'Ndrina Mazzaferro

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I Mazzaferro sono una 'ndrina di Marina di Gioiosa Jonica attiva nell'omonimo Locale insieme agli Aquino, in contrasto tra di loro sin dagli anni '70. Sono strettamente legati da vincoli di parentela ai Lo Presti di Bardonecchia. Hanno ramificazioni al nord e all'estero come in Germania (dagli anni '80 a Stoccarda e Mannheim[1][2]), Belgio[3] e Regno Unito[3].

Sono alleati con le 'ndrine degli Ierinò, dei Costa e dei Cataldo, ma hanno contatti anche con i Barbaro, i Calabrò, i Bruzzaniti, i Morabito e i Raso-Albanese.

Al nord Italia sono presenti in Liguria (Riviera di Levante) e Piemonte (Torino, Susa e Bardonecchia). In Piemonte il referente era loro cugino Rocco Lo Presti, storico boss mafioso di Bardonecchia e della Val di Susa. Erano inoltre presenti in Veneto e in Lombardia. In quest'ultima vi erano ben 16 locali da loro creati: 3 a Milano e uno per ognuno per queste altre città: Appiano Gentile, Cermenate, Como, Fino Mornasco, Lentate sul Seveso, Lumezzane, Mariano Comense, Monza, Pavia, Rho, Senna Comasco, Seregno, Varese[4]. Negli ultimi anni un'operazione delle forze dell'ordine ha portato all'arresto molti uomini affiliati alla cosca.

Attività criminale

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Le loro attività vanno dal traffico di armi a quello di droga (hashish e cocaina). Il commercio di stupefacenti negli anni '90 è stato fatto insieme ad alcune 'ndrine di Gioiosa Jonica e del clan siciliano agrigentino dei Cuntrera-Caruana. Oreste Pagano, collaboratore di giustizia racconta che il 30% della cocaina importata dalla Colombia dai Caruana era destinata ai Mazzaferro, essi rappresentavano anche i Barbaro, gli Ierinò, i Morabito, i Cataldo, i Pesce. A Gioiosa Jonica e Roccella Jonica estorcevano ad imprese edili tra il 3% e il 5% dell'ammontare dei lavori[5].

Hanno partecipato alla costruzione del porto di Gioia Tauro, della superstrada Jonio-Tirreno, e dell'autostrada del Frejus[6].

Negli anni '70 entrano nel contrabbando delle sigarette e scoppia la faida che vede contrapposte ancora oggi da una parte gli Aquino-Scali e dall'altra i Mazzaferro-Femia[7].

Negli anni Novanta Giuseppe Mazzaferro, uno dei primi a insediarsi in Lombardia, è tra i principali acquirenti di droga dei mafiosi siciliani Cuntrera-Caruana[8].

Dall'Operazione Rajssa e Aneddoto si sono scoperti lo sfruttamento di banche di Gioiosa Jonica, Roccella Jonica e Platì per l'usura nella Locride, nel vibonese e nel milanese. Il 13 gennaio 1993 a Marina di Gioiosa Jonica viene ucciso Vincenzo Mazzaferro, capo indiscusso della famiglia[9]. Alcuni mesi prima il boss aveva confidato al capitano dei carabinieri Angelo Jannone di temere per la sua vita avendo mediato per la liberazione dal sequestro della giovane bresciana Roberta Ghidini. Il capitano subì a sua volta minacce di attentati il cui progetto fu rivelato da un pentito e per questa ragione fu trasferito ad altra sede[10]. Nell'operazione viene anche scoperto che i Mazzaferro avessero creato in Lombardia ben 16 locali di cui tre nella sola città di Milano, 6 nella provincia di Como: Como, Fino Mornasco, Appiano Gentile, Mariano Comense, Senna Comasco e Cermenate, 3 in provincia di Monza e Brianza: Monza, Seregno e Lentate sul Seveso, uno a Pavia, uno a Varese uno in provincia di Brescia a Lumezzane e uno a Rho, in provincia di Milano[11].

Nel 1994 con l'operazione delle forze dell'ordine I fiori della Notte di San Vito vengono emessi 370 ordini di custodia cautelare in Lombardia. L'operazione fa luce su quanto la 'ndrangheta fosse radicata nella regione, soprattutto nel comasco e nel varesotto e rivela così il ruolo di spicco che vi aveva Giuseppe Mazzaferro[12][13][14][15][16].

Nel gennaio 2013 viene arrestato a Ravenna, Nicola, detto Rocco, Femia insieme ad altre 28 persone, il quale aveva messo in piedi un giro di gioco d'azzardo illegale tra Ravenna e il modenese di macchinette truccate e siti internet d'azzardo illegali[17][18].

Il 29 gennaio 2019 si conclude l'operazione Ossessione che porta all'arresto di 25 persone, tra cui presunti esponenti dei Mancuso in sodalizio con criminali albanesi (Elisabeta Kotja), marocchini e narcos colombiani, venezuelani (Clara Ines Garcia Rebolledo) e dominicani per un traffico internazionale di droga tra cui cocaina e hashish albanese e marocchina e con il criminale Giuseppe Campisi insieme ai Mazzaferro per l'hinterland di Milano e Carlo Cuccia e Ivo Menotta come custodi delle armi a Tradate[19].

Elementi di spicco

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Fatti recenti

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  • Il 14 gennaio 1993 viene ucciso Vincenzo Mazzaferro da esponenti dei Ierinò per divergenze sul sequestro di Roberta Ghidini[9][21].
  • Il 27 marzo 2007 nell'operazione Pecunia sono stati arrestati Domenico Tropea e il figlio Maurizio. Responsabili entrambi di spaccio e traffico di droga con altri 5 elementi. Domenico Tropea era già stato arrestato nel 1990 dal Goa della Guardia di Finanza, mentre il figlio è individuato come l'omicida di Giuseppe Commisso.
  • Il 3 maggio 2011 vengono arrestate 40 persone, tra cui il sindaco di Marina di Gioiosa Jonica e suoi tre assessori, accusati di aver pilotato le elezioni amministrative del 2008[23].
  • Nel 2013 le forze dell'ordine si interessano degli affari delle slot machine dell'imprenditore del gioco d'azzardo legale Luigi Tancredi e del "riservato" (non affiliato) dei Mazzaferro Nicola Femia, oggi pentito, in cui per alcune sue attività imprenditoriali relative al Casinò di Venezia e svolte a Malta in cui stanno ancora (2018) indagando le autorità di San Marino[24][25].
  • Il 28 aprile 2014 viene arrestato dalla Polizia e dall'Interpol il latitante dal 2011 Nicola Pignatelli a Santo Domingo, ricercato per traffico di droga internazionale[26][27].
  1. ^ Martina Bedetti, 'Ndrangheta in Germania un modello in espansione (PDF), su stampoantimafioso.it. URL consultato il 20 giugno 2013.
  2. ^ Relazione del 2010 della Direzione Nazionale Antimafia.
  3. ^ a b Renato Marino, Marina di Gioiosa Jonica: 40 arresti cosca Mazzaferro. In manette sindaco Rocco Femia, su crimeblog.it. URL consultato il 20 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2012).
  4. ^ Nicola Gratteri, Fratelli di sangue, Luigi Pellegrini Editore, 2007, p136, ISBN 88-8101-373-8.
  5. ^ Procedimento n.61/92 RGNR DDA Reggio Calabria
  6. ^ Nicola Gratteri, Fratelli di sangue, Luigi Pellegrini Editore, 2007, p136, ISBN 88-8101-373-8.
  7. ^ Enzo Ciconte, Processo alla 'Ndrangheta, Laterza Editore, 1996, p139, ISBN 88-420-4956-5.
  8. ^ Polo Nord, pag.97
  9. ^ a b c UCCISO BOSS CHE TRATTO' PER IL SEQUESTRO GHIDINI - la Repubblica.it
  10. ^ Luigi Palamara, Gioiosa Jonica, ma chi ha ucciso e perché, l'insensurato Giuseppe Parrelli e ferito Giovanni Schirripa?, in Mnews.it, 20 novembre 2012. URL consultato il 20 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 28 giugno 2013).
  11. ^ Fratelli di sangue (saggio) di Nicola Gratteri, p. 136
  12. ^ MAXIRETATA ALL'ALBA PER LA 'NDRANGHETA DURO COLPO A MILANO - la Repubblica.it
  13. ^ Biglia Andrea, Caiazzo Rosario, gli affari d'oro della 'ndrangheta, in Corriere.it, 17 giugno 1994. URL consultato il 20 giugno 2013.
  14. ^ Berticelli Alberto, gli affari d'oro della 'ndrangheta, in Corriere.it, 17 giugno 1994. URL consultato il 20 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 25 novembre 2015).
  15. ^ Berticelli Alberto, 'ndrangheta: giudice indagato, 2 agenti in manette, in Corriere.it, 16 giugno 1994. URL consultato il 20 giugno 2013.
  16. ^ Polo Nord, pag.118
  17. ^ Femia: boss tra 'ndrangheta e servizi. Le minacce a Tizian: ‘Gli sparo in bocca’, in Il Fatto Quotidiano, 25 luglio 2013. URL consultato il 25 ottobre 2013.
  18. ^ Dalla droga alle slot Carriera e amicizie di “Rocco” Femia, in Gazzetta di Modena, 18 aprile 2013. URL consultato il 25 ottobre 2013 (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2013).
  19. ^ 'Ndrangheta, a Limbadi la multinazionale del narcotraffico: spostava cocaina dalla Colombia e hashish dall'Albania, in ilfattoquotidiano.it, 28 gennaio 2019. URL consultato il 29 gennaio 2019.
  20. ^ Maggioni Mario, i tentacoli su Como e Varese, in Corriere.it, 18 novembre 1992. URL consultato il 20 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 5 novembre 2015).
  21. ^ a b Nicola Gratteri, Fratelli di sangue, Luigi Pellegrini Editore, 2007, p137, ISBN 88-8101-373-8.
  22. ^ Maggioni Mario, 'Ndrangheta, processo Crimine 23 condannati e 13 assolti, in Il Fatto Quotidiano, 18 novembre 1992. URL consultato il 20 giugno 2013.
  23. ^ Sgominata cosca nel Reggino arrestati sindaco e tre assessori, in Repubblica.it.
  24. ^ MaltaFiles, così la mafia ha portato i suoi tesori nell'isola (e investito nell'azzardo), in espresso.repubblica.it, 25 maggio 2017. URL consultato il 4 gennaio 2018.
  25. ^ Game over per il re del gioco d'azzardo, in espresso.repubblica.it, 11 novembre 2013. URL consultato il 4 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 5 gennaio 2018).
  26. ^ ‘Ndrangheta, Nicola Pignatelli arrestato a Santo Domingo. Era latitante dal 2011, in Il Fatto Quotidiano.
  27. ^ 'Ndrangheta, preso a Santo Domingo il boss Nicola Pignatelli, in Repubblica.it.

Voci correlate

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