Francesco Pecchiari

Francesco Pecchiari (Muggia, 10 dicembre 1916Malta, 8 luglio 1942) è stato un militare e aviatore italiano, Asso della Regia Aeronautica nel corso della seconda guerra mondiale con 5 vittorie aeree individuali e 5 in compartecipazione accertate[1].

Francesco Pecchiari
NascitaSevegliano, 10 dicembre 1916
MorteMalta, 8 luglio 1942
Cause della morteMorto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegia Aeronautica
SpecialitàCaccia
Reparto51º Stormo Caccia Terrestri
Anni di servizio1936-1942
GradoMaresciallo pilota
GuerreSeconda guerra mondiale
BattaglieBattaglia d'Inghilterra
Decorazionivedi qui
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Biografia

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Nacque a Muggia, provincia di Trieste, il 10 dicembre 1916, figlio di Giuseppe. Arruolatosi nella Regia Aeronautica nel 1936, l'anno successivo conseguì il brevetto di pilota militare. Assegnato al 31° Stormo, transitò successivamente nella 352ª Squadriglia, 20º Gruppo, appartenente dapprima al 51º Stormo Caccia Terrestre, e poi al 56º Stormo Caccia Terrestre.[2] Dopo l'entrata in guerra del Regno d'Italia, avvenuta il 10 giugno 1940, partecipò alle operazioni belliche. Il suo reparto[N 1] si trova schierato sull'aeroporto di Roma-Ciampino Sud.[2]

Il 20° Gruppo, al comando del maggiore Riccardo Roveda, inquadrato nel Corpo Aereo Italiano (CAI), prese parte alla battaglia d'Inghilterra.[2] I 45 caccia Fiat G.50 Saetta presero parte a operazioni di caccia libera e scorta ai bombardieri Fiat B.R.20 Cicogna.[2] Il suo reparto rientrò in patria nell'aprile 1941, per essere trasferito in Africa settentrionale nel corso dell'estate di quell'anno.[3] Asso dell'aviazione con 5 vittorie individuali confermate e 5 in compartecipazione, cadde in azione su Malta l'8 luglio 1942, abbattuto da George Beurling.[1] Insignito di due medaglie d'argento, due croci di guerra al valor militare e due croci al merito di guerra.[1]

Onorificenze

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«Pilota da caccia di grande perizia e ardimento portava nei cieli dell'Africa settentrionale la fede sicura dei cacciatori d'Italia. Durante la battaglia della Marmarica in aspri e violenti combattimenti, sostenendo valorosamente l'urto delle superiori forze nemiche, contribuiva all'abbattimento di numerosi velivoli avversari. Cielo della marmarica, novembre-dicembre 1941.[4]»
«Pilota da caccia, abbatteva individualmente diversi velivoli nemici e contribuiva all'abbattimento di altri. Durante una scorta al bombardamento su Malta, riconfermava le sue eccezionali doti di combattente generoso e valoroso. Non rientrava alla base. Cielo di Malta, luglio 1942
«Pilota da caccia, in numerose azioni belliche, di fronte ad ogni rischio, dava prova di abilità professionale e valore di combattente. Cielo della Marmarica e dell'Africa Settentrionale, giugno 1940-giugno 1941
«Pilota di grande ardire ed entusiasmo, portava nel mitragliamento e combattimento di Sidi el Barrani la fede e lo slancio dei cacciatori d'Italia. Cooperava la mitragliamento di 12 apparecchi, 50 mezzi meccanizzati, attendamenti e baraccamenti nemici portando la distruzione in campo avversario. In successivo combattimento cooperava all'abbattimento di quattordici apparecchi nemici. Cielo di Sidi el Barrani, 3 settembre 1941

Annotazioni

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  1. ^ Inquadrato nel 56º Stormo Caccia Terrestre (ten. col. pilota Umberto Chiesa) contava su 351ª (9 G 50), 352ª (9 G 50) e 353ª Squadriglia (7 G 50, 4 CR 32).
  1. ^ a b c Apostolo, Massimello 2000, p. 87.
  2. ^ a b c d Dunning 1988, p.28.
  3. ^ Dunning 1988, p. 29.
  4. ^ Medaglia d'argento al valor militare Francesco Pecchiari (JPG), su decoratialvalormilitare.istitutonastroazzurro.org, Istituto del Nastro Azzurro. URL consultato il 17 settembre 2023.

Bibliografia

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  • (EN) Giorgio Apostolo e Giovanni Massimello, Italian Aces of World War 2, Botley, Osprey Publishing, 2000, ISBN 978-1-84176-078-0.
  • (EN) Chris Dunning, Combat Units od the Regia Aeronautica. Italia Air Force 1940-1943, Oxford, Oxford University Press, 1988, ISBN 1-871187-01-X.
  • Mirko Molteni, L'aviazione italiana 1940-1945 – Azioni belliche e scelte operative, Bologna, Odoya, 2012, ISBN 978-88-6288-144-9.
  • Franco Pagliano, Aviatori italiani: 1940-1945, Milano, Ugo Mursia Editore, 2004, ISBN 88-425-3237-1.
  • Gianni Rocca, I disperati - La tragedia dell'aeronautica italiana nella seconda guerra mondiale, Milano, 1993, ISBN 88-04-44940-3.

Voci correlate

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