Flavio Danieli

generale e aviatore italiano

Flavio Danieli (Vicenza, 13 settembre 1913Roma, 4 agosto 2001) è stato un generale e aviatore italiano.

Flavio Danieli
NascitaVicenza, 13 settembre 1913
MorteRoma, 4 agosto 2001
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Bandiera dell'Italia Italia
Forza armata Regia Aeronautica
Aeronautica Militare Italiana
SpecialitàBombardamento
Anni di servizio1933-1986
GradoGenerale di squadra aerea
ComandantiAmedeo di Savoia Duca d'Aosta
GuerreGuerra d'Etiopia
Seconda guerra mondiale
CampagneCampagna dell'Africa Orientale Italiana
Guerra di liberazione italiana
BattaglieSeconda battaglia dell'Amba Alagi
Decorazionivedi qui
Studi militariRegia Accademia Aeronautica di Caserta
dati tratti da Il Generale SA Flavio Danieli. Ufficiale d'Ordinanza del Duca d'Aosta in A.O. (1913-2001)[1]
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Dopo aver partecipato alla Guerra d'Etiopia divenne Ufficiale d'ordinanza del Viceré d'Etiopia Amedeo di Savoia Duca d'Aosta. Combatté in Africa Orientale Italiana durante la prima parte della seconda guerra mondiale, e successivamente in Italia durante la guerra di liberazione.

Biografia modifica

Nacque a Vicenza il 13 settembre 1913[2] e si arruolò nella Regia Aeronautica il 3 marzo 1933, entrando nella Regia Accademia Aeronautica di Caserta. Tra il 3 ottobre del 1935[3] e il 9 maggio del 1936[4] prese parte alla operazioni belliche[3] in Africa Orientale Italiana, volando a bordo dei trimotori da bombardamento Caproni Ca.133.[5] Decorato con una Medaglia d'argento al valor militare,[6] rientrò in Patria assegnato al 36º Stormo Bombardamento Terrestre.[7] Nonostante avesse presentato domanda per venire mandato in Spagna, il 9 dicembre 1937[8] fu assegnato alla Casa Militare di S.A.R. Amedeo di Savoia Duca d'Aosta come ufficiale d'ordinanza di quest'ultimo, divenuto nel frattempo Viceré d'Etiopia. Tra la fine di quell'anno e il 1939 prese parte alle Operazioni di grande polizia coloniale[9] lanciate contro gli insorti etiopici nel tentativo di domare la guerriglia, meritandosi due[N 1] Croci al merito di guerra.[10]

Il 25 agosto 1939 sposò la signorina Iolanda Confalonieri, e l'11 novembre dello stesso anno ricevette la Croce di Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia.[10] Allo scoppio delle ostilità con la Gran Bretagna e la Francia, il 10 giugno 1940, prese parte a numerose azioni belliche, combattendo fino alla resa[11] dell'Amba Alagi avvenuta il 18 maggio 1941. Fatto prigioniero fu trasferito a Nairobi in Kenya, condividendo la prigionia col Duca d'Aosta a Donyo Sabouk, fino a quando quest'ultimo non morì il 3 marzo 1942. Poco tempo dopo fu trasferito in un campo di concentramento rimanendovi fino al 14 novembre del 1944, quando rimanendo fedele al giuramento prestato al legittimo governo rientrò in Italia per prendere parte, come capitano pilota, alla guerra di liberazione (1944-1945) in seno alla Italian Co-Belligerent Air Force.[12]

Dopo la fine della guerra, in cui era stato decorato con due Medaglie di bronzo al valor militare,[10] ottenne una costante serie di promozioni.[2] Nel 1956 fu promosso al grado di colonnello,[2] e dal 1959 al 1963 ricoprì l'incarico di Addetto aeronautico presso l’Ambasciata d'Italia a Londra.[13] Nel novembre 1963 fu designato come incaricato della Aeronautica Militare presso la Delegazione italiana ELDO/ESRO – Ministero Affari Esteri.[2] Promosso generale di brigata aerea,[2] e poi di divisione, terminò la carriere militare con il grado di generale di squadra aerea, congedandosi il 14 settembre 1986.[2] Si spense a Roma il 4 agosto 2001.[2]

Onorificenze modifica

Italiane modifica

«Capo equipaggio di apparecchio monomotore da bombardamento, si distingueva per ardimento e perizia in numerose azioni di guerra sul fronte dancalo, e in quello eritreo. Partecipava al comando di Dessié compiendo oltre 800 km in zona desertica e difficile, conseguendo ottimi risultati malgrado la violenta reazione antiaerea che colpiva ripetutamente l’apparecchio. Nelle battaglie dell'Endertà del Tembien e dello Scirè riconfermava le sue belle doti di pilota ardimentoso, bombardando a volo radente masse nemiche e ripetendo le azioni nello stesso giorno. Africa Orientale, ottobre 1935-maggio 1936 XIV.»
«Svolgeva in qualità di capo equipaggio durante il conflitto italo-inglese una intensa e coraggiosa attività di volo partecipando a numerose e difficili missioni belliche. Durante una azione di bombardamento della base nemica di Inolo (Kenia) benché attaccato da quattro caccia nemici continuava impavido la sua azione e non esitava ad accettare l’impari combattimento riuscendo ad abbattere uno dei caccia nemici e a fugare gli altri. Cielo dell’A.O.I., 10 giugno 1940-20 marzo 1941- XIX.»
— Regio Decreto 8 agosto 1941[14]
«Durante 16 giorni di aspri combattimenti sostenuti per la difesa di un baluardo dell’Impero completamente circondato da soverchianti forze nemiche, portava abilmente a termine delicate mansioni in zona scoperta, sottoposta al continuo fuoco di artiglieria e all’incessante offesa aerea. Superava con cosciente coraggio rischi di ogni genere, instancabilmente prodigandosi per la resistenza oltre ogni umano limite. Magnifico esempio di elevate virtù militari. Amba Alagi. 1-16 maggio 1941.»
— Decreto del Capo Provvisorio dello Stato 2 agosto 1946
«Motu proprio del Sovrano.»
— Regio decreto 11 novembre 1939
— Regio Decreto del 30 dicembre 1940
— Decreto Presidenziale del 2 giugno 1953
— Decreto Presidenziale del 2 giugno 1957

Estere modifica

Note modifica

Annotazioni modifica

  1. ^ La prima gli fu concessa con Decreto Ministeriale del 9 settembre 1937, e la seconda con Decreto Ministeriale del 7 maggio 1939.

Fonti modifica

  1. ^ De Vergottini 2014, p. 3.
  2. ^ a b c d e f g De Vergottini 2014, p. 6.
  3. ^ a b Lioy 1965, p. 43.
  4. ^ Lioy 1965, p. 221.
  5. ^ De Vergottini 2014, p. 31.
  6. ^ De Vergottini 2014, p. 33.
  7. ^ Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare 1977, p. 115.
  8. ^ De Vergottini 2014, p. 11.
  9. ^ De Vergottini 2014, p. 25.
  10. ^ a b c De Vergottini 2014, p. 8.
  11. ^ De Vergottini 2014, p. 36.
  12. ^ De Vergottini 2014, p. 10.
  13. ^ De Vergottini 2014, p. 38.
  14. ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n.274 del 20 novembre 1941.

Bibliografia modifica

  • Giuseppe De Vergottini, Il Generale SA Flavio Danieli. Ufficiale d'Ordinanza del Duca d'Aosta in A.O. (1913-2001), De Vergottini Editore, 2014.
  • Chris Dunning, Solo coraggio! La storia completa della Regia Aeronautica dal 1940 al 1943, Parma, Delta Editrice, 2000.
  • Paolo Ferrari, Giancarlo Garello, Le ali del ventennio: l'aviazione italiana dal 1923 al 1945. Bilanci storiografici e prospettive di giudizio, Milano, Franco Angeli Storia, 2005, ISBN 88-464-5109-0.
  • I Reparti dell'Aeronautica Militare Italiana, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1977.
  • Vincenzo Lioy, L'Italia in Africa. L'opera dell'Aeronautica (1919-1937) Vol.2, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 1965.
  • Franco Pagliano, Aviatori italiani: 1940-1945, Milano, Ugo Mursia Editore, 2004, ISBN 88-425-3237-1.
  • Franco Pagliano, Storia di diecimila aeroplani, Milano, Edizioni Europee, 1954.

Pubblicazioni modifica

  • Nico Sgarlato, Le Aquile dell'Impero, in Ali di Gloria, n. 3, Parma, Delta Editrice, aprile-maggio 2012.