Ferruccio Bonapace

Ferruccio Bonapace (Montecchio Maggiore, 1893Malì Scindeli, 21 febbraio 1941) è stato un militare italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale[2].

Ferruccio Bonapace
NascitaMontecchio Maggiore, 1893
MorteMali Scindelì, 21 febbraio 1941
Cause della morteCaduto in combattimento
Luogo di sepolturaCimitero di Montecchio Maggiore
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale
ArmaFanteria
CorpoBersaglieri
Anni di servizio1913 - 1941
GradoSeniore
GuerrePrima guerra mondiale
Seconda guerra mondiale
CampagneCampagna italiana di Grecia
Comandante diXXIX Battaglione CC.NN "Arona"
Decorazionivedi qui
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Biografia modifica

Nacque a Montecchio Maggiore, provincia di Vicenza, nel 1893, figlio di Cirillo e Ausonia Borghero.[2] Arruolato nel Regio Esercito, assegnato al 12º Reggimento bersaglieri nel 1913, fu trattenuto in servizio attivo e a partire dal 24 maggio 1915 partecipò alla Grande Guerra combattendo sul Monte Pasubio, dove fu ferito ad una gamba, e poi sul Carso, dove rimase nuovamente ferito con la perdita di un polmone.[3] Congedato nel 1919 con il grado di tenente di complemento, nonostante la menomazione, partecipò con Gabriele D'Annunzio all'impresa di Fiume, stringendo duratura amicizia con il poeta.[3]

Nel 1923 entrò in servizio permanente nella Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale in forza alla 43ª Legione CC.NN. "Piave" con l'incarico di aiutante maggiore.[1] Frequentò poi nel 1925 il corso di educazione fisica alla Farnesina e conseguita la qualifica di ottimo istruttore premilitare, fu promosso centurione e trasferito al XLII Battaglione CC.NN di cui divenne comandante nel 1931 con la promozione a seniore.[1] Passò poi, nel 1935, alla 41ª Legione CC.NN. "Trento" e nel 1936 all'Ispettorato premilitare della V Zona CC.NN. "Venezia-Tridentina" di Bolzano in qualità di ispettore.[1] Nel marzo del 1938, quando morì D'Annunzio, fu tra coloro che trasportarono a spalla la bara del poeta.[4] Promosso primo seniore nell’ottobre di quell'anno, assunse dapprima il comando del XLIV Battaglione CC.NN. "Schio" della 44ª Legione CC.NN. e dal giugno 1940 quello del XXIX Battaglione CC.NN "Arona" mobilitato.[1] Il 20 dicembre dello stesso anno partiva per l'Albania per combattere sul fronte greco.[1] Cadde in combattimento a Malì Scindeli il 21 febbraio 1941, ucciso da una scheggia di un proiettile d'artiglieria da 75 mm, e fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2] La salma rientrò in Italia nel corso degli anni sessanta del XX secolo, e fu tumulata nel cimitero di Montecchio Maggiore con tutti gli onori militari.[4]

Onorificenze modifica

«Volontario di guerra, chiedeva ed otteneva il comando di un battaglione di CC.NN., sui fronte greco. Ovunque si distingueva per ardimento ed abilità nel comando, dando esempio di elevate qualità combattive e di valore. Durante nove giorni di dura ininterrotta battaglia per la difesa dello Scindeli, alla testa dei suoi reparti, primo fra tutti, ripetutamente e tenacemente conduceva camicie nere e fanti all’assalto, con intelligenza ed audacia. Avendo il nemico occupato, dopo cruenta lotta, un forte caposaldo, con pronta decisione contrattaccava respingendolo ed infliggendogli gravissime perdite. La sua azione valeva a conservare una posizione importantissima che, se perduta, avrebbe compromesso l’intero fronte. Mentre con supremo slancio ghermiva la vittoria, cadeva romanamente sulle posizioni conquistate e duramente tenute. Mali Scindelì Q. 1178 (Fronte greco),13-21 febbraio 1941.[5]»
— Regio Decreto 24 luglio 1942.

Note modifica

Annotazioni modifica


Fonti modifica

Bibliografia modifica

  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le medaglie d'oro al valor militare Volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 577.
  • Pierluigi Romeo di Colloredo Mels, Per vincere ci vogliono i leoni, Zanica, Soldiershop Publishing, 2019.
  • Enrico Serventi Longhi, Il faro del mondo nuovo. D'Annunzio e i legionari tra guerra e rivoluzione, Udine, Gaspari, 2019.

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica