Ettore Manca

generale italiano

Ettore Manca Marchese di Mores (Sassari, 29 maggio 1877Roma, 9 febbraio 1966) è stato un generale italiano, decorato di Medaglia d'oro al valor militare a vivente nel corso della guerra di Spagna e con la Croce di Commendatore dell'Ordine militare di Savoia.

Ettore Manca di Mores
NascitaSassari, 29 maggio 1877
MorteRoma, 9 febbraio 1966
Dati militari
Paese servito Regno d'Italia
Italia (bandiera) Italia
Forza armata Regio Esercito
Esercito Italiano
ArmaArtiglieria
CorpoCorpo Truppe Volontarie
GradoGenerale di corpo d'armata
GuerrePrima guerra mondiale
Guerra di Spagna
Seconda guerra mondiale
CampagneFronte italiano (1915-1918)
BattaglieBattaglia di Guadalajara
Battaglia di Santander
Battaglia di Teruel
Battaglia dell'Ebro
Decorazionivedi qui
Studi militariRegia Accademia militare di Artiglieria e Genio di Torino
dati tratti da Generals[1]
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Biografia

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Nacque a Sassari il 29 maggio 1877, figlio di Vincenzo.[1] Arruolatosi nel Regio Esercito mentre frequentava il terzo anno della facoltà di ingegneria, nell'ottobre 1897 iniziò a frequentare la Regia Accademia Militare di Artiglieria e Genio di Torino uscendone con il grado di sottotenente in s.p.e. assegnato all'arma di artiglieria nell'ottobre dell'anno successivo.[2]

Promosso tenente nel maggio 1900, fu assegnato alla 9ª Brigata di artiglieria costiera della Sardegna.[2] Dopo l'entrata in guerra del Regno d'Italia, avvenuta il 24 maggio 1915, combatte sul fronte giulio con il grado di capitano, posto al comando di una batteria del 46º Reggimento rimanendo gravemente ferito in combattimento.[2] Addetto al comando della 17ª Divisione, venne promosso tenente colonnello nel 1918, passando al comando dell'artiglieria del XXVIII Corpo d'armata.[2] Al termine della Grande Guerra risultava decorato con una Medaglia d'argento al valor militare e la Croce di Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia.[2] Venne promosso colonnello nel marzo 1926, e fu dapprima in servizio al comando della 1ª Armata e poi fu insegnante presso la scuola di guerra dell'esercito (1927-1931).[1] Nel gennaio 1932 fu nominato comandante del 10º Reggimento artiglieria pesante campale, e promosso generale di brigata per meriti eccezionali nel mese di agosto 1934 ebbe il comando delle truppe delle isole del Dodecaneso.[2] Nel 1937 fu assegnato al Ministero della guerra per incarichi speciali.[2] Il 2 maggio di quell'anno partì per la Spagna assegnato in servizio come comandante dell'artiglieria del Corpo Truppe Volontarie, rimanendovi sino al 4 novembre 1938.[2] Fu decorato con la Medaglia d'oro al valor militare a vivente per il ruolo decisivo svolto durante la battaglia dell'Ebro,[3] e venne promosso generale di divisione per merito di guerra (11 aprile 1938).[1] Prese successivamente parte alla seconda guerra mondiale, venendo promosso generale di corpo d'armata l'11 marzo 1941, e posto in posizione di riserva il 30 maggio di quell'anno.[1] Rimase comunque in servizio attivo, venendo nominato comandante superiore dell'artiglieria in Africa Settentrionale Italiana dove rimase fino al 10 ottobre 1942.[1] Rientrato in Italia fu assegnato allo Stato maggiore del Regio Esercito, ricoprendo l'incarico di vicecomandante della Difesa Territoriale.[1]

Posto in posizione di riserva nel 1947,[2] si stabilì a Roma spegnendosi il 9 febbraio 1966.[1] Una via di Sassari porta il suo nome.

Onorificenze

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— Regio Decreto 15 novembre 1916.[4]
«Comandante superiore dell'artiglieria in Africa settentrionale seppe trasfondere nelle truppe dell'arma la sua intrepida fede e la sua passione. Spiegando un'attività senza limiti ed offrendo costante esempio di sacrificio e di indomito coraggio, diresse e personalmente guidò con la più alta competenza tutta la complessa opera svolta dalle artiglierie dipendenti, contribuendo strenuamente alla vittoria delle nostre armi sul suolo africano. Fronte marmarico, maggio 1941-gennaio 1942
— Regio Decreto 16 maggio 1942.[4]
«Ufficiale generale che in pace e in guerra ha emerso sempre quale organizzatore sagace, animatore di eccezione, capo insuperato. Comandante dell’artiglieria legionaria in O.M.S. ha dato alle operazioni, oltre che il concorso inestimabile della sua dottrina, della sua esperienza, della sua passione, quello del suo valore personale sul campo, imponendosi colla sua opera e colla sua bravura, all’ammirazione di amici e nemici e tenendo alto il nostro prestigio in terra straniera. Ha ben meritato dall’Esercito e dal Paese. O.M.S., maggio 1937 -novembre 1938 .[5]»
— Regio Decreto 22 settembre 1940.[6]
«Mentre trovavasi nell'osservatorio situato nelle trincee della fanteria, unico posto dal quale poteva dirigere il tiro della batteria, veniva ferito due volte. Medicatosi alla meglio, continuava a dirigere il fuoco senza muoversi dal suo posto e, solo a notte, dando così prova di altissimo sentimento militare, permetteva che gli fosse fatta una medicazione. Castelnuovo del Carso, 1 agosto 1915
«Ufficiale di grande valore animato da salda fede diresse con azione salvatrice l'impiego dell'artiglieria legionaria in cruenta lunga battaglia. Sempre presente fra i suoi artiglieri fu costante esempio di abnegazione, spirito di sacrificio, sprezzo del pericolo trasfondendo in ciascuno e in tutti la certezza della vittoria. Teruel, gennaio 1938
— Regio Decreti 11 gennaio 1937.[7]

Pubblicazioni

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  • L'Impiego dell'artiglieria italiana nella guerra di Spagna (maggio 1937-novembre 1938), Tipografia regionale, Roma, 1941.

Annotazioni

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Bibliografia

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  • Lucio Ceva, Spagne 1936-1939. Politica e guerra civile: Politica e guerra civile, Milano, Franco Angeli Editore, 2010, p. 338.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le Medaglie d'oro al Valor Militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 338.
  • (EN) Charles D. Pettibone, The Organization and Order of Battle of Militaries in World War II Volume VI Italy and France Including the Neutral Countries of San Marino, Vatican City (Holy See), Andorra, and Monaco, Trafford Publishing, 2010, ISBN 1-4269-4633-3.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàBNE (ESXX1353676 (data)