Seregno

comune italiano

Seregno (Serègn in dialetto brianzolo, AFI: [seˈrɛɲ]) è un comune italiano di 45 007 abitanti[1] della provincia di Monza e della Brianza in Lombardia, situato nella bassa Brianza.

Seregno
comune
Seregno – Stemma
Seregno – Bandiera
Seregno – Veduta
Seregno – Veduta
Panorama dal campanile della chiesa di Santa Valeria
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Monza e Brianza
Amministrazione
SindacoAlberto Rossi (centro-sinistra) dal 26-6-2018 (2º mandato dal 15-5-2023)
Territorio
Coordinate45°39′N 9°12′E / 45.65°N 9.2°E45.65; 9.2 (Seregno)
Altitudine222 m s.l.m.
Superficie13,05 km²
Abitanti45 007[1] (31-10-2023)
Densità3 448,81 ab./km²
Comuni confinantiAlbiate, Cabiate (CO), Carate Brianza, Cesano Maderno, Desio, Giussano, Lissone, Mariano Comense (CO), Meda, Seveso
Altre informazioni
Cod. postale20831
Prefisso0362
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT108039
Cod. catastaleI625
TargaMB
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 482 GG[3]
Nome abitantiseregnesi
PatronoSan Giuseppe
Giorno festivo19 marzo
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Seregno
Seregno
Seregno – Mappa
Seregno – Mappa
Posizione del comune di Seregno nella provincia di Monza e della Brianza
Sito istituzionale

Geografia fisica modifica

Posizione geografica modifica

Seregno si trova nella parte meridionale della Brianza, nell'alta pianura lombarda (quota 222 m s.l.m.) a breve distanza dalle prime colline moreniche e pianalti brianzoli (che si ritrovano nei territori dei comuni confinanti di Albiate, Cabiate, Carate Brianza, Cesano Maderno, Desio, Giussano, Meda, Lissone, Mariano Comense e Seveso) e in vista delle Prealpi lombarde (Grigna, Grignetta e Resegone).

Territorio modifica

Il territorio comunale è interamente pianeggiante e intensamente urbanizzato, con l'eccezione di alcune aree periferiche oggi sottoposte a vincolo (Parco GruBrìa); le aree edificate della città si estendono in molti casi fino ai limiti comunali, formando un continuum urbano con i Comuni limitrofi quali Cesano Maderno, Desio, Giussano, Lissone, Meda e Seveso.

Non esistono corsi d'acqua nel territorio comunale; i più vicini sono il Lambro a est (in territorio di Carate Brianza e Albiate) il Seveso (nei comuni di Seveso e Cesano) e il torrente Certesa (Tarò) a Meda, Seveso e Cesano dove confluisce nel fiume Seveso.

Clima modifica

Il territorio seregnese ha un clima in tutto simile a quello del resto dell'alto milanese, caratteristico della fascia di alta pianura padana; è caratterizzato da inverni moderatamente freddi (medie di circa 2 °C in gennaio) ed estati calde (medie di circa 22 °C in luglio)[4], con precipitazioni discretamente abbondanti (circa 1.200 mm annui) con massimi autunnali e primaverili e minimi invernali.

La classificazione climatica dei comuni italiani[5] colloca Seregno nella zona E con 2482 gradi giorno[6].

Origini del nome modifica

Nel corso del tempo sono state effettuate diverse supposizioni riguardo all'origine del nome Seregno. Nei documenti antichi il nome della città viene citato come Serenum, Serenium, Seregnum, Seregnium, Siregno e Serigno.[7] Sembrerebbe che il toponimo Seregno derivi da Serena, figlia di Onorio detto di Spagna (fratello a sua volta dell'imperatore Teodosio I) e che fu moglie del generale Stilicone, vissuta nel V secolo.

Storia modifica

Un'eventuale origine romana di Seregno è stata dibattuta, anche considerando l'intensa impronta che Roma lasciò nella zona fin dai tempi della conquista avvenuta nel corso del II secolo a.C. e alla luce dei ritrovamenti, in territorio seregnese, di alcuni manufatti romani (una piccola urna cineraria, una moneta coniata sotto Lucio Vero, tracce di acciottolato romano o di centuriazione delle campagne circostanti); tuttavia, data la mancanza di riscontri in merito, si tende a escludere quest'ipotesi e a datare l'origine della città all'età tardo-antica[8] o all'alto medioevo.[9] Da Seregnium, nome latino di Seregno, passavano la via Mediolanum-Bellasium, che metteva in comunicazione Milano con Bellagio, e la via Regina, strada romana che collegava il porto fluviale di Cremona con Chiavenna passando da Milano.

Il primo documento che citi Seregno risale al 1087:[9] è un atto con il quale Pietro da Seregno cede parte dei beni da lui posseduti alla canonica di Sant’Ambrogio di Milano, da cui si attendeva aiuto e protezione. Si può tuttavia ipotizzare l'esistenza di un centro del villaggio attivo già in età romana ma le notizie sono lacunose, e non esistono documenti certi.[9] I documenti di questo secolo e del successivo si riferiscono a Seregno con il termine di locus, definendolo così come un insediamento agricolo analogo alla grande maggioranza degli insediamenti della zona. Il locus di Seregno, in quel tempo, era come molti altri abitati posto sotto qualche autorità superiore, che nel caso di Seregno poteva essere la Chiesa o la Città di Milano. Nell'aprile 1138, il locus di Serennio passò dall'autorità religiosa e politica del monastero di San Simpliciano a Milano a quella del monastero di San Vittore a Meda[10] (oggi villa Antona Traversi). Una cronaca dei primi anni del XIII secolo (precisamente del 12 ottobre 1206)[9] cita Seregno come un borgo, indicando in questo modo un certo sviluppo demografico ed economico dell'insediamento e la formazione di un embrione di ceto imprenditoriale composto da artigiani, mercanti e proprietari terrieri.

Più tardi, nel corso del XIII secolo, Seregno si viene a trovare sotto la contemporanea influenza del monastero di San Vittore di Meda e del potente Ducato di Milano, che si manifestava in una serie di espropri e successive restituzioni di terre, come accaduto per le terre situate nell'odierno quartiere del Ceredo.[9] Il borgo entra inoltre nelle lotte di potere che, in quel periodo, opponevano i Della Torre ai Visconti. Negli anni fra la fine del XIII e l'inizio del XIV secolo la contesa per il possesso della signoria di Milano volge a favore dei Visconti, dapprima con Ottone, poi, definitivamente, con Matteo I. In questo periodo il borgo di Seregno era diviso in una parte alta e una parte bassa, nelle quali sorgevano due chiese, una per parte, dedicate rispettivamente a San Vittore e a Sant'Ambrogio. Questa situazione, prolungatasi nei secoli, avrebbe condotto a una sostanziale separazione di natura sociale e culturale, oltre che fiscale, che sarebbe stata risolta con metodi spicci solo nel '700 con la demolizione di entrambe le chiese e la loro sostituzione con un'unica chiesa (attuale basilica di San Giuseppe) che unificasse i cittadini seregnesi.[11] Il primo Consiglio comunale fu eletto nel 1821.[12]

Simboli modifica

 
Stemma civico
 
Gonfalone civico


Lo stemma comunale è stato riconosciuto con decreto del capo del governo del 16 maggio 1931[13] ed era presente a pagina 324 del volume I dello Stemmario di Marco Cremosano del XVII secolo, relativo alla "Comunità di Seregno". La sua blasonatura è così descritta[14]:

«D'azzurro, alla banda d'argento, caricata di tre stelle di otto raggi d'oro; ornamenti esteriori da Città.»

Il gonfalone, concesso con D.P.R. del 14 agosto 1964[13], è un drappo di bianco.

La bandiera municipale, concessa con D.P.R. dell'11 settembre 2001[13], è un drappo di azzurro con una banda d'argento caricata di tre stelle di otto raggi d'oro.

Onorificenze modifica

«Decreto del Presidente della Repubblica[13]»
— 26 gennaio 1979

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

Architetture religiose modifica

Basilica collegiata di San Giuseppe modifica

 
La basilica di San Giuseppe.

La basilica collegiata di San Giuseppe è la chiesa più importante della città ed è situata nel pieno centro cittadino. Le sue origini risalgono alla seconda metà del secolo XVIII, ai tempi della dominazione austriaca, quando il governo, d'accordo con l'allora arcivescovo di Milano, il cardinale Giuseppe Pozzobonelli, decise l'abbattimento delle due chiese parrocchiali preesistenti (San Vittore e Sant'Ambrogio) e l'erezione di un'unica chiesa parrocchiale da dedicare a San Giuseppe.[11]

La nuova chiesa fu inaugurata nel 1781, dopo dodici anni di lavori e l'abbandono del primo progetto ad opera dell'architetto Ermenegildo Pini. Nel settembre del 1881, quando Seregno era sede del patriarca Paolo Angelo Ballerini, la chiesa ricevette la dedicazione, mentre nel marzo del 1925 venne elevata alla dignità di collegiata.[11] L'11 maggio del 1981, due secoli dopo la sua inaugurazione, la collegiata di San Giuseppe veniva elevata alla dignità di basilica minore da parte di papa Giovanni Paolo II, che la visitò due anni dopo durante una sua visita a Seregno.

Santuario della Madonna di Santa Valeria modifica

 
Il santuario di Santa Valeria.

Il santuario è costruito in stile neogotico, a croce latina con tre navate; la superficie totale è di circa 1.000 metri quadrati. È situato nell'omonimo quartiere, in fondo a un viale alberato che prende proprio il nome di viale Santuario.

Sul sito è attestata da vari documenti[15] la presenza di luoghi dedicati al culto fin dal XII secolo, sebbene i riferimenti siano piuttosto nebulosi e difficilmente interpretabili. In seguito a una sua visita nel 1579, Carlo Borromeo, allora vescovo di Milano, riferì di un piccolo santuario ormai diroccato, tanto che ne ordinò la demolizione che venne tuttavia effettuata solo nel 1650 allorquando si iniziò la costruzione di un nuovo santuario, che venne inaugurato solo tre anni più tardi.[15]

Il XIX secolo vide una serie di interventi volti al miglioramento e all'abbellimento del santuario: nel 1806 venne dotato di un nuovo organo; nel 1839 vennero realizzati degli importanti affreschi, mentre nel 1841 venne rinnovato l'altare della cappella maggiore. Nel 1862 o nel 1865[15] l'edificio venne ampliato, con la costruzione di una cappelletta laterale dedicata ai santi Vitale e Valeria.

Già verso la fine del secolo si fece strada l'idea di un ampliamento del santuario, considerato il sempre elevato afflusso di fedeli. Già nel 1888 Luigi Mantegazza redasse una bozza di progetto di ingrandimento; nel 1906 il cardinal Ferrari approvava una commissione incaricata di studiare un progetto in questo senso, ma l'allontanamento di monsignor Minoretti da Seregno ne bloccò nuovamente la prosecuzione; una terza proposta, elaborata nel 1919 da Ambrogio Silva, non trovò seguito; finalmente, nel 1922, l'ingegnere e monsignore Spirito Maria Chiappetta venne incaricato di mettere a punto il progetto definitivo. Il 1º ottobre di quell'anno venne posta la prima pietra ad opera di monsignor Minoretti; il 29 settembre 1930 avvenne la consacrazione ad opera del cardinale Ildefonso Schuster.

Risale al 1965, infine, la costruzione e l'inaugurazione del campanile, che con 81 metri di altezza è fra i più alti d'Italia.[16] La torre contiene 6 campane in scala di Sol2 maggiore crescente grave, fuso nel 1965 dalla fonderia dei Fratelli Ottolina che aveva sede proprio a Seregno. La campana maggiore raggiunge i 3500 kg di peso.

Abbazia dei Monaci Olivetani di San Benedetto modifica

 
La chiesa dell'abbazia di San Benedetto.

La storia dell'abbazia di san Benedetto dei monaci benedettini di Monte Oliveto ha inizio nel 1884, quando venne invitato a Seregno il primo monaco olivetano.

Il terreno dove oggi sorge l'abbazia venne acquistato nel 1886; subito dopo venne incominciata la costruzione della chiesa, che venne poi completata nel maggio 1892. La chiesa venne consacrata il 23 ottobre 1895 dal cardinale Andrea Ferrari, allora arcivescovo di Milano.[17]

L'edificio verrà poi ampliato nel 1931 su disegno dell'architetto Ottavio Cabiati.

Oratorio dei Santi Rocco e Sebastiano modifica

 
L'oratorio dei Santi Rocco e Sebastiano.

L'oratorio dei Santi Rocco e Sebastiano è situato all'incrocio tra le vie Cavour e San Rocco; accanto a esso sorge il complesso dell'oratorio e l'omonimo teatro, uno dei più importanti di Seregno. È la chiesa più antica della città, dal momento che risale al 1577;[18] la sua costruzione fu decisa dal cardinale Carlo Borromeo, all'epoca arcivescovo di Milano, come segno tangibile della devozione dei seregnesi per i santi Rocco e Sebastiano, invocati durante l'epidemia di peste del 1576.

La chiesa assunse l'aspetto attuale solo nel 1601, con la costruzione del campanile; all'interno, conserva affreschi ad opera del pittore Gabrio Bossi. In tempi molto più recenti, la chiesa subì dei restauri nel 1997, sotto la direzione dell'architetto Pierfranco Bagarotti.

Altre chiese modifica

Altri edifici legati al culto presenti in città sono:

  • chiesa parrocchiale di Sant'Ambrogio: situata nell'omonimo quartiere, è costruita in stile moderno;
  • chiesa parrocchiale della Beata Vergine Addolorata: situata nel quartiere Lazzaretto, è stata inaugurata nel 1962;
 
La chiesa parrocchiale della Beata Vergine Addolorata
  • chiesa parrocchiale di San Giovanni Bosco[19]: situata nel quartiere Ceredo e consacrata nel 1964, è la chiesa più recente della città;
  • chiesa parrocchiale di San Carlo;
  • Santuario della Madonna dei Vignoli;
  • chiesetta di San Salvatore;
  • chiesa di Maria Ausiliatrice;
  • monastero delle Adoratrici Perpetue;
  • cappella di Maria Santissima Immacolata (Fraternità Sacerdotale San Pio X).

Architetture civili modifica

 
Palazzo Municipale, anno di costruzione 1863.
 
La fontana del mangiabagaj.

Villa Silva modifica

Chiamata anche impropriamente villa Odescalchi-Silva, si trova nella zona centrale della città, in piazza Italia, affacciandosi a sud sulla zona verde del parco "XXV Aprile". Le prime citazioni storiche relative alla villa risalgono alla prima metà del XVII secolo, quando era di proprietà di Ottavio dell'Orto; dopo altri passaggi pervenne nel 1659 ai Parravicini, importanti banchieri di origine comasca. Successivamente appartenne al Conte Giovanni Della Porta e, dal 1765, ai Formenti. Alla fine dell'800 fu acquistata dai Silva[20].

Palazzo Municipale modifica

Si trova nel centro storico, fra la piazza Martiri della Libertà e la piazza Risorgimento. L'edificio risale al 1863[21] e fu costruito su un'area appartenente ai Caponaghi[22][23]. Sul progetto iniziale di Ettore Seves, il palazzo venne modificato in corso d'opera; previsto di due piani fuori terra e ritenuto di dimensioni troppo modeste, venne rialzato di un piano. Numerosi furono gli interventi di sistemazione effettuati nel corso degli anni: nel 1928 vennero aggiunte l'attuale balconata e le finestre; di qualche anno più tardi è l'ampliamento verso via San Giovanni Bosco.[24] Già sede comunale, ha subito una recente ristrutturazione partita nel 2001.[25]

Nella piazza antistante il palazzo si trova la copia di una fontana (l'originale del XV sec., ora utilizzata come acquasantiera, si trova a Bellinzona nel canton Ticino) nota come funtana del mangiabagaj (fontana del mangia bambini) dal momento che portava come ornamento un biscione, simbolo visconteo, rimosso durante una delle ristrutturazioni della piazza[26]. Nel 2009 il biscione, seppur diverso da quello originale, venne reinstallato. Le decorazioni della fontana, purtroppo molto rovinate, raffigurano le più note "imprese"[27] viscontee e sforzesche dei duchi di Milano[28].

Palazzo Medici da Seregno modifica

Camminando lungo via Cavour, precisamente al civico 25 tra vicolo delle Rose e vicolo degli Orti, si presenta un maestoso palazzo di tre piani che ostenta con eleganza il caduceo sulla volta in pietra del suo portone d’ingresso. Il caduceo, raffigurante un bastone con due serpenti attorcigliati sormontato da due ali spiegate, costituiva il simbolo di Mercurio, il protettore non solo degli ambasciatori ma anche dei mercanti, due professioni storicamente abbracciate dalla famiglia Medici da Seregno[29].

Prima del 1861, questa via era conosciuta come Contrada della Serbugia. La modifica del nome, insieme ad altre vie e piazze, avvenne grazie all'Ordinato della Giunta Municipale N.° 277 dell'11 marzo 1861, motivato dalla volontà di "conservare i cari nomi degli autori che maggiormente contribuirono o col senno o colla mano alla redenzione ed unificazione dell’Italia". Il cambio di denominazione divenne operativo dal 14 marzo 1861, "giorno Natalizio di S. M. l’amatissimo Nostro Sovrano Vittorio Emanuele."

Un inventario datato 1575 descrive la Casa da Nobile dei Medici, con un giardino e una colombara, estendendosi su tre lati della strada, e affacciandosi a nord su due case da massaro anch'esse di loro proprietà. A quel tempo, i possedimenti medicei a Seregno comprendevano altre due case da massaro con giardino e circa 65 ettari di terre coltivabili. Circa cinquant'anni dopo, nel 1623 o 1624, sembra che una parte della casa da nobile sia stata affittata, probabilmente a un prezzo agevolato, a Dionisio Arconate, procuratore seregnese dei Medici. Un secondo atto di divisione, datato 1736, fornisce una descrizione più dettagliata delle proprietà a Seregno. Queste includevano la "Casa da Nobile" in Contrada della Serbugia (l'attuale via Cavour), con vari terreni e relativi edifici, una cantina, una stalla, una corte, una cassina, un giardino murato, una porta, una cisterna e altre pertinenze[30].

Nel 1811, il legame tra la famiglia Medici da Seregno e la comunità si consolidò quando Giuseppe Medici fu nominato membro del consiglio comunale dal Viceré d'Italia, Eugenio Napoleone. Tuttavia, pochi anni dopo, i beni medicei furono venduti. Secondo un articolo del Foglio d'Annunzj della Gazzetta di Milano del 22 aprile 1824, la casa da nobile, insieme alle case vicino a vicolo delle Rose e gli orti e i giardini annessi, passarono a Giuseppe Antonio Trabattoni a seguito di un'asta per i debiti che gravavano su di lui. Tuttavia, sembra che l'asta non abbia coinvolto l'edificio principale, dal momento che nel 1838 risultava ancora di proprietà di Giuseppe Trabattoni.

Nel 1920, l'edificio fu acquistato e divenne la sede del Circolo San Giuseppe, un ruolo che conserva ancora oggi[31].

Torre del Barbarossa modifica

 
La Torre del Barbarossa vista da via Santino De Nova.

La Torre del Barbarossa è una torre campanaria situata nel centro storico cittadino, accanto all'abside dell'antica chiesa di San Vittore demolita prima della costruzione della Basilica di San Giuseppe;[32] viene detta "del Barbarossa" dal momento che la leggenda (derivante forse dal suo stile guelfo)[32] vuole che sia stata fatta costruire dall'imperatore Federico I detto Barbarossa[32] per scopi di protezione del territorio brianteo.

In realtà sembra che la Torre del Barbarossa fosse il campanile della chiesa di San Vittore, la più antica di Seregno, costruita con uno stile romanico-gotico e attestata dalla fine del duecento.[32] La prima testimonianza scritta dell'esistenza della Torre, tuttavia, risale al 1567.[32] Nel XV secolo subì degli interventi ad opera di Francesco Sforza, durante la guerra per la conquista del potere a Milano. La Torre del Barbarossa conteneva infatti uno dei campanoni di Brianza, utilizzati per la comunicazione di messaggi di emergenza ad altri campanili di tutto il territorio brianzolo.

La Torre del Barbarossa è dotata di nove campane nella tonalità di Labemolle2 maggiore grave realizzate dalla già citata Fonderia Ottolina nel 1930. Vengono utilizzate per concerti. La campana maggiore, sostituita nel 1988 dalla Fonderia Mazzola, raggiunge i 3810 kg di peso.

Aree naturali modifica

 
Scorcio del parco XXV Aprile.

La presenza più significativa è rappresentata dalle aree inserite nel Parco locale di interesse sovraccomunale GruBrìa con lo scopo di "definire una salvaguardia attiva del territorio inedificato... impedire processi di saldatura con i comuni contermini… contribuire ad una politica più generale di salvaguardia di spazi verdi alla grande scala in un luogo strategico di incontro, al centro di un sistema che comprende alcuni grandi parchi di interesse regionale (Groane, Alta Valle del Lambro, Brughiera Briantea)".

 
Il Parco 2 giugno, in località Porada.
 
Il Parco 2 giugno in veste invernale.

Le aree protette erano precedentemente inserite nel PLIS Brianza Centrale occupavano una superficie di 385 ettari a corona della città di Seregno.

Dal 19 dicembre 2019 il Parco locale di interesse sovracomunale Grugnotorto Villoresi e Brianza Centrale (GruBrìa) è il risultato dell'aggregazione dei due precedenti PLIS; del Consorzio di gestione, oltre a Seregno, fanno parte Bovisio Masciago, Cinisello Balsamo, Cusano Milanino, Desio, Lissone, Muggiò, Nova Milanese, Paderno Dugnano e Varedo,

All'interno del territorio del Comune esistono alcuni parchi di un certo rilievo che si sommano alle piccolissime aree a verde sparse all'interno del tessuto urbano.

Di notevole interesse botanico è il parco XXV Aprile, situato in centro, aperto al pubblico nel 1979 dall'esproprio di un giardino privato, che presenta alberi secolari di numerose essenze.A Seregno, nella parte occidentale esistono due grandi aree fruibili dalla popolazione: il "Parco 2 Giugno" alla Porada e il Parco agricolo del Meredo.

Il Parco 2 giugno si presenta come un grande parco cittadino (oltre 50 ha) dove sono state realizzate piste ciclabili e pedonali, orti urbani e zone ricreative con tavoli di legno e giochi per bambini. Vi si alternano campi coltivati ed aree boschive, sia di tipo spontaneo che di impianto artificiale, dove recentemente è stato avvistato il gufo comune (Asio otus), a dimostrazione del fatto che la tutela delle aree verdi contribuisca alla protezione e alla diffusione della fauna selvatica.

L'area del Meredo si è preservata grazie al fatto di trovarsi incuneata tra due linee ferroviarie (la Seregno-Saronno-Novara e la Milano-Chiasso). Il Parco agricolo (oltre 70 ha), oggetto di piantumazioni di nuove superfici boscate, è occupato prevalentemente da campi e boschetti lineari di robinie e sambuchi e risulta fruibile grazie alle vecchie strade vicinali, ora trasformate in piste ciclo-pedonali con fondo in calcestre. Rilevante un esemplare isolato di farnia di grandi dimensioni, vicino a un piccolo bosco di carpini, nei pressi del quartiere Ceredo.

Più frammentarie e meno preservate le rimanenti aree del parco, situate soprattutto a nord (zona Orcelletto e via Briantina) e a est (zona Dosso) della città. Zone comunque importanti per la presenza, al di là del confine comunale, di ampie aree libere nei comuni di Carate Brianza, Albiate, Sovico, Macherio e Lissone che potrebbero essere inglobate nel PLIS e garantire un collegamento con il Parco Valle del Lambro. L'unione con gli altri comuni dell'ex Parco Grugnotorto Villoresi permetterà una migliore fruizione anche queste aree minori.

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[33]

Etnie e minoranze straniere modifica

Come molti altri centri dell'Italia settentrionale, a partire dagli anni sessanta, anche Seregno è stata ed è interessata da un notevole flusso migratorio proveniente dall'Italia meridionale, mentre dalla fine del XX secolo è diventata una città multietnica con una presenza significativa di cittadini provenienti dall'estero: alla data del 31 dicembre 2010 risultano infatti residenti nel territorio comunale 2 698 stranieri,[34] che rappresentano il 6,2% della popolazione residente totale. Le dieci comunità più numerose sono le seguenti:[34]

Tradizioni e folclore modifica

La santa patrona della città è Santa Valeria festeggiata l'ultimo lunedì di Aprile. In occasione della ricorrenza viene organizzata una grande fiera che si snoda per le vie dell'omonimo quartiere.

Cultura modifica

Biblioteche modifica

 
L'attuale sede della biblioteca civica Ettore Pozzoli, in piazza monsignor Gandini.

Seregno è dotata di una biblioteca civica, intitolata a Ettore Pozzoli, situata in piazza monsignor Gandini; fa parte del sistema bibliotecario BrianzaBiblioteche.

Musica modifica

Concorso Pianistico Internazionale Ettore Pozzoli modifica

Concorso Pianistico Internazionale, aperto a giovani pianisti di tutto il mondo, che si tiene con cadenza biennale. Fondato nel 1959 dalla vedova del Maestro Ettore Pozzoli, Gina Gambini la quale decise di istituire un concorso di richiamo internazionale per giovani pianisti per ricordare la figura del marito. Oltre 1.500 i concorrenti che hanno partecipato alle 25 edizioni, di cui ben 1.000 provenienti da Paesi esteri. Nell'Albo dei vincitori spicca il nome di Maurizio Pollini, che si aggiudicò il primo premio alla prima edizione del 1959.

Coro il Rifugio modifica

Il Coro il Rifugio di Seregno è una Associazione Culturale di Canti Popolari. Attualmente il Coro è diretto dal Maestro Fabio Triulzi ed è stato fondato a Seregno nel 1966. L'attività principale del Coro è quella di svolgere attività culturali con l'obiettivo di sviluppare nuove relazioni con altre organizzazioni. Il repertorio è formato da canti popolari d'autore di vario genere, con una attenzione particolare ai canti della Brianza e della Lombardia.

Geografia antropica modifica

Urbanistica modifica

 
La borgata del Pumiroeu.

Seregno è caratterizzata da un centro storico particolarmente esteso ed omogeneo nella sua struttura; le abitazioni sono costituite da palazzi signorili o da cortili promiscui con un'altezza media di due, tre piani. Peraltro non mancano, accanto a questi ultimi, palazzi di moderna realizzazione svettanti sino a 15 piani (torre dei giardini e torre della stazione).

Nel centro storico è ubicato il nucleo antico di Seregno, il cuore della cittadina, costituito da una serie di vicoli appartenenti a diverse borgate distribuite nelle vicinanze dell'asse principale (corso del Popolo, via Trabattoni, via Verdi) e degli assi secondari (via Cavour, via Garibaldi, via Umberto I).

 
Scorcio di via Garibaldi.

Dal centro storico alla circonvallazione si estendono invece le aree di sviluppo ottocentesco della città, formato prevalentemente da isolati di due piani nei quali oltre alle abitazioni erano spesso situate le attività artigianali legate alla produzione del mobile.

Borgate e località modifica

Le principali borgate del centro storico sono:

  • Pomiroeu (Pomirolo), attuale via Leonardo da Vinci: anticamente ospitava le carceri.
  • Burghesàn;
  • Serbügia, attuale via Cavour;
  • Puzuràn (Pozzo), attuale largo San Vittore: vi si trovava il pozzo più antico di Seregno, ancora visibile e le sembianze dell'antica chiesa di San Vittore.
  • Vignoeu (Vignoli), attuale via Santino De Nova e via Vignoli: ospitava una vasta vigna ed un capitello votivo dedicato alla Madonna, poi divenuto Santuario della Madonna dei Vignoli; al suo fianco sorge la scuola materna più antica di Seregno, "Santino De Nova", la quale conserva preziosamente, al suo interno, rami della storica vigna.

Le principali località, presenti anche oltre il centro storico, sono:

  • Ca' Storta (Casa Storta);
  • Fort di Och;
  • Pozzone[35] (nord est): è presente il suggestivo complesso della cascina con annessa chiesetta di Sant'Anna;
  • Quattro Strade (centro est);
  • Meredo[36] (sud ovest): ospita i boschi di San Pietro, grande patrimonio verde;
  • Dosso[37] (est): presenza di numerose cascine;
  • Porada (nord ovest): centro natatorio e palazzetto dello sport "PalaPorada";
  • Polo Nord (nord est): accanto all'antica cascina sorge il complesso scolastico "Primo Levi" e "Martino Bassi".

Quartieri modifica

 
Scorcio del parco Giovanni Paolo II, nel quartiere Orcelletto.

I quartieri di Seregno sono:[38]

  • San Rocco (centro): presenza dell'antico oratorio dei Santi Rocco e Sebastiano e del prestigioso teatro e cinema San Rocco;
  • Santa Valeria (centro ovest): presenza del rinomato santuario della Madonna di Santa Valeria; Quartiere residenziale. È a sua volta diviso in quattro rioni: Ca' Storta, Cruseta, Numer 2[39] e Riun.
  • Bivio (centro): capitello votivo;
  • Ceredo[40][41]: sorge nella parte occidentale della città, ai confini con il Comune di Meda. Nel quartiere si estendono ampie zone di edilizia residenziale relativamente recente (anni settanta e ottanta); è inoltre rilevante la presenza del Parco GruBrìa, ampia area verde di interesse sovracomunale.
  • Orcelletto: situato nella parte nordoccidentale del territorio comunale, intorno alla via omonima, è un quartiere caratterizzato da un esteso sviluppo di zone residenziali piuttosto recenti.
  • Consonno: situato nella parte settentrionale della cittadina al confine con gli abitati di Paina (Giussano) e Perticato (Mariano Comense), è caratterizzato dalla presenza di ampie zone residenziali recenti. Il quartiere è attraversato dalla strada provinciale vecchia Valassina (Via Giuseppe Verdi). Nel quartiere sono presenti l'istituto Piccolo Cottolengo - opera Don Orione, il collegio arcivescovile Ballerini ma soprattutto le vecchie cisterne dell'acqua potabile, uno dei tanti simboli ancora presenti della "vecchia Seregno".
  • Fuin: situato nella parte orientale della cittadina, è caratterizzato dalla presenza di ampie aree residenziali piuttosto recenti che si affiancano ad aree artigianali e ad aree non edificate e incolte nelle vicinanze della SS 36 che passa per il quartiere. Vi si trova inoltre una cappella votiva della Madonna della Campagna;
  • Sant'Ambrogio[42] (sud ovest);
  • San Carlo[43] (sud): un tempo frazione di Seregno, ospita l'oratorio di San Carlo ed una grande corte residenziale;
  • Lazzaretto: situato nella zona sudorientale della città, ha una superficie di circa 0,6 km² (60 ha) e una popolazione di circa 3.000 abitanti.[44] Nel quartiere sono presenti zone residenziali intervallate da ampie aree dedicate alle attività artigianali o produttive, oltre che di alcune residue aree non edificate. Il territorio è attraversato dalla linea ferroviaria Seregno-Bergamo;
  • San Giuseppe[45] (sud est): ville di notevole prestigio;
  • San Salvatore[37] (est);
  • Crocione (Crusun): compreso fra la linea ferroviaria Milano-Chiasso, il confine comunale di Desio e il quartiere San Carlo. Zona prevalentemente agricola fino alla prima guerra mondiale, ospita un quartiere di edilizia economica popolare edificato dall'ALER alla fine degli anni settanta. L'arrivo di numerose comunità di immigrati ha portato numerosi problemi di integrazione fra le varie comunità venute a sovrapporsi nel quartiere.[46] Nel quartiere è presente un capitello votivo, detto del Crusun.

Economia modifica

Seregno ha sempre avuto una vocazione a livello industriale, commerciale e artigianale, essendo crocevia per varie province e per la vicinanza al territorio elvetico. Nel XX secolo erano in attività molte trance sul territorio comunale, segno che la produzione del mobile era fiorente e di ottima qualità,[47] ma con il passare del tempo al legno si sono sostituiti i prodotti tessili, chimici, meccanici, elettronici, informatici e della lavorazione della gomma. Sono circa 5000 le industrie e le imprese artigianali[senza fonte].

Infrastrutture e trasporti modifica

 
L'uscita di Seregno Nord sulla SS 36

Strade modifica

Seregno è lambita, nella sua parte est, dalla strada statale 36 del Lago di Como e dello Spluga detta anche Nuova Valassina.

Poco più ad ovest il tessuto urbano cittadino è attraversato dalla Strada Provinciale 9, detta Vecchia Valassina, che attraversa l'intero comune dal confine con Desio a quello con Giussano.

Ferrovie modifica

 
Stazione di Seregno

La stazione di Seregno è un nodo di interscambio della rete ferroviaria regionale: vi afferiscono le linee regionali Saronno–Seregno, Seregno–Bergamo e la direttrice internazionale Chiasso-Milano.

La stazione è servita dalle linee S9 e S11 del servizio ferroviario suburbano di Milano e dai treni regionali Seregno-Carnate Usmate, operati da Trenord nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Lombardia, oltre che dai RegioExpress RE80 Locarno-Chiasso-Milano Centrale operati da TiLo.

Tranvie modifica

Nell'aprile 2023 sono stati avviati i lavori di costruzione della tranvia Milano-Seregno, che effettuerà capolinea presso la stazione di Seregno. La tranvia prevede complessivamente tre fermate nel territorio comunale di Seregno.[48]

In passato, Seregno era servita da due tranvie interurbane, la Milano-Carate/Giussano e la Monza-Meda-Cantù.[49]

Trasporto pubblico locale modifica

Esiste un servizio di trasporto pubblico urbano esercitato da STIE con 3 linee.

Amministrazione modifica

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
6 dicembre 1993 6 giugno 1995 Evita Bovolato Lega Nord sindaco [50]
6 giugno 1995 4 dicembre 1995 Giuseppe Silva commissario straordinario
4 dicembre 1995 5 aprile 2005 Gianluigi Perego lista civica di centro-sinistra sindaco
5 aprile 2005 16 giugno 2015 Giacinto Mariani Il Popolo della Libertà
Forza Italia
Lega Nord
sindaco
16 giugno 2015 28 settembre 2017 Edoardo Mazza Forza Italia
Lega Nord
sindaco [51]
28 settembre 2017 26 giugno 2018 Antonio Cananà
Giorgio Zanzi
commissario straordinario
26 giugno 2018 in carica Alberto Rossi coalizione di centro-sinistra sindaco [52]

Gemellaggi modifica

  Sant'Agata di Esaro[53]

Sport modifica

La pratica sportiva a Seregno nasce il 31 agosto 1892 con la fondazione della Società Ginnastica da parte di Adolfo Martinoli e Carlo Pozzoli, quest'ultimo vicepresidente della Pro Patria di Milano, e collegata, oltre che con il sodalizio ambrosiano, anche con la Forti e Liberi di Monza. Tale Società Ginnastica si affilierà con il nome di "Labor" alla Federazione Ginnastica Nazionale Italiana (F.G.N.I) il 7 ottobre dello stesso anno.

La società più longeva operante sul territorio cittadino è la Salus Ginnastica (1902), seguita dal Seregno Calcio (istituito nel 1913 e poi più volte rifondato), dalle sezioni civiche del Club Alpino Italiano (1922) e dell'Associazione Italiana Arbitri (1929).

Per alcuni tratti, a cavallo degli anni Novanta, toccò all’hockey su pista il ruolo di fiore all’occhiello dello sport seregnese. Nel 1990 la squadra locale, sponsorizzata Mobilsigla, vince la Coppa Cers battendo in finale il Barcellona, nel 1991 diventa campione d'Italia regolando in quattro gare il Roller Monza e successivamente, nel 1992, raggiunge la finale di Coppa dei Campioni dove viene battuto dagli spagnoli del Liceo La Coruña perdendo 6-7 nel vetusto PalaStadio e impattando 2-2 in Galizia.

Molto attiva anche l’atletica leggera con Giulia Sportoletti (Atletica 5 Cerchi) che nel 2013 si laurea campionessa italiana di pentathlon con annesso record nazionale. In precedenza anche Massimo Santambrogio (SNIA Fibre), campione d’Italia Under 23 sui 1500 m nel 1995, e Roberta Sara Colombo (Atletica 2000) hanno avuto l’onore di vestire la canottiera della nazionale italiana rispettivamente negli 800 m e nel salto in lungo.

Impianti sportivi modifica

Il principale impianto sportivo della città è lo stadio Ferruccio. La costruzione, nel tipico stile razionalista proprio dell'edilizia monumentale del ventennio fascista, fu commissionata nei primi anni 1930 da Umberto Trabattoni, allora presidente del Seregno, che lo dedicò al suo unico figlio maschio, Ferruccio, tragicamente scomparso in giovane età. Inaugurato nel 1935, è stato oggetto di un'importante opera di restauro dal 2004 al 2009; la capienza totale degli spalti è di 3.700 posti, dei quali 1.700 numerati e coperti e 2.000 scoperti. Nei locali interni vi è la sede della sezione civica dell'Associazione Italiana Arbitri.

A Seregno sono presenti altri impianti sportivi, tra i quali i complessi Seregnello (dove si allena il Seregno) e La Porada (inaugurato nel 1974 e dotato di una piscina olimpionica scoperta e due da 25 metri, una coperta e una scoperta, un campo da rugby, quattro campi da tennis, due coperti e due scoperti), il palazzetto dello sport polifunzionale "Enrico Somaschini" (inaugurato nel 2000 ed intitolato dal 2014 all'imprenditore ed ex presidente dell'Hockey Seregno).

Note modifica

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT. URL consultato l'8 gennaio 2024.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ http://clima.meteoam.it/AtlanteClimatico/pdf/%28066%29Milano%20Malpensa.pdf
  5. ^ Decreto del Presidente della Repubblica 26 agosto 1993, n. 412 (PDF), su efficienzaenergetica.acs.enea.it. URL consultato il 21 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 19 settembre 2010).
  6. ^ Classificazione climatica dei comuni lombardi, su confedilizia.it, Confederazione Italiana Proprietà Edilizia. URL consultato il 21 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2012).
  7. ^ La Lombardia paese per paese. VI volume. Bonechi editore, Firenze, 1986.
  8. ^ Picasso e Tagliabue, pp. 4-5.
  9. ^ a b c d e Comune di Seregno
  10. ^ Cazzaniga, p. 29.
  11. ^ a b c Basilica Archiviato il 12 maggio 2006 in Internet Archive.
  12. ^ Comune di Seregno, 1816 - 1859 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali
  13. ^ a b c d Seregno, su Archivio Centrale dello Stato.
  14. ^ Stemma del comune di Seregno, su comuni-italiani.it. URL consultato il 31 dicembre 2011.
  15. ^ a b c Storia della Parrocchia
  16. ^ Associazione Italiana di Campanologia – I CAMPANILI PIÙ ALTI D’ITALIA (PDF), su campanologia.org. URL consultato il 23 aprile 2013.
  17. ^ Abbazia S. Benedetto - Seregno (MI) - abbazia Archiviato il 23 febbraio 2010 in Internet Archive.
  18. ^ AboutUs[collegamento interrotto]
  19. ^ Parrocchia San Giovanni Bosco - Ceredo - Home
  20. ^ C. Ballabio, Z. Celotto, I Signori di Seregno dal XVI al XVIII secolo, pp. 152-163, Seregn de la memoria, Novembre 2018.
  21. ^ Cfr. G. Colombo, Seregno. L'immagine della città storica, pp. 224-231.
  22. ^ Brianza Centrale, Brianza Centrale: Il falso ed il vero Palazzo Landriani di Seregno, su Brianza Centrale, domenica 30 dicembre 2018. URL consultato il 30 dicembre 2018.
  23. ^ Per questo è conosciuto erroneamente anche come "Palazzo Landriani Caponaghi". I Landriani erano i proprietari precedenti ai Caponaghi. Cfr. C. Ballabio e Z. Celotto, Corti e contrade. Il borgo di Seregno dal XVI al XX secolo, pp. 149-150.
  24. ^ Beni Culturali [collegamento interrotto], su lombardiabeniculturali.it.
  25. ^ Comune di Seregno - CRU 16, su seregno.info. URL consultato il 28 marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 16 agosto 2006).
  26. ^ Copia archiviata, su madm.it. URL consultato il 28 marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 5 agosto 2010).
  27. ^ Nel mondo dell’araldica le imprese sono rappresentazioni simboliche di episodi riguardanti anche un singolo individuo appartenente alla casata, oppure una virtù o un precetto da seguire.
  28. ^ Zeno Celotto, La fontana del mangiabagaj, in Collana i Ciculabèt, n. 32, Seregno, Circolo culturale Seregn de la memoria, 2021, pp. "51-87".
  29. ^ Cfr. Z. Celotto, I secoli e i luoghi dei Medici da Seregno, p. 48.
  30. ^ Cfr. Z. Celotto, I secoli e i luoghi dei Medici da Seregno, pp. 48-52.
  31. ^ Cfr. Z. Celotto, I secoli e i luoghi dei Medici da Seregno, p. 53.
  32. ^ a b c d e Comune di Seregno
  33. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  34. ^ a b Bilancio demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2010, su demo.istat.it, Istituto nazionale di statistica. URL consultato il 9 dicembre 2011 (archiviato il 22 giugno 2013).
  35. ^ Cascina Pozzone a Carate Brianza, su brianzacentrale.blogspot.it.
  36. ^ Il Meredo di Seregno: un'eredità verde da preservare, su brianzacentrale.blogspot.it.
  37. ^ a b San Salvatore e Dosso a Seregno: tra antiche cascine, campi e qualche capannone, su brianzacentrale.blogspot.it.
  38. ^ Comune di Seregno
  39. ^ La storia delle cascine gemelle a Seregno, su brianzacentrale.blogspot.it.
  40. ^ Ceredo: la ricerca della cascina perduta, su brianzacentrale.blogspot.it.
  41. ^ L'antico complesso di Cascina Donetta a Seregno, su brianzacentrale.blogspot.it.
  42. ^ Sulle (tenui) tracce del passato nel quartiere Sant'Ambrogio a Seregno, su brianzacentrale.blogspot.it.
  43. ^ San Carlo: quel che resta del borgo, su brianzacentrale.blogspot.it.
  44. ^ Comune di Seregno, su comune.seregno.mi.it. URL consultato il 26 marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 27 marzo 2010).
  45. ^ Desio: San Giuseppe e la Villa Buttafava, su brianzacentrale.blogspot.it.
  46. ^ Abitare e incontrarsi al Crocione - Il quartiere S. Ambrogio - Crocione Archiviato il 27 gennaio 2010 in Internet Archive.
  47. ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 1, Roma, A.C.I., 1985, p. 14.
  48. ^ Metrotranvia Milano Parco Nord-Seregno (PDF), su www.cittametropolitana.mi.it.
  49. ^ MM, su metropolitanamilanese.it. URL consultato il 6 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2016).
  50. ^ Dimissionaria dopo essere stata espulsa dal partito. Rinasceremo dalle ceneri, la Repubblica, 23 novembre 1995.
  51. ^ Decaduto in seguito alle dimissioni della maggioranza dei membri del consiglio comunale.
  52. ^ Coalizione di centrosinistra formata da Partito Democratico e dalle liste civiche "Scelgo Seregno" e "Cambia Seregno" [1] Archiviato il 2 settembre 2018 in Internet Archive..
  53. ^ Un gemellaggio nel segno della continuità. [collegamento interrotto], su comune.santagatadiesaro.cs.it. URL consultato il 14-12-2009.

Bibliografia modifica

  • Chiara Ballabio. Piccolo atlante della Seregno antica. Seregno, Circolo culturale "Seregn de la memoria", 2020.
  • Chiara Ballabio e Zeno Celotto. Campi e cascine. Storia della Seregno rurale. Seregno, Circolo culturale "Seregn de la memoria", 2015.
  • Chiara Ballabio e Zeno Celotto. Corti e contrade. Il borgo di Seregno dal XVI al XX secolo. Seregno, Circolo culturale "Seregn de la memoria", 2017.
  • Chiara Ballabio e Zeno Celotto. I Signori di Seregno dal XVI al XVIII secolo. Seregno, Circolo culturale "Seregn de la memoria", 2018.
  • Paolo Cazzaniga, Araldica seregnese. Storie e simboli di una comunità della Brianza, Seregno, Circolo Culturale "Seregn de la memoria, 2011.
  • Zeno Celotto. La fontana del mangiabagaj. Circolo culturale "Seregn de la memoria", 2021.
  • Zeno Celotto. I secoli e i luoghi dei Medici da Seregno. Circolo culturale "Seregn de la memoria", 2023.
  • G. Ferrarini, A. Stadiotti e M. Stadiotti (a cura di). Seregno. Un paese, la sua storia, la sua anima. Carnate, Telesio editrice, 1999.
  • Ezio Mariani. Storia di Seregno. Seregno, 1963.
  • Giuseppe Mariani. Storia della scuola elementare comunale in Italia dal 1815 al 1945. Il caso di Seregno. GWMAX, 2022.
  • Giorgio Picasso e Mauro Tagliabue (a cura di), Seregno. Una comunità di Brianza nella storia (secoli XI-XX), Seregno, Comune di Seregno, 1994.

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