Mattia Corvino
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Mattia I Corvino | |
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Ritratto di Mattia Corvino attribuito ad Andrea Mantegna | |
Re d'Ungheria e Croazia | |
In carica | 24 gennaio 1458 – 6 aprile 1490 |
Incoronazione | 29 aprile 1464 |
Predecessore | Ladislao V |
Successore | Vladislao II |
Re di Boemia | |
In carica | 1469 – 6 aprile 1490 (in opposizione a Giorgio fino al 1471 e poi a Ladislao II) |
Predecessore | Giorgio |
Successore | Ladislao II |
Duca d'Austria | |
In carica | 1486 – 6 aprile 1490 (in opposizione a Federico III d'Asburgo) |
Nascita | Kolozsvár, Regno d'Ungheria (attuale Cluj-Napoca in Romania, 23 febbraio 1443 |
Morte | Vienna, Austria, Sacro Romano Impero, 6 aprile 1490 |
Luogo di sepoltura | Basilica dell’Assunzione, Székesfehérvár |
Casa reale | Hunyadi |
Padre | János Hunyadi |
Madre | Erzsébet Szilágyi |
Coniugi | Caterina di Poděbrady Beatrice di Napoli |
Figli | Giovanni Corvino |
Religione | Cattolicesimo |
Firma | ![]() |
Mattia Corvino, detto Mattia il giusto (in lingua ungherese Hunyadi Mátyás, in croato Matija Korvin, in romeno Matei Corvin, in slovacco Matej Korvín, in ceco Matyáš Korvín; Cluj-Napoca, 23 febbraio 1443[1] – Vienna, 6 aprile 1490), è stato re d'Ungheria dal 1458 al 1490. Fu incoronato re di Boemia nel 1469 e governò Moravia, Slesia, Lusazia e dal 1486 fu anche duca d'Austria.
Il nomeModifica
Il termine corvino gli fu attribuito dal biografo italiano Antonio Bonfini, il quale affermava che la famiglia Hunyadi (sul cui stemma era ritratto un corvo) discendeva dalla famiglia antico-romana dei Corvini.
BiografiaModifica
Mattia apparteneva ad una casata molto ricca ed era figlio di Giovanni (János) Hunyadi, nobile d'origine valacca nonché voivoda di Transilvania, e di una nobildonna ungherese, Erzsébet (Elisabetta) Szilágyi. Alla morte del re Ladislao V, avvenuta nel 1458 forse per avvelenamento, il giovane Mattia fu eletto re d'Ungheria con l'aiuto del suo zio Mihály Szilágyi.
Nel 1463, a vent'anni, sposò la giovanissima Caterina di Podebrady, figlia del re di Boemia Giorgio di Podebrady che ne aveva solo tredici. Il matrimonio durò solo un anno, la ragazza infatti morì prematuramente così come il loro unico figlio.
Nel 1464 liberò la Bosnia sconfiggendo i Turchi. Diede inizio nel 1468 alla crociata contro l'ex suocero Podebrady, che aveva lasciato la fede cattolica per quella riformista di Jan Hus, conquistando Moravia, Slesia e Lusazia nel 1469. Per le sue conquiste si avvalse anche di un corpo di mercenari (fekete sereg o Armata nera). Morto il Podebrady, continuò la guerra contro il successore Ladislao II di Boemia, che nel 1478 fu costretto a riconoscergli le conquiste firmando la pace di Olomouc, con la quale a Mattia fu riconosciuto anche il titolo di re di Boemia.
Nel 1485 guadagnò il controllo di parte dell'Austria. Tentò anche di ottenere la corona imperiale ma gli fu preferito Massimiliano d'Asburgo. Fece dell'Ungheria un potente stato, dove, con la seconda moglie Beatrice d'Aragona, introdusse la cultura rinascimentale italiana. Questo è dovuto al fatto che il nobile fu iniziato dai Filomati, nella città italiana di Lucca, al neoplatonismo e ai culti misterici, ed ebbe modo di frequentare lo spirito culturale del tempo[senza fonte].
Politica in Valacchia e MoldaviaModifica
Mattia ebbe al proprio fianco nel conflitto con gli Ottomani Vlad III, principe della Valacchia. Benché Vlad avesse molto successo contro gli eserciti ottomani, i due sovrani cristiani entrarono in conflitto nel 1462 a causa delle crudeltà di Vlad contro i mercanti sassoni, portando Mattia ad invadere la Valacchia e ad incarcerare Vlad a Buda.
Tuttavia, l'ampio sostegno che Vlad III riceveva da molti sovrani europei, spinse Mattia Corvino a concedere gradualmente uno stato privilegiato al suo controverso prigioniero.
Araldica di Mattia Corvino dipinta su un manoscritto in tedesco di Johannes de Thurocz (1490)
Mattia come riprodotto nella Chronica Hungarorum di Johannes de Thurocz
Morte e discendenzaModifica
Dal secondo matrimonio, con Beatrice d'Aragona, celebrato nel 1475, non nacquero figli: Mattia Corvino pensò allora di affidare il trono al figlio illegittimo Giovanni Corvino contro il volere della moglie. La morte improvvisa del re lasciò la corte senza indicazioni precise e la situazione venne facilmente risolta dalla moglie che indicò come successore Ladislao Jagellone con il quale contrasse un matrimonio segreto. Dopo l'ascesa al trono però il matrimonio venne annullato per un vizio di forma e Beatrice fu costretta a rientrare a Napoli, mentre Giovanni venne nominato governatore della Bosnia.
Mattia Corvino nella cultura di massaModifica
La tradizione ungherese considera Mattia il più giusto tra i vari sovrani, e sono numerose le leggende e i racconti popolari che lo vedono protagonista. Questi racconti parlano dell'abitudine del re di viaggiare in incognito nel paese per parlare con il popolo, scoprendo di volta in volta le malefatte o gli inganni dei vari potenti locali. Il suo intervento più o meno diretto riusciva a ristabilire l'ordine.
Ad una discesa in Italia dell'esercito di Mattia Corvino fa riferimento la canzone Porta Calavena di Bepi De Marzi.
Mattia Corvino appare anche nello strategico a turni 4X Sid Meier's Civilization VI, come leader effettivo della civiltà ungherese.
RiconoscimentiModifica
Considerato eroe nazionale ungherese, una sua statua è stata posta nel colonnato della Piazza degli Eroi a Budapest. La chiesa di Nostra Signora Assunta della Collina del Castello a Buda viene comunemente chiamata Chiesa di Mattia, per il fatto che vi si sono celebrati i suoi due matrimoni. Una monumentale statua equestre del re è stata eretta nella sua città nativa nel 1902. C'è anche un suo ritratto in bronzo all'interno del castello di Buda. La sua effigie compare sulla banconota da 1.000 fiorini ungheresi.
NoteModifica
- ^ A. PAPO-G. NEMETH PAPO, Storia e cultura dell'Ungheria, Rubbettino, Soveria Mannelli (Catanzaro) 2000
BibliografiaModifica
- Xenopol, Alexandru D. (1896), Histoire des Roumains, I, Paris, pp. 168
- Milton G. Lehrer and David Martin, Transylvania: History and Reality, Bartleby Press; 1986
- Ion Grumeza, Dacia: Land of Transylvania, Cornerstone of Ancient Eastern Europe, Hamilton Books, 2009
- Miroslava Duranková, Stará Ľubovňa: Košice east Slovakia, Press Books, 2011
- Constantin C. Giurescu, Transylvania in the history of Romania: An historical outline, Garnstone P; 1969
Voci correlateModifica
Altri progettiModifica
- Wikiquote contiene citazioni di o su Mattia Corvino
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Mattia Corvino
Collegamenti esterniModifica
- Mattìa I Corvino re d'Ungheria, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Elemér Malyusz, MATTIA I Corvino re d'Ungheria, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1934.
- Mattia I Corvino, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- Mattìa I, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Mattia Corvino, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Opere di Mattia Corvino, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Mattia Corvino, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 4938768 · ISNI (EN) 0000 0001 2118 5284 · SBN NAPV084074 · BAV 495/54557 · CERL cnp00973831 · LCCN (EN) n50006566 · GND (DE) 118579029 · BNE (ES) XX1590491 (data) · BNF (FR) cb11969220f (data) · J9U (EN, HE) 987007264995505171 · NSK (HR) 000029136 · WorldCat Identities (EN) lccn-n50006566 |
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