Governo Depretis IV

21º Governo del Regno d'Italia

Il governo Depretis IV è stato in carica dal 29 maggio 1881[1] al 25 maggio 1883 per un totale di 726 giorni, ovvero 1 anno, 11 mesi e 26 giorni.

Governo Depretis IV
StatoBandiera dell'Italia Italia
Presidente del ConsiglioAgostino Depretis
(Sinistra storica)
CoalizioneSinistra storica
LegislaturaXV
Giuramento29 maggio 1881
Dimissioni22 maggio 1883
Governo successivoDepretis V
25 maggio 1883
Cairoli III Depretis V

Compagine di governo modifica

Appartenenza politica modifica

Partito Presidente Ministri Totale
Sinistra storica 1 9 10
Destra storica[2] - 1 1

Composizione modifica

Carica Titolare
Presidenza del Consiglio dei ministri
Presidente
del Consiglio dei ministri
  Agostino Depretis (Sinistra storica)
Ministero Ministri
Affari Esteri   Pasquale Stanislao Mancini
(Sinistra storica)
Agricoltura, Industria e Commercio   Domenico Berti
(Destra storica)[3]
Lavori Pubblici   Alfredo Baccarini
(Sinistra storica)
Interno   Agostino Depretis (Sinistra storica)
Pubblica Istruzione   Guido Baccelli (Sinistra storica)
Guerra   Emilio Ferrero (Sinistra storica)
Marina   Ferdinando Acton (Indipendente)[4]
Finanze   Agostino Magliani
(Sinistra storica)
Grazia e Giustizia e Culti   Giuseppe Zanardelli
(Sinistra storica)
Tesoro Agostino Magliani (Sinistra storica)
Ad interim

Cronologia modifica

  • 22 gennaio 1882: il Parlamento vara la riforma elettorale: l'età degli elettori passa da 25 a 21 anni, venne abbassata la soglia di reddito necessaria (da 40 a 19.80 lire) e consentiva di esprimere la propria preferenza anche con la sola seconda elementare. In conseguenza di ciò, ottengono il diritto di voto 2.017.829 italiani (in precedenza erano 621.896)[5].
  • 12 maggio 1883: il deputato Giovanni Nicotera propone una mozione di sfiducia contro il governo ma la proposta, nonostante l'appoggio di Felice Cavallotti, viene respinta; tuttavia Depretis - all'interno di un più ampio ragionamento sul trasformismo - nei giorni successivi preferirà "pilotare" una crisi di governo[9].

Note modifica

  1. ^ ULTIMISSIME - <<Sera — 28, ore 5,10 pom. = Il nuovo Governo. — Domattina, alle ore 9, il Ministero presterà il giuramento nelle mani del Re.>>, su archiviolastampa.it, 29 maggio 1881.
  2. ^ L’appartenenza al Governo di un membro di tale partito, per quanto questi (Domenico Berti) si fosse avvicinato alle politiche di Depretis e della sinistra, non rientra negli ambiti né di una coalizione né di un Appoggio esterno, bensì in quella manovra politica, definita “trasformismo” ed attuata dallo stesso Depretis per rimanere al potere. Per mezzo di questa, infatti, che prevedeva una serie di concessioni e dialoghi su argomenti convergenti, ingressi nel Governo di membri dell’opposizione e altre manovre politiche simili, si cercò di raggiungere una certa stabilità esecutiva (spesso carente) ed assicurare longevità della visione politica, per quanto non furono poche le critiche ricevute ai politici trasformisti e l’instabilità causata dalle fazioni, interne ai partiti partecipanti, oppostesi (come ad esempio la Pentarchia di sinistra).
  3. ^ Tecnicamente dell’ala parlamentare destra, si affiliò per politiche governative (specialmente con quelle di Depretis) alla Sinistra storica, divenendo un membro dell’esecutivo.
  4. ^ Affiliato alla Sinistra storica.
  5. ^ G. Candeloro, Storia dell'Italia Moderna, 1871-1896, vol. VI, Feltrinelli, Milano, 1970
  6. ^ cronologia.leonardo.it/storia/a1882.htm
  7. ^ Assab, il governo compra la società di Rubattino, su cinquantamila.corriere.it. URL consultato il 2 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2014).
  8. ^ G. Giordano, Cilindri e feluche, Aracne, Roma, 2008, p. 240
  9. ^ L. Borsi, Nazione, democrazia, Stato: Zanichelli e Arangio-Ruiz, Giuffè Editore, 2009, pag. 31
  10. ^ Cronologia d'Italia - 1883 Archiviato il 7 aprile 2014 in Internet Archive.

Altri progetti modifica