Giuseppe Pinto

arcivescovo cattolico italiano

Giuseppe Pinto (Noci, 26 maggio 1952) è un arcivescovo cattolico italiano, dal 4 dicembre 2001 arcivescovo titolare di Anglona.

Giuseppe Pinto
arcivescovo della Chiesa cattolica
Caritas Christi
 
TitoloAnglona
(titolo personale di arcivescovo)
Incarichi attualiArcivescovo titolare di Anglona (dal 2001)
Incarichi ricoperti
 
Nato26 maggio 1952 (71 anni) a Noci
Ordinato presbitero1º aprile 1978
Nominato arcivescovo4 dicembre 2001 da papa Giovanni Paolo II
Consacrato arcivescovo6 gennaio 2002 da papa Giovanni Paolo II
 

Biografia modifica

Il 1º aprile 1978 è ordinato presbitero.

Ministero episcopale modifica

Il 4 dicembre 2001 è nominato nunzio apostolico per il Senegal e delegato apostolico in Mauritania, e contestualmente eletto arcivescovo titolare di Anglona da papa Giovanni Paolo II. Il 6 gennaio 2002 riceve l'ordinazione episcopale, nella basilica di San Pietro in Vaticano, per l'imposizione delle mani dello stesso pontefice, co-consacranti gli arcivescovi Leonardo Sandri, all'epoca sostituto alla Segreteria di Stato della Santa Sede, e Robert Sarah, all'epoca segretario della Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli.

Il 5 febbraio 2002 viene nominato nunzio apostolico anche per gli stati di Guinea-Bissau, Capo Verde e Mali.

Il 6 dicembre 2007 è nominato nunzio apostolico in Cile, il 10 maggio 2011 nunzio apostolico nelle Filippine e il 1º luglio 2017 in Croazia.

Il 16 aprile 2019 lascia anticipatamente l'incarico.[1] Il 31 luglio 2020 papa Francesco accoglie la sua richiesta di rinuncia all'incarico di nunzio apostolico.[2]

Conoscenza degli abusi in Cile modifica

Nel 2018 emerge un'e-mail del 2009 scritta a monsignor Pinto dal cardinale Francisco Javier Errázuriz Ossa, allora arcivescovo di Santiago del Cile, in cui quest'ultimo racconta una versione diversa rispetto a quella sostenuta sotto giuramento negli anni seguenti; il cardinale riconosce, infatti, di aver ordinato di chiudere la causa contro l'ex sacerdote Fernando Karadima e di aver vietato al procuratore di giustizia dell'arcivescovado di interrogare l'accusato. In seguito alla scoperta del contenuto di tale e-mail il cardinale viene querelato dalle principali vittime di Karadima (Juan Carlos Cruz, Andrés Murillo e James Hamilton); dopo la querela, accolta e avviata dall'Ottavo Tribunale di Garanzia di Santiago del Cile, viene accusato di falsa testimonianza,[3] con il capo d'accusa di «autore del crimine di falsa testimonianza, previsto e sanzionato nell'articolo 209 del Codice Penale».[4]

Genealogia episcopale e successione apostolica modifica

La genealogia episcopale è:

La successione apostolica è:

Onorificenze modifica

«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
— 27 novembre 1992[5]

Note modifica

  1. ^ (HR) Visita di congedo del Nunzio Apostolico nella Repubblica di Croazia al Ministro degli Affari Esteri, su ika.hkm.hr, 16 aprile 2019. URL consultato il 17 aprile 2019.
  2. ^ Rinuncia all'incarico di Nunzio Apostolico, su press.vatican.va, 31 luglio 2020. URL consultato il 31 luglio 2020.
  3. ^ Salvatore Cernuzio, Errazuriz lascia il C9: a Roma per congedarmi e ringraziare il Papa, in La Stampa, 15 novembre 2018. URL consultato il 29 agosto 2019.
  4. ^ Alver Metalli, IL CONTO. Arcivescovado di Santiago del Cile condannato. Dovrà pagare 670 mila dollari di risarcimento alle vittime di Fernando Karadima, su Terre d'America, 21 ottobre 2018. URL consultato il 29 agosto 2019.
  5. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.

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