== Il giogo sotto cui furono fatti passare i Romani sconfitti, e cui si appesero i Sanniti vincitori == L' episodio delle Forche Caudine (321 a.C.), a parte le concrezioni leggendarie che vi crebbero intorno nel tempo, è un fatto storico, ed è riportato con una dovizia impressionante di particolari storici, politici, analitici e militari da Tito Livio (59 a.C.-17 d.C.), tratti dalle opere degli storiografi antecedenti più accreditati (F. Pittore,C. Alimento, V. Anziate, Catone Censore, C. Antipatro, il greco Polibio), e ricostruiti con spirito scrupoloso su documenti pubblici fededegni, nell' immensa opera storica "Ab Urbe Condita Libri" (142 libri), peraltro non portata a termine per la sopravvenuta morte. Tale episodio avvenne in una fase più caotica che altro della II Guerra Sannitica (326-304 a. C.) ed è da Tito Livio citato con un' abbondante mèsse di riferimenti sia di parte romana che di parte sannitica. La I Guerra Sannitica (343-341 a.C.), nella quale i Sanniti erano stati battuti al m. Gauro e a Suessola, si era conclusa con un trattato di pace, ma sarebbe più appropriato dire di tregua, in cui ai Romani veniva riconosciuto il diritto di includere le città campane nella loro Lega, e di fatto di estendere il loro dominio e accrescere la loro potenza in un' area strategica, appetita con più e ben altre ragioni di ordine geo-politico-economico dagli stessi Sanniti. La provvisoria sconfitta dei Sanniti non aveva granché intaccato né la loro decisione di recuperare lo status di potenza locale, né la forza e le capacità militari per ottenerlo, dato che era decisivo per la supremazia nella regione. L' espansionismo aggressivo dei Romani e l' espansionismo difensivo dei Sanniti erano due strategie opposte e speculari, perciò era inevitabile che la situazione creatasi dopo la I Guerra dovesse in qualche modo sbloccarsi a favore definitivo degli uni o degli altr, visto che l' equilibrio raggiunto era del tutto provvisorio. Nel periodo appena precedente, la situazione politica di Roma si era consolidata stabilmente in una Repubblica patrizia retta dal Senato, dove gli interessi contrastanti fra i patrizi e i plebei erano agevolmente definiti sulla base di una legislazione sacrale (leges sacratae), imposta dalla plebe e accettata dal patriziato. Tale ordinamento consentiva un proficuo governo dell' Urbe, al punto di stabilizzare in suo esclusivo favore le relazioni con le altre città del Lazio, di superare rapidamente i danni ricevuti nell' assedio della Città da parte dei Galli e di recuperare alla loro Alleanza quei popoli che vi si erano sottratti approfittando della momentanea debolezza dell' occupazione barbara (366 a.C. circa); nonché di apprestarsi ad una nuova fase espansionistica verso le città più progredite della piana campana, stringendole in una Confederazione romano-latino-campana. Di contro, la situazione politica della Federazione dei popoli sannitici (Carecini, Pentri, Irpini, Caudini, ecc.) era tanto più frastagliata e complicata di quanto non lo fosse la geografia orografica dell' Appennino centro-meridionale. Qui, le tensioni fra le varie etnie e città dipendevano soprattutto da una mancanza di organismi politici e militari unitari, oltre che di una visione strategica delle alleanze con le città campane. I Sanniti avevano sì sottomesse nei secoli antecedenti le città campane e sbancato quello che vi restava degli insediamenti etruschi, ma non avevano avuto l' accortezza di presidiare con forze militari le concquiste fatte, lasciando un presidio solo a Neapolis, che era divenuta un porto strategico e un emporio commerciale di primo' ordine nel Tirreno. Cosicché, da una parte stava una Città che si avviava a diventare una potenza statuale di gran lunga meglio governata sul piano politico interno e sul piano della politica diplomatica; dall' altra, una Federazione di piccole Città senza una politica unitaria e senza una linea di comando comune nella diplomazia delle alleanze nella regione. Fu questa discrasia a lasciare, dopo il trattato di pace, una situazione così instabile che bastò l' adesione di Neapolis alla Confederazione romano-latino-campana a scatenare il nuovo conflitto armato. In realtà, tale evento finiva per spezzare il già fragile equilibrio nella regione, a favore di una potenza che regionale non era più , cioè Roma; questo, inevitabilmente, confliggeva con le pretese egemoniche locali dei Sanniti, anzi rappresentava una forte minaccia alla stessa loro indipendenza, allo sbocco al mare e alla loro politica espansionistica, più difensiva che altro. Per i Romani, l' inglobazione di Neapolis nello schema di espansione territoriale verso l' Italia meridionale rappresentava un punto di assoluto valore strategico, una testa di ponte per tenere sotto controllo le mire di dominio dei Sanniti, che in quel periodo era la potenza egemone nella regione; nonché di acquisire il controllo di un porto ben collegato ai traffici sui mari che Roma non aveva. Per i Sanniti Neapolis era altrettanto strategica, perché essa rappresentava l' unica possibilità di affacciarsi, oltre che sulla Campania, sul mare e sui traffici commerciali. Così, nel 326 a.C. si diede inizio alla II guerra Sannitica. Essa si svolse in due fasi: la prima dal 326 al 304 a.C., la seconda dal 300 al 290 a.C., e fu combattuta con un odio e una tenacia ferocissimi, da una parte dall' altra, tale da lasciare alla fine buona parte della regione devastatae in uno stato di desolazione penosa. L' esercito romano era ben condotto dai consoli Postumio Albino e Veturio Calvino, ma era organizzato per battaglie su teatri ampi, su campi aperti, e inoltre non era abituato ai combattimenti in territori montani. I comandanti dei Sanniti questo evidentemente lo avevano capito già nella precedente guerra. Perciò, i Sanniti, nelle prime fasi impegnarono l' esercito romano in una serie di attacchi isolati, piccole scaramucce, scorrerie, tendenti più a fiaccare e indebolire il nemico che ad affrontarlo apertamente. Tale fase durò ben cinque anni, logoranti sul piano fisico e sul piano morale. Fino a che, nel 321 a.C., ai consoli romani non venne la sciagurata idea di inoltrarsi più in profondità, raggiungere la valle caudina e affrontare il nemico in un teatro di guerra più consono alla loro macchina bellica. I Sanniti, nella loro tattica guerresca del mordi e fuggi, impegnavano ininterrottamente i romani con azioni improvvise e proditorie, tali danon consentire loro la minima organizzazione logistica e difensiva, da non permettergli nemmeno di approntare campi di stazionamento. I Romani avevano una conoscenza dei luoghi piuttosto approssimativa, e nemmeno si preoccupavano di cercarsi delle guide locali; da parte loro i Sanniti combattevano su un territorio che conoscevano a menadito, avevano un retrovia che potevano controllare completamente e avevano fatto terra bruciata intorno ai Romani. Che i Sanniti ne fossero coscienti o no, questa tattica si dimostrò vincente, perché indusse le legioni romane ad affrontare il nemico in un teatro di guerra aperto e favorevole alla loro organizzazione militare; e a farli inoltrare per la stretta gola che dall' odierna Maddaloni (Ce) conduce alla piana caudina (odierna Valle Caudina), e ad una delle prime città sannitiche, Caudium (odierna Montesarchio). I Sanniti certamente non mancavano di controllare i movimenti delle legioni dalle cime dei monti circostanti, e non credettero ai loro occhi quando videro con quanta facilità abboccassero i romani. Allora fecero appostare i loro soldati su tutt'e due i versanti della gola, li tennero ben nascosti fino a che il nemico non si fu inoltrato ben dentro, poi presso l' uscita alla piana, nel punto in cui la gola si restringe nei pressi dell' odierna Arpaia, ostruirono con alberi abbattuti e macerie il passaggio, e quando i romani già si accorgevano della trappola e manovravano per tirarsene fuori, il passaggio alle loro spalle era già stato chiuso allo stesso modo. Così, il grosso dell' esercito romano rimase stretto nella gola, inabilitato al combattimento aperto e impossibilitato a qualsiasi spostamento. I Sanniti, che pure temevano la forza e l' abilità nei combattimenti ravvicinati dei soldati romani, dopo qualche incertezza ed esitazione, assaltarono in forze le legioni dai versanti e ne fecero una grande strage. I comandanti in capo dei romani onde evitare la catastrofe totale offrirono la resa. Che fu accettata con soddisfatta iattanza, ma anche con un certo sollievo dai Sanniti, perché anche a loro quella guerra era costata parecchio. Fu stipulato un trattato in cui i Romani si impegnavano a restituire i territori occupati. I Sanniti vittoriosi e boriosi, ma per niente accorti nel porre condizioni vincolanti sul piano militare così come sul piano diplomatico, non seppero sottrarsi al rito primitivo di sottoporre i soldati fatti prigionieri alla gogna. Questi, fatti disarmare e denudare, furono costretti a passare sotto un giogo di lance e a passare fra una stretta fila di soldati sanniti oltraggianti. Il luogo in cui avvenne questo poco eroico avvenimento fu soprannominato "Forche Caudine", e ne è rimasta la memoria toponomastica nel piccolo borgo, presso Arpaia, Forchia. Su tale localizzazione molti non concordano, ma è da ricordare che la toponomastica non inventa niente.

Museo Caudino

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Il museo è nazionale, ne sono sicuro (basta vedere la segnaletica a Montesarchio)--Decan 21:33, 20 gen 2008 (CET)Rispondi

Mi sono appena accorto di quello che avevi scritto nella pagina Museo archeologico nazionale del Sannio Caudino - e poi ti è stato ovviamente cancellato: scusa, ma che ragionamento è? Allora lo stesso vale per il Museo archeologico nazionale di Napoli, per dirne uno. Comunque tu hai il diritto di pensare quello che vuoi, ma in un'enciclopedia si deve essere il più oggettivi possibile. Come si dice su Wikipedia, "ogni intervento è gradito", ma segui le linee guida. Ciao --Decan 14:46, 14 feb 2008 (CET) Ti rispondo, garbatamente. Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli ha una storia molto ben diversa, era Regio Museo, e dopo l' Unità d' Italia fu acquisito dallo Stato Unitario e denominato Nazionale, cioè non solo di nazionale proprietà, ma di nazionale interesse. Se ne capiscono le ragioni. Senza togliere niente a nessuno, non mi sembra che il Museo di Montesarchio abbia un valore di interesse nazionale (a parte il valore culturale in sé), tale da meritare l' appellativo di Nazionale. Eccetto che esso sia di istituzione statale, di cui non so niente; se è così, mi si spieghi meglio. A questo vorrei aggiungere che molti reperti risalenti alla civiltà sannita sono sparsi per mezza Italia, fino a Roma, e senza contare lo stesso Museo Archeologico di Napoli. Per quello che mi risulta, anche a Campobasso ovviamente c' è un Museo della civiltà sannita. Sarebbe interessante avere dalle nostre parti un piccolo Museo della civiltà sannita, intendo del Sannio beneventano-caudino, senza fare guerre di campanile, che potesse raccogliere gran parte, e significativa, delle testimonianze della nostra storia.Rispondi

Solo adesso leggo la tua risposta. Facendo tutto questo discorso non intendevo assumere un atteggiamento campanilistico, ma solo farti presente che un Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino esiste e con questo nome, non me lo sto inventando io, per quanto tu possa avere ragione sulla sua reale portata. Anche sul sito del MiBAC la notizia dell'inaugurazione lo riporta con questo nome. E poi quello che tu avevi espresso nella pagina cancellata non è quello che hai risposto a me: hai scritto che il Sannio Caudino non è una nazione. La mia risposta voleva dire che il ragionamento non regge perché non è una nazione nemmeno Napoli. Comunque, non è il caso di fare un dramma di tutto questo. Solo, le pagine di Wikipedia devono essere pagine di enciclopedia. Bisogna scriverle da un punto di vista sopra le parti, per quanto possa essere difficile (e io ho visto tuoi interventi molto parziali anche sulle pagine Sant'Agata de' Goti e Molisannio). Alla fine, comunque, ho creato un abbozzo per la pagina sul museo caudino: dagli un'occhiata, se puoi. Ciao. --Gaucho/Decanif you wanna talk 21:33, 20 mag 2008 (CEST)Rispondi


Va bene, faccio ammenda sullo stato giuridico del Museo Nazionale del Sannio Caudino di Montesarchio: è Museo Nazionale. Sul mio contributo alla costituenda voce "Sant' Agata de' Goti", devo dire che io ci sto lavorando con scrupolo, e cerco proprio di evitare parzialità; la mia vuole essere una ricostruzione ragionata, e ragionevole, di un remoto storico difficile da documentare, per cui si può andare per congetture e ipotesi. Per quanto riguarda il "Molisannio", risottoscrivo tutto quello che ho già scritto, perché la proposizione, o la riproposizione, di un progetto archiviato dalla storia oltre che dal buonsenso, è sempliemente aberrante. Giano era raffigurato bifronte, non bidirezionale: la retromarcia serve solo a fare manovre di parcheggio.

Non so quest'ultima frase a cosa ri riferisce, ma non fa niente. Per quanto riguarda il Molisannio, ti ripeto che non ti sto invitando a ritrattare le tue opinioni, ma solo a scrivere pagine che non privilegino un punto di vista rispetto ad un altro. Quello che puoi fare è arricchire la pagina del Molisannio con le motivazioni di chi è sfavorevole alla sua costituzione (e anzi, sarebbe anche bello che qualcuno lo facesse). Però queste motivazioni non devono essere esclusivamente tue: devono essere quelle portate avanti nei dibattiti ufficiali, o comunque diffuse, e riscontrate in qualche indagine, non so se mi spiego. Con questo riconosco che anche dopo che l'ho aggiustata, la voce non è come dovrebbe essere (in particolare dovrebbero essere riportate delle fonti). Per favore, risponderesti nella mia pagina delle discussioni, così vedo subito il tuo messaggio? Grazie--Gaucho/Decanif you wanna talk 14:34, 21 mag 2008 (CEST)Rispondi

Immagine:Image-Dionysos Ploutos BM F68.jpg

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Ciao! Mi daresti il link di dove Bibi Saint-Pol dichiara di rilasciare l'immagine come Public Domain? ----{G83}---- 13:49, 9 ago 2008 (CEST)Rispondi

Vale anche per Immagine:Image-Dionysos Ploutos BM F68.jpg. ----{G83}---- 13:59, 9 ago 2008 (CEST)Rispondi

Ciao. Guarda che non serve caricare l'immagine sulla Wikipedia italiana se è già su Commons! E non c'è nessuna differenza per quanto l'utilizzo:

[[Immagine:(nome dell'immagine, NON BISOGNA SCRIVERE L'INDIRIZZO COMPLETO)|thumb (serve per creare la "cornicetta" attorno all'immagine|left oppure right (allineamento)|(lunghezza che vuoi dare all'immagine nella pagina, espressa in pixel, per es. 200px)|(Didascalia da dare all'immagine)]]

OK? --Gaucho/Decanif you wanna talk 12:16, 17 ago 2008 (CEST)Rispondi

Storia di Benevento

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Era iniziato un lavoro di ampliamento e revisione della storia di Benevento, che però si è bloccato al medioevo. Se hai la possibilità di portarlo avanti, sei il benvenuto. Ovviamente, nel caso, ti raccomando di indicare nella bibliografia le fonti da cui prendi le informazioni. Ciao, sperando che ti degnerai di rispondermi. --Gaucho/Decanif you wanna talk 12:45, 24 ago 2008 (CEST)Rispondi

Pagina utente

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La tua pagina utente è Utente:ULISSE: ho spostato lì il tuo edit. Fai attenzione. Ciao --Cotton Segnali di fumo 11:17, 25 ago 2008 (CEST)Rispondi

commons:Image:Saticula al tempo della II Guerra Sannitica.jpg

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Hai scannerizzato quest'immagine da un atlante storico? Guarda che se è protetta da copyright deve essere cancellata. Volevo la tua conferma, comunque. --Gaucho/Decanif you wanna talk 14:03, 28 ago 2008 (CEST) Sì, l' ho scannerizzata dall' Atlante Storico Garzanti, e l' ho un po' colorata. Se no, come si fa a illustrare con qualche cartina topografica o geografica una voce che lo richiede?! Diciamo che ho forzato le cose, chi se ne accorge, non ci sono fini di lucro. Comunque, se occorre, cancellate. ULISSERispondi

Bè chiaramente una cartina è una cartina, non te la inventi tu! Però ci sono fonti che mettono delle carte geografiche in pubblico dominio (la NASA, per esempio): questo vuol dire che da quelle cartine si può derivare qualsiasi cosa senza incorrere in problemi di copyright. Credo che la cartina sull'atlante storico può essere utilizzata come "fonte di informazioni": cioè puoi utilizzarla per creare una nuova immagine, senza farne però la copia. E chiaramente, tutto questo lo puoi fare se hai una certa dimestichezza con i programmi di computergrafica. Ti confesso, comunque, che non so darti una risposta chiara: anch'io in questi casi vado un po' a senso. Ma di sicuro una scannerizzazione, anche se colorata, è una violazione del copyright.

Ah, un'altra cosa: tu hai intitolato l'immagine "Saticula al tempo della II Guerra Sannitica.jpg": ho capito che tu intendevi usarla nella pagina Saticula, ma, come dice la stessa didascalia originale, la mappa esplica genericamente le dinamiche della guerra. --Gaucho/Decanif you wanna talk 17:50, 28 ago 2008 (CEST)Rispondi

Se si può mettere quella bene, è più esplicativa, e naturalmente andrebbe alla voce Saticula. Però ne ho trovata un' altra su Commons, inglese, e su questa non dovrebbero esserci problemi, almeno non sembra. Per quanto riguarda la voce Sant' Agata de' Goti, lo so che non è formattata ancora bene, però conto di farlo quanto prima, facendo un po' di pulizia dei residui inutili. Ciao, Ulisse

Perchè la foto dell'Annunziata ha una scritta sulla destra? Comunque ricorda di non confondere | con /: il primo simbolo è quello che si usa per le immagini, i riquadri nota e svariati altri template: si ottiene come MAIUSC+tasto in alto a sinistra della tastiera. --Gaucho/Decanif you wanna talk 20:26, 17 ott 2008 (CEST)Rispondi

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Ciao ULISSE!

Grazie per aver caricato Immagine:SantAgata-dei-Goti-Centro Storico.jpg, ogni contributo è ben accetto. Purtroppo però, l'immagine sarà presto cancellata perché risulta copiata da http://www.culturaitalia.beniculturali.it/pico/modules/percorso/it/percorso15/capitolo_0002.html?regione=campania&usg=__ncUG5ylHQKVfgFYdOGO4BIHVJcY=.

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Grazie,

--EH101{posta} 20:34, 9 dic 2008 (CET)Rispondi

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Le immagini che hai inserito sono TUTTE sul sito www.santagatadeigoti.net. Ora, i casi sono due: o sei Geppino Parricelli, l'autore delle foto, come risulta dal sito (e in questo caso dovresti segnalare a Wikipedia che sei l'autore delle foto e dai il permesso di utilizzarle, oppure che il sito ti dà il permesso di farlo), oppure sei in malafede, perché sai benissimo che non potevi prendere delle foto protette da copyright. La cosa mi dà abbastanza fastidio, soprattutto se penso che io nell'ultimo anno ho fatto personalmente decine di foto a Benevento per poterle mettere su Wikipedia, e penso che potresti benissimo farlo anche tu. Mi dispiace ridurmi sempre a questi termini, ma le regole non le ho fatte io e contribuendo a Wikipedia siamo tutti tenuti a rispettarle. Aspetto una risposta, altrimenti procedo alla cancellazione. --Gaucho/Decanif you wanna talk 10:20, 20 ott 2008 (CEST)Rispondi

Io ti posso solo ripetere che le regole non le ho fatte io, né quelle di Wikipedia, né le leggi sul copyright (che sono molto restrittive, sia quelle italiane che quelle di altri paesi). Almeno chiedere l'autorizzazione ai gestori del sito con una mail, non ti costa poi tanto! (Io delle volte ci ho provato, e me l'hanno negata! Per questo mi preoccupa.) Ti chiedo scusa comunque per l'accusa affrettata... ma non è la prima volta che ti dico queste cose. A questo punto, ti invito a chiedere lumi a qualche bar di discussioni di Wikipedia... altrimenti pensi che sono io che lo faccio apposta. --Gaucho/Decanif you wanna talk 21:23, 20 ott 2008 (CEST)Rispondi

Bè su un fatto credimi... se quelle foto non sono già state cancellate, è semplicemente perché Sant'Agata de' Goti non è un argomento su cui trovi migliaia di persone che fanno ricerche su Internet, e quindi non si è verificata la circostanza che qualcuno credesse di averle già viste altrove, verificasse, e quindi segnalasse la violazione. (Ovviamente, tutto questo a parte me che te lo sto dicendo.) Il fatto che siano in formato piccolo potrebbe, tuttavia, essere una "scappatoia" valida: chiedi a qualche bar di discussioni, ti ripeto. Il fatto è che il copyright non si chiede: tutte le opere di tua pubblicazione sono protette dal tuo copyright, a meno che tu non faccia un'esplicita cessione di diritti (cosa che fai se pubblichi su Wikipedia). Sì certo, tutto quello che c'è in rete si può copiare senza difficoltà, e se questo tipo di operazioni non è vietato, penso che sia perché esiste una distinzione fra fruizione e riutilizzo (in particolare la ripubblicazione di materiale già pubblicato altrove da qualcun altro). Tutto questo detto da uno che non è esperto. So di certo che non sarebbe certo la prima volta che viene cancellato da Wiki materiale preso da altri siti. --Gaucho/Decanif you wanna talk 21:29, 23 ott 2008 (CEST)Rispondi

Scusatemi, ma temo abbiate le idee poco chiare. All'atto del caricamento delle immagini su Wikipedia vi viene chiesto (non consigliato) di leggere la pagina Wikipedia:Copyright immagini. Ignorando quanto vi è scritto e caricando immagini presenti sui siti web, si incorre nella violazione delle norme sul diritto di autore. Vi invito caldamente a informarvi meglio sulla illegittimità di questo comportamento. Chi carica immagini coperte da copyright si espone a possibili conseguenze sul piano legale civile e penale, coinvolgendo il progetto che lo sta ospitando. Wikipedia si tutela da questi comportamenti e nei casi ripetuti di infrazione può decidere di prendere provvedimenti nei confronti di chi commette queste gravissime infrazioni.
Per avere con semplicità un responso circa la legittimità a caricare un immagine su Wikipedia, per cortesia, seguite scrupolosamente questo percorso guidato. Le immagini che non rispondono ai requisiti, sono violazioni delle leggi italiane e, per cortesia, segnalatele scrivendo nella pagina di descrizione dell'immagine l'avviso {{Cancella subito|immagine caricata erroneamente in violazione copyright}}. Questo ravvedimento eviterà conseguenze più gravi. Come potete vedere, vengono periodicamente effettuate delle verifiche e i trasgressori alle norme individuati. Grazie per la collaborazione. --EH101{posta} 21:08, 9 dic 2008 (CET)Rispondi
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Ciao ULISSE!

Grazie per aver caricato Immagine:Cratere di Assteas.jpg, ogni contributo è ben accetto. Purtroppo però, l'immagine sarà presto cancellata perché risulta copiata da http://roma.repubblica.it/multimedia/home/1466031/1/9.

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Grazie,

--EH101{posta} 20:52, 9 dic 2008 (CET)Rispondi

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Ciao ULISSE!

Grazie per aver caricato Immagine:Porticato di Via Roma.jpg, ogni contributo è ben accetto. Purtroppo però, l'immagine sarà presto cancellata perché risulta copiata da http://www.santagatadeigoti.net/Pic_Porticati.jpg.

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Se sei certo che l'immagine sia legalmente utilizzabile nella Wikipedia in lingua italiana, contatta un amministratore che provvederà al ripristino del file.

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Grazie,

--EH101{posta} 21:11, 9 dic 2008 (CET)Rispondi

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Ciao ULISSE!

Grazie per aver caricato Immagine:Atrio Duomo.jpg, ogni contributo è ben accetto. Purtroppo però, l'immagine sarà presto cancellata perché risulta copiata da http://www.santagatadeigoti.net/PicWebDuom2.jpg.

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Se sei certo che l'immagine sia legalmente utilizzabile nella Wikipedia in lingua italiana, contatta un amministratore che provvederà al ripristino del file.

Se hai qualche domanda, sentiti libero di contattarmi, oppure chiedi allo sportello informazioni.

Grazie,

--EH101{posta} 21:22, 9 dic 2008 (CET)Rispondi

Progetto:Design

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ciao :) volevo informarti dell'esistenza del Portale:Design e invitarti al Centro Stile, c'è molto bisogno di aiuto da parte degli utenti e vedendoti interessato al disegno industriale ( ho visto hai scritto questa voce ) ho pensato di invitarti. iscriviti fra gli utenti interessati al Progetto:Design se ti va, ciao --Pava (msg) 03:31, 10 gen 2009 (CET)Rispondi

Mha!

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Spero stai solo scherzando!! Non é che perché l'enciclopedia è libera non devono essere citate le fonti. Leggi WP:CITA. Non annullare più le modifiche altrimenti ti segnalo per il blocco perché questi sono vandalismi. --Adam91 19:00, 14 mar 2009 (CET)Rispondi

Edit war

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Piantala con l'edit war o blocco la voce. Questa è un'enciclopedia collaborativa, devi collaborare con gli altri, citare le fonti e utilizzare uno stile asciutto per scrivere. Altre strade non sono percorribili in questo progetto. Hellis (msg) 19:19, 14 mar 2009 (CET)Rispondi

--Cotton Segnali di fumo 19:34, 14 mar 2009 (CET)Rispondi

Mi fai pena..

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.. se sei arrivato a questo invece di collaborare. Pensa invece a rigare dritto e a seguire le linee guida sulle fonti e sulle ricerche originali. --Adam91 14:33, 1 mag 2009 (CEST)Rispondi

File:203449.jpg

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Grazie per aver caricato File:203449.jpg. Ho notato che attualmente il file risulta orfano, ovvero non usato in nessuna voce di Wikipedia. Per favore, cerca di inserirla in una voce appropriata e/o considera la possibilità di trasferirla su Wikimedia Commons. Se, per qualche motivo, il file non è più utile all'enciclopedia, per favore richiedine la cancellazione.--FaleBotNF (msg) 17:53, 25 mag 2010 (CEST)Rispondi


 
Ciao ULISSE, la pagina «File:203449.jpg» che hai scritto, o che hai contribuito a scrivere, è stata cancellata. Prendi visione delle motivazioni e della decisione della comunità.
Se hai dei dubbi sulla cancellazione, segui i consigli riportati nella pagina di aiuto: Aiuto:Voci cancellate.

--valepert 18:26, 19 ago 2010 (CEST)Rispondi

Un grazie e un libro sulla conoscenza libera per te

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Wikimedia Italia

Gentile ULISSE,

oggi ti scrivo a nome dell'associazione Wikimedia Italia per ringraziarti del tempo che hai dedicato ai progetti Wikimedia.

Come piccolo omaggio avremmo piacere di spedirti una copia (tutta in carta riciclata) del libro di Carlo Piana, Open source, software libero e altre libertà. Fornisci un recapito per ricevere una copia del libro.

Pochi giorni fa il mondo ha festeggiato la giornata dell'amore per il software libero, ma ogni giorno è buono per ricordare le garanzie delle licenze libere e le centinaia di migliaia di persone che si sono unite per costruire questo bene comune della conoscenza. Speriamo che questo libro ti sia utile per apprezzare quanto hai fatto e per trasmettere la passione della conoscenza libera a una persona a te vicina.

Se desideri una copia ma non puoi fornirci un indirizzo a cui spedirla, contatta la segreteria Wikimedia Italia e troviamo una soluzione insieme.

Grazie ancora e a presto,

Lorenzo Losa (msg) 11:48, 24 feb 2020 (CET)Rispondi