Willie John McBride

rugbista a 15 britannico

«Da seconda linea di formidabile potenza guidò i British Lions nel tour più vittorioso di sempre: 21 vittorie e un pareggio su 22 incontri e una serie di Springbok a curarsi lividi sulle costole e nasi rotti»

Willie John McBride
Dati biografici
Paese Bandiera del Regno Unito Regno Unito
Altezza 190 cm
Peso 102 kg
Rugby a 15
Union Bandiera dell'Irlanda Irlanda
Ruolo Seconda linea
Ritirato 1975
Carriera
Attività provinciale
Ulster
Attività di club[1]
1960-75Ballymena
Attività da giocatore internazionale
1962-75
1962-74
Bandiera dell'Irlanda Irlanda
British & Irish Lions
63 (4)
17 (3)

1. A partire dalla stagione 1995-96 le statistiche di club si riferiscono ai soli campionati maggiori professionistici di Lega
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito

Statistiche aggiornate al 29 settembre 2011

Willie John McBride, vero nome William James McBride (Toomebridge, 6 giugno 1940), è un ex rugbista a 15 internazionale per l'Irlanda, che nel ruolo di seconda linea rappresentò l'Ulster, l'Irlanda e i British Lions, di questi ultimi detenendo anche il record di test match disputati in cinque tour tra il 1962 e il 1974 (17).

Biografia modifica

Nato a Toomebridge, nella contea nordirlandese di Antrim, McBride perse il padre, un agricoltore della zona, all'età di quattro anni[2]; fino all'età di 17 anni, quindi, non praticò il rugby, dovendo aiutare la famiglia al ritorno da scuola[2]. Il primo contatto con tale disciplina avvenne all'ultimo anno delle scuole superiori a Ballymena[3], nel cui locale club rugbistico poi entrò per militarvi durante tutta la sua carriera agonistica.

Dopo aver rappresentato l'Irlanda a livello giovanile, a 21 anni esordì in Nazionale maggiore a Twickenham per l'incontro del Cinque Nazioni 1962 contro l'Inghilterra; fino al 1975 disputò 14 edizioni consecutive del torneo, scendendo in campo in 53 dei 54 incontri in cui l'Irlanda fu impegnata (solo 2 nell'edizione 1972[4][5]) e vincendone due, nel 1973 a pari merito delle altre quattro contendenti, e nel 1974 in solitaria.

Nel 1962 fu selezionato per la prima volta nei British Lions per il loro tour in Sudafrica; fu il primo di cinque tour (tre in Sudafrica e due in Australasia) nel corso dei quali fu in campo in almeno un test match in ciascuno di essi; particolarmente famoso è quello del 1974 in Sudafrica, concluso imbattuto con tre vittorie e un pareggio, nel quale McBride fu capitano della squadra: la spedizione fu ribattezzata Call on 99 (dal numero 999 usato per le chiamate d'emergenza nel Regno Unito), e i Lions, vista l'estrema violenza e le intimidazioni messe in campo dagli Springbok nei due precedenti incontri di Città del Capo e Pretoria[1][6], decisero di colpire per primi nel terzo test in programma al Boet Erasmus di Port Elizabeth: ogni Lion, al grido di battaglia Ninety-nine (99) di McBride, aggredì il suo corrispettivo Springbok basandosi sul fatto che l'arbitro non avrebbe potuto espellere né sanzionare tutta la squadra[6]. L'attacco dei Lions fu così veemente che persino il gallese J. P. R. Williams, un estremo dalla corporatura non massiccia, partì all'assalto dei sudafricani prendendo la rincorsa dalla sua zona del campo[6].

Nel 1972 fu insignito dell'onorificenza di Membro dell'Ordine dell'Impero Britannico[7], e disputò il suo ultimo incontro internazionale nel corso del Cinque Nazioni 1975 contro il Galles a Cardiff, alla soglia dei 35 anni, peraltro realizzando la sua unica meta per l'Irlanda in tale occasione (l'altra meta fu realizzata per i British Lions contro il Sudafrica nel 1968) e poco dopo cessò anche l'attività di club[2].

La sua attività internazionale consta di 63 test match per l'Irlanda, con 13 incontri disputati da capitano (compreso il vittorioso Cinque Nazioni 1974)[8] e 17 per i British Lions, che ne fanno il giocatore con più test di tale selezione[9]. Ad esse si aggiungono anche 4 inviti nei Barbarians tra il 1963 e il 1974.

Divenuto dirigente bancario, rimase nel rugby dapprima come accompagnatore dei British Lions nel loro tour del 1983 in Nuova Zelanda[2] e successivamente come team manager dell'Irlanda nel 1984; dal 1984 al 1994 fu anche presidente del Ballymena[2].

Nel 1997 fu tra i primi ammessi all'International Rugby Hall of Fame[10], e figura anche nel Wall of Fame del museo della Rugby Football Union a Twickenham[11]; nel 2009 fu inoltre ammesso nell'IRB Hall of Fame insieme ad altri protagonisti del tour dei British Lions del 1974 come lo scozzese Ian McGeechan e il nordirlandese Syd Millar, allenatore della spedizione[12].

Onorificenze modifica

«Per i servizi al rugby.»
— 3 giugno 1972[7]
«Per i servizi al rugby.»
— 28 dicembre 2018[13]

Note modifica

  1. ^ a b (EN) Brian Viner, Willie John McBride: "The players have medics these days. We had Elastoplast", in The Independent, 5 giugno 2009. URL consultato il 29 settembre 2011.
  2. ^ a b c d e (EN) David Ferguson, Interview: Willie John McBride [collegamento interrotto], in The Scotsman, 26 febbraio 2011. URL consultato il 29 settembre 2011.
  3. ^ (EN) Ballymena Academy: Pupils Who Have Won Ireland International Rugby Caps, su ballymenaacademy.org.uk. URL consultato il 29 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 4 settembre 2011).
  4. ^ (EN) Alan Watkins, Six Nations collapse would cool club-country conflict, in The Independent, 13 marzo 2001. URL consultato il 29 settembre 2011.
  5. ^ L'edizione 1972, cfr. nota precedente, fu incompleta perché le due squadre della Gran Bretagna che dovevano affrontare l'Irlanda in trasferta, il Galles e la Scozia, si rifiutarono di recarsi a Dublino per via delle minacce rivolte a numerosi giocatori delle rispettive Nazionali, molti dei quali arruolati nella Polizia o nelle Forze armate britanniche, a seguito del Bloody Sunday del 30 gennaio precedente. Un anno più tardi analoghe minacce furono rivolte ai giocatori dell'Inghilterra che tuttavia si recarono a Dublino per giocare l'incontro e che a seguito di ciò ricevettero una standing ovation di cinque minuti da parte del pubblico irlandese.
  6. ^ a b c (EN) Lions Tour 1974: the infamous "99" call, in STV, 23 aprile 2009. URL consultato il 2 aprile 2010 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  7. ^ a b (EN) The Queen's New Year Honours list 1972, in The Belfast Gazette, 2788 (supplemento), Belfast, 30 dicembre 1988, p. 214. URL consultato il 19 novembre 2017.
  8. ^ (EN) IRB 2009 Inductees : Willie John McBride, su irb.com. URL consultato il 29 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2013).
  9. ^ (EN) Victory at last in NZ, in BBC, 27 aprile 2001. URL consultato il 29 settembre 2011.
  10. ^ (EN) 1997 Inductees : Willie John McBride, su rugbyhalloffame.com. URL consultato il 29 settembre 2011.
  11. ^ (EN) Dai Llewellyn, Willie John McBride, su rfu.com. URL consultato il 29 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 7 novembre 2012).
  12. ^ (EN) Hugh Godwin, Ruck and Maul: Lions' entry in Hall of Fame is dominated by pride of Celtic tigers, in The Independent, 1º novembre 2009. URL consultato il 29 settembre 2011.
  13. ^ New Year Honours List United Kingdom (PDF), su thegazette.co.uk. URL consultato il 28 dicembre 2018.

Bibliografia modifica

  • Willie John McBride, Peter Bills, Willie John: The Story of My Life, Londra, Piatkus Books, 2004, ISBN 0-7499-5024-2.

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN2183070 · ISNI (EN0000 0000 6774 7281 · LCCN (ENno2004079728 · WorldCat Identities (ENlccn-no2004079728