Ponsacco

comune italiano

Ponsacco (Pons Sacci in Latino) è un comune italiano di 15 511 abitanti[2] della provincia di Pisa in Toscana.

Ponsacco
comune
Ponsacco – Stemma
Ponsacco – Bandiera
Ponsacco – Veduta
Ponsacco – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Toscana
Provincia Pisa
Amministrazione
SindacoFrancesca Brogi (PD) dal 26-5-2014
Territorio
Coordinate43°37′N 10°38′E / 43.616667°N 10.633333°E43.616667; 10.633333 (Ponsacco)
Altitudine24 m s.l.m.
Superficie20,90 km²
Abitanti15 664[2] (31-12-2023)
Densità749,47 ab./km²
FrazioniCamugliano, Le Melorie, Val di Cava
Comuni confinantiCapannoli, Casciana Terme Lari, Pontedera
Altre informazioni
Cod. postale56038
Prefisso0587
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT050028
Cod. catastaleG822
TargaPI
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[3]
Cl. climaticazona D, 1 874 GG[4]
Nome abitantiponsacchino, ponsacchini;[1] ponsacchese, ponsacchesi (antico);[1]
Patronosan Costanzo Martire; san Giovanni Evangelista
Giorno festivoIl secondo Lunedì dopo la prima Domenica di Ottobre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Ponsacco
Ponsacco
Ponsacco – Mappa
Ponsacco – Mappa
Posizione del comune di Ponsacco all'interno della provincia di Pisa
Sito istituzionale

Geografia fisica modifica

 
Panorama di Ponsacco

Territorio modifica

Attraversato dal fiume Cascina e nelle immediate vicinanze del letto del fiume Era, il nucleo abitato nasce su un territorio pianeggiante che si estende per 20 km² ed è prevalentemente urbanizzato. Con una popolazione di oltre 15.000 abitanti, Ponsacco è la seconda città più popolata della Valdera dopo Pontedera dalla quale dista 5 km.

Clima modifica

Ponsacco essendo prevalentemente pianeggiante ha un clima mite con estati calde che vanno da maggio fino a settembre ed inverni freddi che vanno da novembre a febbraio.

Origini del nome modifica

Gli storici che nel corso dei secoli hanno citato Ponsacco sono assai numerosi e questo ha contribuito a generare varie ipotesi ed incertezze sull'origine del nome. Attualmente, in base alle fonti più accreditate, si ritiene che il nome nasca dalla fusione di pons sacci che significa ponte di Sacco. È logico supporre che Sacco fosse il nome della persona che aveva fondato il ponte oppure che lo custodiva e riscuoteva i pedaggi di coloro che transitavano sul ponte del fiume Cascina, attualmente situato nelle immediate vicinanze del centro storico, sulla via Salaiola che conduceva alle Saline di Volterra.

Storia modifica

 
Fonte Granducale

Il paese ha avuto fin dalla sua origine una grande importanza strategica in quanto si trovava al confine delle repubbliche di Pisa e Firenze. Il documento più antico che cita la zona è un rogito notarile conservato presso l'archivio arcivescovile di Lucca datato 17 febbraio 1197 scritto "apud Pontem Sacci" ("presso il Ponte di Sacco").

Nel corso dei secoli il territorio di Ponsacco si è trovato a far parte ora dell'una ed ora dell'altra repubblica.

Nel 1341 i fiorentini, allo scopo di distogliere Pisa dall'assedio di Lucca, occuparono la zona di Pontedera e Cascina sferrando un attacco ai castelli di Ponte di Sacco, Appiano (grosso castello nelle vicinanze di Ponsacco) e Petriolo. Dopo il saccheggio la pieve di Appiano fu annessa alla chiesa di Ponsacco, dove si trasferirono anche gli appianesi che sopravvissero alla disfatta operata dai fiorentini. Dopo questo avvenimento, nei giorni delle Rogazioni divenne tradizione che il pievano di Ponsacco si portasse in processione a benedire il luogo del cimitero della distrutta pieve d'Appiano.

Dal borgo di Appiano originò un'importante stirpe detta appunto "degli Appiano", tra i rappresentanti della quale si annovera Jacopo d'Appiano. Quest'ultimo insieme alla consorteria dei Lanfranchi nel 1392 fece uccidere a tradimento Pietro Gambacorti e avvelenò i suoi due figli e ciò lo portò per quasi un decennio alla signoria di Pisa. Risale a questo periodo la nascita dell'insediamento nel sito dell'attuale centro storico. Negli anni 1356-66 come risulta da una pergamena del 1366 custodita nell'archivio arcivescovile di Lucca, il doge di Pisa Giovanni dell'Agnello fece costruire una fortificazione cinta da bastioni e circondata da un fosso alimentato dalle acque del fiume Cascina. Tale fortificazione coincide con l'attuale centro storico del paese.

 
Affresco della battaglia del Castello del Ponte di Sacco

Negli anni a seguire il castello fu oggetto di continui assalti e assedi da parte dei fiorentini fino a che questi ultimi riuscirono nel 1406 a prenderne il controllo, che manterranno per quasi 90 anni fino al 1494. Durante il breve controllo della seconda Repubblica Pisana, il castello fu assediato e riconquistato da Firenze nel 1497 con l'esercito guidato da Guidobaldo da Montefeltro.[5] Le contese tra le due repubbliche continuarono fino al 1509, anno in cui i fiorentini, sul punto di perdere nuovamente il castello, abbatterono le mura e quasi tutte le torri.

Dal 1637 al 1781, il paese fu la sede del marchesato di Camugliano e Ponsacco nella Val d'Era; fu concesso nel 1637 da Ferdinando II de' Medici (tramite il R. Scrittoio delle Possessioni) al senatore Filippo Niccolini, fratello minore di Francesco (dal 1643 al 1650 marchese di Campiglia d'Orcia), insieme alla tenuta e villa medicea per 50.000 scudi. La tenuta fu messa in produzione come azienda vinicola dalla famiglia Niccolini che tuttora ne è proprietaria. Il marchesato si estendeva per circa 9 miglia con 190 famiglie e vi risiedeva un commissario feudale.

L'amministrazione comunale che farà da modello per quella attuale fu istituita negli anni 1808 - 1814 sotto l'occupazione francese derivante dalle guerre napoleoniche.

Nella seconda metà dell'800 fino alla prima metà del 900 il paese ebbe una buona prosperità anche se l'economia rimase prettamente agricola. Nel secondo dopoguerra si sviluppò un gran numero di piccole imprese artigiane dedite soprattutto alla produzione di mobili e arredamento, tradizione che continua tutt'oggi. Anche la vicinanza con le grandi fabbriche presenti a Pontedera, prima tra tutte la Piaggio, contribuì molto allo sviluppo economico.

Ai nostri giorni Ponsacco presenta un elevato sviluppo edilizio sia legato alle attività economiche, sia di tipo residenziale.

Simboli modifica

Lo stemma comunale è d'argento al ponte arcuato di rosso, uscente dalla campagna mareggiata di azzurro, e sopra il ponte si trova un contadino che porta un sacco sulle spalle, al naturale. Lo scudo è sormontato da una corona formata da un cerchio di muro d'oro, aperto di quattro porte, sormontato da otto merli dello stesso, uniti da muriccioli d'argento. La blasonatura del gonfalone è "trinciata di rosso e di azzurro collo scudetto del Comune in cuore".

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

 
Arcipretura di San Giovanni Evangelista
 
Interno della Chiesa di San Giovanni Evangelista

Architetture religiose modifica

Architetture civili modifica

 
Lapide marchesi Niccolini
 
Palazzo comunale
  • Villa medicea di Camugliano (anche nota come Villa Niccolini)
  • Palazzo Valli
  • Villa Elisa
  • Palazzo Comunale
  • Palazzo Chiavaccini
  • Cimitero Comunale
  • Porta Pisana
  • Porta Fiorentina
  • Fonte Granducale
  • Ponte sulla Cascina
  • Monumento Rodolfo Valli
  • Monumento al Falegname
  • Monumento ai Caduti

Aree naturali modifica

 
Parco Il Cavo

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[6]

Etnie e minoranze straniere modifica

Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2018 la popolazione straniera residente era di 1 551 persone.[7] Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:

Tradizioni e folclore modifica

Gli abitanti sono chiamati scherzosamente dai comuni vicini, specialmente dai pontederesi, rubbaorsi cioè ruba orsi. Si narra che una banda di briganti ponsacchini guidati da un tale Cecco volesse andare a rubare un maiale, in una stalla. A loro insaputa, però, il padrone del suino aveva dato ospitalità ad un saltimbanco di passaggio, facendo dormire l'orso che questi aveva portato con sé nella stalla, al posto del maiale. I ponsacchini entrarono, quindi, nella stalla buia e cercando a tentoni, si ritrovarono di fronte la belva feroce. Per deridere i ladri mancati furono definiti ruba orsi[8].

Cultura modifica

Teatro modifica

Musica modifica

Il coro amici della musica di Ponsacco, fondato nel 1974, si è esibito in Francia, Austria, Spagna, Inghilterra e Palestina ed in Vaticano alla presenza dei pontefici Paolo VI e Giovanni Paolo II[9]. Il coro organizza una rassegna nazionale di canto corale.

Geografia antropica modifica

Frazioni modifica

Il territorio del comune di Ponsacco, oltre al capoluogo, comprende tre frazioni:

Infrastrutture e trasporti modifica

 
Corso Giacomo Matteotti

Strade modifica

Amministrazione modifica

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
8 luglio 1985 25 luglio 1990 Silvano Granchi Partito Comunista Italiano Sindaco [11]
25 luglio 1990 24 aprile 1995 Bellarmino Bellucci Partito Socialista Italiano Sindaco [11]
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Silvano Granchi Progressisti Sindaco [11]
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Silvano Granchi centro-sinistra Sindaco [11]
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Alessandro Cicarelli lista civica di centro-sinistra: Ponsacco Democratica Sindaco [11]
8 giugno 2009 26 maggio 2014 Alessandro Cicarelli lista civica di centro-sinistra: Ponsacco Democratica Sindaco [11]
26 maggio 2014 in carica Francesca Brogi lista civica: Ponsacco può, PD, SEL Sindaco [11]

Gemellaggi modifica

Sport modifica

la principale squadra del paese è L'F.C Ponsacco 1920, che ha visto come miglior risultato nella propria storia la partecipazione a diversi campionati professionistici di Serie C2.

 
Stadio comunale di Ponsacco

Di seguito le varie squadre sportive presenti nel territorio:

Note modifica

  1. ^ a b Teresa Cappello, Carlo Tagliavini, Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani, Bologna, Pàtron Editore, 1981, p. 423.
  2. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ RIEVOCAZIONE STORICA 4-5-6 Ottobre 2019, su comune.ponsacco.pi.it. URL consultato il 1º aprile 2020.
  6. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  7. ^ ISTAT, Bilancio Demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2018, su demo.istat.it. URL consultato il 14 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 6 agosto 2017).
  8. ^ Giuseppe Caciagli, Pisa, Pisa, Colombo Cursi, 1970, pag. 394.
  9. ^ coro Archiviato il 28 ottobre 2012 in Internet Archive.
  10. ^ Censimento della popolazione e delle abitazioni 2011 (ZIP), su istat.it.
  11. ^ a b c d e f g http://amministratori.interno.it/

Bibliografia modifica

  • Giuseppe Caciagli, Pisa e la sua provincia, vol.3, tomo II, Pisa, Colombo Cursi Editore, 1972, pp. 393–434.
  • Guida turistica della Valdera, Ponsacco, Progetto Editore, 1991, pp. 63-302.
  • Fabio Roberto Tognetti, Il rosso di Ponsacco: la storia di Adriano Lombardi, dalla Valdera a San Siro, Eclettica, 2020.

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN135205439 · J9U (ENHE987007467880005171 · WorldCat Identities (ENlccn-no2002023842
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