Crithagra canicapilla

specie di uccello

Il beccasemi dell'Africa occidentale (Crithagra canicapilla (Du Bus de Gisignies, 1855)) è un uccello passeriforme della famiglia dei Fringillidi[2].

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Beccasemi dell'Africa occidentale
Immagine di Crithagra canicapilla mancante
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Classe Aves
Sottoclasse Neornithes
Superordine Neognathae
Ordine Passeriformes
Sottordine Oscines
Infraordine Passerida
Superfamiglia Passeroidea
Famiglia Fringillidae
Sottofamiglia Carduelinae
Tribù Carduelini
Genere Crithagra
Specie C. canicapilla
Nomenclatura binomiale
Crithagra canicapilla
(Du Bus de Gisignies, 1855)
Sinonimi

Crithagra gularis canicapilla

Etimologia modifica

Il nome scientifico della specie, canicapilla, deriva dal latino e significa "dalla testa grigia", in riferimento alla colorazione di questi uccelli.

Descrizione modifica

Dimensioni modifica

Misura fino a 15 cm di lunghezza.

Aspetto modifica

Si tratta di uccelletti dall'aspetto robusto ma slanciato, muniti di testa arrotondata con becco conico, ali appuntite e coda dalla punta lievemente forcuta. Nel complesso, essi somigliano notevolmente all'affine canarino testastriata (col quale venivano classificati in passato), pur differendone per la mancanza di striature dorsali e di bianco golare, oltre che per una differente proporzione delle estremità (ali più lunghe, becco e coda più corti)[3].

Il piumaggio è piuttosto sobrio, dominato dai toni del grigio, più scuro su testa, ali e coda (dove è quasi nerastro), più chiaro sul codione (dove assume sfumature brune): il sopracciglio è biancastro. Becco e zampe sono di colore carnicino-nerastro, mentre gli occhi sono di colore bruno scuro.

Biologia modifica

Si tratta di uccelli diurni, che passano la maggior parte della giornata alla ricerca di cibo fra i rami ed i cespugli: i vari esemplari si tengono in contatto fra loro mediante richiami cinguettati, tuttavia è stato notato che questi uccelli (nonostante la supposta stretta parentela) non rispondono ai richiami dell'affine canarino testastriata.

Alimentazione modifica

Si tratta di uccelli perlopiù granivori, che però integrano la propria dieta anche con altri cibi di origine vegetale (frutti, bacche, germogli, fiori) e animale (insetti e altri piccoli invertebrati).

Riproduzione modifica

Essendo stati a lungo considerati una sottospecie, mancano studi sulle modalità riproduttive di questi uccelli, tuttavia si ha motivo di credere che esse non differiscano in maniera significativa da quanto osservabile fra le specie congeneri e fra i fringillidi in generale.

Distribuzione e habitat modifica

Come intuibile dal nome comune, il beccasemi dell'Africa occidentale è diffuso in un areale che comprende gran parte della Guinea dall'omonimo paese al Camerun, con una seconda popolazione diffusa fra la Repubblica Centrafricana e il Kenya.

L'habitat di questi uccelli è rappresentato dalle aree erbose secche con presenza di macchie cespugliose ed alberate.

Sistematica modifica

Se ne riconoscono tre sottospecie[2]

Le popolazioni del Ciad meridionale (attualmente ascritte alla sottospecie elgonensis) sono secondo alcuni da elevare al rango di sottospecie a sé stante col nome di C. c. uamensis[3].

In passato, il beccasemi dell'Africa occidentale veniva considerato a sua volta una sottospecie del canarino testastriata, col nome di C. gularis canicapilla, e tutte le sue sottospecie venivano a loro volta classificate come appartenenti a questa specie[3]: attualmente, tuttavia, si tende a considerare le due popolazioni come specie a sé stanti[2].

Note modifica

  1. ^ (EN) BirdLife International 2012, Crithagra canicapilla, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b c (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Fringillidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 23 aprile 2017.
  3. ^ a b c (EN) West African Seedeater (Crithagra canicapilla), su Handbook of the Birds of the World. URL consultato il 23 aprile 2017.

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