le case editrici

  1. Quando si arriva ad elencare un opera come questa: Il giglio nel campo e l'uccello nel cielo, dopo il titolo in danese, l'anno e l'eventuale genere dello scritto, specificherei che il titolo p.e. dell'edizione di Donzelli in effetti accorpa oltre l'opera principale anche Tre discorsi per la comunione del venerdì (Il sommo sacerdote - Il pubblicano - La peccatrice) + anno; Un discorso edificante + anno; Due discorsi per la comunione del venerdì + anno.
  2. Quando d'altronde si arriva ad elencare un opera come questa: Una recensione letteraria (En literair Anmeldelse, 1846) + le edizioni in italiano, specificherei anche che esiste un titolo diverso della stessa opera, ovvero: La nostra epoca con a seguire tutti i dati della edizione (deciderà poi il lettore se avere un doppione da collezionare :))
  • Elenco delle opere particolari in danese (simile a quello che ora è in voce)
  • Elenco delle opere inedite
  • Elenco di tutte le edizioni parziali specificando a quali opere principali appartengono (quindi se il lettore ha l'opera principale, può anche decidere di non avere, di fatto, un doppione.)

Il risultato? Le prime tre sezioni della bibliografia (Opere e Opere in danese ed opere inedite) sarà l'elenco preciso e dettagliato di tutte le Opere di Kierkegaard--Fcarbonara (msg) 03:16, 2 apr 2015 (CEST)Rispondi

ecco, ho riorganizzato il tutto--PaopP eccomi 18:34, 6 apr 2015 (CEST)Rispondi
Finalmente! Un gran bel lavoro che potevi fare solo tu caro Paopp, la suddivisione è chiarissima e "raffinata". :)--Fcarbonara (msg) 00:20, 7 apr 2015 (CEST)Rispondi

Avviso controllare modifica

Il paragrafo oggetto dell'avviso non vuole dare una «interpretazione dell'esistenzialismo nell'ottica atea di Sartre» ma semplicemente far vedere come sia stato messo in dubbio che quello di Kierkegaard, per i suoi caratteri di assoluta originalità, possa essere considerato alla base dell'esistenzialismo del XX secolo.--Gierre (msg) 08:42, 9 lug 2015 (CEST)Rispondi

I modi delle informazioni biografiche contrastano con le effettive informazioni deducibili. modifica

I termini soliti nei quali si racconta di S. Kierkegaard sono quelli del calvario, nondimeno i ritratti erano quelli classici e scherzosi per gli accaniti e poliedrici puttanieri e del matrimonio di Regina si ritrova 'riportato' ma non soltanto alluso negli scritti, che fosse una sorta di gioco di società di entrambi, cioè moglie e marito, una vera promessa *p e r* un futuro da raggiungere tramite sesso libero ed indipendente per ciascuno dei due sposi. MAURO PASTORE

Sigh! e su quale fonte baseresti questa tua "interpretazione"? Se è uno "sfottò", ne prendo atto e ci possiamo pure fare quattro risate. Tutte le indicazioni sulla vita di Kierkegaard (compreso quanto afferma nelle sue opere) indicano che è molto difficile supporre che come "cristiano" assiduo lettore delle Sacre Scritture (a cui attribuiva il giusto peso e la giusta considerazione anche in materia di fidanzamento e matrimonio), Kierkegaard si creasse "scrupoli" su "tutto", e considerasse poi la "libertà sessuale" con un atteggiamento da "puttaniere".--Fcarbonara (msg) 19:22, 21 dic 2016 (CET)Rispondi

Innanzitutto una precisazione: io ho detto che si potrebbe dedurre la vita di Kierkegaard assai diversa da come usualmente viene... d e d o t t a. Vita da amatore di prostitute e prostituti, interrotta da un rapporto sentimentale stabile poi probabilmente continuato dopo una momentanea disaffezione e nonostante lei fosse formalmente di un altro, cui però voleva appartenervi... più tardi, dico ora del filosofo Schelling. Le biografie che io trovo invece su Soren Kierkegaard, basate su fonti reali, sono tutte compromesse con idee convenzionali che lo ritraggono come fosse un prete cattolico spretato o un nobile protestante fallito... Questi luoghi comuni non sono basati su fonti e vengono espressi con implicitezze ed astuzie rare. Io ho basato le mie considerazioni su vari elementi: i ritratti originali disponibili e la conoscenza di alcuni usi danesi, dedotti tramite viaggi e colloquii con persone del luogo assai ben disposte e molto chiare, i riferimenti non del tutto espliciti di alcune lettere, l'analisi degli imbarazzi dei lettori danesi e dei traduttori anglosassoni ed italiani... Dunque se biografia va tentata, tentate la strada che vi ho indicato o provateci. In ogni caso gli autori che si sono applicati a comprendere la vita di Soren Kierkegaard sono studiosi che dovrebbero proporsi per interpreti non autorizzati ma questo non accade e le idee convenzionali quindi passano dagli studi ai prospetti enciclopedici e questo raddoppia il danno, che sul web si moltiplica ulteriormente quando non c'è opportuna prudenza nel valutare non solo le fonti ma gli stessi studi. MAURO PASTORE

Quindi, a tuo avviso, tutti gli studi fatti da studiosi non danesi su Kierkegaard sono "viziati", ma se devo andare in Danimarca per capire il "vero" Kierkegaard, come mai non esiste "uno studioso" danese che supporti lontanamente quanto affermi? Quale dovrebbe essere allora la mia fonte "certa", la prostituta di turno, il playboy o i commessi dei negozi dello Strøget di Copenaghen? Suvvia, tutto quello che vuoi, ma stiamo davvero galoppando di fantasia. E poi, sarebbero stupidi anche i lettori (nemmeno gli estimatori) degli scritti del filosofo. Cosa hanno fatto, a tuo avviso, i traduttori delle sue opere, hanno tradotto tutti male? E se leggo una sua opera p.e. la seconda parte di Aut Aut nel saggio "La leggitimità estetica del matrimonio" devo sempre chiedere ad un frequentatore dello Strøget per capire che il valore morale e religioso proclamato dal filosofo in effetti nascondeva ben altra convinzione? E quando poi Kierkegaard celebra il "celibato" e la "verginità"? cosa voleva affermare in effetti secondo la tua "Vulgata"? Orsù Mauro, tutte le teorie che vuoi, ma qui su Wikipedia si citano solo fonti "certe", documentate ed autorevoli, e se posso esprimere il mio pacato punto di vista: per capire bene Kierkegaard c'è bisogno di pochissimo, non ha mai usato un linguaggio criptico, se non l'uso di espressioni che dimostrano le sue chiare convinzioni basate sullo studio delle Sacre Scritture che fu poi la ragione per cui condannò la "cristianità stabilita" disposta a fare concessioni anche sul piano morale con un atteggiamento compiacente verso i "piaceri terreni".--Fcarbonara (msg) 19:25, 24 dic 2016 (CET)Rispondi

Le fonti si citano ma non vanno riprodotte con deformazioni sempre peggiori. Inoltre l'idea che una religione predichi l'astensione dai piaceri è un abuso. Senza piaceri il corpo muore, sia per mare che per aria che in terra e Kierkegaard era un filosofo, il quale peraltro scriveva spesso pensieri indiretti. MAURO PASTORE

Ultime opere - Cristianesimo modifica

Credo che manchi una specifica sotto-sezione nella sezione sul pensiero di Kierkegaard che riguardi le ultime opere che potremmo definire "teologiche" o quasi, in particolare il dittico "La malattia mortale" e "Esercizio del cristianesimo" assieme agli scritti non-pseudonimi. Forse si potrebbe inserire come paragrafo sul gioco degli pseudonimi Climacus-AntiClimacus che riguardano precisamente la questione del cristianesimo. Fabro ne parla ampiamente, cercherò di abbozzare qualcosa tempo permettendo. (La sezione "Il cristiano e il mondo" riguarda soltanto un problema specifico).ReginaldoFabro (msg) 13:05, 8 ott 2017 (CEST)Rispondi

Confessione e "celibato" nel luteranesimo e pensiero di Kierkegaard modifica

Caro collega [@ Talmid3] prima di apportare modifiche "radicali" ad una voce qualsiasi, sarebbe utile, discuterne prima nella talk della voce stessa confrontandosi anche con altri utenti. Questa tua modifica e la certezza di quanto scrivi per giustificarla, ovvero «Non esistono confessori nel protestantesimo!» è errata. Kierkegaard come sicuramente sai era un "luterano" e a proposito di confessione qui non leggi che non esistono confessori fra i luterani, ma che essa non è tanto "praticata" come per i cattolici. E una fonte ben precisa luterana, questa, specifica che quel punto di vista del fondatore del luteranesimo, Lutero, è tuttora vigente nelle chiese luterane:

If you desire private confession and absolution, talk with your pastor. You and he can arrange an appropriate time. There is even a form for individual confession and absolution in our Lutheran Service Book. And remember, your pastor, at his ordination, took a vow never to divulge to anyone what is said to him in private confession. Also, do not shy away from private confession because you are concerned that your pastor will think less of you because of your sins or act differently toward you afterward. This will not happen because he rejoices that you have confessed your sins and have received full and complete forgiveness through Christ our Lord.

Per cui anche la famiglia di Kierkegaard aveva i suoi confessori come si evince da alcune opere del filosofo. Ho provveduto a correggere.

Non ho invece corretto questa altra tua modifica perché il senso di quanto hai espresso è lo stesso di quello che hai modificato. Lo giustifichi però con un «Non c'è celibato per i pastori luterani!». Certo che non c'è celibato fra i pastori protestanti, ma nessuno infatti ha mai scritto un concetto simile. Essere consacrato religiosamente non significa seguire la regola del celibato (come p.e. quella cattolica per i preti). Kierkegaard era uno studioso delle Sacre Scritture e conosceva bene la lettera di I Corinti capitolo 7 in cui Paolo invita, se possibile, a rimanere come lui (non sposato) per essere più liberi dalle ansietà di un matrimonio e potersi dedicare al ministero cristiano (capitolo 7, versetti 7-8), ma non vieta assolutamente di sposarsi (capitolo 7, versetti 9-17).--Fcarbonara (msg) 19:37, 29 dic 2018 (CET)Rispondi

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