Last and First Men

film del 2020 diretto da Jóhann Jóhannsson
Disambiguazione – Se stai cercando il romanzo da cui è stato tratto il film, vedi Infinito (Stapledon).

Last and First Men ("Gli ultimi e i primi uomini") è un film del regista islandese Jóhann Jóhannsson, uscito postumo nel 2020. È basato sul romanzo omonimo dell'autore inglese Olaf Stapledon, uscito in Italia col titolo Infinito.

Last and First Men
Una scena del film
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneIslanda
Anno2020
Durata70 min
Dati tecniciB/N
Generefantascienza
RegiaJóhann Jóhannsson
SoggettoOlaf Stapledon (romanzo Infinito)
SceneggiaturaJóhann Jóhannsson, José Enrique Macián
ProduttoreJóhann Jóhannsson, Þór S. Sigurjónsson, Sturla Brandth Grøvlen
Casa di produzioneZik Zak Filmworks
Distribuzione in italianoMUBI
FotografiaSturla Brandth Grøvlen
MontaggioMark Bukdahl
MusicheJóhann Jóhannsson, Yair Elazar Glotman
Doppiatori originali

Trama modifica

Una voce fuori campo narra l'ascesa e il declino delle varie specie intelligenti che avrebbero abitato la Terra durante la sua storia di miliardi di anni, mentre sullo schermo scorrono le immagini delle vestigia che hanno lasciato, calate in paesaggi deserti e in un'atmosfera irreale.

Produzione modifica

Origine letteraria modifica

Olaf Stapledon pubblicò il romanzo Last and First Men nel 1930. Nel periodo tra le due guerre mondiali fu un appassionato pacifista e obiettore di coscienza. Tenne conferenze in tutto il mondo su vari temi filosofici, ma trovò la sua vera vocazione come autore di fantascienza. Nei suoi libri rappresentò le sue visioni della storia e dell'evoluzione umana su scala planetaria, fino ad un futuro lontano miliardi di anni.[1] Last and First Men è scritto dal punto di vista di uno degli "ultimi uomini" che guarda indietro ai "primi".

Pre-produzione e riprese modifica

Jóhann Jóhannsson diresse e musicò un progetto multimediale tratto da Last and First Men combinando un film narrato dall'attrice Tilda Swinton e con l'accompagnamento musicale della BBC Philharmonic" al Manchester International Festival del 2017.[2] La sceneggiatura era stata ricavata dal romanzo da Jóhansson con la collaborazione di José Enrique Mación;[3] ne vennero eseguite delle letture pubbliche al Barbican Centre di Londra nel dicembre 2018, e successivamente al Teatro dell'Opera di Sydney nell'ambito del Vivid Festival, il 2 giugno 2019.

Per rappresentare le vestigia delle civiltà estinte furono filmati gli "Spomenik", monumenti ai caduti di stile brutalista costruiti in Jugoslavia dopo la Seconda guerra mondiale.[4][5] Attreverso le riprese in bianco e nero di questi monumentali monumenti ai caduti in lunghe riprese da prospettive insolite ed estreme, realizzate dal direttore della fotografia Sturla Brandth Grøvlen,[5][6] i "suoni epici e tipicamente oscuri della musica islandese"[4] e la voce della Swinton , è emerso qualcosa che nella sua composizione complessiva è stato più volte descritto dalla critica essenzialmente come "un audiolibro con immagini".[6][7]

Colonna sonora modifica

Last and First Men
colonna sonora
ArtistaJóhann Jóhannsson, Yair Elazar Glotman
Pubblicazione28 febbraio 2020
Durata66:30
Genere
EtichettaDeutsche Grammophon
  1. Prelude – 2:35
  2. A Minor Astronomical Event – 3:39
  3. A Move to Neptune – 3:47
  4. Physical Description of the Last Human Beings – 4:36
  5. Architecture – 5:00
  6. Supreme Monuments – 1:48
  7. Telepathic Unity – 1:58
  8. Childhood / Land of the Young – 5:35
  9. The Navigators – 8:08
  10. The Sun – 1:28
  11. A New Doom – 2:54
  12. Task No. 1: The Scattering of Seeds – 1:56
  13. Task No. 2: Communicating with the Past – 1:05
  14. The Last Office of Humanity – 2:11
  15. Slow Destruction of Neptune – 4:25
  16. The Few That Prevail – 2:01
  17. The Last Men – 3:19
  18. Remembrance of the Past – 2:34
  19. The Universal End – 1:23
  20. Epilogue – 5:08

Durata totale: 65:30

Il compositore e artista del suono Yair Elazar Glotman completò la colonna sonora dopo la morte di Jóhansson .[4] L'album della colonna sonora fu pubblicato dalla Deutsche Grammophon come download digitale il 28 febbraio 2020, in una versione combinata CD/Blu-ray il 27 marzo 2020 e in un cofanetto vinile/Blu-ray il 10 aprile 2020.[8]

Distribuzione modifica

Il film ebbe la sua prima mondiale alla 70ª edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino il 25 febbraio 2020, e fu successivamente presentato in altri festival cinematografici in tutto il mondo.[9][10][11]

In Italia è stato distribuito per lo streaming in lingua originale sottotitolata dalla piattaforma MUBI.[12]

Accoglienza modifica

Critica modifica

Il film ha ottenuto recensioni positive da tutti i critici su Rotten Tomatoes ottenendo una valutazione medio di 8,4/10.[13]

La redazione del sito Zukunft braucht Erinnerung ha notato che un'idea fatalistica tratta dal romanzo di Stapledon è che uno degli "ultimi uomini" che ha guardato indietro alla nostra storia dopo due miliardi di anni si sia reso conto che noi uomini miriamo solo a sottomettere gli altri. Scegliendo per le sue immagini dei monumenti storici, Jóhann Jóhannsson ha dato a questa visione fatale del futuro un volto spaventosamente reale, poiché, per quanto un tempo fossero state erette in memoria di persone che avevano dato la vita nella lotta contro la violenza e l'oppressione, alla fine divennero essi stessi simboli di un governo violento. In sintesi, la redazione scrive:

«Con Last and First Men, Jóhannsson ha creato un'opera d'arte unica. Con le immagini impressionanti dei monumenti dell'epoca di Tito e i suoni tenui, oscuri e profondamente tristi della sua colonna sonora, il libro di Stapledon viene portato nel presente. Immagine, toni e suono lasciano nello spettatore una sensazione di tristezza, ma anche di vastità ed eternità. Il primo e unico lungometraggio di Jóhannsson è ciò che non avrebbe mai dovuto essere: il monumento a una vita troppo breve.[4]»

Note modifica

  1. ^ Eric S. Rabkin, The Composite Fiction of Olaf Stapledon (La fiction composite d'Olaf Stapledon), in Science Fiction Studies, vol. 9, 3. The Science Fiction of Olaf Stapledon, SF-TH, 1982.
  2. ^ (EN) Sarah-Clare Conlon, MIF 2017 - Last and First Men, Reviewed, su Confidentials Manchester, 7 luglio 2017. URL consultato il 23 dicembre 2023.
  3. ^ (EN) Jóhann Jóhannsson's LAST AND FIRST MEN selected for Berlinale Special, su Icelandic Film Centre, 15 gennaio 2020. URL consultato il 22 dicembre 2023.
  4. ^ a b c d (DE) Last and First Men – von Jóhann Jóhannsson, su Zukunft braucht Erinnungen, 22 febbraio 2020. URL consultato il 22 dicembre 2023.
  5. ^ a b (EN) The Meaning of The Yugoslavian Monuments – Spomeniks In Jóhann Jóhannsson’s Last and First Men (2020), su culturalhater.com. URL consultato il 22 dicembre 2023.
  6. ^ a b (EN) Last and First Men (2020), su Moria. Science Fiction, Horror and Fantasy Film Review. URL consultato il 22 dicembre 2023.
  7. ^ (EN) MaryAnn Johanson, Last and First Men movie review: a sobering message from the future (EIFF 2020), su flickfilosopher, 23 luglio 2020. URL consultato il 22 dicembre 2023.
  8. ^ (EN) ‘Last and First Men’ Soundtrack Details, su Film Music Reporter, 26 febbraio 2020. URL consultato il 22 dicembre 2023.
  9. ^ (EN) ‘Last And First Men’: Berlin Review, su Screen Daily, 25 febbraio 2020. URL consultato il 22 dicembre 2023.
  10. ^ (EN) Zack Sharf, Jóhann Jóhannsson's First and Final Directorial Feature 'Last and First Men' Heads to Berlinale, su IndieWire, 14 gennaio 2020. URL consultato il 22 dicembre 2023.
  11. ^ Last and First Men – Awards, su MUBI. URL consultato il 22 dicembre 2023.
  12. ^ Last and First Men, su MUBI. URL consultato il 22 dicembre 2023.
  13. ^ (EN) Last and First Men, su Rotten Tomatoes. URL consultato il 22 dicembre 2023.

Collegamenti esterni modifica