Teatro marmoreo

monumento barocco della città di Palermo

Il Teatro marmoreo[1] è un monumento barocco della città di Palermo, eretto nel 1662 nella piazza antistante il Palazzo reale noto anche come Palazzo dei Normanni, oggi denominata Piazza del Parlamento.

Teatro marmoreo dedicato a
Re Filippo V di Spagna
AutoriGaspare Guercio e Carlo D'Aprile
Data1662
Materialemarmo toscano
UbicazioneVilla Bonanno, Palermo
Coordinate38°06′40.87″N 13°21′16.07″E / 38.111353°N 13.354463°E38.111353; 13.354463
Map
Fianco orientale
Fronte a settentrione
Teatro Marmoreo di Re Filippo V di Spagna

Descrizione modifica

Si tratta di un gruppo scultoreo, opera dell'illustre scultore Gaspare Guercio, di Carlo D'Aprile e Gaspare Serpotta[2] su un recuperato progetto di Pietro Novelli.[3] Il monumentale manufatto fu realizzato per celebrare la gloria di Filippo IV d'Asburgo,[1] re di Spagna e di Sicilia, detto Filippo il Grande e soprannominato il Re Pianeta in quanto i suoi possedimenti si estendevano per tutti i continenti del mondo allora conosciuti.

Il monumento piramidale - con base vagamente ottagonale[4] - è formato da statue disposte in un'armoniosa composizione insieme a balaustre. Ai vertici del livello delle gradinate sono poste coppie di statue allegorie degli stati dominati e amministrati,[5] la coppia corrispondente al fronte sul Cassaro a settentrione raffigura rispettivamente il Regno di Sicilia e la Castiglia e León,[5] ad oriente la Lombardia e il Portogallo, a meridione la Sardegna[6] e l'America,[5] ad occidente dirimpetto il Palazzo dei Normanni, il Regno di Napoli e la Catalogna.[5] L'opera è adornata da targhe e stemmi dei maggiori casati della Sicilia.

Intorno al piedistallo quadrato,[6] sono disposte le raffigurazioni delle quattro parti del Terra esplorate e civilizzate a quei tempi (Europa, Asia, Africa e America), sulle quali il re di Spagna governava.

Sull'ultimo ordine di mensole le raffigurazioni di quattro sovrani rappresentati con sembianze di schiavi.[7] Le figure genuflesse in atto di sottomissione rappresentano:[8] il sultano di Granada, Moamad Babdelin (Abu 'Abd Allāh Muhammad) detto il Cicchito, il re di Tremisen della Mauritania Cesariense,[9] il generale Capoulicano cacique supremo del Cile, ed il tiranno di Corralat del Mindanao.[10]

Il manufatto subì un primo procedimento di restauro nel 1811, infatti il personaggio che sovrasta l'Europa fu reinterpretato dallo scultore Federico Siracusa.[7] Seguono su scudi le armi del Viceré di Sicilia Ferdinando d'Ayala, conte d'Ayala, e quelle della Città di Palermo, e ancora fasce, basi, rilievi, fregi, cornici, gli altorilievi raffiguranti turbanti, scettri, ornamenti, dei personaggi debellati.[7]

Alcuni degli elementi che compongono il monumento furono eseguiti da Luigi e Gaspare Serpotta e Luigi Geraci, con gusto decorativo tipicamente barocco.

Sulla sommità è documentata l'effige bronzea del sovrano, opera di Scipione Li Volsi.[8][7] L'originaria statua di Filippo IV di Carlo D'Aprile[11] andò distrutta durante la rivoluzione siciliana del 1848 e fu sostituita nel 1856 dalla statua attuale in marmo che rappresenta il re Filippo V di Spagna e fu eseguita da Nunzio Morello. Altre parti del monumento sono state sostituite nel XIX secolo.

Nel 2007 per le condizioni di degrado è scattato un provvedimento di sequestro da parte del tribunale di Palermo[12]. Un ulteriore sequestro nel 2010 da parte dei vigili urbani per atti vandalici[13].

Note modifica

  1. ^ a b Gaspare Palermo, pp. 11.
  2. ^ Monumento a Filippo V, su sicilytourist.com.
  3. ^ Gaspare Palermo, pp. 17.
  4. ^ Gaspare Palermo, pp. 11, 12.
  5. ^ a b c d Gaspare Palermo, pp. 12.
  6. ^ a b Gaspare Palermo, pp. 13.
  7. ^ a b c d Gaspare Palermo, pp. 14.
  8. ^ a b Gioacchino Di Marzo, Diari della città di Palermo dal secolo XVI al XIX, vol. 14, Palermo, Luigi Pedone Lauriel, 1873, pp. 230-232.
  9. ^ Giovanni Lorenzo D'Anania, L'vniuersale fabrica del mondo, overo Cosmografia, Venezia, Muschio, 1632, p. 311.
  10. ^ Daniello Bartoli, Historia della Compagnia di Giesu, Roma, Ignazio de' Lazzeri, 1660, p. 475.
  11. ^ Gaspare Palermo, pp. 15.
  12. ^ Palermo: Piazza della Vittoria la storia dimenticata tra le erbacce, su qds.it.
  13. ^ Palermo, su palermo.repubblica.it (archiviato dall'url originale il 10 giugno 2016).

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

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