Jacobaea erratica
Il senecione dei fossi (nome scientifico Jacobaea erratica (Bertol.) Fourr., 1868) è una specie di pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae (sottofamiglia Asteroideae).[1][2]
Etimologia
modificaIl nome del genere (Jacobaea) potrebbe derivare da due fonti possibili: (1) da San Giacomo (o Jacobus); oppure (2) in riferimento all'isola di Santiago (Capo Verde).[3] L'epiteto specifico ( erratica) deriva dal termine "erraticus" il cui significato è: errante, di nessun habitat fisso.[4]
Il nome scientifico della specie è stato definito dai botanici Antonio Bertoloni (1775-1869) e Jules Pierre Fourreau (1844-1871) nella pubblicazione " Annales de la Société Linnéenne de Lyon. Lyons" ( Ann. Soc. Linn. Lyon sér. 2, 16: 404 ) del 1868.[5]
Descrizione
modificaHabitus. L'altezza di queste piante varia al massimo tra 4 - 8 dm. La forma biologica è emicriptofita bienne (H bienn), ossia in generale sono piante erbacee con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve e si distinguono dalle altre per il ciclo vitale biennale. Queste piante possiedono al loro interno delle sostanze chimiche quali i lattoni sesquiterpenici e alcaloidi pirrolizidinici.[6][7][8][9][10][11][12]
Radici. Le radici in genere sono secondarie da rizoma e possono essere fibrose.
Fusto.
- Parte ipogea: la parte sotterranea consiste in un rizoma. I rizomi sono striscianti o legnosi.
- Parte epigea: la parte aerea del fusto è eretta e ascendente. La ramosità, di tipo corimboso, è formata da rami appressati. La parte superiore è sparsamente ricoperta di peli crespi di 0,2 - 0,5 mm.
Foglie. La lamina delle foglie basali è intera 1 - 2 paia di lacinie divergenti; il lobo apicale è molto più grande dei laterali. Le foglie cauline sono pennatifide con segmenti interi e divergenti in modo obliquo. La superficie delle foglie è ricoperta sparsamente di peli crespi di 0,2 - 0,5 mm.
Infiorescenza. Le sinflorescenze sono composte da più capolini organizzati in brevi formazioni corimbose (il corimbo inizia a metà fusto). Le infiorescenze vere e proprie sono formate da un capolino terminale peduncolato di tipo radiato. Alla base dell'involucro (la struttura principale del capolino) è presente un calice formato da 1 - 3 brattee fogliacee (chiamate brattee esterne). I capolini sono formati da un involucro, con forme da cilindriche a campanulate o emisferiche, composto da diverse brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: quelli esterni del raggio e quelli più interni del disco. Le brattee interne, 13 con forme oblunghe e 2 nervature longitudinali, sono disposte in modo embricato di solito su una sola serie e possono essere connate alla base; sono inoltre ricoperte di peli contorti di 0,5 - 1,5 mm, sono presenti anche ghiandole. Il ricettacolo è nudo (senza pagliette a protezione della base dei fiori); la forma è convessa e a volte è alveolato. Diametro dei capolini: 30 mm. Dimensione delle brattee interne: 0,6 x 4 mm.
Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Sono inoltre ermafroditi, più precisamente i fiori del raggio (quelli ligulati e zigomorfi) sono femminili; mentre quelli del disco centrale (tubulosi e actinomorfi) sono bisessuali o a volte funzionalmente maschili.
- */x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[13]
- Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
- Corolla: nella parte inferiore i petali della corolla sono saldati insieme e formano un tubo. In particolare le corolle dei fiori del disco centrale (tubulosi) terminano con delle fauci dilatate a raggiera con cinque lobi. I lobi possono avere una forma da deltoide a triangolare-ovata. Nella corolla dei fiori periferici (ligulati) il tubo si trasforma in un prolungamento da nastriforme o ligulato a filiforme o allargato, terminante più o meno con cinque dentelli. Il colore delle corolle è giallo. Dimensione delle ligule: 6 – 10 mm.
- Androceo: gli stami sono 5 con dei filamenti liberi. La parte basale del collare dei filamenti può essere dilatata. Le antere invece sono saldate fra di loro e formano un manicotto che circonda lo stilo. Le antere sono senza coda ("ecaudate"); a volte sono presenti delle appendici apicali che possono avere varie forme (principalmente lanceolate). La struttura delle antere è di tipo tetrasporangiato, raramente sono bisporangiate. Il tessuto endoteciale è radiale o polarizzato. Il polline è tricolporato (tipo "helianthoid").[14]
- Gineceo: lo stilo è biforcato con due stigmi nella parte apicale. Gli stigmi sono sub-cilindrici, troncati e con un ciuffo di peli alla sommità. Le superfici stigmatiche (i recettori del polline) sono separate.[6] L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli.
- Antesi: da giugno ad ottobre.
Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. La forma degli acheni è ellittico-oblunga oppure strettamente oblunga; la superficie è percorsa da diverse coste longitudinali e può essere glabra (specialmente gli acheni dei fiori tubulosi) o con brevi setole. Possono essere presenti delle ali o degli ispessimenti marginali. Non sempre il carpoforo è distinguibile. Il pappo è formato da numerose setole snelle, bianche disposte in serie multiple. Lunghezza degli acheni: 1,5 mm.
Biologia
modificaImpollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora).
Distribuzione e habitat
modificaGeoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Centro-Europeo / Submediterraneo.
Distribuzione: in Italia questa specie si trova comunemente su tutto il territorio. Fuori dall'Italia, sempre nelle Alpi, questa specie si trova in Francia, Svizzera, Austria e Slovenia. Sugli altri rilievi collegati alle Alpi è presente nel Massiccio del Giura, Massiccio Centrale, Pirenei e Carpazi.[16] Nel resto dell'Europa e dell'areale del Mediterraneo si trova in dalla Penisola Iberica all'Anatolia (compreso il Magreb).
Habitat: l'habitat preferito per queste piante sono i luoghi umidi e ombrosi. Il substrato preferito è siliceo con pH acido, alti valori nutrizionali del terreno che deve essere umido.
Distribuzione altitudinale: sui rilievi alpini, in Italia, queste piante si possono trovare fino a 1,500 m s.l.m.; nelle Alpi frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: collinare e in parte quello montano (oltre a quello planiziale).
Fitosociologia
modificaDal punto di vista fitosociologico alpino la specie di questa scheda appartiene alla seguente comunità vegetale:[16]
- Formazione: comunità delle macro- e megaforbie terrestri
- Classe: Filipendulo-Convolvuletea
- Ordine: Filipenduletalia ulmariae
- Alleanza: Filipendulo-Petasition
- Ordine: Filipenduletalia ulmariae
- Classe: Filipendulo-Convolvuletea
- Formazione: comunità delle macro- e megaforbie terrestri
Tassonomia
modificaLa famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sudamerica, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[17], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[18] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[19]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][10][11]
Filogenesi
modificaIl genere di questa voce appartiene alla sottotribù Senecioninae della tribù Senecioneae (una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae). La struttura della sottotribù è molto complessa e articolata (è la più numerosa della tribù con oltre 1.200 specie distribuite su un centinaio di generi) e al suo interno sono raccolti molti sottogruppi caratteristici le cui analisi sono ancora da completare. Il genere di questa voce, insieme al genere Bethencourtia, forma un "gruppo fratello" e si trova, da un punto di vista filogenetico, in una posizione abbastanza centrale della sottotribù.[11]
I caratteri distintivi per le specie del genere Jacobaea sono:[12]
- caratteristico è il rivestimento con peli sottili, sinuosi formanti un feltro compatto;
- alcune brattee dell'involucro inferiore (chiamato anche calice dell'involucro) solo più lunghe di quelle interne.
La specie di questa voce (J. erratica) secondo alcuni studi fatti all'inizio di questo nuovo millennio[20] fu assegnata alla sezione Jacobaea (Mill.) Dumort. del genere Senecio; in seguito fu trasferita definitivamente al genere Jacobaea.[2]
All'interno del genere Jacobaea la specie di questa voce appartiene al "Complesso Jacobeae erucifolia" composto dalle seguenti specie:
- Jacobaea erucifolia (L.) G.Gaertn., B.Mey. & Scherb.
- Jacobaea lycopifolia (Poir.) Greuter & B. Nord.
- Jacobaea aquatica (Hill) G. Gaertn. & Al.
- Jacobaea vulgaris Gaertn.
- Jacobaea erratica (Bertol.) Fourr.
Caratteristiche principali del gruppo: il portamento è erbaceo, generalmente pubescente, perenne o bienne (ma anche suffruticoso) con altezze di 2 - 12 dm; le foglie sono pennatifide con superfici verdi o tomentoso-biancastro; i capolini sono organizzati in ampi corimbi; l'involucro ha 1 - 12 brattee esterne e 10 e più brattee interne; i fiori ligulati sono 10 - 12 e colorati di giallo.
La specie Jacobaea erratica è individuata dai seguenti caratteri specifici:[12]
- la sinflorescenza è un breve corimbo con rami appressati;
- le foglie cauline possiedono 1 - 2 paia di lacinie divergenti.
Il numero cromosomico della specie è 2n = 40.[12]
Sinonimi
modificaSono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]
- Jacobaea aquatica var. erratica (Bertol.) Pelser & Meijden, 2005
- Senecio aquaticus subsp. erraticus (Bertol.) Tourlet, 1908
- Senecio erraticus Bertol., 1810
- Senecio jacobaea subsp. erraticus (Bertol.) Sudre, 1907
- Senecio aquaticus var. barbareifolius Wimm. & Grab., 1829
- Senecio aquaticus subsp. barbareifolius (Wimm. & Grab.) S.M.Walters, 1976
- Senecio barbareifolius Rchb., 1831
- Senecio divergens F.Schultz ex Nyman, 1879
- Senecio erraticus subsp. barbareifolius (Wimm. & Grab.) Hegi, 1928
- Senecio jacobaea var. barbareifolius (Wimm. & Grab.) P.Fourn., 1939
Note
modifica- ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
- ^ a b c World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 7 novembre 2022.
- ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 19 luglio 2011.
- ^ David Gledhill 2008, p. 157.
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 7 novembre 2022.
- ^ a b Judd 2007, pag. 523.
- ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
- ^ Strasburger 2007, pag. 860.
- ^ Judd 2007, pag.517.
- ^ a b Kadereit & Jeffrey 2007, p. 230.
- ^ a b c Funk & Susanna 2009, p. 503.
- ^ a b c d Pignatti 2018, vol.3 pag. 908.
- ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
- ^ Strasburger 2007, Vol. 2 - p. 760.
- ^ Checklist of the Italian Vascular Flora, p. 163.
- ^ a b c Flora Alpina, Vol. 2 - p. 546.
- ^ Judd 2007, pag. 520.
- ^ Strasburger 2007, pag. 858.
- ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.
- ^ Pelser et al. 2002, pag. 933.
Bibliografia
modifica- Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales., Berlin, Heidelberg, 2007.
- V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia., Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia., Bologna, Edagricole, 2018, ISBN 978-88-506-5244-0.
- Alfonso Susanna et al., The classification of the Compositae: A tribute to Vicki Ann Funk (1947–2019, in Taxon, vol. 69, n. 4, 2020, pp. 807-814.
- Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore., 1960.
- D.Aeschimann, K.Lauber, D.M.Moser, J-P. Theurillat, Flora Alpina. Volume 2, Bologna, Zanichelli, 2004, p. 534-550.
- 1996 Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole.
- F.Conti, G. Abbate, A.Alessandrini, C.Blasi, An annotated checklist of the Italian Vascular Flora, Roma, Palombi Editore, 2005, p. 163-164, ISBN 88-7621-458-5.
- Pieter B. Pelser, Barbara Gravendeel & Ruud van der Meijden, Tackling Speciose Genera: Species Composition And Phylogenetic Position Of Senecio Sect. Jacobaea (Asteraceae) Based On Plastid And Nrdna Sequences (PDF), in American Journal of Botany 2002; 89(6): 929–939.
- David Gledhill, The name of plants, Cambridge, Cambridge University Press, 2008.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Jacobaea erratica
- Wikispecies contiene informazioni su Jacobaea erratica
Collegamenti esterni
modifica- Jacobaea erratica Royal Botanic Gardens KEW - Database