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Edvige Iagellona

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Ottimo lavoro. Grazie a nome di Edvige..... Ciao. --Mario1952 (msg) 13:23, 26 mar 2012 (CEST)Rispondi

Commenti

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Lol ;) non ho capito qual era il commento cancellato ma non preoccuparti! In effetti un po' di spam gira, non c'è che dire ;) --Lucas 18:50, 3 apr 2012 (CEST)Rispondi

Gianfranco d'Angelo

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Pulizia effettuata. --Supernino 14:40, 26 giu 2013 (CEST)Rispondi

File senza licenza

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Grazie per aver caricato File:1994 alessandra-meloni.jpg. Ho notato però che nella pagina di descrizione del file manca il template di licenza che indica il modo con cui vuoi distribuire la tua immagine. Tieni presente che i file senza chiare informazioni sulla loro provenienza e sullo status del copyright saranno cancellate entro una settimana dal momento della segnalazione. Se hai caricato altri file, per favore controllali per assicurarti di aver fornito sufficienti informazioni nel formato corretto. Per maggiori informazioni, vedi Wikipedia:Copyright immagini o visita le FAQ. Questo è un messaggio automatico di Bottuzzu. --Bottuzzu (msg) 03:43, 10 mag 2015 (CEST)Rispondi

Un grazie e un libro sulla conoscenza libera per te

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Wikimedia Italia

Gentile Alchemist,

oggi ti scrivo a nome dell'associazione Wikimedia Italia per ringraziarti del tempo che hai dedicato ai progetti Wikimedia.

Come piccolo omaggio avremmo piacere di spedirti una copia (tutta in carta riciclata) del libro di Carlo Piana, Open source, software libero e altre libertà. Fornisci un recapito per ricevere una copia del libro.

Pochi giorni fa il mondo ha festeggiato la giornata dell'amore per il software libero, ma ogni giorno è buono per ricordare le garanzie delle licenze libere e le centinaia di migliaia di persone che si sono unite per costruire questo bene comune della conoscenza. Speriamo che questo libro ti sia utile per apprezzare quanto hai fatto e per trasmettere la passione della conoscenza libera a una persona a te vicina.

Se desideri una copia ma non puoi fornirci un indirizzo a cui spedirla, contatta la segreteria Wikimedia Italia e troviamo una soluzione insieme.

Grazie ancora e a presto,

Lorenzo Losa (msg) 19:14, 18 feb 2020 (CET)Rispondi

Re: Rocco (famiglia)

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Ciao Alchemist, ti ringrazio di cuore per aver annullato col ripristino manuale questa mia modifica117813883. Devo dire che sono rimasto sconvolto, davvero non riesco a spiegarmi come sia potuto accadere, visto che non sono un utente che danneggia le voci di Wikipedia, anzi cerco sempre di fare il possibile affinché raggiungano un buon livello di qualità. Devo aver fatto un forte errore di scrittura-salvataggio, togliendo un pezzo di testo che avrei dovuto poi reinserire così com'era solo in forma più corretta. Tuttavia – evidentemente al momento del salvataggio mi ero distratto – ho salvato credendo di aver reinserito quel pezzo di testo, cosa che invece purtroppo non è accaduta (infatti il testo risulta troncato dalla riga 102). L'intenzione era comunque di apportare una piccola modifica alla voce siccome avevo scritto nel suo campo oggetto la sigla "m", ovvero "modifica minore", com'è mia consuetudine fare quando effettuo piccoli edit. Invece rivedendo oggi quella modifica mi accorgo di aver tolto per sbaglio oltre 51.000 byte, e menomale che te ne sei accorto! Mi scuso per l'accaduto – che mi è stato di lezione e che da adesso in avanti farà in modo che io presti maggiore attenzione quando effettuo le modifiche – e provvedo a contrassegnare le tue modifiche di ripristino alla voce come verificate. --Davipar (msg) 17:22, 11 gen 2021 (CET)Rispondi

Libri citati in una voce ma mai utilizzati

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Sinceramente non saprei quale terminologia esatta utilizzare, l'importante è uniformare la terminologia tra le varie voci. Pertanto, tale discussione andrebbe proposta in Discussioni_progetto:Coordinamento/Bibliografia_e_fonti o Discussioni aiuto:Bibliografia. Magari ne hanno già parlato, non ho guardato tra le discussioni archiviate. --Skyfall (msg) 15:03, 20 gen 2021 (CET)Rispondi

Gianni Rodari

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Ciao, ho notato i tuoi ultimi interventi sulla voce Gianni Rodari. Intanto il modus operandi di annullare in blocco le mie modifiche (per poi recuperarne una parte) senza considerarle nelle varie distinzioni è abbastanza scorretto; se ci sono significativi cambiamenti poi conviene prima discuterne con l'utente. Per ora non li annullerò per evitare WP:Edit war, ma ti invito a riconsiderare i seguenti aspetti:

  1. modifiche minori: l'immagine del francobollo in mezzo alle opere rende la sezione, già di per sé caotica, poco leggibile, per questo l'ho spostata più su (lo spazio c'è); ho disambiguato Hans Christian Andersen in Premio Hans Christian Andersen; ho tolto il grassetto allo pseudonimo Benelux; Partito Comunista Italiano come voce correlata è decisamente troppo generica; il template:Cita va usato senza lo spazio prima di pp.. Sono cavolate ma come vedi quando si procede all'annullamento quasi in blocco delle modifiche precedenti accadono questi inconvenienti. Spero che almeno su questi aspetti non ci sia da questionare e si possa procedere di nuovo alla loro sistemazione.
  2. dubbio minore: bene le doppie colonne per le opere e la bibliografia, ma non so se sia fuori standard o pratica deprecata quella di usare <div class="references-small" style="font-size:90%;">.
  3. citazioni fuori standard: vedi WP:Citazioni. Le due citazioni ad inizio e fine biografia sono assolutamente accessorie e superflue, adatte magari ad un libro, non ad una enciclopedia.
  4. Grammatica della fantasia. Indubbia l'importanza ma è davvero la più importante? Rodari è conosciuto specialmente come narratore e poeta, davvero l'unica opera teorica che scrive è anche la più importante? Fatta questa premessa, le modifiche che ho effettuato sono due:
    • la prima, minore, è stata rimuovere "sua opera principale" dall'incipit; questionabile, in base alla premessa fatta.
    • la seconda, decisamente meno questionabile, è stata rimuovere la sezione Grammatica della fantasia. La sezione in questione è un riassunto, quasi copia-incolla, della voce relativa (peraltro senza fonti e anch'essa POV). In questa situazione basta il wikilink alla voce (che, oltre a essere nelle opere, è anche nell'incipit); l'uso del Template:Vedi anche è scorretto (anche formalmente: andrebbe messo all'inizio e non alla fine della sezione) in quanto non sussiste questa necessità di approfondimento rivendicata.

Naturalmente se non riusciamo a risolvere queste questioni possiamo segnalare al progetto Letteratura. Un altro appunto: le motivazioni scritte in questa modifica non hanno strettamente a che fare con la tua modifica, sarebbe più opportuno e utile che le segnalassi nella pagina di discussione. Grazie e buon lavoro, spero possiamo chiarire ogni aspetto. --DeLo 99 10:50, 5 feb 2021 (CET)Rispondi

[ Rientro] (con gli elenchi si capisce poco la discussione) Grazie per le risposte. Commento punto per punto:

  1. Riguardo al collegamento al PCI ammetto di non aver ancora guardato il contenuto della biografia, ma credevo che fosse menzionato lì, per l'appunto. IMHO una volta sistemati i giusti rimandi dentro la biografia si potrebbe togliere dalle voci correlate.
  2. Sono assolutamente d'accordo con te per la bibliografia, mi sono solo premurato di aggiungere l'avviso di controllarle e di inserirla in un unica sezione, ma sotto diciture diverse come da linee guida (quest'ultimo accorgimento sarebbe da ripristinare). Il mio dubbio è più che altro per la riduzione al 90% del font. Potremmo tenerlo per la bibliografia, ma sulle opere sarebbe il caso di tenere la grandezza normale. Capisco che possa essere d'aiuto perché l'elenco è prolisso ma così la sua leggibilità, gia di per sé faticosa, verrebbe ancora meno. Tra l'altro questo elenco, come appunto indicato nell'avviso, andrebbe controllato e non escludo che possa essere notevolmente ridotto.
  3. Perfetto.
  4. Una soluzione potrebbe essere quella di creare una sezione che spieghi la poetica di Rodari e lì contestualizzare le osservazioni che mi hai fatto sulla Grammatica. Sulle immagini invece non intendevo toglierle! Credo solo sia il caso di spostare nella sezione Biografia l'immagine del francobollo, per evitare di affollare inutilmente le lista di opere che, come già detto, è poco leggibile (e in parte da wikificare).
Procedo con le piccole modifiche sulle quali siamo d'accordo, dai una controllata se è tutto a posto. Poi ci aggiorniamo ed eventualmente concordiamo su come sistemare le questioni rimanenti. Grazie e buon lavoro! --DeLo 99 15:18, 5 feb 2021 (CET)Rispondi

Ilaria Capua

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A proposito della tua osservazione qui emarginata, che ne dici di riscriverla sotto forma di breve nota da inserire subito dopo "ricercatrice in virologia", seguita dai riferimenti? Io usualmente quando scrivo le fonti delle mie asserzioni già in nota e a seguito aggiungo "( cfr." e poi la fonte, esempio la nota 1 in Edizioni Pendragon, oppure la nota 3 in Giorgio Castriota Scanderbeg. --Skyfall (msg) 15:13, 1 apr 2021 (CEST)Rispondi

Programma 101: the next stage

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Ottimi interventi. Finalmente uno che capisce qualcosa. C'è però ancora molto da lavorare. Un po per volta. --Ferry24 (msg)

Stai facendo un ottimo lavoro storicamente completo e dettagliato, molto meglio di come avrei potuto fare io. Grazie per questo
Ti segnalerò di volta in volta se trovo qualche cosa da correggere o le mie osservazioni.
Hai scritto:
"Gli stessi calcolatori Olivetti, dal grande mainframe Elea 9003[66] alla piccola P101, nascono a Pisa e non ad Ivrea."
A Pisa l'Olivetti aveva mandato un gruppo di persone per fare esperienza e collaborare con l'Università per la CEP Calcolatrice Elettronica Pisana (nata su suggerimento di E. Fermi). Poi il gruppo si spostò a Borgolombarto (MI) dove L'Olivetti realizzò l'LRE (Laboratorio di ricerche Elettroniche) e dove io fui assunto. Nacquero i primi prototipi di prova Elea 9001 e 9002 a valvole ed infine l'Elea 9003 il primo al mondo completamente a transistor e commercializzato.
La P101 fu progettata invece da Perotto a Pregnana Milanese (Mi) dove LRE era stato trasferito e dove furono poi sviluppati tutti gli altri computer progettati in Italia sotto la General Electrc, Honeywell e Bull. Perotto rimase all'Olivetti e completato il progetto della P101 si trasferi poi a Ivrea.--Ferry24 (msg)
" La P101 disponeva di una memoria di lavoro interna "
La P101 non disponeva di nessuna memoria interna di lavoro ma solo registri (come nelle calcolatrici) - 3 interni operativi e 2 di memorizzazione (uno in più delle calcolatrici con il registro "M"). Altri max 3 aggiuntivi erano possibili solo se il programma era lungo max 48 byte. La parte eccedente i 120 byte della memoria del programma non utilizzata era sfruttata (per non lasciare inutilizzato questo spazio) per aggiungere questi registri. Il modo di operare della P101 era esattamente lo stesso delle calcolatrici. Unica differenza è che i registri interni della P101 erano visibili all'utente (nelle colatrici no). Più flessibile la P101 più automatiche le calcolatrici --Ferry24 (msg)

NUOVA nota

Stai facendo un gran lavoro preciso e puntuale. Complimenti

Aggiungo alcune altre mie riflessioni che potrebbero essere utili. Vedi tu (che sei molto più bravo di me a scrivere) come utilizzarle e sistemarle.

Nelle "Descrizione sintetica" è scritto:

"e un sistema di salvataggio per dati e programmi su cartolina magnetica. La presenza di questo sistema di salvataggio permetteva di richiamare programmi precedentemente creati senza doverli riscrivere ogni volta che si accendeva la calcolatrice.[3][86]
Questo sistema di salvataggio non puo' pero' essere considerato una memoria di massa vista la capacita' molto limitata e la gestione completamente manuale.[87] "

Suggerire di modificare la frase scrivendo per es. una cosa simile (vedi tu come sistemarla)
… sistema di salvataggio di programmi e solo in particolari situazioni anche di un numero limitatissimo di dati (max 4 numeri) . La possibilità di memorizzare dati numerici non risultava perciò una costante di sistema e questo esclude categoricamente che la P101 possa definisci un computer ancorché numerico (vedi per es. la definizione più generale di "Computer" del dizionario Merriam-Webster [1] e del dizionario Collins [2]) e men che meno un Personal computer (tradmak dell'IBM) e per estensione anche a sistemi con le stesse caratteristiche come per es. il "Mac", che sono sistemi alfanumerici, cioè elaboratori di informazioni.--Ferry24 (msg)

Nota del 6-05-2021

"L'Olivetti Programma 101 (sigla P101) è una calcolatrice programmabile da tavolo[3][4][5] "

Io aggiungerei per completezza:
… e più precisamente una Keystroke programming (calcolatrice a programmazione di tasti) ossia il livello più semplice ed elementare delle calcolatrici programmabili che usa un modo particolare di programmazione nella quale ogni tasto selezionato viene registrato (memorizzazione di tasti) e poi riprodotto in modo che i tasti registrati potessero essere ripetuti più volte …

Nota del 8-05-21

Sono perfettamente d'accordo su tutto quello che ha scritto. Io probabilmente avrei esagerato con informazioni non necessarie per la chiarezza. Ottimo e tanto lavoro. Grazie per questo.

Segnalo solo alcune cose. Vedi tu se prenderle in considerazione o meno. Io le segnalo solo. Quello che decidi tu per me va sempre bene visto i risultati dell'ottimo e completo lavoro
1 - Non viene mai citato che La P101 poteva essere usata come una normale calcolatrice (questo forse rafforzerebbe l'idea di calcolatrice)
2 - La macchina era dotata di funzioni logiche (salti condizionati e incondizionati), istruzioni di input e output
La P101 non aveva istruzioni tipo computer ma solo comandi esecutivi come quelli delle calcolatrici (qui però il discorso sarebbe lungo, meglio lasciare perdere).
Operava su registri numerici, input e output invece erano alfanumerici
l'input era solo numerico mentre l'output, che era solo di stampa era alfanumerico.
3 - differentemente dalle calcolatrici elettroniche del tempo, come il Mathatronics Mathatron la cui "programmazione" si limitava alla memorizzazione di una sequenza di calcoli e non disponeva di confronti logici).[3]
Assolutamente niente vero. Nello stesso documento citato sopra [4] (ottavo capoverso) è scrittol in riferimento indiretto alla Mathatronics 4-24 che: "... The machine had decision-making features, allowing conditional and unconditional branching, making iterative calculations feasable"
Questa affermazione, secondo il mio parere, andrebbe assolutamente corretta --Ferry24 (msg)

Ok, ottimo lavoro. Grazie .--Ferry24 (msg)


Nota del 18-05-21

Ok ottimo. La Mathatron era sicuramente, anche se di poco, antecedente alla P101 e sicuramente era dotata di salti incondizionati. Non ha alcun senso e utilità fare una macchina programmabile priva di salti.

Alcune osservazioni e suggerimenti.
Io toglierei il termine "funzioni logiche" nei salti perchè per funzioni o operazioni "logiche" ci si riferisce a operazioni sui bit tipo "AND", "OR". "XOR", ecc., mentre per i salti si usa il termine più appropriato di "condizioni logiche". Tutto è una condizione logica. Per es. in una operazione di addizione, sommare o sottrarre i due operandi dipende dai segni che costituiscono una condizione logica, lo stesso vale per i salti, si salta o no dipendente dal valore del registro "A". Questo per evitare confusioni. Nel manuale è scritto che aveva una "Unità aritmetico-logica" il che fa crede che avesse un ALU (Aritmetic Logic Unit). Questo non è affatto vero, non operava sui bit con gli operatori logici "AND, "OR" ecc. Quando si parla di "funzioni logiche ci si riferisce a queste funzioni, non ai salti.
La P101 non ha una "CPU" (come tutte le calcolatrici). La P101 era derivata da una calcolatrice opportunamente modificata per aggiungere la memoria di programma e i tasti di selezione dei registri interni resi visibili all'utente oltre che ai tasti di salto. Infatti quando si premeva un tasto, il codice relativo al tasto non veniva generato direttamente dal tasto stesso, come in tutte le tastiere, ma aziona un motore che faceva girare un rullo che chiudeva alcuni interruttori che generavano il codice (come nelle calcolatrici elettromeccaniche).
La CPU è un organo di controllo delle istruzioni che la P101 non ha (ha solo comandi immediatamente esecutivi che non necessitano di questo organo ma solo di decodifica). Le istruzioni sono una serie di informazioni per istruire il sistema per come operare. In genere questo avviene in 6 o più step. I 6 step sono in genere: lettura istruzione (fetching), decodifica del codice di funzione, assolutizzazione del primo indirizzo (BR+Add1 e lettura primo operando, assolutizzazione del secondo indirizzo e lettura secondo operando, operazione, scrittura del risultato. La CPU è costituita da due blocchi, un organo di controllo e una unità operativa. La P101 non ha l'organo di controllo (che in genere è costituito da una macchina a stati o nei vecchi sistemi, microprogrammata), ma solo un'unità operativa.
Vedi tu cosa farne di questi informazioni. Mi fido di te. Ciao --Ferry24 (msg)

Nota del 24-05-21

Ti segnalo due piccoli errori (preferisco non correggerli io).
"impediscono che si possa definire la Programma un computer "
Programma --> Programma 101
https://www.collinsdictionary.com/dictionary/english/compute|titolo=Computer --> https://www.collinsdictionary.com/dictionary/english: /computer|titolo=Computer
Per il resto sempre ottimi i tuoi interventi. --Ferry24 (msg)

Nota del 26-05-21

Alcune informazioni aggiuntive.
 
File:Memoria magnetostrittiva della P101.jpg
 
Memoria magnetostrittiva LP110 2
 
Memoria magnetostrittiva LP110.jpg


I 5 registri dati e la memoria di programma della P101 erano fisicamente mappati su una unica memoria magnetostrittiva di 1920 bit. Questa memoria è la stessa del lettore/perforatore della Olivetti LP110 (vedi foto) che usavo come periferica del GE 115-2 (da me progettato). LP110 usava un doppio buffer per memorizzare due schede perforate (80 x 12 + 80 x12 =1920 fori/bit). Quindi la capacità delle memoria della P101 era questa.
Nel manuale della P101 si dice che la capacità della memoria era divisa idealmente in 10 registri di stessa capacità di 24 byte. 5 per il programma o comandi elementari e 5 per i dati. Il programma era max lungo 120 byte e i dati erano di 22 cifre più virgola (24 byte). Capacità della memoria = 120 x 8 + 5 x 24 x 8 = 120+120 = 1920 esattamente quella della LP110 vista che era la stessa. --Ferry24 (msg)

Nota del 27-05-21

Ti mando una nota che ho scritto in risposta a una richiesta di chiarimento sull'input alfanumerico che mi è stata fatta sulla P101. Sono tutte cose che sai benissimo e quindi inutili. Ho solo sintetizzato come funziona la P101. Vedi se puoi ricavare qualche cosa di buono o qualche spunto da usare magari in futuro.
L'input della P101 era solo numerico decimale, gli altri tasti segnati con un simbolo alfabetico sono solo dei simboli convenzionali di individuazione dei tasti che potevano essere qualsiasi. Questi tasti solo comandi operativi non dati. Per esempio nelle calcolatrici normali che hanno il registro "M", quando si preme il tasto M+ non entra M+ ma si fa la somma del contenuto dell'accumulatore con il contenuto di M con risultato in M. Se si preme MC non entra i simboli MC ma si azzera il registro M. I tasti della P101 potevano avere simboli qualsiasi che servivano ad individuare la funzione. Però il controller della stampante doveva conoscere questa convenzione in modo da stampare il simbolo del tasto associato. Perciò la stampante doveva essere necessariamente alfanumerica per stampare questi simboli convenzionali ma non tutto il set grafico dei codici pesati come EBCDIC o ASCII usati nei sistemi alfanumerici, cosa che la P101 non era. Era solo una calcolatrice numerica che poteva memorizzare in una memoria i comandi operativi (non istruzioni) in modo da poterli riusare senza doverli ribattere. Questo però non sarebbe stato un gran vantaggio. La cosa importante era l'aggiunta di salti condizionati e incondizionati in modo da eseguire i calcoli in loop o calcoli interrativi che è l'essenza della programmazione. I dati decimali da introdurre dovevano però sempre essere introdotti manualmente da tastiera e in casi molto particolari (se il programma ere limitato) anche da scheda magnetica (solo 4 numeri slegati dal programma, non 6), anche qui sempre manualmente, non da programma. Il programma non aveva alcun comando di input o output. Si fermava e basta in attesa dell'intervento dell'operatore che doveva a priori sapere quale intervento fare. Poi manualmente doveva farlo ripartire. Così funzionava la P101. Con il concetto di computer non aveva nulla a che fare se non la programmazione dei tasti. Una macchina del genere e chiamata anche Keystroke programming (programmazione di tasti).
Aggiungo un suggerimento. La P101 può funzionare leggendo i commandi dalla memoria di programma o funzionare anche manualmente come una normale calcolatrice introducendoli invece da tastiera, confermando in questo modo la sua natura di calcolatrice.

--Ferry24 (msg)

Re. Liceo classico

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Ciao, hai ragione: ho infatti subito provveduto a ripristinare la tua versione. LiveRC si è bloccato per qualche secondo e mi ha fatto fare confusione con i revert. GA16   […] 16:07, 14 mag 2021 (CEST)Rispondi

Re: Programma 101

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Ciao, ti risponderò a breve sulla pagina di discussione del BarCode, così teniamo la discussione unita in un unico posto :) --Sciking - Bucalettere 20:02, 11 giu 2021 (CEST)Rispondi

  1. ^ https://www.learnersdictionary.com/definition/computer
  2. ^ https://www.collinsdictionary.com/dictionary/english/computer)
  3. ^ Mathatronics Mathatron 8-48M Mod II, su www.oldcalculatormuseum.com. URL consultato il 14 ottobre 2020.
  4. ^ Mathatronics Mathatron 8-48M Mod II, su www.oldcalculatormuseum.com. URL consultato il 14 ottobre 2020.