Roberto Bernardelli
Roberto Bernardelli | |
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Deputato della Repubblica Italiana | |
Legislature | XII Legislatura |
Gruppo parlamentare |
Lega Nord |
Circoscrizione | Lombardia 1 |
Collegio | Milano 8 |
Dati generali | |
Partito politico | Lega Autonomista Lombarda (1983-1987) Partito Pensionati (1987-1992) Lega Casalinghe-Pensionati (1992-1993) Lega Nord (1993-2001) Lega Padana Lombardia (2001-2009) Unione Padana (2009-2013) Indipendenza Lombarda (2013-2017) Grande Nord (dal 2017) |
Professione | imprenditore del settore alberghiero |
Roberto Bernardelli (Milano, 31 gennaio 1949) è un politico e imprenditore italiano.
BiografiaModifica
Imprenditore del settore alberghiero, Roberto Bernardelli entra in politica all'inizio degli anni ottanta con la Lega Autonomista Lombarda di Umberto Bossi, con cui è candidato alle elezioni politiche del 1983 sotto il simbolo della Lista per Trieste, senza essere eletto. Nel 1987 è tra i fondatori del Partito Pensionati con il quale diventa consigliere a Treviglio e a Milano e assessore al comune di Milano[1]. Fonda poi la Lega Casalinghe-Pensionati con la quale si presenta senza fortuna alle elezioni politiche del 1992[2].
Successivamente rientra nella Lega Nord e nel 1994 riesce ad entrare in parlamento, ottenendo il 50,03% dei voti nel collegio uninominale della Camera Milano 8 grazie anche al sostegno delle altre liste del Polo delle Libertà. A Montecitorio fa parte della Commissione lavoro[3].
Nel 1996 la corsa solitaria della Lega gli costa la riconferma: ottiene infatti nello stesso collegio solo il 14,11%. È candidato per la Lega Nord anche alle elezioni suppletive del collegio Milano 6 della Camera il 21 giugno 1998, ma non va oltre il 10,09%. Quando la Lega lancia la coalizione del Blocco padano, Bernardelli capeggia il movimento Padania pensione sicura, divenuto poi Pensionati Padani e Pensionati Nord.
Nel 2000 è eletto consigliere regionale della Lombardia con la Lega Nord ed entra a far parte di svariate commissioni. L'anno successivo, in disaccordo con i vertici del partito, ritenuti troppo appiattiti sulle posizioni di Berlusconi, esce dalla Lega Nord[4] e fonda la Lega Padana Lombardia, di cui diventa il leader[1][5].
Nel 2004 è candidato a presidente della provincia di Milano per una coalizione formata da Lega Padana Lombardia, No Euro e Fronte Cristiano, ma raccoglie solo l'1,8% dei suffragi. Non riconfermato al Pirellone nel 2005, nel 2006 conclude un accordo per le elezioni politiche con la lista Pensioni & Lavoro, pur senza candidarsi direttamente.
Dopo le elezioni del 2008 inizia una collaborazione più stretta con altri leader indipendentisti e autonomisti lombardi come Giulio Arrighini (leader di Progetto Lombardia) e Max Ferrari (leader del Fronte Indipendentista Lombardia), che sfociano nella nascita di Lombardia Autonoma, unione dei tre movimenti, della quale diventa presidente[6]. Il movimento è stato poi ribattezzato Unione Padana (allo scopo di ampliare il suo raggio d'azione nelle altre regioni dell'Italia settentrionale) e Indipendenza Lombarda.[7].
Nel 2014 è arrestato, assieme ad altri indipendentisti tra cui l'ex leader della Liga Veneta Franco Rocchetta e l'ex Serenissimo Luigi Faccia, con l'accusa di associazione con finalità di terrorismo ed eversione dell'ordine democratico e fabbricazione e detenzione di armi da guerra[8]. Viene rilasciato dopo pochi giorni[9].
In occasione delle elezioni amministrative del 2016, Bernardelli si candida nelle liste della Lega Nord per il comune di Milano nel quadro di un accordo con Indipendenza Lombarda[10], tornando così a collaborare col suo ex partito, abbandonato anni prima.
Nel maggio 2017 fonda il movimento politico Grande Nord con Giulio Arrighini e Fabio Toffa (co-fondatori di Indipendenza Lombarda), Marco Giovanni Reguzzoni, Francesca Martini e Oreste Rossi (ex Lega Nord) Luca Azzano Cantarutti (già presidente di Indipendenza Noi Veneto - Noi Veneto Indipendente), unitamente ad altri esponenti del mondo politico, produttivo e sociale della Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna.[11][12][13]
NoteModifica
- ^ a b Scheda nel sito della regione Lombardia, su www2.consiglio.regione.lombardia.it. URL consultato il 23 settembre 2008 (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2006).
- ^ Corriere della Sera, 17 marzo 1992
- ^ Storia Camera
- ^ Corriere della Sera, 6 giugno 2001
- ^ Giannino della Frattina, La Lega fa ricorso contro il simbolo dell’altra Lega, in Il Giornale, 28 novembre 2011. URL consultato l'11 giugno 2016.
- ^ Sito ufficiale dell'Unione Padana: Chi siamo
- ^ Roberto Bernardelli un presidente vita natural durante per tutte le stagioni, su Il giornale della Lombardia indipendente, 13 luglio 2013. URL consultato l'11 giugno 2016.
- ^ Secessionisti veneti, 24 arresti: l'Alleanza firmata a Brescia. "Terrorismo, era pronto anche un carro armato", in Il Giorno, 2 aprile 2014. URL consultato l'11 giugno 2016.
- ^ “Serenissimo” lecchese libero. Bernardelli lascia Pescarenico, in La Provincia di Lecco, 20 aprile 2014. URL consultato l'11 giugno 2016.
- ^ Roberto Bernardelli al Consiglio Comunale di Milano: Progetto[collegamento interrotto]
- ^ Giampiero Tinossi, Il progetto "Grande Nord" che tenta Bossi, in Il Giornale, 16 maggio 2017. URL consultato il 30 novembre 2017.
- ^ Luca Balzarotti, Nasce "Grande Nord", Bossi: "Se non serve più, la Lega Nord può chiudere", in Il Giorno, 27 maggio 2017. URL consultato il 30 novembre 2017.
- ^ Grande Nord di Bernardelli raccoglie oltre 1000 adesioni in un week end, in Libero, 29 maggio 2017. URL consultato il 30 novembre 2017.
Collegamenti esterniModifica
- Sito ufficiale, su robertobernardelli.com (archiviato dall'url originale il 6 aprile 2001).
- Roberto Bernardelli, su storia.camera.it, Camera dei deputati.
- Sito ufficiale Confederazione Grande Nord, su grandenord.org.