Uapaca bojeri Baill., 1874 è un albero appartenente alla famiglia Phyllanthaceae, endemico del Madagascar, ove è comunemente noto come tapia.[3]

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Uapaca bojeri
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superrosidi
(clade) Rosidi
(clade) Eurosidi
(clade) COM
Ordine Malpighiales
Famiglia Phyllanthaceae
Sottofamiglia Antidesmatoideae
Tribù Uapaceae
Genere Uapaca
Specie U.bojeri
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Ordine Euphorbiales
Famiglia Euphorbiaceae
Sottofamiglia Phyllanthoideae
Genere Uapaca
Specie U.bojeri
Nomenclatura binomiale
Uapaca bojeri
Baill., 1874
Sinonimi

[2] Uapaca clusiacea
Baker
Chorizotheca macrophylla
Heckel

Molto diffusa sull'Altopiano Centrale, è la specie predominante nei boschi di sclerofille. Le foreste di tapia sono molto importanti dal punto di vista ecologico, per la varietà di fauna e flora da esse ospitata, oltre che dal punto di vista economico: costituiscono infatti una risorsa di primaria importanza per le popolazioni locali, fornendo frutti di tapia, legna da ardere, funghi, bachi da seta e selvaggina. Se lo sfruttamento locale è visto come sostenibile, è anche vero che le foreste di tapia sono andate incontro ad una progressiva diminuzione nel corso del tempo che le ha viste sostituite dalle praterie, e sono oggi ridotte a macchie isolate, che complessivamente coprono una superficie che si estende per 132 255 ettari al massimo.[4]

Etimologia modifica

Il nome della specie deriva da Wenceslas Bojer, il quale ne aveva raccolto il typus.[2]

Descrizione modifica

U. bojeri cresce generalmente fino a 3-5 m, anche se talvolta raggiunge i 10-12 m e possiede foglie alterne e sclerofille. La corteccia è spessa e solcata. La pianta è monoica e fiorisce tra Marzo e Settembre. I fiori maschili possiedono 5 stami ed altrettanti tepali e sono raggruppati in dense sfere con un involucro costituito da 7-8 brattee. Le infiorescenze femminili sono ridotte invece ad un singolo fiore con un ovario triloculare circondato da brattee.[5] I frutti, conosciuti come voan'tapia sono drupe dal diametro di 2–3 cm, di colore verde o giallo, che diventa marrone con la maturazione. Il mesocarpo è dolce, appiccicoso e contenente tre semi[6][5]

Biologia modifica

Secondo l’Atlante della vegetazione del Madagascar, U. bojeri è specie predominante e caratteristica delle foreste di tapia. La canopia in queste foreste è situata a 10-12m d'altezza e le altre specie presenti includono membri delle famiglie Anacardiaceae, Asteraceae, Asteropeiaceae, Rubiaceae, e Sarcolaenaceae. Il sottobosco è costituito da Ericacee cespugliose, piante erbacee e, spesso, liane. Le foreste di tapia in degrado hanno una canopia meno folta, con Sarcolaena oblongifolia e Pentachlaena latifolia come specie dominanti assieme a Uapaca bojeri.[7]

U. bojeri è un albero simbionte, in grado di formare micorrize arbuscolari ed ectomicorrize.[8] Alcuni funghi coinvolti nelle micorrize sono membri dei generi Afroboletus, Amanita, Boletus, Cantharellus, Gyroporus, Lactarius, Leccinum, Rubinoboletus, Russula, Scleroderma, Suillus, Tricholoma e Xerocomus.[8] Tra di essi vi sono anche funghi commestibili come Cantharellus platyphyllus ssp. bojeriensis, rinvenibile solo sotto gli alberi di tapia.[9] L'albero è in grado di emettere ricacci se tagliato e di generare polloni dalle radici, e sono questi i principali metodi per mezzo dei quali avviene la riproduzione, poiché i semi possiedono capacità di dispersione e di dormienza limitate.[6]

Distribuzione e habitat modifica

U. bojeri è endemica dell'Altopiano Centrale del Madagascar, nell'ecoregione delle foreste subumide del Madagascar e cresce ad altitudini comprese tra i 500 e i 1800 m s.l.m.[7][10] Le aree di diffusione principali sono l'area dell'Imamo, situata ad ovest della capitale Antananarivo, il Col des Tapia ("sella della tapia"), tra Antsirabe e Ambositra, il massiccio di Itremo, ed il Parco nazionale dell'Isalo.[6]. Le foreste di tapia prediligono regioni in ombra pluviometrica, con terreni acidi di arenaria, quarzite e scisto.[7]

Usi modifica

Gli alberi di tapia e le foreste da essi formati contribuiscono al sostentamento delle popolazioni locali. I frutti vengono raccolti solo una volta caduti, poiché vi è un tabù che ne vieta la raccolta direttamente dall'albero. I frutti vengono consumati localmente e commerciati. Le crisalidi del baco da seta della tapia, Borocera madascariensis vengono raccolti e impiegati nella produzione della seta, tradizionalmente utilizzata per i sudari funebri, anch'essa importante per i mercati locali. La legna della tapia viene anche impiegata come combustibile[6]

Note modifica

  1. ^ (EN) Rabarijaona, N. 2019, Uapaca bojeri, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 15/12/2022.
  2. ^ a b Tropicos – Uapaca bojeri Baill., su tropicos.org, Missouri Botanical Garden. URL consultato il 1º ottobre 2016.
  3. ^ (EN) Uapaca bojeri, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 15/12/2022.
  4. ^ Swanni Alvarado, Buisson, E., Rabarison, H., Birkinshaw, C. e Lowry II, P., Ibity Mountain, Madagascar: background and perspectives for ecological restoration, in Ecological Restoration, vol. 30, 2012, pp. 12–15, DOI:10.3368/er.30.1.12.
  5. ^ a b (FR) B. Lisier, Présentation arbre : Uapaca bojeri Baill. (PDF), su benjamin.lisan.free.fr. URL consultato il 2 ottobre 2016 (archiviato il 2 ottobre 2016).
  6. ^ a b c d C.A. Kull, The "Degraded" Tapia Woodlands of Highland Madagascar: Rural Economy, Fire Ecology, and Forest Conservation, in Journal of Cultural Geography, vol. 19, n. 2, 2002, pp. 95–128, DOI:10.1080/08873630209478290, ISSN 0887-3631 (WC · ACNP).
  7. ^ a b c J. Moat e P. Smith, Atlas of the Vegetation of Madagascar/Atlas de la Végétation de Madagascar, Richmond, Surrey, Royal Botanic Gardens, Kew, 2007. (English/French)
  8. ^ a b N. Ramanankierana, M. Ducousso, N. Rakotoarimanga, Y. Prin, J. Thioulouse, E. Randrianjohany, L. Ramaroson, M. Kisa, A. Galiana e R. Duponnois, Arbuscular mycorrhizas and ectomycorrhizas of Uapaca bojeri L. (Euphorbiaceae): sporophore diversity, patterns of root colonization, and effects on seedling growth and soil microbial catabolic diversity, in Mycorrhiza, vol. 17, n. 3, 2007, pp. 195–208, DOI:10.1007/s00572-006-0095-0, ISSN 0940-6360 (WC · ACNP), PMID 17221233.
  9. ^ B. Buyck, The Edible Mushrooms of Madagascar: An Evolving Enigma, in Economic Botany, vol. 62, n. 3, 2008, pp. 509–520, DOI:10.1007/s12231-008-9029-4, ISSN 0013-0001 (WC · ACNP).
  10. ^ Southern Africa: Central Madagascar, su worldwildlife.org, World Wildlife Fund. URL consultato il 1º ottobre 2016.

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