Sinclairia

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Sinclairia Hook. & Arn., 1841 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae. Sinclairia è anche l'unico genere della sottotribù Sinclairiinae H. Rob., 2009[1][2]

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Sinclairia
Sinclairia glabra
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Campanulidi
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Vernonioideae
Tribù Liabeae
Sottotribù Sinclairiinae
H. Rob., 2009
Genere Sinclairia
Hook. & Arn., 1841
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Cichorioideae
Tribù Liabeae
Genere Sinclairia
Specie
(Vedi testo)

Etimologia modifica

Il nome scientifico del genere, dato in onore del naturalista Andrew Sinclair (1794-1861), è stato definito dai botanici William Jackson Hooker (1785-1865) e George Arnott Walker Arnott (1799-1868) nella pubblicazione "Botany of Captain Beechey's Voyage ; comprising an account of the plants collected by Messrs." (Bot. Beechey Voy. 433) del 1841.[3] Il nome scientifico della sottotribù deriva dal suo genere tipo Sinclairia Hook. & Arn., 1841 ed è stato definito per la prima volta dal botanico americano Harold E. Robinson (1932 - ) nella pubblicazione "Syst. Evol. Biogeogr. Compositae: 437" del 2009.[4]

Descrizione modifica

 
Le foglie
Sinclairia platylepis
 
Infiorescenza
Sinclairia polyantha

Le specie di questo gruppo sono piante erbacee perenni (o piccoli arbusti o portamenti simili alla vite) i cui organi interni sono provvisti di lattice bianco. Le radici sono tuberose. I fusti in genere sono corti e tomentosi-aracnoidei.[5][6][7][8][9]

Le foglie lungo il fusto sono disposte in modo opposto (o anche in modo ternario) con lamine da lanceolate a ovate a triangolari. La superficie è trinervata e spesso è tomentosa. La base delle foglie può essere perfogliata e sessile, senza stipole o guaine. I bordi possono essere sia scarsamente che profondamente seghettati. Alcune specie hanno foglie decidue (stagionali).

Le infiorescenze (lasse o dense) sono sia del tipo corimboso (o anche piramidale) che a singolo capolino. Le infiorescenze sono quelle tipiche delle Asteraceae: un capolino sorretto dal peduncolo e formato da un involucro (a forma da strettamente a ampiamente campanulata) composto da più squame che fanno da protezione al ricettacolo sul quale s'inseriscono due tipi di fiori: quelli esterni ligulati (fiori del raggio, qualche volta assenti, femminili ) e quelli interni bisessuali tubulosi (fiori del disco). Le squame sono 18 - 45 su 3 - 5 serie. Il ricettacolo è glabro, spinoso o pubescente.

I fiori sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori si dividono in due tipi: del raggio e del disco. I fiori del raggio (ligulati e zigomorfi, sono da 4 a 25 ma possono anche essere assenti) sono di solito femminili e fertili. I fiori del disco (tubulosi e actinomorfi da 5 a 30) sono in genere ermafroditi.

*/x K  , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[10]
  • Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
  • Corolla: le ligule delle corolle dei fiori del raggio hanno delle forme da lineari a ellittico-oblunghe (a volte sono ben sviluppate) e terminano con tre denti, sono colorate di giallo (occasionalmente da rossastro a viola o bianco); le gole dei fiori del disco sono ampie fin dalla base, mentre i lobi sono allungati e lineari, il colore è giallo o più raramente rosso, viola o bianco.
  • Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi e distinti, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo.[11] Le teche delle antere hanno una base minutamente crenulata. Il polline è ricoperto da spine in modo uniforme. Il polline è sferico, e tricolporato, echinato.
  • Gineceo: lo stilo è filiforme, mentre gli stigmi dello stilo sono due, brevi e divergenti. L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Gli stigmi in genere sono corti e filiformi ed hanno la superficie stigmatica (papille) interna. La parte superiore dello stilo può essere pelosa (quella basale è glabra).[12]

I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni hanno una forma prismatica con 8 – 10 coste; la superficie è glabra o setosa. Nell'achenio sono presenti dei rafidi allungati. Il pappo, a due serie, è formato da 30 – 50 setole capillari e da 15 - 20 squamelle.

Biologia modifica

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti le brattee dell'involucro possono agganciarsi ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.

Distribuzione e habitat modifica

Le specie di questa sottotribù sono distribuite soprattutto in Messico e America Centrale (a parte la specie Sinclairia polyantha (Klatt) Rydb. che oltre alle zone citate è stata rinvenuta anche in Colombia). L'habitat preferito in maggioranza sono le foreste umide; alcune specie viceversa preferiscono ambienti più aridi associati alle macchie tropicali e foreste decidue.

Tassonomia modifica

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[13], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[14] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[15]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1]

Filogenesi modifica

Le piante di questa voce appartengono alla tribù Liabeae della sottofamiglia Vernonioideae. Questa assegnazione è stata fatta solo ultimamente in base ad analisi di tipo filogenetico sul DNA delle piante.[16] Precedenti classificazioni descrivono queste piante nella sottofamiglia Cichorioideae oppure (ancora prima) i vari membri di questo gruppo, a dimostrazione della difficoltà di classificazione delle Liabeae, erano distribuiti in diverse tribù: Vernonieae, Heliantheae, Helenieae, Senecioneae e Mutisieae.[8][9]

Le seguenti caratteristiche sono condivise dalla maggior parte delle specie della tribù:[8]

  • nei fusti è frequente la presenza di lattice;
  • le foglie hanno una disposizione opposta e spesso sono fortemente trinervate con superfici inferiori tomentose;
  • il colore dei fiori del raggio e del disco sono in prevalenza gialli o tonalità vicine;
  • le corolle del disco sono profondamente lobate;
  • le basi delle antere sono calcarate;
  • le superfici stigmatiche sono continue all'interno dei rami dello stilo;
  • il polline è spinoso e sferico.

Il genere di questa voce è descritto nella sottotribù Sinclairiinae H. Rob., 2009, una delle quattro sottotribù di Labieae. Le specie di questo genere sono individuate dai seguenti caratteri:[8]

  • il portamento è arbustivo o tipo vite;
  • non sempre sono presenti i fiori del raggio (quelli del disco arrivano fino a 30);
  • i bordi delle foglie sono seghettati;
  • i piccioli sono semplici (non sono alati e hanno le pseudostipole);
  • il pappo è formato da due serie (setole e squamelle).

La sottotribù si trova nel "core" della tribù insieme alle sottotribù Munnoziinae e Paranepheliinae. La struttura della sottotribù è ancora da definire con sicurezza. Oltre al genere di questa voce sono stati descritti altri tre generi come appartenenti alla sottotribù Sinclairiinae:

  • Liabellum Rydb.[17];
  • Megaliabum Rydb.[18];
  • Sinclairiopsis Rydb.[19];

ora tutti considerato sinonimi di Sinclairia. Anche il genere di questa voce in precedenti ricerche era descritto nella sottotribù delle Liabinae.[8] Un altro genere è collegato a questo gruppo: Cacosmia Kunth (3 specie). Con il genere Sinclairia forma un "gruppo fratello".[20]

Il numero cromosomico delle specie di questo gruppo è: 2n = 30 - 36.[8]

Elenco delle specie modifica

Per questo genere sono assegnate le seguenti 29 specie:[2]

Sinonimi modifica

Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]

  • Liabellum Rydb.
  • Megaliabum Rydb.
  • Sinclairiopsis Rydb.

Note modifica

  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b c World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 28 agosto 2021.
  3. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 28 agosto 2021.
  4. ^ Indices Nominum Supragenericorum Plantarum Vascularium, su plantsystematics.org. URL consultato il 28 agosto 2021.
  5. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
  6. ^ Strasburger 2007, pag. 860.
  7. ^ Judd 2007, pag.517.
  8. ^ a b c d e f Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 178.
  9. ^ a b Funk & Susanna 2009, pag. 419.
  10. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  11. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
  12. ^ Judd 2007, pag. 523.
  13. ^ Judd 2007, pag. 520.
  14. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  15. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 marzo 2021.
  16. ^ Susanna et al. 2020.
  17. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 28 agosto 2021.
  18. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 28 agosto 2021.
  19. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 28 agosto 2021.
  20. ^ Gutierrez et al. 2019.

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

Generi di Asteraceae

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica