Filippo Guglielmo d'Orange

politico spagnolo

Filippo Guglielmo d'Orange-Nassau (Buren, 19 dicembre 1554Bruxelles, 20 febbraio 1618) fu Principe d'Orange dal 1584.

Filippo Guglielmo d'Orange
Ritratto di Filippo Guglielmo, principe di Orange, Michiel van Mierevelt, 1608.
Principe di Orange
Stemma
Stemma
In carica10 luglio 1584 –
20 febbraio 1618
PredecessoreGuglielmo I
SuccessoreMaurizio
Altri titoliBarone di Breda
NascitaBuren, 19 dicembre 1554
MorteBruxelles, 20 febbraio 1618 (63 anni)
Casa realeOrange-Nassau
PadreGuglielmo I d'Orange
MadreAnna di Egmond
ConsorteEleonora di Borbone-Condé
ReligioneCattolicesimo

Biografia modifica

Era il figlio maggiore di Guglielmo il Taciturno e della sua prima moglie, Anna di Egmont. Fu nominato Cavaliere dell'Ordine del Toson d'oro nel 1599.

Quando Guglielmo il Taciturno ignorò l'ordine di Fernando Álvarez de Toledo, Duca d'Alba, di ritornare a Bruxelles e rimase in Germania, Filippo Guglielmo, all'età di appena 13 anni, studiava all'Università di Lovanio. Catturato nel febbraio del 1568, venne portato come ostaggio in Spagna, dove venne educato al cattolicesimo e alla lealtà verso la Spagna. Egli non avrebbe mai più rivisto il padre. Sua madre era già morta nel 1558.

In Spagna continuò i propri studi all'Università di Alcalá. Egli mantenne la propria fede cattolica sino al 1567. Dopo il massacro della Notte di san Bartolomeo del 1572 passò alla fazione calvinista. Rimase comunque in Spagna sino al 1596, quando tornò nel sud dei Paesi Bassi. I suoi interessi nella Repubblica delle Sette Province Unite erano molto forti e tesi a difendere la sorella, Maria di Nassau, contro il fratellastro Maurizio di Nassau, che contestava i diritti di Filippo Guglielmo sulla baronia e sulla città di Breda.

 
Ritratto di Filippo Guglielmo d'Orange

Nel 1606 Filippo Guglielmo venne riconosciuto dalla Repubblica come Signore di Breda e Steenbergen, con il diritto di nominare i magistrati pubblici. Egli fece la propria entrata trionfale nella città di Breda nel luglio del 1610 e da allora sino alla propria morte nominò i magistrati nella propria signoria. Anche se permise nuovamente di celebrare gli offici cattolici nel castello di Breda, non tentò mai di contrastare il predominio della chiesa riformata nella città. Ebbe degli scontri con gli Stati Generali nel 1613, quando annullarono il suo titolo di Drost (signore) cattolico. Egli dovette quindi cooperare con il governatore militare di Breda, il suo fratellastro Giustino di Nassau, che era fermamente fedele agli Stati Generali.

Matrimonio e successione modifica

Filippo Guglielmo sposò Eleonora di Borbone-Condé, figlia di Enrico I di Borbone-Condé cugino del re Enrico IV di Francia, ma morì nel 1618 senza alcun erede. Per questo motivo Maurizio di Nassau poté ottenere il titolo di Principe d'Orange.

Antenati modifica

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Giovanni V, conte di Nassau-Dillenburg Giovanni IV, conte di Nassau-Dillenburg  
 
Maria di Loon-Heinsberg  
Guglielmo I, conte di Nassau-Dillenburg  
Elisabetta d'Assia-Marburg Enrico III, langravio d'Assia-Marburg  
 
Anna di Katzenelnbogen  
Guglielmo I, principe d'Orange  
Bodo VIII, conte di Stolberg-Wernigerode Enrico XIX, conte di Stolberg-Wernigerode  
 
Margherita di Mansfeld  
Giuliana di Stolberg-Wernigerode  
Anna di Eppstein-Königstein Filippo I, conte di Eppstein-Königstein  
 
Luisa di Mark-Arenberg  
Filippo Guglielmo, principe d'Orange  
Floris d'Egmont, conte di Buren e Leerdam Federico d'Egmont, conte di Buren e Leerdam  
 
Aleida di Culemborg  
Massimiliano d'Egmont, conte di Buren e Leerdam  
Margarita di Glymes Cornelio di Glymes, signore di Revenbroek  
 
Maria Margherita di Strijen, signora di Zevenbergen  
Anna d'Egmont, contessa di Buren e Leerdam  
Ugo di Lannoy, signore di Tronchiennes Filippo di Lannoy, signore di Santes  
 
Bona di Lannoy  
Francesca di Lannoy  
Maria di Bouchout Daniele VI di Bouchout, signore di Bouleurs  
 
Maria di Lussemburgo-Saint Pol  
 

Onorificenze modifica

Bibliografia modifica

  • The Dutch Republic. Its Rise, Greatness, and Fall 1477-1806, Jonathan I. Israel, Clarendon Press, Oxford, 1998 ISBN 0-19-820734-4. Pages 298-300.

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Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN50778608 · ISNI (EN0000 0000 5557 9559 · BAV 495/24985 · CERL cnp01153467 · LCCN (ENn88139831 · GND (DE136343716 · WorldCat Identities (ENlccn-n88139831
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