Partito per la Libertà

partito politico olandese

Il Partito per la Libertà (in olandese Partij voor de Vrijheid, PVV) è un partito politico olandese di destra ed estrema destra nazionalista e populista.[3][4]

Partito per la Libertà
(NL) Partij voor de Vrijheid
LeaderGeert Wilders
StatoBandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi
SedeL'Aia[1]
AbbreviazionePVV
Fondazione22 febbraio 2006[2]
Derivato daPartito Popolare per la Libertà e la Democrazia
IdeologiaNazionalismo olandese[3]
Populismo di destra[3][4][5]
Antislamismo[3][5]
Euroscetticismo forte[3][5][6]
Anti-immigrazione[3]
CollocazioneDestra[7][8]/Estrema destra
Partito europeoID
Gruppo parl. europeoID
Seggi Tweede Kamer
37 / 150
(2023)
Seggi Eerste Kamer
5 / 75
(2023)
Seggi Europarlamento
0 / 29
(2019)
Seggi Provinciali
34 / 572
(2023)
Iscritti1 (22 febbraio 2006)
Colori             Tricolore olandese
     Grigio
Sito webwww.pvv.nl/
Bandiera del partito

Storia modifica

 
Geert Wilders, fondatore e leader del partito (dal 2006) e presidente del gruppo nella Tweede Kamer

Nel 2004 Geert Wilders abbandonò il Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia (VVD), e diede vita ad un proprio gruppo parlamentare. Wilders non condivise la posizione filoeuropeista del VVD, oltre che la disponibilità dimostrata dal partito all'ingresso della Turchia in Unione europea.

Nel 2005 Wilders si impegnò per il "No" al referendum confermativo della Costituzione Europea. La vittoria degli euroscettici diede ampio spazio ai movimenti e partiti non-allineati (PVV, socialisti ed animalisti).

Alle elezioni legislative del 2006 il neonato PVV raccolse il 5,89% dei voti, sottratti soprattutto al VVD (-3,3%) ed alla Lista Pim Fortuyn (-5,5%), ed ottenne 9 seggi. Dalle elezioni uscì una netta vittoria dei partiti euroscettici, che avevano condotto la battaglia per il NO alla Costituzione europea nel 2005.

Alle elezioni europee del 2009 dei Paesi Bassi ottiene il 16,97% dei consensi e risultando il secondo partito a livello nazionale, dopo l'Appello Cristiano Democratico (CDA).

Le elezioni legislative del 2010 segnarono un'ulteriore e forte crescita dei liberal-populisti del Partito per la Libertà che ottiene il 15,45% dei voti (+9,56%) e 24 seggi alla Camera. Il nuovo governo, di minoranza, viene formato da VVD e CDA con l'appoggio esterno del PVV.

Il 21 aprile 2012 il PVV ritira il sostegno al governo di Mark Rutte, portando il paese ad elezioni anticipate.

Dalle elezioni legislative del 2012 il PVV esce nettamente ridimensionato, ottenendo il 10,08% dei voti espressi (-5,4%) e 15 seggi alla Camera. Nel 2017, nonostante i sondaggi prevedessero all'inizio una sua grande vittoria alle elezioni legislative, il partito ottiene il 13.06% dei voti (+2.98%) e 20 seggi (+5) alla Camera, pur riuscendo ad aumentare i consensi nazionali.

Le elezioni europee del 2019 rappresentano un clamoroso insuccesso per il partito di Wilders, scendendo al minimo storico (3,54%) e perdendo la propria rappresentanza a Strasburgo. La maggior parte delle perdite del PVV sono andate a beneficio di un nuovo soggetto politico di matrice nazionalista, il Forum per la Democrazia.

Alle elezioni legislative del 2023 il partito ottiene il 23,49%, risultando essere inaspettatamente il primo partito in Olanda con un aumento del 12,90% e 37 seggi alla Camera.

Ideologia modifica

In vista delle elezioni del 2021, il Partito della Libertà ha pubblicato un documento di 51 pagine, con un'enfasi particolare sul nazionalismo. Il partito di estrema destra sostiene l'uscita dall'Unione Europea, il ritorno ai confini nazionali e la chiusura del Paese agli immigrati provenienti dai Paesi musulmani. Anche la protezione dei rifugiati sarà vietata. Il documento è inoltre favorevole a vietare il diritto di voto alle persone con doppia nazionalità. Il partito ritiene che "i Paesi Bassi siano diventati irriconoscibili. I terroristi di strada immigrati, spesso marocchini, terrorizzano gli olandesi ovunque." Per il PVV, l'Islam non dovrebbe più essere considerato una religione, ma una "ideologia totalitaria", e le moschee, le scuole coraniche e il Corano dovrebbero essere vietati. In un governo Wilders, verrebbe creato un Ministero dell'Immigrazione, della Remigrazione e della De-Islamizzazione. Per quanto riguarda l'ambiente, il PVV è scettico nei confronti del cambiamento climatico. Il documento chiede di smantellare le turbine eoliche offshore "per fare spazio alle navi", di fermare i parchi solari che "danneggiano il paesaggio", di ritirarsi dall'Accordo sul clima di Parigi e di rifiutare il "Green Deal europeo". È economicamente neoliberale.[9][10]

Il PVV si configura come un movimento di cittadini e una piattaforma elettorale. Non è un partito tradizionale con iscritti, non svolge congressi e non riceve finanziamenti pubblici ma solo da parte di privati.[11]

Nonostante Wilders si dichiari antifascista, filosemita e sionista, nel dicembre 2008, l'ottavo studio di Monitoraggio di Razzismo ed Estremismo condotto dalla Fondazione Anna Frank (Anne Frank Stichting), che si occupa di razzismo e antisemitismo, e dall'Università di Leiden, ha dichiarato che il partito può essere considerato di estrema destra, seppure con molti "se e ma".[12]

Presidenti modifica

Risultati elettorali modifica

Elezioni legislative modifica

Anno Voti % +/- Seggi +/- Status
2006 579.490 5,89 (5.º)
9 / 150
Opposizione
2010 1.454.493 15,45 (3.º)  9,56
24 / 150
 15 Maggioranza[13]
2012 950.263 10,08 (3.º)  5,37
15 / 150
 9 Opposizione
2017 1.372.941 13,06 (2.º)  2,98
20 / 150
 5 Opposizione
2021 1.124.482 10,79 (3.º)  2,27
17 / 150
 3 Opposizione
2023 2.450.878 23,49 (1.º)  12,70
37 / 150
 20

Elezioni europee modifica

Anno Voti % +/- Seggi +/-
2009 772.746 16,97 (2.º)
4 / 25
2014 633.114 13,32 (3.º)  3,65
4 / 26
 
2019 194.178 3,54 (11.º)  9,78
0 / 26
 4

Note modifica

  1. ^ (NL) Contact, su pvv.nl, Party for Freedom. URL consultato il 1° marzo 2024 (archiviato dall'url originale il 7 maggio 2018).
  2. ^ "(NL) Partij voor de Vrijheid (PVV) (archiviato dall'url originale il 28 aprile 2018).
  3. ^ a b c d e f (EN) Teun Pauwels, Populism in Western Europe: Comparing Belgium, Germany and The Netherlands, Routledge, 2014, pp. 117–118, ISBN 978-1-317-65391-2.
  4. ^ a b Parties and elections - Netherlands, su parties-and-elections.eu. URL consultato il 16 luglio 2012.
  5. ^ a b c (EN) Marthe van der Wolf, Dutch Elections Overtaken by Populist, Anti-Establishment Parties, in Voice of America, 23 gennaio 2017. URL consultato l'8 febbraio 2017.
    «... populist Geert Wilders and his Freedom Party are leading the polls. His message is anti-establishment, anti-immigrant, anti-EU and anti-Islam»
  6. ^ https://europeelects.eu/netherlands/
  7. ^ Rita C-K Chin, After the Nazi racial state: difference and democracy in Germany and Europe, University of Michigan Press, 2009, p. 239.
  8. ^ Anna Holligan, Are Dutch voters really turning to populist Geert Wilders?, su bbc.co.uk, 9 dicembre 2016. URL consultato il 10 dicembre 2016.
    «Dutch voters choose a new government in March 2017 and if the polls are right, the right-wing Freedom Party (PVV) of populist leader Geert Wilders is surging ahead of his rivals and is set to win 35 seats'»
  9. ^ (EN) Dutch party wants to outlaw mosques, Islamic schools, Koran, su POLITICO, 26 agosto 2016.
  10. ^ (FR) Emmanuel Berretta, Aux Pays-Bas, Geert Wilders veut « désislamiser » la société, su Le Point, 11 gennaio 2021.
  11. ^ CHI È Geert Wilders, il padre-padrone islamofobo del partito che non c'è (ma vince).
  12. ^ (NL) Monitor Racisme & Extremisme (PDF), su annefrank.org, 2008. URL consultato l'11 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 21 settembre 2009).
  13. ^ Ha sostenuto il governo di minoranza presieduto da Mark Rutte fino al 23 aprile 2012, quando, a seguito delle divergenze con la coalizione di governo, passò all'opposizione

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN144828659 · ISNI (EN0000 0001 2236 6669 · LCCN (ENn2011011699 · GND (DE7703655-4 · BNF (FRcb166789466 (data) · J9U (ENHE987009624467305171