Il nitrito è un anione composto da un atomo di azoto e due atomi di ossigeno caricati negativamente. La sua formula chimica è . A seconda dei casi, può essere considerato come un sale o un estere dell'acido nitroso.

Ione nitrito
Struttura 3D a sfere dello ione nitrito
Struttura 3D a sfere dello ione nitrito
Struttura 3D a sfere Van der Waals dello ione nitrito
Struttura 3D a sfere Van der Waals dello ione nitrito
Nome IUPAC
Diossinitrogeno(2-) [1]
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolare
Indicazioni di sicurezza
Simboli di rischio chimico
infiammabile irritante
attenzione
Frasi H---
Consigli P---
Struttura nel gruppo funzionale nitrossile

I nitriti presentano un'alta tossicità per l'uomo, specialmente nei bambini, in quanto inducono la formazione di metaemoglobina, forma non funzionante dell'emoglobina che riduce l'apporto di ossigeno ai tessuti e talvolta causa anche il decesso. Per reazione con ammine secondarie ed ammidi presenti negli alimenti, forma le nitrosammine, N-nitroso composti cancerogeni.

Esempi di composti nitritici modifica

Nitriti inorganici modifica

In chimica inorganica, i nitriti sono sali dell'acido nitroso  . Essi sono formati dallo ione nitrito  . I nitriti dei metalli alcalini e dei metalli alcalino terrosi possono essere sintetizzati facendo reagire una miscela di monossido di azoto   e diossido di azoto   con la corrispondente soluzione di idrossido di metallo, come pure attraverso la decomposizione termica del corrispondente nitrato. Altri nitriti sono ottenibili per mezzo della riduzione dei corrispondenti nitrati.

Il nitrito di sodio è usato nella preparazione della salsiccia poiché abbatte la carica batterica e, in una reazione con la mioglobina della carne, dà al prodotto un bel colore rosso scuro. A causa della tossicità del nitrito (la dose letale per l'uomo è fissata all'incirca in 22 mg/kg di peso corporeo), la concentrazione massima consentita nelle carni è di 200 ppm. A certe condizioni, specialmente in cucina, i nitriti della carne possono reagire con prodotti della degradazione degli amminoacidi, formando le nitrosammine, che sono notoriamente cancerogene.

Il nitrito è rilevato ed analizzato dalla reazione di Griess, che implica la formazione di un colorante azoico rosso intenso nel caso venga fatto reagire un campione di NO2 con acido solfanilico e α-naftilammina in presenza di acido.[2]

I nitriti possono essere ridotti ad ossido di azoto o ad ammoniaca da varie specie di batteri.

Nitriti organici modifica

In chimica organica, i nitriti sono esteri dell'acido nitroso e presentano il gruppo funzionale nitrossido. Essi hanno formula generale R-O-N=O, in cui R è un gruppo arile o alchile. Il nitrito di amile viene utilizzato in medicina come trattamento per le malattie cardiache.

I nitriti non devono essere confusi con i nitrocomposti, nonostante questi ultimi, essendo isomeri, abbiano in comune la stessa formula bruta (RNO2), o con i nitrati, che sono esteri dell'acido nitrico (R-O-NO2). L'anione nitrito   non deve poi essere confuso con il catione nitronio  .

Applicazioni modifica

Impiego nell'industria alimentare modifica

I nitriti possono essere addizionati come conservanti ai seguenti alimenti: insaccati (freschi, stagionati, cotti), prosciutti (stagionati e cotti), semiconserve non sterilizzate (würstel e mortadella), le conserve sterilizzate, carni affumicate, nei cereali e prodotti tostati, pesce.

La Direttiva del Parlamento Europeo 95/2/CE del 20 febbraio 1995 consente per gli insaccati l'addizione di nitrito di sodio (E 250) solo o con NaCl e di nitrito di potassio (E 249), nella misura massima di 150 mg/kg. Permette inoltre, come funzione di riserva, l'impiego di nitriti l'addizione di nitrato di sodio (E 251) e di potassio (E 252) nella misura massima di 250 mg/kg.

Il Comitato Scientifico per l'Alimentazione della Commissione Europea ha valutato l'assunzione giornaliera accettabile di nitriti nell'ordine di 0,06 mg/kg di peso corporeo e di 3,7 mg/kg per i nitrati.

Il comitato FAO-OMS ha fissato per i nitriti una dose giornaliera di 0-0,1 mg/kg di peso corporeo.

La legislazione italiana è fra le più restrittive, perché l'impiego è consentito solo per la carne conservata.

La legge consente l'aggiunta negli alimenti di un quantitativo massimo di nitriti pari a 150 mg per kg di prodotto, 25 volte quella massima presente nei vegetali.

Note modifica

  1. ^ Nomenclature of Inorganic Chemistry : IUPAC Recommendations 2005 (Red Book), Cambridge, The Royal Society of Chemistry, 2005, p. 315, ISBN 978-0-85404-438-2.
  2. ^ V. M. Ivanov, Il 125º anniversario del reattivo di Griess, in Giornale di Chimica Analitica, vol. 59, n. 10, 2004, pp. 1002-1005. Tradotto dal Žurnal Analitičeskoj Khimii, vol. 59, n. 10, 2004, pp. 1109–1112.

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