Fabio Barovero

musicista e compositore italiano

Fabio Barovero (Torino, 14 agosto 1966[1]) è un musicista e compositore italiano, membro fondatore del gruppo dei Mau Mau.

Fabio Barovero

Biografia

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Nella seconda metà degli anni ottanta si fa conoscere grazie ad una speciale menzione dalla Fondazione "Russolo Pratella" per la composizione Piombo per Teufels Garten, concerto e sonorizzazione presso la Mostra d'Arte Contemporanea "Hic sunt Leones" di Torino. Con l'amico Luca Morino partecipa, suonando la fisarmonica, all'avventura dei Loschi Dezi, una folk band molto attiva nell'underground torinese. L'esperienza è la base per la fondazione dei Mau Mau, in cui le atmosfere piemontesi del connubio con Luca Morino si fondono con i ritmi africani di Tatè Nsongan. Il trio forma una delle più conosciute band italiane nel panorama della World Music.

Nel 1996 organizza "Sport e Lumière", spettacolo inaugurale del Festival del Cinema Sportivo presso il Teatro Regio di Torino. Nel 1997 fonda con Roy Paci i Banda Ionica. Nel 1999 produce e cura insieme a Davide Ferrario di un workshop a Sarajevo dal titolo "Se non ci fossero le canzoni impazzirei". Nel 2000 fonda il gruppo Banda Maulera, una sorta di versione "da strada" dei Mau Mau. Con questa banda organizza eventi in piazza e partecipa agli album di Africa Unite, La Crus, Ivano Fossati.

Nel 2003, sfruttando una pausa nella produzione dei Mau Mau pubblica con il nome Vero l'album Preghiere. Nello stesso anno suona in scena con la Compagnia del Teatro dell'Elfo di Milano le musiche di Sdisorè, spettacolo teatrale con Ferdinando Bruni. Nel 2005 è stato premiato con il Nastro d'argento per la miglior colonna sonora riferita al film La febbre di Alessandro D'Alatri con Fabio Volo nei panni del protagonista. È anche autore di musiche per spot (Lavazza) e, con il patrocinio del Museo del Cinema di Torino, ha realizzato le musiche che accompagnano Blackmail, un film muto di Alfred Hitchcock del 1929. È il compagno della cantante Saba Anglana[2][3].

Discografia

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Colonne sonore

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  1. ^ Biografia sul sito ufficiale, su fabiobarovero.it. URL consultato il 23 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  2. ^ Saba una voce da regina - Repubblica.it » Ricerca
  3. ^ http://espresso.repubblica.it/dettaglio-local/saba-una-voce-da-regina/2105361[collegamento interrotto]

Collegamenti esterni

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  • Sito ufficiale, su barovero.org. URL consultato il 28 febbraio 2007 (archiviato dall'url originale il 19 gennaio 2007).
Controllo di autoritàVIAF (EN304411497 · ISNI (EN0000 0004 0994 549X · LCCN (ENn2019070390 · BNF (FRcb16693351b (data)