Vincenza Bono

politica italiana

Vincenza Bono, coniugata Parrino (Alcamo, 29 ottobre 1942), è una politica italiana, Ministro per i beni culturali e ambientali dal 13 aprile 1988 al 23 luglio 1989 nel governo De Mita ed esponente del Partito Socialista Democratico Italiano.

Vincenza Bono

Ministro per i beni culturali e ambientali
Durata mandato13 aprile 1988 –
23 luglio 1989
Capo del governoCiriaco De Mita
PredecessoreCarlo Vizzini
SuccessoreFerdinando Facchiano

Senatore della Repubblica Italiana
Durata mandato2 luglio 1987 –
14 aprile 1994
LegislaturaX, XI
Gruppo
parlamentare
Partito Socialista Democratico Italiano
CircoscrizioneSicilia
CollegioAlcamo
Incarichi parlamentari
  • Capogruppo dello PSDI al Senato della Repubblica (dal 09/07/1987 al 27/07/1989) dal 27 luglio 1989 al 22 aprile 1992
  • Vice-Capogruppo vicario dello PSDI al Senato della Repubblica (dal 09/07/1987 al 27/07/1989)
  • Membro della 5ª Commissione Bilancio dal 16 gennaio 1990 al 22 aprile 1992
  • Membro della 7ª Commissione Istruzione pubblica, beni culturali dal 1 agosto 1987 al 5 agosto 1987
  • Vicepresidente della 7ª Commissione Istruzione pubblica, beni culturali dal 5 agosto 1987 al 13 aprile 1988
  • Membro dal 13 settembre 1988 al 22 luglio 1989 (in sostituzione del Sottosegretario di Stato Gianpaolo BISSI fino al 29 settembre 1988)

(in sostituzione del Sottosegretario di Stato Gianpaolo BISSI dal 29 settembre 1988 al 22 luglio 1989)

  • Membro dal 22 luglio 1989 al 27 settembre 1989 (in sostituzione del Sottosegretario di Stato Gianpaolo BISSI dal 13 settembre 1988 al 29 settembre 1988)

(in sostituzione del Sottosegretario di Stato Gianpaolo BISSI dal 29 settembre 1988 al 22 luglio 1989)

  • Membro della 10ª Commissione Industria, commercio, turismo dal 2 agosto 1989 al 27 settembre 1989 (sostituita da Gianpaolo BISSI fino al 27 settembre 1989) (sostituita da Gianpaolo BISSI dal 27 settembre 1989 al 16 gennaio 1990)
  • Membro dal 27 settembre 1989 al 16 gennaio 1990 (sostituita da Gianpaolo BISSI dal 2 agosto 1989 al 27 settembre 1989) (sostituita da Gianpaolo BISSI fino al 16 gennaio 1990)

12ª Commissione permanente (Igiene e sanita'):

  • Membro dal 1 agosto 1987 al 13 aprile 1988
  • Membro dal 27 settembre 1988 al 22 luglio 1989 (in sostituzione del Costantino DELL'OSSO fino al 22 luglio 1989)
  • Membro dal 22 luglio 1989 al 27 settembre 1989(in sostituzione del Costantino DELL'OSSO dal 27 settembre 1988 al 22 luglio 1989)
  • Membro della Commissione speciale sul caso della filiale di Atlanta della Banca Nazionale del Lavoro dal 3 aprile 1990 al 7 febbraio 1991
  • Membro della Commissione parlamentare d'inchiesta sul caso della filiale di Atlanta della Banca Nazionale del Lavoro e sue connessioni dal 28 febbraio 1991 al 22 aprile 1992
  • Membro della Commissione d'inchiesta terremoti Basilicata e Campania dal 19 settembre 1989 al 18 ottobre 1989
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPartito Socialista Democratico Italiano
Titolo di studiolaurea in lettere
ProfessioneInsegnante; Preside liceo classico

Biografia modifica

Laureata in Lettere, è stata docente e preside negli istituti superiori; moglie del senatore del Partito Socialista Democratico Italiano (PSDI), Francesco Parrino, di cui rimase vedova nel 1985. Si candidò alle elezioni politiche del 1987 al Senato della Repubblica, venendo eletta nel collegio di Alcamo per lo stesso partito.

Con la nascita del governo presieduto dal segretario della Democrazia Cristiana Ciriaco De Mita tra le forze politiche che costituivano il pentapartito, viene nominata Ministro per i beni culturali e ambientali in quota PSDI, che il 13 aprile 1988 giura nelle mani del Presidente della Repubblica Francesco Cossiga.[1]

A seguito della caduta del governo De Mita, ad opera dell'alleanza politica informale tra il leader socialista Bettino Craxi e i politici DC Giulio Andreotti e Arnaldo Forlani, e l'insiedarsi del sesto governo di Andreotti sostenuto dal pentapartito a luglio del 1989, non viene confermata Ministra al governo, ma diventa capogruppo del suo partito al Senato fino alla fine della X legislatura nel 1992 nel triennio dominato dall'alleanza fra Craxi-Andreotti-Forlani ribattezzata CAF da alcuni organi di stampa.

Alle elezioni politiche del 1992 viene rieletta al Senato, cosa che non avviene alle successive politiche del 1994.

Nel 1993, durante il periodo dell'inchiesta giudiziaria di Tangentopoli, venne accusata di ricettazione e di aver intascato una tangente di due miliardi e mezzo di lire.[2]

Nel 2001 si candidò alle elezioni per il sindaco di Alcamo sostenuta da Forza Italia e la lista elettorale Biancofiore, ma ottenne il 18,8% dei voti, che le furono insufficienti per accedere al ballottaggio.

Alle elezioni regionali in Sicilia del 2008 viene candidata all'Assemblea Regionale Siciliana, in una lista autonomista a sostegno della mozione del presidente della provincia di Catania Raffaele Lombardo, ma non fu eletta.

Nel 2019 pubblicò, con la collaborazione del giornalista Dario Cocchiara, un libro-intervista ripercorrente la sua vita. Il volume, uscito per i tipi di Navarra Editore, si intitola: Enza Bono Parrino, Una donna una storia.

Note modifica

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