Alamodactylus (il cui nome significa "dito di Alamo") è un genere estinto di pterosauro pterodactyloide nyctosauride vissuto nel Cretaceo superiore, circa 89.8-88 milioni di anni fa (Coniaciano), in quello che oggi è il Texas, USA. Il genere contiene una singola specie, ossia Alamodactylus byrdi.[1]

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Alamodactylus
Immagine di Alamodactylus mancante
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
Ordine† Pterosauria
Sottordine† Pterodactyloidea
Clade† Pteranodontia
Famiglia† Nyctosauridae
GenereAlamodactylus
Andres & Myers, 2013
Nomenclatura binomiale
† Alamodactylus byrdi
Andres & Myers, 2013

Descrizione

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L'olotipo di Alamodactylus fu originariamente riferito ad uno Pteranodontidae da Myers (2010), e provvisoriamente identificato come cfr. Pteranodon sempre da Myers (2010), che notò la somiglianza superficiale tra l'omero di Alamodactylus e quello di Pteranodon, sebbene dividesse anche alcune somiglianze con Nyctosaurus, tuttavia a causa delle condizioni dell'olotipo il confronto tra i vari generi potrebbe essere errato. L'olotipo comprende l'omero sinistro, parte dell'ala sinistra e parte delle falangi dell'ala. L'omero è lungo 15 centimetri (6 pollici). Andres e Myers (2013) diagnosticarono Alamodactylus sulla base della combinazione unica di omero ristretto a sezione media e sezione omerale distale a forma di D. Questo pterosauro di medie dimensioni possiede anche un piccolo forame pneumatico autopomorfico sulla superficie ventrale dell'omero prossimale e del forame nutrizionale dorsale posizionato sulla linea mediana del livello dell'omero al centro della cresta deltopettorale. Inoltre, la sua cresta deltopettorale dell'omero deformata si ispessisce prossimalmente.[1]

I metacarpali e le falangi dell'ala mancano di buona parte della loro lunghezza, tuttavia grazie ad un omero abbastanza completo, è stato possibile stimare l'apertura alare di Alamodactylus che doveva aggirarsi tra 4-5 metri (13-16.5 piedi).[1]

Classificazione

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Come suggerito dalla descrizione originale di Myers (2010), l'analisi filogenetica condotta da Andres e Myers (2013) ha classificato A. byrdi come strettamente correlato a Pteranodon e ai Nyctosauridae. Questa analisi è la più ampia e inclusiva analisi filogenetica sugli pterosauri effettuata. A. byrdi e i nyctosauridi sono stati recuperati come gruppi consociati successivi a Pteranodontoidea, di cui Pteranodon è definito come il taxon più basale. Sebbene il nome del clade Pteranodontia si applichi di solito al clade formato esclusivamente da pteranodontidi e nyctosauridi, fu originariamente convertito da Unwin (2003) per includere Pteranodon e Nyctosaurus, quindi sotto la loro filogenesi contiene anche l'Ornithocheirae e altri taxa. Pertanto, A. byrdi è stato classificato come uno pteranodontia non-pteranodontoide. Tuttavia, la successiva analisi di Nick Longrich, David Martill e Brian Andres (2018), vede Alamodactylus come un nyctosauride basale.

Di seguito è riportato un cladogramma che mostra il posizionamento filogenetico di Alamodactylus all'interno di Pteranodontia secondo gli studi di Andres e Myers (2013),[1] aggiornati con i dati di Nick Longrich, David Martill e Brian Andres (2018):[2]

Ornithocheiroidea

Azhdarchoidea

 Pteranodontoidea 

Ornithocheiromorpha

 Pteranodontia 
Pteranodontidae

Geosternbergia sternbergi

Pteranodon longiceps

Tethydraco regalis

Nyctosauridae

Alamodactylus byrdi

Volgadraco bogolubovi

Cretornis hlavaci

Alcione elanius

Simurghia robusta

Muzquizopteryx coahuilensis

Barbaridactylus grandis

Nyctosaurus lamegoi

Nyctosaurus nanus

Nyctosaurus gracilis

Storia della scoperta

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Alamodactylus è conosciuto unicamente per il suo olotipo, SMU 76476, un'ala sinistra parziale descritta per la prima volta da Myers (2010).[3] Questo esemplare è schiacciato e consiste in un omero sinistro, l'estremità distale della quarta ala metacarpale e l'estremità prossimale della prima falange dell'ala del quarto dito. Altri elementi dell'olotipo riportati alla luce per la prima volta da Andres e Myers (2013) includono un sincarpalo prossimale sinistro, una falange della mano e alcuni frammenti che includono quattro processi che potrebbero rappresentare ossa craniche, una superficie articolare che sembra essere l'articolazione mandibolare, così come ossa sottili che non si assottigliano e che potrebbero rappresentare tendini ossificati. Alamodactylus venne nominato per la prima volta da Brian Andres e Timothy S. Myers nel 2013, e la specie tipo è Alamodactylus byrdi. Il nome generico deriva da Alamo - simbolo dell'indipendenza del Texas e dactylus, che significa "dito" in greco antico, che è un suffisso tradizionale per i generi di pterosauro in riferimento alle loro dita alari allungate. Il nome specifico, byrdi, onora Gary Byrd per aver scoperto l'olotipo. L'olotipo è stato ritrovato all'interno della Formazione Atco dell'Austin Group, a nord di Dallas nella Contea di Collin, risalente al periodo Coniaciano inferiore durante il Cretaceo superiore, circa 89,8-88 milioni di anni fa.[1]

  1. ^ a b c d e B. Andres e T. S. Myers, Lone Star Pterosaurs, in Earth and Environmental Science Transactions of the Royal Society of Edinburgh, 2013, p. 1, DOI:10.1017/S1755691013000303.
  2. ^ B. Andres, J. Clark e X. Xu, The Earliest Pterodactyloid and the Origin of the Group, in Current Biology, vol. 24, 2014, pp. 1011–6, DOI:10.1016/j.cub.2014.03.030, PMID 24768054.
  3. ^ Myers, T.S., 2010, "Earliest occurrence of the Pteranodontidae (Archosauria: Pterosauria) in North America: New material from the Austin Group of Texas", Journal of Paleontology 84(6): 1071–1081