Foza

comune italiano

Foza (Vüüsche in cimbro[4], Vüsche in tedesco[senza fonte]) è un comune italiano di 680 abitanti[1] della provincia di Vicenza in Veneto.

Foza
comune
Foza – Stemma
Foza – Veduta
Foza – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Veneto
Provincia Vicenza
Amministrazione
SindacoBruno Oro (lista civica) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate45°54′N 11°38′E / 45.9°N 11.633333°E45.9; 11.633333 (Foza)
Altitudine1 083 m s.l.m.
Superficie35,21 km²
Abitanti680[1] (30-11-2020)
Densità19,31 ab./km²
Comuni confinantiAsiago, Enego, Gallio, Valbrenta
Altre informazioni
Cod. postale36010
Prefisso0424
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT024041
Cod. catastaleD750
TargaVI
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona F, 4 295 GG[3]
Nome abitantivüutzaren - fozati - fodati
PatronoMaria SS. Assunta
Giorno festivo15 agosto
PIL procapite(nominale) 16.546
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Foza
Foza
Foza – Mappa
Foza – Mappa
Posizione del comune di Foza all'interno della provincia di Vicenza
Sito istituzionale

Posto sull'Altopiano di Asiago, fu compreso nella storica Federazione dei Sette Comuni.

Geografia fisica modifica

Territorio modifica

Il paese si trova a un'altitudine di 1.083 m s.l.m., è il secondo capoluogo comunale più alto della provincia dopo il vicino paese di Gallio (1.093 m s.l.m.).

Clima modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Foza.

Storia modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Federazione dei Sette Comuni.

La prima notizia scritta su Foza risale al 29 aprile 1085 (è la più antica attestazione di uno dei Sette Comuni), quando Fugia viene citata quale monte di proprietà degli antenati della famiglia Da Romano, infeudata dalla diocesi di Frisinga[5], che donano questo ed altri immobili, insieme a chiese ed oratori, al monastero benedettino cluniacense, da poco insediatosi, di San Pietro e Santa Eufemia di Villanova (attuale Abbazia Pisani, nel comune di Villa del Conte (PD)).

Una teoria sostiene l'origine del toponimo da fonte latina, con riferimento a fovea cioè "buca"[6], ma molto più probabile l'origine dalla lingua cimbra, nella fattispecie da fukscia cioè "faggeto" (da confrontare con il tedesco buchesche)[7], elemento che da sempre caratterizza l'area nella quale si sviluppa il paese, e che compare pure sull'antico stemma del Comune.

Anche nel secondo documento del 1202 che la cita direttamente con il medesimo nome, risulta di proprietà degli stessi da Romano. Si tratta di un atto con il quale la famiglia vende la stessa località al monastero di Campese, i quali successivamente cederanno tale proprietà con investitura enfiteutica al Comune nel 1379.

La toponomastica fa pensare ad un passaggio dei Goti, ma non si ha attestazione che sia stato abitato in modo stabile prima, mentre lo studio della lingua parlata[8] fa ritenere che dopo il 1000 tutto l'Altopiano, e quindi anche il territorio di Foza[9], sia stato colonizzato da popolazioni di origine bavarese e tirolese, i cosiddetti Cimbri, che fondarono le singole comunità. I Cimbri mantennero per secoli una propria identità, distinguendosi dal resto della popolazione veneta per lingua e usanze. Durante il periodo scaligero si riunirono nella Spettabile Reggenza dei Sette Comuni che si mantenne anche nelle successive dominazioni viscontea (1387-1404) e veneziana (1405-1797).

Il 20 febbraio 1405 anche Foza, infatti, insieme a tutti i Sette Comuni, ma organizzati in un ordinamento autonomo quale Federazione probabilmente fin dal 1260[10], fanno atto di dedizione alla Repubblica di Venezia.

Il comune di Foza, come tutti gli altri comuni dell'Altopiano, è stato direttamente interessato dagli eventi della prima guerra mondiale per tutti i 41 mesi che durò il conflitto. È anche sulle Melette di Foza che è ambientato il romanzo Un anno sull'Altipiano di Emilio Lussu. Il paese bombardato venne completamente raso al suolo e ricostruito, al ritorno dal profugato negli anni '20, nella forma attuale con l'ampia piazza.

Simboli modifica

Lo stemma è stato concesso con regio decreto del 31 ottobre 1941.[11]

«D'azzurro, al faggio al naturale, sulla collina di verde, affiancato da due pecore al naturale, salienti con pastore. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone, concesso con D.P.R. del 12 marzo 1959, è un drappo partito di azzurro e di verde.[11]

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

Tra i territori comunali di Foza e di Enego, in Valgàdena, si trova l'omonimo ponte, ed è uno dei viadotti più alti d'Italia.

Da visitare anche la Chiesetta di San Francesco posta sul punto più alto del promontorio dove si sviluppa il paese, della quale abbiamo notizia fin dal 1641: ricostruita qui nel 1926 dopo le distruzioni della Grande Guerra, la nuova chiesetta venne progettata dall'architetto ferrarese Annibale Zucchini ed inaugurata il 15 agosto 1926. L'altarino in marmo è opera della ditta Donazzan di Pove del Grappa; la campana maggiore, dedicata a san Francesco (nota 'Mi', 180 kg) è opera della fonderia Colbachini di Bassano del Grappa. In questo luogo un tempo stava un'antica Croce, mentre l'originaria posizione della chiesetta era invece più avanti, proprio al limitare del bosco in uno spiazzo prospiciente la Valsugana, luogo chiamato oggi Croce di San Francesco, dove fin dal 1645 si trovava anche il primo e per secoli l'unico eremo dell'Altopiano, abitato dai terziari del Terzo Ordine Francescano: da qui si gode uno dei panorami più belli di tutto l'Altopiano, con la visione della Valsugana e della pianura veneta fino alla laguna di Venezia.

Durante la Prima Guerra Mondiale questo fu il limite fino al quale arrivò l'avanzata dell'esercito austriaco: poco prima e dopo la chiesetta sono ancora ben visibili lungo la strada le antiche trincee.

Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta modifica

Antico giuspatronato del monastero di Campese, è citata per la prima volta in un testamento del 1424. Con la soppressione del cenobio nel 1796, lo giuspatronato passò direttamente al comune di Foza, che lo mantenne sino al 1948.

Nel 1488 fu visitata dal vescovo di Padova Pietro Barozzi, che nell'occasione consacrò i tre altari. Subì un ampliamento nel 1647 e una ricostruzione tra il 1863 e il 1865. Distrutta dai combattimenti della grande guerra, fu ricostruita negli anni successivi e consacrata il 12 agosto 1926, in stile neoromanico con pietra bianca di Foza scalpellata a mano. Nel 2006 ha conosciuto un significativo intervento di restauro, in particolare nella parte pittorica.

Di grande pregio è la pala dell'altare maggiore, raffigurante la Madonna in trono con il Bambino e i santi Giovanni evangelista e Benedetto. Incerta sia la datazione che la paternità: collocata tra il 1485, il 1489 e il 1519, è stata attribuita a Francesco Bassano il Vecchio e ai Nasocchi[12]. Di grande pregio pure il Cinquecentesco crocifisso ligneo di scuola feltrina che campeggia sulla navata principale.

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[13]

Amministrazione modifica

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
19 giugno 1985 28 maggio 1990 Giovanni Alessio Oro DC Sindaco
25 giugno 1990 19 febbraio 1993 Giovanni Alessio Oro DC Sindaco
19 febbraio 1993 24 aprile 1995 Severino Lunardi DC Sindaco
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Carlo Lunardi centro-sinistra (liste civiche) Sindaco
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Carlo Lunardi lista civica Sindaco
14 giugno 2004 7 giugno 2009 Giovanni Alessio Oro lista civica Vivere Foza Sindaco
7 giugno 2009 12 luglio 2013 Giovanni Alessio Oro centro-destra (liste civiche) Vivere Foza Sindaco [14]
12 luglio 2013 26 maggio 2014 Francesco Montemarano - commissario prefettizio
26 maggio 2014 27 maggio 2019 Mario Oro lista civica Vivere Foza Sindaco
27 maggio 2019 in carica Bruno Oro lista civica Vivere Foza Sindaco

Gemellaggi modifica

Altre informazioni amministrative modifica

Nel 2006 la popolazione degli otto comuni dell'Altopiano (Asiago, Conco, Enego, Foza, Gallio, Lusiana, Roana e Rotzo) votò a grande maggioranza (94%) a un referendum per il distacco del territorio dalla Regione Veneto e per la successiva aggregazione alla Regione Trentino-Alto Adige. L'anno seguente arrivò il parere negativo da parte sia della provincia di Bolzano che da quella di Trento, mentre il Parlamento, che doveva dare l'esito definitivo, non si espresse mai.

Cultura modifica

  • Il "museo etnografico della comunità di Foza", dal 2009 ospitato nell'ex municipio, ha una sezione dedicata alla Grande Guerra[15]

Note modifica

  1. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2020 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, Garzanti, 1996, p. 283.
  5. ^ Carlo Bertelli e Giovanni Marcadella (a cura di), Ezzelini, Signori della Marca nel cuore dell'Impero di Federico II, Skira, 2001, p. 28.
  6. ^ AA. VV., Nomi d'Italia. Origine e significato dei nomi geografici e di tutti i comuni, Novara, Istituto geografico De Agostini, 2006, p. 280.
  7. ^ Franco Signori, Foza, una comunità una storia, Cittadella, Artigrafiche Bertoncello, 1991, p. 4.
  8. ^ Johann Andreas Schmeller, Sui cosiddetti cimbri dei VII e XIII Comuni delle Alpi Venete e sulla loro lingua, in Francesco Valerio Rodeghiero (a cura di), Ricerche della Federazione Cimbri 7 Comuni, traduzione di Francesco Zuin, n. 1, Pergine, Publistampa Edizioni, 2020.
  9. ^ Zuin Francesco e Ermenegildo Bidese (a cura di), L'antico cimbro di Foza nei Sette Comuni, collana Ricerche della Federazione Cimbri 7 Comuni, a cura di F.V. Rodeghiero, vol. 2, Pergine Valsugana, Publistampa Edizioni, 2021.
  10. ^ Franco Signori, Foza, una comunità una storia, Cittadella, Artigrafiche Bertoncello, 1991, p. 140.
  11. ^ a b Foza, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 4 luglio 2023.
  12. ^ S. Maria Assunta - Foza - Foza, su parrocchiemap.it, Diocesi di Padova - Atlante delle parrocchie. URL consultato il 22 marzo 2018.
  13. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  14. ^ Deceduto durante il mandato.
  15. ^ Musei e forti, su avgg.provincia.vicenza.it. URL consultato il 10 agosto 2023.

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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